Anime & Manga > Inazuma Eleven
Ricorda la storia  |      
Autore: Bloody Alice    30/12/2012    9 recensioni
[Masaki/Akane] [dopo aver letto la pairing, nessuno leggerà la fic. lol (?)]
Mentre Kariya passeggiava lungo il fiume si ricordò che Akane da più di due settimane cercava di ottenere qualcosa da lui: una foto.
Aveva risposto con un secco e brusco “No” e Akane prima di andarsene con uno sguardo a metà tra lo spaventato e il deluso aveva detto un chiaro “Se non ti lasci fare una fotografia, troverò un modo da sola. Con le buone o con le cattive.”
Ma Masaki non avrebbe ceduto.
Il giorno dopo gli aveva rifatto quella domanda, ottenendo la medesima risposta e lei aveva tirato nuovamente fuori quella che nella mente di Masaki era passata come un’inutile pseudo-minaccia.
Insomma, per fargli una foto cosa avrebbe fatto? L’avrebbe placcato all’improvviso?
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Yamana, Kariya Masaki
Note: Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Titolo: Focus ~
Genere: sentimentale, malinconico (?)
Avvertimenti: OOC, nonsense
Pairing:  het. Masaki/Akane.
Parole: OneShot – 938 parole (Word)
Note: ieri ho fatto un sogno strano. Ho sognato che in un episodio di IE Chrono Stone Masaki e Akane parlavano e Akane era triste perchè Shindou non la calcolava e Masaki le diceva qualcosa di carino (?) e lei gli dava un bacio sulla guancia (?) per ringraziarlo e poi andava via (?) e Masaki intanto era arrossito un sacco (?). E da quel momento tutti iniziavano a scrivere sulla Masaki/Akane.
:speranze vane:
 
Comunque, sono le 00:29 mentre sistemo queste note, quindi non sperate nelle NdA a fine pagine e state certi che la fic sarà piena zeppa di errori. Ma tanto chi la filerà mai la Masaki/Akane. *depress*

 

 
 





 

