-andrà tutto bene, stai calmo.- sussurro mentre continuo a tenere stretto al mio petto il piccolo Matty. Piangeva e singhiozzava, gridava 'non voglio perderlo!' avendo chiaramente compreso l'intera situazione nonostante la sua tenera età. Sono seduta a terra in uno degli angoli bui di quel triste ospedale, tenendo Matty stretto tra le mie gambe e stringendolo tra le mie braccia. Matthew è il mio fratello minore, ha cinque anni e al contrario di molto altri bambini della sua età non ha avuto un'infanzia piacevole.

Nostra madre morì due anni fà in un brusco incidente stradale mentre tornava a casa dal lavoro, e nostro padre non reagì a dovere. Passava mesi rinchiuso nel suo studio, al buio, piangendo con la sola compagnia del suo whisky, e ne io ne mio fratello, Louis, potevamo fare nulla. La fase successiva, nonché attuale, era di portare quasi ogni giorno una donna diversa a casa, sperperando i guadagni di una vita e costringendo una povera sedicenne ed un ventenne nel pieno dello suoi studi a trovarsi un lavoro, senza contare l'infanzia segnata di un innocente bambino. Adesso lavoro come cameriera in un ristorante chiamato "Nando's", mentre mio fratello si occupa di fare un turno serale in un pub mal frequentato.

Sono le tre del mattino e noi stiamo aspettando in questa fottutissima sala di attesa dove, sia per nostra madre che per gli innumerevoli ricoveri di nostro padre, abbiamo frequentato da anni. Aspettiamo incessantemente entrambi notizie da parte di qualche infermiera, senza riuscire a chiudere occhio.

-dormi cucciolo, ti prego.- riesco a dire dopo averlo tranquillizzato. Continuo ad accarezzare quelle tenere e paffute guance rigate dalle lacrime, cercando di trattenermi per evitare di scoppiare da un momento all'altro, ora sono io l'unico punto riferimento di quel bambino, non posso cadere. Passano altre due ore e riesco finalmente a far addormentare Matty, io invece continuo a pensare al peggio per mio fratello, avendo però già vissuto il peggio.

I miei occhi si fanno pesanti, le lacrime li rendono ancora più deboli, mi appoggio al muro e chiudo gli occhi cercando di non pensare a nulla per qualche istante.

-signorina. signorina.- mi sento scuotere, apro gli occhi e vedo un infermiera chiamarmi. Mi drizzo istintivamente e sollevo Matty in braccio, l'avrei svegliato solo se fossero state buone notizie. Seguo l'infermiera fino ad un piccolo ufficio dove mi fa accomodare su una piccola sedia mezza sgangherata.

-allora.. è successo questo..- comincia, appena arrivati all'ospedale l'unica cosa che ci hanno saputo dire è stato 'il ragazzo Louis William Tomlinson è stato partecipe di una zuffa in un pub', stop.

-.. suo fratello, come le è già stato detto, ha partecipato ad una zuffa, ma non come diretto interessato, come riappacificatore. un signore sulla quarantina ha iniziato a menarsi pesantemente con un altro soggetto, arrivando anche a mezzi pesanti.. suo fratello si è messo in mezzo è ne ha subito le conseguenze..- prego dio di non togliermi almeno l'unica forza della mia vita.

-.. il punto è che.. l'uomo sulla quarantina corrisponde a suo padre.- come? sento gli occhi bruciare. Porto le mani sulle piccole orecchie di Matthew, che nel frattempo dorme sul mio petto, cercando di proteggerlo da ogni possibilità di sentire.

-mio padre? mio padre avrebbe iniziato la zuffa? mio padre avrebbe ferito mio fratello? è un fottutissimo scherzo vero?- dico trattenendo le lacrime ed il tono della voce, sinceramente me lo sarei aspettato, non esce nulla di buono da quell'essere.

-esatto, mi dispiace. ma ci sono due cose che devo dirle..- inizia.

-la prima è che suo padre ha resistito alla zuffa.. ma è crollato per overdose da droghe e alcool.. mi dispiace.- al suono di quelle parole rimango alquanto allibita, ma il mio pensiero al momento era un altro, la sua morte era prevedibile.

-la buona notizia è che suo fratello ha perso molto sangue, ma ce l'ha fatta.- dice con tono trionfante, non poteva dirlo prima? Presa da un sussulto di gioia mi faccio scappare un urlo che sveglia il povero Matty.

-Matty, Louis è ancora con noi! sei contento cucciolo?- dico sorridendo a quanti più denti mi fosse possibile e alzandolo in aria. Il suo faccino riprende colore, comincia a sorridere come non faceva da tempo e gridare di gioia.  Tutto ha nuovamente senso.

-possiamo vederlo?- la signorina annuisce e ci porta sorridente da Louis.

-fratellone!- dico scoppiando in lacrime in un impeto di gioia a facendo sedere Matthew sul letto affianco a Lou.

-ehi ragazzi.- dice con aria sbiancata, avendo perso molto sangue, e abbracciandoci entrambi.

-vi amo.- dice restando uniti, come la famiglia di cui avevamo bisogno.

-bene ragazzi, io vi lascio soli.- dice l'infermiera uscendo dalla stanza sorridente.

-hai visto come è secsi l'infermiera?- mi bisbiglia Louis all'orecchio distruggendo il momento fraterno, scoppiamo a ridere.

-smettila coglione!- dico dandogli una leggera pacca sulla spalla e chiudendo le orecchie a Matty al suo di quella parola.

Era tornato a tutti il sorriso ed una ragione di vivere, tranne che per papà.

-Tommo senti.. papà non ce l'ha fatta.- dico tornando seria.

-.. immaginavo, starà meglio lì su insieme alla mamma.. vero Matty?- dice risollevando il morale di tutti, come avremmo fatto senza la sua incredibile forza?

Mi siedo sulla sedia affianco al letto e lascio che Matty si sdrai vicino a Lou, ha bisogno di sentire suo fratello vicino ora.

-ci hai fatto spaventare a morte Louis..- dico appena Matty si riesce a riaddormentare sereno.

-non vi lascerò mai, lo giuro.-