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Autore: Cioccorana    16/07/2007    10 recensioni
AMO i Tokio Hotel, li adoro: questa è la prima storia che scrivo su di loro. Non so ancora bene come si evolverà la trama, ho un'idea, ma di solito quando scrivo cambio sempre qualcosina. Spero vi piaccia!^_^ Thanks for reading!
Genere: Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Was?|

 

 

 

 

 

 

 

Im Zimmer 483

 

Nella Camera 483

 

La telefonata che ho appena ricevuto mi tranquillizza moltissimo.

Era David, mi ha detto che domani ripartiamo di nuovo. Ricomincia il tour.

Grazie al cielo.

La situazione qui a casa è pesante, per non dire insostenibile.

Bill è ancora in camera, che dorme nel suo letto.

Quello che è successo ieri sera mi ha spaventato a morte.

Sta precipitando ogni cosa e sta precipitando ad una velocità preoccupante.

Sto mettendo in ordine tutto il casino fatto da Bill ieri sera, la mamma dovrebbe tornare tra poco e come le spiegherei il cibo sparso a terra e il bagno sporco di vomito?

Mentre ripulisco trovo altro cibo oltre a quello che avevo visto la sera precedente. Sotto al tavolo della cucina ci sono delle buste vuote di merendine e dentro il secchio della spazzatura numerose bucce di banana.

Cavolo, deve essersi veramente ingozzato.

Mi sembra così strano e assurdo pensare che mio fratello sia capace di fare una cosa del genere. Ha sempre avuto un rapporto sereno con il cibo, non ha mai mangiato né troppo né troppo poco, quando gli andava mangiava i dolci, o la pizza, o qualsiasi cosa volesse, senza farsi problemi. Siamo entrambi molto fortunati e siamo esili e magri per natura. Bill non si era mai fatto problemi con il cibo fino a questo momento. Non capisco da dove sia venuta fuori questa cosa, non capisco perché abbia scelto proprio questo come valvola di sfogo. So solo che mi sento in parte responsabile.

Porto fuori l’ultimo sacco di spazzatura e dò un’ultima occhiata in giro per vedere se ho tralasciato qualche cosa. No, sembra tutto pulito.

Mi lascio cadere su una sedia, sfinito. Questi due giorni sono stati così intensi che mi sembra di aver fatto quattro concerti di fila. Ho proprio voglia di una sigaretta. Mi alzo per andare a prendere il pacchetto nascosto nella mia giacca, ma non faccio in tempo a prendere l’accendino che sento la macchina di mia madre parcheggiare nel vialetto di casa. Nascondo tutto nuovamente nella giacca con uno sbuffo scocciato. La cosa buffa è che non posso fumare liberamente neppure fuori casa, perché se quei rompicoglioni dei paparazzi (non c’è cosa che odio di più al mondo) mi fotografano mentre fumo sia mia madre che Saki che David s’incazzerebbero da morire. “Non puoi fumare, ti fa male, morirai di cancro!”, direbbe mia madre. “Non puoi fumare, che immagine daresti alle tue fan?!”, direbbe Saki (affatto preoccupato della mia salute). “Non puoi fumare, quelli della casa discografica non sarebbero d’accordo!” E che palle!

Una bella sigaretta era giusto giusto quello che mi ci voleva per rilassarmi un attimo.

Vado incontro a mia mamma e le apro la porta. Mi saluta con un abbraccio e un bacio.

“Ciao Tomi.”

“Ciao mamma. Come è andato il viaggio?”

“Niente da fare, non ho concluso nulla.”sospira lei mentre si toglie le scarpe e appoggia la borsa sul divano.

“Mi dispiace. Vedrai che la prossima volta andrà meglio.”

Lei mi guarda, un po’ insospettita da questa gentilezza che di solito non mi appartiene.

“E voi? Che avete fatto?”

Bè, Bill mi ha fatto incazzare perché faceva il “gatto morto” con Andreas, allora l’ho baciato, poi lui mi ha baciato, ci siamo dichiarati un sentimento che generalmente farebbe venire il voltastomaco a due fratelli normali, ci siamo uccisi di dolore a vicenda tentando di reprimere tutto quello che proviamo, Bill si è svuotato la dispensa e dopo l’ha riversata tutta giù per il cesso. E non ho potuto fumare nemmeno una cazzuta sigaretta. Mi verranno altro che rughe… “Niente di particolare.”

“Sarà, ma hai delle occhiaie spaventose. Non appena le vede Saki ti uccide.”

“Oh no, si notano così tanto?!”

Lei annuisce ridacchiando, mentre corro a specchiarmi nello specchietto appeso accanto alla porta.

“Ti costringerà a darti tre passate di fondotinta!”mi dice mia mamma.

“Che palle, io odio quell’affare, mi sento tutto appiccicoso dopo.”mi lamento strusciandomi gli occhi.

“A volte vi truccate più voi di me, ragazzi.”ride prendendomi in giro. “Ho visto delle vostre foto in vi avevano messo tre quintali di rossetto!”

“Mamma ti prego non dirmelo…Ci credo che poi la gente dice che siamo tutti gay…”

Mia mamma ride, ma a quelle parole si fa un po’ più seria e si avvicina a me.

“A proposito…”sussurra con fare cospiratorio. “Per caso tuo fratello…ti ha detto qualcosa?”

Arrossisco di colpo.

“I-in che senso?”

“In quel senso…”gesticola con la testa tentando di farmi capire qualcosa che io non afferro. Che abbia capito cosa abbiamo combinato? Forse essendo nostra madre lei aveva già afferrato tutto prima di me e Bill? Se così fosse penso che sarò costretto a scappare di casa per il turbamento.
Quale senso?!”

“Nel senso se…bè, gli piacciono le ragazze……o no?”

Strabuzzo gli occhi.

Mamma, non puoi sapere quanto io sia la persona meno indicata per rispondere a questa tua domanda.

“I-io non lo so…Non mi ha detto niente…”mi allontano da lei, dirigendomi in cucina fingendo di aver una sete impellente.