Focus ~

 
Masaki aveva scoperto di odiare molte cose di  Akane Yamana. Odiava il modo in cui camminava –sembrava che ondeggiasse tra le gente come un ubriaco- o il suo modo di parlare –la sua voce era dolce, non lo metteva in dubbio, ma riusciva ad essere fastidiosa-. Più di tutto odiava il suo sorriso. Aveva il sorriso da drogata, se lo ripeteva spesso, e prima o poi gliel’avrebbe detto in faccia, a costo di farla piangere.
Quel giorno di primavera, tornando a casa da scuola, scoprì che –sfortunatamente- Akane si era trasferita esattamente un isolato più avanti rispetto a lui, quindi avrebbero fatto la strada insieme da quel momento fino alla fine della scuola, con tutta probabilità.
Masaki non desiderò mai così ardentemente di essere adottato quanto il giorno in cui venne a sapere quello che lo attendeva da lì fino ai successivi due anni.
Di fatto però il punto non era quello. O meglio, non era il problema principale.
Mentre Kariya passeggiava lungo il fiume si ricordò che Akane da più di due settimane cercava di ottenere qualcosa da lui: una foto.
Aveva risposto con un secco e brusco “No” e Akane prima di andarsene con uno sguardo a metà tra lo spaventato e il deluso aveva detto un chiaro “Se non ti lasci fare una fotografia, troverò un modo da sola. Con le buone o con le cattive.
Ma Masaki non avrebbe ceduto.
Il giorno dopo gli aveva rifatto quella domanda, ottenendo la medesima risposta e lei aveva tirato nuovamente fuori quella che nella mente di Masaki era passata come un’inutile pseudo-minaccia.
Insomma, per fargli una foto cosa avrebbe fatto? L’avrebbe placcato all’improvviso?
Kariya rise al pensiero e si mise a fare lo slalom tra i fiori del prato. Dopo un po’ guardò l’orizzonte e vedendo che il sole non stava ancora tramontando controllò l’orologio.
Era decisamente in anticipo. Se fosse arrivato a casa sicuramente avrebbe dovuto aspettare l’arrivo di Hiroto e Ryuuji prima di potersi sedere sul divano, visto che lui non aveva le chiavi –quel genio del rosso aveva perso la sua copia tra il mucchio di pratiche da compilare.
Si fermò e alzò lo sguardo verso il cielo, chiudendo gli occhi e cercando di rilassarsi, dal momento che quel giorno aveva dovuto affrontare tre verifiche, una più complicata dell’altra.
« Ma-sa-ki ~ »
Era una voce dolce e allo stesso tempo lamentosa e Kariya fece appena in tempo a voltarsi che Akane lo afferrò per le spalle con decisione, spingendolo verso il basso.
Si ritrovò atterrato sull’erba, con la Yamana a cavalcioni su di lui. Il turchese arrossì di botto.
« Che-Che fai?! » sbottò, ma la ragazza non gli rispose e gli fu tutto più chiaro quando, mentre lui si dimenava, lei tirava fuori dalla borsa la macchina fotografica.
« No! » gridò Masaki, chiudendo gli occhi. Lo urlò così forte che sentì Akane sussultare.
Quando li riaprì vide la ragazza che lo fissava, con la macchina fotografica tra le mani. « Perché. Perché no. » sussurrò, cupa, poi si morse il labbro inferiore « Mi odi così tanto che non vuoi nemmeno farti scattare una foto da me? »
Kariya si sentì un po’ in colpa e si affrettò a rispondere « No! »
« E allora perché no? »
Masaki voltò lo sguardo verso l’acqua « Perché no. »
« Non è una risposta. » chiese la Yamana confusa.
« Da piccolo non mi piaceva fare le foto. Però una volta ho lasciato che mia madre me ne facesse una. » mormorò. Era la prima volta che parlava della sua famiglia a qualcuno e si sentiva a disagio. « Il giorno dopo è … » non terminò la frase e per qualche minuto nessuno dei due osò fiatare.
Sapeva quanto fosse stupido, ma aveva collegato il ricordo di quell’unica fotografia alla morte dei genitori e nonostante fosse arrivato razionalmente a pensare che in realtà le fotografie non avevano alcuna colpa, non riusciva a non odiarle, per qualche strano motivo.
Dopo poco sentì Akane muoversi e voltandosi vide che si avvicinava a lui con la macchina fotografica puntata contro il suo viso.
« Cosa fai? » chiese Masaki. Credeva che l’insistenza di Akane lo avrebbe fatto arrabbiare, invece in quella situazione era solo imbarazzato.
« Metto a fuoco l’immagine. » spiegò la ragazza.
Kariya fece una smorfia « Ti ho detto che non voglio una foto. » borbottò.
« Solo una. » disse la Yamana « Per favore. »
Masaki rimase in silenzio.
« Chi tace acconsente » mormorò lei e schiacciò il pulsante sulla macchina fotografica. Si udì un piccolo “click” e la Yamana abbassò la macchina fotografica subito dopo.
« Come ti è venuta in mente? »
« Cosa? »
« L’idea di placcarmi. Non so se l’hai notato, ma mi hai atterrato. » brontolò Masaki, ancora contrariato per la posizione in cui si era ritrovato.
Akane fece un piccolo sorriso « Beh, dovevo fare una cosa. »
« La foto? » chiese Kariya « Quella l’hai fatta, no? Allora perché non ti sposti? » domandò subito dopo. Sentiva il sangue salirgli al viso ad una velocità impressionante.
« Sì, la foto l’ho fatta » rispose lei, senza smettere di sorridere e si abbassò di più.
Masaki deglutì « Cosa fai? » chiese piano, mentre la ragazza si chinava ancora.
« Metto a fuoco … » e rimase ferma.
Dopo qualche secondo di silenzio dischiuse le labbra per dire qualcos’altro, ma Masaki si sporse verso di lei facendo incontrare le loro labbra.
Le ci volle un po’ prima di chiudere gli occhi e ricambiare.
Prima doveva … mettere a fuoco.




 



 

00:45.
Buona  notte cari  ♪ ♫ ♪
Alicchan ~

   
 
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: Bloody Alice