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Autore: hanaemi_    29/12/2012    1 recensioni
Making off di "Come what may...", comprende la corrispondenza epistolare durante la guerra tra Gilbert e Eliza con l'aggiunta di una piccola chicca alla fine!
P.S. vi sono alcune parole in ungherese e in tedesco, lingue che io non studio (ho tradotto infatti con Google Translator e con l'aiuto dei dizionari online), se ci fosse qualche errore non esitate a segnalarmelo!
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Prussia/Gilbert Beilschmidt, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come what may: The Letters



{Fandom: Axis Powers Hetalia
Personaggi: Prussia x Hungary
Pairing: Prungary
Parole: Tante, troppe.}


Fronte europeo, 25 dicembre 1939

Liebe
1 Eliza,
so che non riceverai mai in tempo questa lettera, però volevo scrivertela per augurarti Frohe Weihnachten
2, o, come dite voi....Boldog Karácsonyt2, ecco. Mi dispiace tantissimo non essere lì con te, qui il tempo è freddo e umido, in questo preciso momento sta nevicando. Sai, la neve mi ricorda il Natale dell'anno passato, il nostro primo Natale da sposati. Ricordi? Il grande albero del soggiorno, tutto addobbato di rosso e d'oro, il caminetto che scoppiettava allegramente, il presepe nell'angolo, con la Sacra Famiglia e i pastori...Ah, che bello...ma ti prometto che tornerò presto, schätzchen3, croce sul cuore.

Küsse
4,
Gilbert



Budapest, 19 gennaio 1940

Drágám
5 Gil,
non sai che piacere mi ha fatto ricevere una tua lettera! È dispiaciuto tantissimo anche a me non averti qui, a festeggiare il Natale insieme, la casa era vuota senza la tua presenza. (E ora, a questa affermazione, non montarti la testa come tuo solito!) Comunque, nonostante la tua assenza durante le feste, ho una buona, anzi, buonissima notizia da darti: sono incinta! Sì, Gilbert, aspettiamo un bambino! Non puoi neanche immaginare la gioia incontenibile che mi dà comunicartelo, te lo scriverei ventimila volte e ancora! Aspettiamo un bambino! Aspettiamo un bambino! Aspettiamo un bambino! Aspettiamo un bambino! Aspettiamo un bambino! Aspettiamo un bambino! Aspettiamo un bambino! Te ne rendi conto? Io ancora no, sebbene lo tenga in grembo e possa sentire il suo battito, la sera, quando mi accoccolo sotto le coperte.
Spero che, con questa notizia, ti abbia arrecato almeno un pizzico della felicità che sto provando.

Szeretlek annyira
6, Gilbert.
Eliza

P. S. Qualche idea per i nomi?



Fronte europeo, 26 febbraio 1940

Liebe Eliza,
un bambino? Noi aspettiamo un...BAMBINO? Oh mein Gott
7, certo che mi hai reso felice, donna! Questa è la notizia più bella che le mie orecchie abbiano sentito in vita mia, oltre al tuo sì quando ti chiesi di sposarmi. E dalle poche righe che mi hai scritto traspare la tua felicità per questo lieto evento. Non posso crederci...l'Oresama papà! Suona bene però, no? Kesesesesesesese! A parte tutto, come nomi sarebbero belli Friedrich per un maschietto o Annika per una femminuccia, sono molto armonici e poi si accordano bene col cognome. Friedrich Beilschmidt o Annika Beilschmidt, magnifici! Altrimenti non ho altre idee, sono i primi nomi adatti che mi sono venuti in mente. Tienimi aggiornato sulla gravidanza.