Bill non è gay, lui ama. Ama le persone. S’innamora dell’animo delle persone.

Questo dovrei risponderle. Ma per qualche oscuro motivo non dico niente.

E io? Io sono gay? Mi piace mio fratello e questo fa di me, oltre che un maniaco, anche un gay?

Ci rifletto un istante mentre bevo l’acqua che mi sono versato.

Bill mi piace. Ok. Questo l’ho fottutamente capito ed ha fatto un male cane rendersene conto.

Ma non sono attratto da altri ragazzi.

Solo da Bill…

Perché Bill è Bill.

Maschio, femmina…Bill è semplicemente Bill. Per me è solo questo. Ed è lui che voglio.

Mi rifiuto di farmi altre seghe mentali e chiudo questa discussione mentale pensando che non mi sono mai ritrovato a fissare con la bava alla bocca nessun fondoschiena maschile. Non sono gay, sono innamorato di Bill.

Lui è un caso a parte.

“Quindi…Bill non ti ha detto niente?”torna all’attacco mia mamma, che evidentemente non ha capito niente di quello che è successo tra i suoi unici due figli. Chissà cosa farebbe se lo scoprisse?

“No.” Mi ha detto che è innamorato.

Di me.

Però non posso dirlo a nessuno per quanto mi riesca sempre più difficile rimanere in silenzio ad osservare la nostra lenta  autodistruzione.

 

 

***

 

 

 

“TOM! Che diavolo hai combinato per avere quelle occhiaie?!”mi urla Saki non appena mi vede.

“Nooo, Saki ti prego, non arrabbiarti!”

“Quante volte te lo devo dire che devi stare attento a non avere una faccia stravolta?! Sai quante storie potrebbero inventarci sopra i giornalisti?! Vuoi che ti accusino di essere un drogato o che altro?!”continua a sgridarmi.

“Perdono!”supplico tentando d’intenerirlo.

“Altro che perdono! Appena saliamo sul pullman ti darai tre strati di fondotinta, capito?”

Fulmino con un’occhiata mia madre, mentre la vedo che si trattiene dal scoppiare a ridere.

“Ciao Tomi, fai il bravo e datti il fondotinta.”mi dice mentre mi saluta.

“Mamma non ti ci mettere anche tu!”

“Dai retta a Saki, mi raccomando! E chiamami ogni tanto!”

La saluto con la mano mentre salgo sul nostro pullman, dove Georg e Gustav sono già stravaccati.

“Ehi belli!”li saluto cercando di sembrare disinvolto. Sono agitato, ho paura che da un momento all’altro Gustav o Georg possano saltare su e dirmi che finirò all’inferno per aver baciato il mio gemello. Non sono mai stato così nervoso in loro presenza. E Gustav probabilmente se ne accorge perché mi guarda un po’ strano. Faccio finta di niente, poso la mia roba e dal finestrino vedo mia mamma che abbraccia Bill.

Si è svegliato che erano le due meno un quarto.

Non ho avuto tempo di parlare da solo con lui. Ci siamo a malapena salutati.

Vorrei solo che mi dicesse che sta bene, il resto non conta.

“Ciao Bill!”lo saluta Gustav non appena sale.

Lui sorride, anche se si vede che avrebbe voglia di fare tutt’altro.

Sento una stretta allo stomaco.

“Che hai fatto in questi giorni?”chiede Gustav mentre accende il suo I-Pod.

Bill fissa il finestrino. “Niente.”

La stretta allo stomaco si fa più forte.

Bill, dimmi solo che stai bene. Solo questo.

 

 

**

 

 

Mi sveglio di soprassalto. Qualcuno mi sta picchiando in faccia con quello che sembra un fastidioso spolverino.

“Puah!”sputacchio, sputando un pelo che mi è finito in bocca. Apro gli occhi e trasalisco nel vedere la figura di Saki torreggiare sopra di me.

“Sta fermo, razza di idiota. Guarda come ti sei conciato…”bofonchia. Mi rendo conto che quello con cui mi sta “dolcemente picchiando” sulla faccia non è uno spolverino ma un batuffolo da cipria. Tossisco, annaspando nella nuvola di cipria che Saki si ostina a spargermi su tutta la faccia

“Ecco, adesso va già meglio.”mi guarda soddisfatto.

“Era proprio necessario? Stavo dormendo, nel caso tu non te ne fossi accorto!”

“Siamo arrivati e davanti all’hotel ci sono i fotografi e le fan. Devi essere presentabile. E tu Georg ti sei pettinato quei capelli?!”grida.

“Sì, sì…”risponde svogliatamente Georg, passandosi la spazzola tra i lisci capelli, poi borbotta qualcosa che somiglia a un’imprecazione e Saki gli lancia dietro il batuffolo da cipria, colpendolo dritto in faccia. Gustav esplode in una sonora risata.

“Voi tre sciagurati dovreste prendere esempio da Gustav, lui sì che è l’uomo perfetto!” Guastav si esibisce strizzando gli occhi in un’espressione da cucciolo felice. “Muovetevi, dobbiamo scendere!”dice Saki, ma dalla voce si capisce che gli scappa da ridere.

Vedo Bill che si sta ritoccando il trucco.

Anche lui non ha una bella cera.

Fuori è già buio e fa piuttosto freschino. Sinceramente non ho neanche la più pallida idea di dove siamo.

Tanto lo sa Saki, no?

Quando mettiamo piede a terra le fans urlano come matte.

Firmiamo un paio di autografi al volo e ci rintaniamo nell’hotel.

Eccoci di nuovo nell’ennesimo hotel, dove passeremmo l’ennesima notte, per fare l’ennesimo concerto. L’ennesima rassicurante routine.

Eppure mi sento come se tutto questo fosse estraneo a me.

Lancio un’occhiata veloce a Bill e lo vedo che scruta la hall.

E’ tutto estraneo perché adesso la situazione è completamente diversa.

Ho voglia di scappare via e di portare Bill via con me.

Prendo un respiro profondo.

Calmati, Tom.

