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Autore: I love unicorns    30/12/2012    0 recensioni
- Ciao, come ti senti?
"Come mi sento, dici? Beh mi sento fottutamente male, ogni secondo, ogni minuto ed ogni ora che passa è una continua agonia. Ti chiederai perché, giusto? Non sono sicura di saperlo e non sono nemmeno sicura di volerlo sapere, ma una cosa è certa, quando mi guardo allo specchio e vedo la mia pancia, quella fottuta pancia che sembra enorme ai miei occhi, sento qualcosa dentro, dentro la mia testa, dentro la mia gola, qualcosa che non mi permette di pensare, di respirare.
Poi mi ricordo che quella notte passata con lui ha cambiato tutto della mia vita.
Ed ora sono diversa, diversa da tutte le altre sedicenni della mia scuola. Non rimpiango nulla di quello che è successo, ma sono le conseguenze di cioè che abbiamo fatto quella notte che mi fanno morire dentro. "
Dopo questa mia lunga riflessione e i troppi minuti di silenzio trascorsi fuori dalla mia testa, non avendo voglia di parlare o di dare spiegazioni a nessuno, aprii leggermente la bocca giusto per poter far uscire qualche suono e dissi:
- Bene, forse.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- 01/11/2012.
 
- Ciao, come ti senti?
"Come mi sento, dici? Beh mi sento fottutamente male, ogni secondo, ogni minuto ed ogni ora che passa è una continua agonia. Ti chiederai perché, giusto? Non sono sicura di saperlo e non sono nemmeno sicura di volerlo sapere, ma una cosa è certa, quando mi guardo allo specchio e vedo la mia pancia, quella fottuta pancia che sembra enorme ai miei occhi, sento qualcosa dentro, dentro la mia testa, dentro la mia gola, qualcosa che non mi permette di pensare, di respirare.
Poi mi ricordo che quella notte passata con lui ha cambiato tutto della mia vita.
Ed ora sono diversa, diversa da tutte le altre sedicenni della mia scuola. Non rimpiango nulla di quello che è successo, ma sono le conseguenze di cioè che abbiamo fatto quella notte che mi fanno morire dentro. "
Dopo questa mia lunga riflessione e i troppi minuti di silenzio trascorsi fuori dalla mia testa, non avendo voglia di parlare o di dare spiegazioni a nessuno, aprii leggermente la bocca giusto per poter far uscire qualche suono e dissi:
- Bene, forse.
Era una donna, amica di mia madre, quella con cui stavo "parlando". Era entrata in camera mia giusto per saperne di più sulla mia situazione. Eh già, di mestiere faceva la psicologa. Mia madre le aveva chiesto di parlare con me qualche volta, per aiutarmi e capire quello che stavo provando. Ma una psicologa era quel tipo di persona che non avrei mai voluto che mi aiutasse.
- Va bene, tu sei Alice, vero?
- Sì. - risposi senza dimostrare alcun interesse per la conversazione che avrebbe avuto luogo di lì a poco.
- Io mi chiamo Cassandra, puoi chiamarmi Cassie. - disse lei sorridendomi.
- Ok.
- Come probabilmente già sai, io sono un'amica di tua madre, non devi pensare a me come a una psicologa, ok? Io sono qua solo per parlare un po' con te, per capire quello che stai passando in questo periodo, per aiutarti a far sembrare tutto meno complicato, e per fare in modo che tutto questo passi più velocemente e senza farti soffrire.
Quella donna aveva una voce confortante, era calma e dolce. Sembrava quasi che quello che diceva lo pensasse davvero.
"No, lei è qui solo per fare un favore a mia madre. E' solo una fottuta psicologa a cui non interessa un'emerita minchia di quello che mi sta succedendo. Non devo cadere nella sua trappola. No!"
Infine, dopo altri minuti di silenzio, le risposi sempre cercando di non faticare troppo:
- Non ho voglia di parlare. Né con te, né con qualcun'altro. Ora potresti uscire e lasciarmi da sola? Grazie.
- Mi dispiace, io volevo soltanto darti una mano, ma se tu non vuoi.. Ti lascio il mio numero, ok? - tirando fuori un pezzo di carta dalla sua costosa borsa rosso fuoco aggiunse - se senti di aver bisogno di parlare con qualcuno e non sai con chi, questo è il numero del mio cellulare, chiamami quando vuoi, oppure lasciami un messaggio e ti chiamerò io, non importa l'ora. Ora tolgo il disturbo. Ciao Alice. - e con un piccolo sorriso, chiuse la porta alle sue spalle.
Mi dispiaceva non averle parlato, ma in fondo sapevo che non le importava davvero di me,o forse sì?
Buttai il foglietto che mi aveva dato sulla mia scrivania, sopra ad altri fogli sparsi che vi erano. Ero certa che non l'avrei mai usato.
Mi alzai dal letto, andai verso la porta, girai la chiave che vi era dentro, mi appoggiai leggermente al letto e dopo aver tirato fuori il cellulare assieme alle cuffiette, sprofondai in un lungo sonno, cullata dalle note della mia canzone preferita, "Ignorance - Paramore".

Angolo dell'autrice:
Beh, lo so che non sono brava a scrivere, ma mi piace.
Spero davvero che almeno a qualcuno sia piaciuto:)
Alla prossima!
  
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