Ich liebe dich auch.
8
Gilbert



Budapest, 15 maggio 1940

Drágám Gil,
scusa se non ti ho scritto per così tanto tempo, spero di non averti fatto preoccupare. Il fatto è che, nel frattempo, è nata la bambina (Annika, proprio come avevi proposto tu) e così, tra pappe e pannolini, non ho trovato nessun ritaglio di spazio per potermi sedere con calma e scriverti. Ora è sera, la piccola sta dormendo nella sua culla e, finalmente, posso buttare giù qualcosa. Giusto due mesi fa, il 14 marzo, quindi poche settimane dopo che tu mi avevi inviato la lettera, è venuta al mondo una bellissima principessa e la mamma ne è felicissima. E spero anche il papà. Dato che non puoi ancora fare ritorno dalla guerra, ti spedisco, con questo foglio, anche una piccola foto, fatta giusto stamattina, così puoi vedere anche tu quanto sia bella nostra figlia. Molti mi hanno detto che ti assomiglia, sarà forse lo sguardo birichino? Chi lo sa!

Un bacione da me e dalla piccolina di casa!



Fronte europeo, 18 giugno 1940

Liebe Eliza,
è nata Annika! Che meraviglia! Sono davvero al culmine della felicità sapendo che tu e la piccola stiate bene e che, in particolare, tu abbia scelto il nome che ti ho proposto, è un onore per me. La foto non è bella, di più, è AWESOME! Come voi due, d'altronde. E sì, ammetto che chi ti ha detto che la bambina mi assomiglia ha ragione, ha il mio stesso sguardo furbo, kesesesesesesesese! Mein Gott, ora ho ancora più voglia di tornare a casa, per potervi abbracciare e coccolare come si dovrebbe. Scheiße
9, dannata nostalgia...non importa, non importa, appena riuscirò a parlarne con West, tornerò!

Vi amo.
Gilbert

[...]

Fronte europeo, 14 marzo 1941

Zum Geburtstag viel Glück! Zum Geburtstag viel Glück! Zum Geburtstag Annika! Zum Geburtstag viel Glück!
10 Oggi Annika compie un anno, giusto? E quindi mi sembra il momento di festeggiare questa piccolina! Mi dispiace immensamente di non essere riuscito a tornare, però la guerra si sta prolungando più del previsto, e ciò sta cominciando a preoccuparmi. Spero non finisca come l'altra volta...Ma ora non dobbiamo parlare di questo, dobbiamo festeggiare! Ancora tanti tanti auguri, piccola mia, che Dio ti protegga!

Un bacio, amori miei.
Gilbert

[...]

Mosca, Russia, 28 luglio 1941

Liebe Eliza,
sono in Russia, ora. Il capo di West ha infranto il patto di non aggressione russo-tedesco attaccando la Russia e dando vita alla "operazione Barbarossa", mi pare si chiami così. E dunque l'esercito sul finire di giugno si è messo in marcia, per questo non hai ricevuto mie notizie. Ora ci siamo finalmente stanziati, però il freddo è molto rigido, più di quello ungherese o tedesco, e i viveri cominciano a scarseggiare. Speriamo che questa situazione si smuova, siamo fermi a pochi chilometri di distanza da Mosca ma qualcosa ci impedisce di proseguire. Come sta la bambina, comunque? Spero bene. Ti terrò aggiornata il più possibile.

Küsse,
Gilbert


Budapest, 22 settembre 1941

Drágám Gil,
davvero ora ti trovi in Russia? Oh cielo! Lì il freddo non è come dalle nostre parti...speriamo che riusciate presto a tornare, non mi sento per niente tranquilla a pensarti tra i ghiacci sovietici. La bambina cresce, ormai ha un anno e mezzo e sta cominciando a muovere i primi passi e a balbettare. Giusto ieri le stavo raccontando una storia, la storia di come ci siamo conosciuti, e le ho mostrato una tua foto, dicendo: "Questo è papà." E lei, dopo un minuto, ha balbettato piano: "Papà!" e ha cominciato ad allungare le manine verso la foto, desiderosa di tenerla tra le dita. Questo è segno che lei ti vuole bene anche solo avendoti visto esclusivamente in foto, mai dal vivo. E penso che non veda l'ora che tu ritorni, per dirle finalmente: "Sono papà!" e stringerla tra le tue braccia. Torna presto, Gil. Torna, torna per me. O, almeno, torna per Annika.