Andrà tutto bene. Basta che eviti di fare stronzate.

Come se fosse facile. La filosofia del non fare stronzate non funziona con me.

Saki torna da noi con le chiavi delle camere e ce le consegna.

Ti prego non accanto a Bill, ti prego non accanto a Bill, ti prego non accanto a….

“Georg hai la numero 479, Gustav hai la camera 478, di fronte a quella di Georg mi hanno detto, tu Tom hai la 481 e Bill invece la 483. Stavolta siete tutti vicini. La mia è la camera 466, penso sia un piano sotto al vostro. Mi raccomando ragazzi, non fate confusione. E niente passeggiate in mutande, per cortesia.”minaccia Georg con uno sguardo che dice chiaramente Fai-qualcosa-di-stupido-e-ti-uccido.

“Ok Saki, faremo i buoni.”risponde Georg con un sorrisetto.

Tutti insieme ci avviamo verso l’ascensore. L’hotel è veramente bello, un quattro stelle, ma veramente eccezionale.

“Le nostre camere sono all’ultimo piano.”dice Gustav leggendo le targhette scritte sulla pulsantiera dell’ascensore.

Ci stringiamo tutti dentro e riusciamo a far entrare anche tutte le nostre valigie.

Il silenzio che ci avvolge non è consono a noi e infatti ci guardiamo piuttosto straniti, come a dirci “Bè, che diavolo sta succedendo?”. Nonostante ciò,nessuno osa aprire bocca.

Le porte si aprono con un lieve bip e noi usciamo, l’unico rumore è quello dei nostri passi e delle ruote delle valigie che scivolano sul pavimento di legno.

“477,478…Eccola, 479!”annuncia Georg.

Gustav traffica con la serratura di fronte a quella di Georg.

“Io e te abbiamo sempre la camera di fronte, è possibile?”dice Gustav.

“E’ un segno del destino, dolcezza…Stasera vengo a farti una visitina in privato.”ammicca Georg strizzando l’occhio a Gustav, che per tutta risposta finge di vomitare, poi si rivolge a me e Bill. “Ci troviamo tra mezz’ora giù in sala pranzo?”chiede.

Io guardo Bill, che apre la porta della sua camera, ma lui non risponde. Non ha quasi proferito parola in tutto il giorno.

“Ok.”rispondo infine io per entrambi.

Entro nella mia camera. E’ grande e confortevole, con un letto enorme e un bagno altrettanto grande.

Non apro nemmeno una valigia, ma frugo nella tasca della mia giacca ed estraggo le sigarette, poi esco sul terrazzino privato della camera. L’aria fresca mi fa rabbrividire.

La vista non è un granchè, siamo lontani dal centro della città (ho chiesto a Gustav dove ci hanno portato e lui mi ha risposto che siamo a Lubecca…) e quello che si stende davanti a me non è altro che una distesa di boscaglia incolta.

Mi accendo la tanto agognata sigaretta e aspiro profondamente.

Aaaah… Nicotina ti amo, sei tu il mio vero amore, e nessun altro. Altro che belle tette e relazioni incestuose, un bel tiro di sigaretto nel momento più opportuno è una delle cose più soddisfacenti del mondo.

Mi siedo sul muretto della terrazza e guardo per un attimo di sotto, assaporando la sensazione di vertigine. Siamo al quarto piano, è piuttosto alto. Scuoto la sigaretta e osservo la cenere svolazzare via.

Le finestre dell’hotel sono quasi tutte illuminate. Scruto nella camera di Bill, ma le tende sono tirate e non s’intravede niente all’interno.

Ho bisogno di parlare con lui.

Ho bisogno di lui.

Spero solo che riesca a distrarsi un po’ con il concerto che faremo domani. Lo spero davvero tanto.

 

 

**

 

 

A cena Bill non spiccica parola e non tocca cibo.

Georg e Gustav gli domandano più volte se si sente male e lui replica che è semplicemente stanco.

Sì, certo, e io in realtà mi chiamo Carolina.

Sbuffo, giocherellando con quello che ho nel piatto.

“Ragazzi, dai, non fate quei musi lunghi! Domani abbiamo il concerto! Non avete voglia di fare un po’ di casino?!”esclama Georg tentando di animarci.

“Ho solo voglia di dormire.”mormora Bill.

“Eddai, Bill! Non sei tu quello che proclama fieramente Leb’ die Sekunde? E allora coraggio, su col morale! E se sei stanco vai a letto, fatti una delle tue mega dormite e domani ti alzerai con l’energia di un leone! La criniera tanto già ce l’hai…”il suo tentativo di farlo ridere fallisce miseramente.

In questo momento squilla il cellulare di Bill. Lo vedo che guarda lo schermo e s’incupisce ancora di più. Mi sporgo in avanti per sbirciare e immediatamente capisco il perché: Andreas.

Ma che cazzo vuole?!

Bill mi guarda con un’espressione intimorita.

“Rispondi.”gli dico, cercando di mantenere un’aria indifferente.

“Lui esita ancora un attimo poi preme il pulsante che avvia la chiamata.

“Pronto?” Georg e Gustav chiacchierano a bassa voce tra di loro. “Sono a Lubecca, domani abbiamo un concerto.” Bill mi lancia un’occhiata veloce. “…………..No………Lo so…….Mi dispiace….” Ogni secondo che passa il suo sguardo si rabbuia sempre di più. “E’ che…….è successo un po’ di casino……..” Adesso Georg e Gustav lo fissano, curiosi, così lui si alza dal tavolo e si sposta sul fondo della sala.

Lo vedo che cammina qua e là, giocherellando nervosamente con i suoi grandi (e a mio parere orrendi) anelli.

Non capisco quello che dice, ma mi sembra alquanto nervoso.

“Con chi sta parlando?”mi chiede Gustav mentre addenta un panino.

“Non lo so.”mento.

Gustav si volta a guardare Bill che in quel momento si sta passando una mano tra i capelli e sta discutendo vigorosamente.

