Angolo autrice. Durante un intenso pomeriggio dedito allo studio dei presocratici, mi è capitato di leggere quasi per caso alcune informazioni sui Misteri Dionisiaci. Da sempre affascinata dalle cose - diciamocelo - piuttosto bizzarre, la mia mente ha cominciato a vagare, a fantasticare su come potesse essere stato partecipare ad una di queste cerimonie. Così oscure, segrete, proibite. Purtroppo - o per fortuna - la fantasia è l'unica mia arma a disposizione. Quello che ne è scaturito è una piccola storia - due o tre capitoli al massimo - che tenta di esplorare il meraviglioso mondo che ruotava intorno ad un Dio enigmatico quale Dioniso.
Un'ultima cosa; il rating è rosso ed ho preferito inserire fra gli avvertimenti "contenuti forti " per svariati motivi - violenza, sangue e sesso.
Vi lascio al prologo, ora. Un piccolo assaggio che può aiutarvi a capire qualcosa in più sulla figura delle Menadi, le sacerdotesse dionisiache.
Spero vogliate intraprendere questo breve viaggio insieme a me :)
Il Respiro di Dioniso
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PROLOGO
Menadi: donne dimentiche della propria umanità, invasate. Ebbre. I loro cuori frenetici battono guidati dalla folle mano dell’adorazione; la stessa che si avviluppa invisibile alle loro menti e le artiglia alla verità, all’oblio del futuro. Color del vino; sfumature ferrose di sangue e sudore marchiano febbrilmente le loro labbra e la loro pelle.
In bilico fra due dimensioni eterne e il loro costante deflagrare; sono spiriti travolti da ordine e caos, estasi e terrore; una cascata fuligginosa di frammenti di realtà confusi al sogno. Gli occhi velati da una purezza antica, che sgretola l’uomo ed avvolge la divinità. Lo accolgono; il loro corpo si fa tempio inviolabile del sapere del Dio. Soddisfano la sua sete e la sua brama, sbriciolano le inibizioni per perdersi nel suo dirompente volere. Dioniso della folle ebbrezza. Dioniso serpente e toro.
Un vortice sconvolgente, un tumulto delirante di animi ed una pulsione selvaggia ed impetuosa di libertà.
Pazzia, smarrimento, lacerazione, possesso.
E poi, più il nulla.