Csókok,11
Eliza


Mosca, Russia, 19 novembre 1941

Liebe Eliza,
davvero la prima parola della bambina è stata "Papà"? Ne sono lieto e onorato, anche se, in realtà, non mi meriterei simile privilegio. Sei comunque tu colei che se ne prende cura sin da quando è nata e anche prima, non io. Io...l'ho vista solo in quella foto, che conservo come se fosse l'oggetto più fragile e prezioso al mondo qui, nella tasca interna della mia giacca, proprio sopra il cuore. E aspetto il tanto agognato momento in cui, davanti alla porta di casa, busserò e vedrò te che, sulla soglia, resterai sorpresa del mio ritorno, e poi sorriderai tra le lacrime, con quel tuo sorriso, così bello e dolce che mi fa innamorare ogni volta, e mi abbraccerai e bacerai, incredula. E poi arriverà lei, Annika, a passi incerti, e io mi avvicinerò, piano, timoroso di spaventarla, e le porgerò la mano, aspettando che lei la afferri e si lasci prendere in braccio, accettandomi nella sua vita.

Spero che questo momento non sia troppo lontano, mia amata, piccola, Eliza.

Gilbert

[..]

Fronte sovietico, 26 gennaio 1943

Liebe Eliza,
stiamo tornando in Europa. Troppe vittime, troppo orrore, troppe morti innocenti. Non ne posso davvero più, non so quanto ancora riuscirò a reggere. Siamo nei pressi di Nikolajewka ora, penso che ci stanzieremo qui. La piccola scommetto che è diventata bellissima, posso immaginarlo. Scusa la missiva telegrafica, ma davvero, l'esperienza russa è stata terribile, molti miei compagni mi sono morti di fianco, nella notte, assiderati. Non so se riuscirò a rimuovere questi ricordi dalla mia mente, ma non credo. Fanno male, Eliza. Non aspetto altro che tornare.

Vi amo.

Gilbert

[...]


Fronte europeo, 7 maggio 1945

Liebe Eliza,
non l'ho mai ammesso in vita mia, ma ora devo dirlo: ho paura. Ho seriamente paura. Oggi West...non ce l'ha fatta. Mi ha abbandonato qui, sul campo di battaglia, costringendomi a restare nella mia posizione mentre lui si avventurava contro il nemico, da solo. Il mio fratellino...si è sacrificato per me. Scheiße, mi sento uno schifo, tutto questo mi fa schifo, scheiße...spero che questa guerra si concludi il prima possibile.

Küsse,
Gilbert

P.S. Scusa le parolacce, ma ho bisogno di sfogarmi, spero che tu riesca a capirmi.


Budapest, 15 giugno 1945

Drágám Gil,
mi dispiace davvero tanto, per lui. Era un bravo ragazzo, ed è stato costretto ad entrare in guerra solo per via di quel bastardo del suo capo, non penso che lui lo volesse veramente. Ora di sicuro sarà in un posto migliore, puoi starne certo. E puoi star certo che starà vegliando su di te, su di me, su nostra figlia e su tutti quelli a cui ha voluto bene. Forza e coraggio, Gil, sono sicura che siamo agli sgoccioli e che presto, molto presto, potremo riabbracciarci, senza dover più contare su un foglio spedito e che arriverà chissà quando, chissà dove.

Csókok,
Eliza


[...]

Fronte europeo, 15 agosto 1945

Liebe Eliza,
È FINITA! È FINITA! È FINITA! È FINITA! La guerra, quella guerra che per tanto tempo ci ha fatto soffrire, ci ha fatto tormentare, ci ha impedito di riabbracciarci, sì, quella guerra è finalmente FINITA. Era ora! Non sai con quanta gioia io ti stia scrivendo questa lettera, perché so che probabilmente è una delle ultime prima del mio ritorno a casa. Per ora dovrò restare ancora del tempo qui, al fronte, per sistemare i trattati, le varie spartizioni, eccetera, quindi dovrai pazientare un altro po' soltanto, e poi tornerò finalmente da te, amore mio. Da te e da Annika. Che felicità che mi dà tutto ciò, io stesso sono ancora incredulo che questo orrore durato sei lunghi anni sia ora concluso.