Sono indeciso se raggiungerlo e stargli vicino o se rimanere in disparte: forse è una cosa che vuole affrontare da solo…

“…NON E’ VERO!”ruggisce ad un certo punto Bill, attirando su di sé gli sguardi di tutti i presenti nella sala. “ALLORA LA VUOI SAPERE UNA COSA? SE DICI QUESTO SIGNIFICA CHE NON HAI MAI CAPITO NIENTE DI ME!!”e urlato questo chiude la conversazione, premendo la tastiera del cellulare così forte che penso l’abbia rotta. Bill fissa per un attimo lo schermo del cellulare poi prende e lo scaglia a terra. Ok, suppongo sia il momento di intervenire, non posso vederlo così. Mi alzo e lo raggiungo.

“Che cavolo è successo?”gli sussurro prendendolo per un gomito e trascinandolo più in disparte, cercando di distogliere l’attenzione dei presenti da noi.

“Lasciami stare, Tom!!”strattona via il suo braccio da me e se ne va, uscendo dalla sala a passi veloci con la sua andatura mezza gobba, apparentemente incurante degli sguardi e dei mormorii degli altri commensali.

Rimango lì come uno scemo; raccolgo il cellulare, lo schermo si è incrinato e un pezzo della cover è saltato via.

Torno a sedermi a tavola, lasciandomi letteralmente cadere sulla sedia. Sbatto il malcapitato telefono sul tavolo, afferro un panino e me lo ficco in bocca con rabbia, ingoiandolo senza neppure masticarlo.

Georg e Gustav fissano i loro piatti, in silenzio.

C’era bisogno di scacciarmi così?! Volevo solo offrirgli un minimo di aiuto! Idiota! Bill sei un idiota!

“Ma che cos’avete voi due, si può sapere?”si rivolge  a me Gustav. “Avete litigato mentre eravate a casa?”

Io scuoto la testa. “Non è successo niente.”mormoro.

“E allora perché siete in queste condizioni?”

“Non lo so.”sibilo, stritolando una briciola di pane.

“Cavolo, ormai vi conosciamo abbastanza per capire quando c’è qualcosa che non va e stavolta c’è qualcosa che non va!”

“Gustav, non lo so, ok?! E’ inutile che me lo chiedi!”mi alzo e me ne vado, lasciando i miei due amici allibiti.

Lo so, lo so, non mi sarei dovuto comportare così. Ma non ho molta pazienza da distribuire, se non si fosse notato sono piuttosto al limite.

Raggiungo camera mia e mi chiudo dentro.

Mi tolgo con rabbia il cappello e la fascia, le scarpe, la maglia e tutto il resto e mi ficco sotto la doccia, aprendo l’acqua alla massima potenza.

Come usciamo da questa situazione di merda?

Cosa si saranno detti Bill e Andreas? Non sono sicuro di volerlo sapere. Temo di non riuscire a sopportare un altro peso o un’altra questione a cui pensare. Anche se ammetto che vorrei vederlo polverizzato, quel verme che si è scopato mio fratello e che lo fa stare male. Uff, è difficile capire ogni cosa; la situazione tra me e Bill è già abbastanza ardua, non c’è bisogno di complicarla ulteriormente! Maledetto Andreas…

Rimango sotto la doccia per più di quaranta minuti.

Esco senza preoccuparmi di sgocciolare per terra; il bello degli alberghi è che c’è qualcuno che ripulisce e riordina al posto tuo e che lo fa particolarmente bene se il padrone dell’hotel sa che sei una star. Perciò me la prendo comoda.

Frugo dentro la valigia e indosso i boxer comodi con cui dormo. Mi sdraio sul letto e accendo la TV.

Non c’è nulla di interessante così mi ritrovo a guardare uno stupido programma comico, che di comico non ha niente, anche se probabilmente ciò è da imputare al mio umore e alla mia totale mancanza di concentrazione. In questo momento penso che perfino vedere Georg vestito da fata turchina mi lascerebbe indifferente.

Che palle… Perché mi sono ficcato in una situazione del genere?

Bill è solo ad una camera di distanza dalla mia. Chissà se sta già dormendo. Chissà come si sente. Chissà cosa pensa… Chissà se mi odia…Chissà, chissà…Che cazzo me ne faccio di tutti questi chissà?! Io so per certo che in questo preciso istante non vorrei essere qui, ma vorrei essere dall’altra parte di questo muro, con Bill, a stringerlo e a dirgli che andrà tutto bene, che troveremo il modo per far funzionare le cose, che lui non è solo, che se vuole posso tirare ad Andreas un bel calcio dove non batte il sole. Vorrei che mi parlasse, Santo Dio, chiedo tanto?!

Stringo i pugni e i denti.

E poi non resisto più, indosso i jeans e la maglia, ed esco dalla mia camera, richiudendomi la porta alle spalle.

Busso alla porta della camera accanto alla mia, al cui interno c’è l’unica persona di cui ho bisogno.

Busso per un po’ e alla fine mi viene aperto.

Deve aver fatto la doccia anche lui, perché indossa i pantaloni della tuta e la sua maglia “da casa”, ed i suoi capelli non assomigliano più agli aculei di un porcospino, scendono lisci lungo le spalle, incorniciando il viso ripulito dal trucco nero.

“Posso entrare?”gli domando.

Lui si fa da parte senza dirmi niente.

Le valigie sono aperte e sul letto sono sistemati i pantaloni che usa come pigiama.

“Stavi davvero andando a dormire?”

Lui alza le spalle, permettendomi di dare la risposta che più mi aggrada alla mia domanda.

Sospiro. Lasciamo stare i preamboli.

“Bill…Non possiamo fare così…”

“E cosa vuoi che faccia?!”scatta subito in risposta.

Io rimango un attimo spiazzato da tanta aggressività, dovrei essere io quello arrabbiato! Decido di fare finta di niente. “Dobbiamo…dobbiamo cercare di comportarci normalmente.”rispondo grattandomi la nuca, a disagio.

“Bè, non so se te ne sei reso conto, ma quello che è successo tra noi negli ultimi giorni non si può certo definire normale.”

Lo so, razza di cretino!, vorrei gridare, ma riesco a trattenermi dal farlo anche se non riesco a non arrossire.

“Bill…”

“No, niente Bill! Come puoi pretendere che riesca a comportarmi come se niente fosse?! Eh?! Come puoi anche solo immaginare che riesca a fare finta di nulla?!”grida lui arrabbiato.

“Pensi che per me sia facile?!”grido io in risposta. “Cazzo, pensi che io ci stia bene?! Credi forse che non mi interessi?! Sono preoccupato e spaventato e geloso di Andr….”ma non riesco a finire la frase perché Bill mi afferra per le spalle e mi sbatte letteralmente contro il muro, facendomi male, pressando le sue labbra contro le mie.

In un attimo dimentico tutto quello che stavo pensando e mi perdo in un’orgia di sensazioni così potenti che mi tremano le ginocchia.

Sento le mani di mio fratello che si aggrappano alla mia maglia e che mi graffiano il collo.

Trascinato dalle emozioni che provo mi avvinghio a lui, passandogli una mano dietro la nuca e stringendolo più forte a me.

Non capisco più niente, sento solo il mio corpo in fiamme, sconvolto da un’estasi che non avevo mai provato prima. E dire che non sono certo un novellino in queste cose. Ma baciare Bill è scoprire di non aver mai baciato veramente prima.

Quando si stacca dalla mia bocca, lui preme energicamente la sua fronte contro la mia, respirando forte, quasi con violenza, come se fosse riemerso dopo un apnea durata fino al massimo limite possibile.

Rimango aggrappato a lui.

“Tom e tu vuoi dirmi che tutto questo è normale…?”sussurra a un centimetro dalla mia bocca.

Lo fisso un momento .

“No.”rispondo e poi mi impossesso nuovamente di lui.

Non è normale.

Va contro tutte le etiche.

E’ osceno.

E’ sbagliato.

Ma non posso farne più a meno.

Il corpo spigoloso di Bill aderisce al mio e la sensazione che provo è quella di essere tutt’uno con lui.

Ma in fondo è proprio questa la sensazione che ho sempre sentito pensando a Bill, di essere una sola cosa con lui.

E’ così semplice da capire... E allora perché nessuno ci riesce?

Lo sento gemere piano e istintivamente bacio il suo collo sottile, sfiorando la sua pelle con le labbra, saziandomi.

“Tom…”

Torno a baciargli il viso ma lo trovo umido.

Apro gli occhi e mi accorgo che quelle che sto baciando sono lacrime salate.

“Tom…”sussurra di nuovo Bill tra le mie braccia.

Smetto di baciarlo e lo stringo forte, più forte che posso, ma improvvisamente lui si irrigidisce e mi spintona via con una forza tale che cado a terra.

“Ehi, ma che ti prende!?”esclamo stupito. Lui mi guarda con gli occhi pieni di lacrime, ma sul suo volto leggo la rabbia.

“Cosa stiamo facendo?!”grida. “COSA STIAMO FACENDO!?”urla, i pugni serrati con forza, le spalle che tremano.

Mi alzo e corro da lui, cerco di abbracciarlo ma mi respinge, spingendomi via.

“Bill lasciati abbracciare…”gli sussurro con gli occhi pieni di lacrime. Lasciati sostenere da me.

Ma lui continua a scacciarmi, singhiozzando e alla fine mi tira uno schiaffo in piena faccia, poi si scaglia contro di me colpendomi con una scarica di pugni.

Cerco di proteggermi come meglio posso, ma non riesco a evitare che i pugni chiusi di Bill mi colpiscano.

Lo sento che singhiozza e piange disperatamente mentre si avventa contro di me.

Bill…se sono io la causa di tutto questo tuo dolore allora distruggimi…me lo merito…

Mi tira un altro colpo, poi si blocca, continuando a singhiozzare, un pugno ancora levato in aria.

Mi immobilizzo, un lieve bruciore che s’impossessa della guancia colpita da Bill.

Mio fratello mi guarda con gli occhi lacrimanti spalancati.

Geme e si lascia cadere in ginocchio, piangendo rumorosamente.

Mi porto una mano alla guancia e quando la osservo vedo che è macchiata di sangue. Bill deve avermi graffiato con le unghie. Improvvisamente ho una nausea spaventosa e una voglia di urlare che penso non sarò in grado di sopraffare. Vorrei spaccare tutto, scagliare qualsiasi cosa contro la parete, ho bisogno di sentire qualcosa che si rompe sotto le mie mani.

Ma vedo Bill ripiegato su stesso che piange disperatamente e subito ogni emozione che provo è azzerata. Bill viene prima di tutto.

Mi accovaccio vicino a lui, ricacciando indietro le lacrime. Devo essere forte, ora più che mai.

Gli prendo il mento tra le mani e gli sollevo il viso, costringendolo a guardarmi.

“Tranquillo…Calmati…Tutto a posto…”sussurro piano.

“Tom, s-scusami…Ho perso il controllo…”singhiozza.

Abbozzo un sorriso. “Non fa niente…Capita, soprattutto agli isterici come te.”

Lui si avvicina di più a me, poggiando la testa contro la mia spalla. Lo abbraccio.

“Non ce la faccio a tenere sotto controllo ogni cosa….N-non ci riesco…” Gli accarezzo la schiena, spronandolo a continuare a parlare, sperando che butti fuori tutto una volta per tutte. “A-Andreas mi ha detto che l’ho…l’ho usato e basta…Ha detto che mi sono solo…”singhiozza ancora. “…divertito con lui….”

Quando lo vedo giuro sul mio onore che gli spacco la faccia a quel bastardo.

“Bill, lascia perdere quello che dice Andreas, va bene? Tu lo sai che non è così, tu sai quello che è successo, sei stato…travolto da una cosa più grande di te.” E sono stato io a travolgerti.

Singhiozza di nuovo, non accennando a voler smettere di piangere.

“Sono qui, Bill. Non sei solo.”