A presto, mia cara!

Gilbert

[...]


Fronte europeo, 10 gennaio 1947

Liebe Eliza,
questa è, ufficialmente, l'ultima lettera che riceverai dal fronte. Tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo dovrei riuscire a tornare, perché sembrerebbe che i trattati siano stati conclusi e le spartizioni siano avvenute. Sono all'apice della contentezza, mi pare di toccare il cielo con un dito. Finalmente vedrò dal vivo mia figlia e rivedrò te, potrò nuovamente sentire il tuo profumo invadermi le narici, la tua risata rallegrarmi la giornata, il sapore delle tue labbra morbide sulle mie. Mi manchi, Eliza. Ho cominciato il conto alla rovescia! E sono felice che, tra poco più di un mese, potrò guardare nuovamente in quei tuoi grandi occhi smeraldini e perdermi dentro di essi.

Ich liebe dich.

Gilbert


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Gilbert stava preparando i bagagli. Finalmente la guerra si era conclusa e poteva tornare a casa dalla sua famiglia. Già se le vedeva, Eliza e sua figlia, sulla porta, in attesa del suo arrivo. Accennò un sorriso a quel pensiero e tirò fuori la foto che conservava nella tasca interna della giacca. Era ormai tutta stropicciata e un po' sbiadita, ma i contorni erano ancora ben visibili. Socchiuse gli occhi: quanto gli piaceva quella foto. Il sorriso di Eliza era così spontaneo e fresco, la sua gioia per essere diventata mamma traspariva da tutti i pori e lo invadeva in ogni singola parte del corpo. E il modo in cui la bambina stava rannicchiata contro il petto della madre, con la cuffietta sul capo e il dito in bocca, gli trasmetteva una dolcezza unica. Voltò la foto, rileggendo per l'ennesima volta ciò che vi era scritto. Sotto il bel corsivo della data appuntata da Eliza, lui aveva aggiunto quanto AWESOME fossero le due figure nell'immagine e poi la citazione di una canzone, sentita una volta in un café, probabilmente, che per lui significava davvero tanto, soprattutto in quegli anni di guerra.

“Come what may
come what may
I will love you
until my dying day...”


Disse, canticchiandola sottovoce, mentre accarezzava quella scritta. Posò la foto sulla branda, intanto che ultimava di sistemare le sue cose. Tutto a un tratto, un uomo entrò nella camerata, dirigendosi verso il suo letto.
-Mmmh..?- fece Gilbert, sollevando lo sguardo da ciò che stava facendo.
-Signor Beilschmidt...- disse questi rammaricato, a capo chino. -La Prussia...la Prussia non ce l'ha fatta. È stata cancellata dalla cartina.-

A Gilbert prese un colpo. -C-cosa...?-

L'uomo annuì, tristemente, per poi tirar fuori una pistola e puntarla addosso a Gilbert, all'altezza del cuore.

-Ma, cosa...?-

-Mi perdoni, signor Beilschmidt.- Poi un colpo risuonò nella stanza, facendo vibrare l'aria, e del sangue colò sul pavimento. Prussia giacque a terra, inerme, e flebilmente sussurrò:
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-I will...love you...until my dying da..-

 















1 Liebe: "Cara" in tedesco.
2 Frohe Weihnachten/ Boldog Karácsonyt: "Buon Natale" in tedesco/ungherese.
3 Schätzchen: "Amore, tesoro" in tedesco.
4 Küsse: "Baci" in tedesco.
5 Drágám: "Caro" iin ungherese.
6 Szeretlek annyira: "Ti amo tanto" in ungherese.
7 Oh mein Gott: "Oh mio Dio" in tedesco.
8 Ich liebe dich auch: "Ti amo anch'io" in tedesco.
9 Scheiße: "Merda, accidenti" in tedesco.
10 Zum Geburtstag viel Glück! Zum Geburtstag viel Glück! Zum Geburtstag Annika! Zum Geburtstag viel Glück!: la canzone "Tanti auguri a te" in tedesco.
11 Csókok: "Baci" in ungherese.

   
 
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