“E’ questo il problema. Vorrei davvero essere solo.”dice queste parole e poi singhiozza e si stringe a me ancora più forte, facendomi male con le sue dita ossute.  “Tom perché tutto questo è sbagliato? Cosa stiamo facendo di così tanto male? ”

“Io…io non riesco a capirlo.”

Lui continua a piangere, stringendo la mia maglietta tra le sue dita, singhiozzando disperatamente.

Dentro di me sento un dolore lacerante e penso che darei tutto ciò che possiedo, rinuncerei a tutti i risultati che ho conquistato, smetterei di vivere, solo per far cessare le lacrime di mio fratello.

 

 

 

**

 

 

Io e Bill non siamo mai stati due che piangono facilmente; in questi giorni oserei dire che abbiamo pianto tutte le lacrime che non avevamo pianto in questi anni. Ci siamo rifatti tutto d’un colpo. Bell’affare.

Mi giro e trovo il suo viso proprio di fronte al mio.

Sembra libero da qualsiasi preoccupazione mentre dorme.

Ma non appena si sveglierà l’inferno lo inghiottirà nuovamente ed io non sarò capace di salvarlo.

Gli sposto un ciuffo ribelle che gli copre gli occhi. I vestiti sono tutti spiegazzati, abbiamo dormito con quello che avevamo indosso.

Se solo potessi lavare via tutte le tue sofferenze, Bill, sarei davvero felice e non mi importerebbe niente altro.

Tocco con un dito il graffio che mi ha fatto, la prova tangibile della sua sofferenza. Da bambini ci siamo picchiati spesso quando litigavamo. Erano anni però che non ci mettevamo le mani addosso. Deve aver seriamente perso il controllo, anche perché non è mai stato un tipo manesco. Tutto ciò significa che è davvero al limite.

Ed è tutta colpa mia.

E’ stato l’errore più grande di tutta la mia vita baciarti.

Ma è stato un errore che avrei sicuramente commesso prima o poi.

Sfioro la sua guancia con una mano, lievemente.

Andreas mi ha detto che l’ho usato e basta… Ogni volta che ripenso a queste parole mi viene una voglia tremenda di prendere il telefono e dire due dolci paroline a quel coglione. Se era davvero tanto affezionato a Bill, che bisogno c’era di dirgli quelle cose?! Maledetto cretino! E’ ovvio che uno come Bill si sente subito in colpa, soprattutto adesso che è implicato in una situazione alquanto complicata.

Dopo essersi tranquillizzato un po’ Bill mi ha chiesto il cellulare ed ha inviato ad Andreas un sms in cui gli diceva che era finita. Quando ha inviato il messaggio ha fatto un enorme sospiro di sollievo. Ed io con lui.

Ammetto che mi sono sentito anche un po’ lusingato…e, sì, sì, va bene, anche tremendamente gasato. Ahah, ho vinto io. Fanculo biondo del cavolo, i Kaulitz vincono sempre! Torna a postare le nostre foto sul nostro sito web, da adesso in poi il culo di Bill lo potrai guardare solo lì!…Sì, lo so, mi sbilancio un po’ troppo, dovrei cercare di reprimere questi attacchi di puro odio nei suoi confronti e limitarmi a odiarlo perché ha fatto del male a Bill. Ma che ci posso fare, sono sempre stato un tipo possessivo. E competitivo. Se poi in questione c’è Bill allora tutto viene raddoppiato al quadrato. Perciò è logico che mi alteri un po’ più del dovuto, no? Poi mi passa…Più o meno.

Sono le nove.

Tra meno di un’ora dobbiamo essere pronti per andare a fare le prove.

Scrollo Bill per una spalla, delicatamente.

Lui apre gli occhi e in quel momento sembra un bambino senza alcun pensiero.

“Buongiorno.”sorrido

Lui si stiracchia gemendo. “Mmmh…Nooo….E’ già ora di alzarsi?”sbadiglia.

“Sì. Anzi, direi che siamo in ritardo visto che tra quaranta minuti dobbiamo essere pronti e visto che tu impieghi sempre trent’anni per prepararti.”

Lui sorride appena e io gli do un piccolo buffetto sul naso, combattendo la vergogna. Mi sento impacciato come non mai, anche se non è certo la prima volta che mi sveglio accanto a lui.

“Dai dormiglione, alzati e preparati. E fatti una doccia: puzzi!”ridacchio, cercando di non fargli pensare a niente di quello che è successo ieri sera, cercando di essere il più normale possibile.

“Ehi!”esclama indignato lui, la voce impastata di sonno.

“Ci vediamo nella hall tra poco. Mi raccomando non ti riaddormentare.”Mi alzo ed esco dalla camera, per andare a prepararmi. Prima di aprire la porta della mia stanza mi fermo un attimo e sorrido; torno indietro e riapro la porta di Bill.

Come immaginavo.

Sorrido ancora, prendo una maglia dalla valigia spalancata di Bill e gliela tiro addosso facendolo sussultare. “Ti avevo detto di non riaddormentarti!”

“Uffa…Va bene, va bene, mi alzo…”

“Bravo Billuccio!”

 

 

**

 

 

Lo stadio in cui ci esibiremmo questa sera non è certo uno dei più grandi in cui abbiamo suonato, ma non ci lamentiamo. A volte è ancora più bello suonare per un pubblico più ristretto. Mi dà un senso di maggior intimità; intimità in senso relativo perché Saki ci ha informato che ci saranno 4.000 persone a vederci. Dopo un po’ però ti ci abitui. E allora 4.000 persone diventano la tua intimità.

“Ehi Saki io non riesco a sentire bene il resto del gruppo!”urla Georg a Saki che è dall’altra parte del palco.

Stiamo provando già da due ore e mezzo e io sono stanco morto oltre che sudato fradicio. Bleah.

“Riprova adesso, Georg.”urla Saki.

Attacchiamo di nuovo a suonare l’intro di Der Letzte Tag e Georg annuisce vigorosamente. “Sì, è ok adesso.”

“Bill, il microfono va regolato!….Bill!…..Biiiillll!!!”Dal centro del palco Bill sussulta quando si accorge che Saki si sta rivolgendo a lui.

“Bill che hai oggi? Sei così distratto!”gli urla Saki. “Forza ragazzo, non puoi mollare adesso!”

Bill sospira, tornando a scrutare la distesa vuota che si erge di fronte a lui, con l’aria di chi non ha affatto la concentrazione sufficiente per sostenere un concerto.

Saki lo guarda preoccupato. “Tom, tu? Tutto ok con il soundcheck?”

Faccio un arpeggio e un breve assolo. “Sì, tutto ok, l’acustica è buona riesco a sentire tutti.”

“Bene.”approva Saki. “E tu Gustav?”

“Sì, però qui mancano le bacchette di ricambio. Puoi farmele mettere al solito posto Saki? E magari se invece di due me ne fai mettere quattro è meglio, al concerto scorso ne ho spaccate tre!”

“Il nostro Gustav picchia duro!”esclama             Georg, che al contrario di Bill sembra pieno di energia. “Possiamo riprovare un momento l’attacco di Beichte, per favore?Prima ho scazzato un paio di volte…Bill, ci sei?”

Lui annuisce e Gustav dà il ritmo con le bacchette.

Quando è il mio momento faccio scorrere le dita veloci sulla chitarra, sfiorando e pizzicando, mentre una goccia di sudore mi scende giù per il collo. Sono stanco, è vero, ma non appena comincio a suonare non penso più a niente se non alla musica e alle note che escono dalla mia chitarra. Un vero toccasana. Mi accorgo che però c’è qualcosa che non va, che stona nella canzone: Bill è in ritardo con la voce rispetto alla melodia; io e Georg incrociamo lo sguardo e con un cenno rallentiamo la melodia di comune accordo, cercando di star dietro a Bill. Quando però lui prende una stoccata pazzesca ci fermiamo.

“Bill, che ti prende?”chiede Georg  mollando il basso e avvicinandosi a lui.

Io lo guardo di sottecchi, facendo finta di essere impegnato ad accordare la chitarra.

“Io…Sono stanco…”

“E io dovrei credere a questa stronzata?”esclama Georg serio. “Ti ho visto non avere la forza di alzarti dal letto per poi arrivare sul palco con l’energia di una tigre!”Si fa un attimo pensieroso, portandosi teatralmente un dito al mento per assumere un’aria interrogativa. “Ti facevi di cocaina, per caso?”
”No, scemo.”dice Bill, stirando finalmente le labbra in un sorriso a cui Georg risponde prontamente.

“E allora, dai, forza, ce la caveremo alla grande anche questa sera. Siamo o non siamo i Tokio Hotel, i quattro ragazzi con le palle più quadrate di tutta la Germania? Forse su Gustav non ci metterei la mano sul fuoco, ma…”si abbassa al volo per scansare una bacchetta lanciata dal batterista offeso, “..io, tu e Tom siamo i figli di puttana più in gamba che siano mai saliti su questo palco.”

Bill sorride di nuovo ed io torno a respirare: quando vuole Georg sa essere davvero mitico.

“Che ne dite, facciamo pausa?”ci grida Georg.

“Sì, ottima idea, ragazzo con le palle quadrate!”approva Gustav alzandosi dal seggiolino della batteria e sgranchendosi le gambe.

Georg torna di nuovo a guardare Bill per un istante e gli stringe affettuosamente una spalla. “Dai grand’uomo, andiamo a scolarci un po’ della tua adorata Red Bull.”

 

 

 

 

 

Capitolo un po’ più lungo…Bill che fa a cazzotti con Tom… E’ proprio al limite, povero ragazzo.

 Non ho visto bene quanto sia lunga la fine, ma penso che il prossimo capitolo sia l'ultimo... Credo, devo vedere come suddividere quel che rimane del troiaio che ho scritto.

Mmmh, questa settimana mi sono ripromessa di non toccare neppure una goccia d'alcol, visto che venerdì sera mi sono sentita un mix tra Tom ubriaco e Bill vomitoso... Direi di fare un piccolo PitStop. Non c'entra niente, ma scriverlo qui è come "formalizzare" la faccenda^__^ Una  cretinata, lo so, ma che ci volete fare?

Ringrazio come sempre tutte le persone che hanno letto e recensito, scusate se non mi prolungo più di tanto nei ringraziamenti ma sono le tre e mezza di notte e ieri notte non ho dormito perciò...se trovate qualche errore sapete a cosa è dovuta la colpa!!

BELLISSIMO HARRY POTTER E L'ORDINE DELLA FENICEEEEEE!!!

MiticSammy: Ciao ciao ciao!! Anche questo capitolo è un pò più triste degli altri...Ci avviciniamo alla fine, e quindi devo rispondere del rating "Triste, Drammatico" che ho dato alla storia^_^ Sai, quello che ho scritto nella frase che ti piace è quello che io penso veramente... Purtroppo tante persone non lo capiscono...Ma va bè, il mondo è bello perchè è vario! Ehi, io ho appena mangiato le patatine! Nuuuu! Però magari il tiramisù è peggio perchè si infila tra i tasti...Grazie per il consiglio, provvederemo a mangiare i dolci solo davanti alla TV!^_^ Grazie per la recensione!!!!

Ely91: Uaaah, grazie per la recensione!!!!! In effetti a pensarci il twincest è un po’ strano, se non altro molto particolare…^_^ Grazie per quello che hai scritto, mi fa piacere che la pensi così! Magari poi ti appassioni al genere (ci sono tante bellissime storie!), anche se ammetto che ultimamente le twincest sui Tokio stanno davvero diventando numerose…Forse un po’ troppo… Spero che questo capitolo ti sia piaciuto, siamo ormai alla fine e si va più sul triste/drammatico! Grazie ancora per il commento, mi ha fatto tantissimo piacere e chiedo scusa se ho aggiornato un po’ in ritardo…^_^ Kuss!!

Meggie: concordo con te, anche io odio la banalità e infatti ho revisionato questo capitolo da cima a fondo, perché ultimamente, adesso che le twincest sui Tokio stanno divagando in modo esagerato, mi sembra di leggere sempre le solite cose, per quanto ci siano persone che le descrivano meglio e altre che invece non riescano bene a trasmettere ciò che vogliono dire. La parte centrale veloce? Mmmh…Ti riferisci a quella del bacio? Bè, l’ho fatto apposta. Inizialmente c’erano più “fronzoli” che poi ho però deciso di eliminare. Ormai ha questa storia ho dato un taglio ben preciso, ovvero il dosare la parte più sentimentale, cercare di trasmetterla attraverso frasi messe qua e là. Quella scena è frettolosa perché nella realtà si svolgerebbe così (anzi, mi sembrava di aver esagerato e di averla fatta troppo lunga!). La bulimia per Bill è una (brutta) valvola di sfogo, non riesce a stare dietro ad ogni cosa e si lascia sopraffare. Non so se approfondirò pienamente questo aspetto (sinceramente pensavo di scrivere un’altra storia più in qua per descrivere questo aspetto di Bill). Comunque, anche se ormai tutta la storia è già scritta, mai dire mai, visto che alla fine modifico sempre qualcosa (penso che lo facciano un po’ tutti^_^). Purtroppo ora non ho tempo, ma appena posso corro a leggere il secondo capitolo della tua FF!!^_^

Zoe92: Bill sta sclerando di brutto, come puoi vedere!^_^ Eh, sì, il sadismo regna sovrano, eheheh! Poveri Kaulitz!!! Grazie per la recensione, penso che il prossimo capitolo sarà l’ultimo!! Ciauz!

Ginny002: Pfffff XD La tua recensione mi ha fatta scoppiare a ridere!!! Grazie mille <3 …Questo capitolo è un pochino più triste…Scusa se ho aggiornato tardi, spero tu sia uscita da camera tua XDXD Grazie a te, per aver recensito!!! Hope you like it! Ciao ciao, fammi sapere cosa ne pensi!! ^__^

Judeau/Susser/VerdammtKind: Uelaaaaa!!! CIAAAAOOOO!!! Come puoi ben vedere il drammatico sta prendendo il sopravvento!!!! ^__^ Spero che tu non abbia vomitato troppo nel leggere di Bill e Tom che si BACIANO!!! Eheheh… Ribadisco: CHE FORTUNAAAAAA!!!!! Anche io voglio andare a Berlinoooooo!!!!! Sono contenta che comunque la storia continua a piacerti (anche se magari storci il naso ogni tre righe^__^). E secondo te, a Berlino, non ti ritroverai la faccia di Bill dappertutto????Eh no, mio caro, mi dispiace ma almeno questo lo devi subire visto che te ne vai lassù!!!^__^ Un’ora al telefono con Magnus? Quando me lo hai detto mi è venuto in mente Kurt che stava un’ora al telefono con Bill…! A proposito! Ho letto la tua nuova FF, quella dove c’è la ragazza che si chiama Ester, con i Tokio Motel (troppo buffi!!!!), mi è piaciuta tanto (se non ricordo male penso di averti lasciato una recensione…)! E prima, mentre scorrevo i vari titoli, ho visto che ne hai sfornata un’altra e sempre sui Tokio Hotel!!! Eeeehi, non è che ti stai affezionando a Bill Tom Georg e Gustav, eh??­??? Ciao ciao Schatz!! Al prossimo papiro/sempre ben accetto!!!!

PER QUELLI CHE LEGGONO I COMMENTI DA QUI IN POI SCUSATE SE NON C- E PUNTEGGIATURA NE ACCENTI O APOSTROFI MA NON SO PERCHE MI SI SONO INCASINATI I TASTI DEL PC!!!!

Yuma: Stavolta invece sono in ritardo con l*aggiornamento…Ops….Aiuto, si va sempre piu sul tragico…!! Comunque ti capisco, anche io quando leggo una FF che mi piace dopo confondo la realtà con quello che invece non lo e*… Quindi non sei troppo strana…O magari siamo strane entrambe!!+__+ Spero che questo capitolo ti sia piaciuto! Il prossimo probabilmente sara* l-ultimo…. Aiuto, ho dei problemi con la tastiera, mi si sono spostati tutti i tasti, pigio il tasto dell-apostrofo e me ne esce questa lineetta-! Pigio quello dell-accento e mi viene fuori questo [!! Scusa quindi se il commento e un po illeggibile, senza accenti ed apostrofi, non so perche, prima non lo faceva!!! Aiutooooo!! Nooo, come faccio a scrivere cosi___ Stupido PC!!! Scusa ancora, e grazie tantissimo per la recensione!!!! Siauuuu!!!+?+…e questa che cavolo di faccina e Nooo rivoglio i tasti normaliiiii

Mary: Purtroppo la bulimia non e cosi rara come si pensa… Ed e bruttissima, come tutte le malattie di questo genere… Spero che il vero Bill Kaulitz ne stia alla larga!! Grazie per la recensione!!!! Kiss!!!

MissZombie: Eheh, manca solo un capitolo… Percio se qualcosa deve succedere succedera presto… In effetti e cosi, per ora e tutto sospeso *ARGHHHH!!! MA COME SI FA A SCRIVERE CON QUESTI TASTI____!!!! NON CI SI CAPISCE NULLA!!!!! Uff… Scusa… Comunque grazie per la recensione! Anche io purtroppo ne so qualcosa di bulimia…Mi dispiace che ne sai qualcosa anche tu…Pero almeno capisci quanto sia brutta… Eeeh, si cerca di vivere nel miglior modo possibile ma a volte non e cosi facile… Ciao ciao…Grazie! Aspetto di leggere la tua storia!!

GinevraMalfoy: Anche questo e abbastanza lungo, visto__ Spero ti sia piaciuto!!! Al prossimo capitolo ciao ciaooooo!!!

 

…….TASTIERA DEL CAVOLO…….

 

 

 

 

 

 

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