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Autore: kaifluo    30/12/2012    1 recensioni
ShinAh è una normale ragazza al suo primo anno di liceo. Il suo brutto passato la porterà a scoprire il mondo della magia. Ispirato alla serie televisiva "Due Fantagenitori". Enjoy! :3
Genere: Fantasy, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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SALVE GENTE!
Come va? :3
Finalmente pubblico una storia. Mi sono ispirata a questa immagine pubblicata da una pagina su Facebook, e di conseguenza al mio amato cartone animato "Due Fantagenitori". Il nome della pagina in questione è scritto direttamente sull'immagine.
( http://sphotos-c.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-ash4/249970_519471221419619_2008727820_n.jpg )
ENJOY! *w*



Cara ShinAh,
questo è una lettera scritta tanto tempo fa.. ...una lettera scritta per te, un messaggio!
Eh sì, hai un messaggio dalla sottoscritta!


ShinAh rilesse quello che aveva appena scritto e strappò dal piccolo diario la pagina consumata dalla penna.
“Stupida!” si disse. “Non sai neanche come introdurre una lettera scritta da te per.. Te!”.
Accartocciò la pagina e la lanciò altrove nella sua stanza, poi fissò il suo diario e si rimise a scrivere..


Questa è la mia, anzi, la tua storia. Sono la quindicenne che un tempo eri anche tu, nata e cresciuta a Seoul nella Corea del Sud, e sono qui per raccontarti ciò che sicuramente non ricordi; lo so, è strano leggere qualcosa scritto da sé stessi durante l’adolescenza, ma posso assicurarti che è tutto vero, quindi mettiti comoda e leggi con calma.
Hai iniziato con molta fatica il tuo primo anno di liceo. Ambientarsi in una scuola del tutto diversa rispetto a quella dov’eri prima è stato davvero difficile per te, specialmente perché non avevi l’appoggio di nessuno. Eh, già.. Come già sai, purtroppo, la tua infanzia non è stata delle migliori. Ma non pensiamo a questo, ora! Andiamo avanti!
Stavi girando per i corridoi della scuola e, visto che la tua migliore amica aveva scelto un’altra scuola, non avevi nessuno con cui parlare, almeno fino a quando delle ragazze ed un ragazzo non ti si avvicinarono: erano le sorelle Lee HyuRi e Lee JungHy, Park SooJin e Choi JungSun, davvero un bel ragazzo. Frequentavano tutti il terzo anno. SooJin parlò per prima, arricciandosi i capelli tra le dita.
“Carino il taglio di capelli! Da che parrucchiere te li sei fatti acconciare?”, un po’ in imbarazzo risposi a quella domanda “I-Io.. Me li sono fatti tagliare da mia madre..”.
“Tua madre fa la parrucchiera? Però..” disse la ragazza con voce squillante, del tutto differente da quella timida che mostravi tu in quel momento, mentre le sorelle Lee ridevano sotto i baffi. JungSun se ne stava in silenzio a guardare con un sorriso schietto sul volto.
“Senti, ehm..?”
“ShinAh. Kim ShinAh.”
“ShinAh, sembri una tipa interessante, che ne dici di diventare nostra amica?”
Non potevi crederci. Loro amica? Davvero? Così facilmente? Accettasti, nonostante suonasse abbastanza sospetto.
Ricevetti i loro numeri e vi dette appuntamento quel pomeriggio al parco dietro la scuola.
Dopotutto, questa scuola non ti sembrava poi così male.





_____






Erano già le quattro del pomeriggio, finiti i compiti uscisti di casa e ti diressi al parco. SooJin era già lì insieme agli altri, ti salutò da lontano con la mano.
“ShinAh, che bello vederti! Avanti, siediti con noi.”
Vi sedette sul prato morbido in cerchio, JungHy teneva tra le esili mani una bustina bianca.
JungSun, che finora non aveva aperto bocca, si decise a parlare.
“Se vuoi entrare a far parte del nostro gruppo, dovrai provare una cosa.”
“Oh, sì, è fantastica! La prima volta che la provai io ero un po’ spaventata, ma si rivelerà una sensazione stupenda!” aggiunse con enfasi HyuRi.
Così, dalla bustina, SooJin estrasse quella che sembrava essere.. una pasticca rossa?
“Che diamine è?”
JungSun rise. “E’ la pillolina dell’amore!”
“Ingoiala” SooJin ti mise in mano la pasticca, “Poi lasciati andare”.
Fu in quel momento che capisti di cosa si trattava; bel raduno di amici.
“Ma io non la voglio questa roba.. Siete impazziti?”
“Prendila!”
“Sì, devi ingoiarla se vuoi restare con noi!”
“Ma non voglio prenderla.. Non voglio più stare con voi..”
“FALLO!”
Il tono della compagnia iniziava a farsi sempre più minaccioso.
Spaventata, feci per alzarti quando HyuRi ti afferrò per un braccio e ti spinse verso il basso. Per difenderti la scalciasti via e strisciando più lontano dagli aggressori con uno scatto felino ti tirasti in piedi e iniziasti a correre.
Ti inseguirono per tutto il quartiere, non sapevi più dove nasconderti, così decisi di chiuderti in casa.
Salisti le scale del palazzo in tutta fretta e ti chiusi la porta alle spalle; con il fiatone, scivolasti in ginocchio chiudendo gli occhi.
Si sentiva solo il rumore forte del tuo fiato pesante e quello dei passi provenienti dalla tua camera.
Aspetta un secondo.. PASSI?!
Ti diressi verso la tua stanza ed apristi di colpo la porta, ma non vidi nessuno. La finestra era chiusa.
Altri rumori, bisbigli.. Da dietro il letto..
Ti avvicinasti lentamente, ti affacciasti e..
“AAAAAAAHHH!!!”
Cadetti all’indietro dallo spavento.
“AAAAAHH!” urlò una voce, maschile.
“Dae, sei un idiota, davvero!” aggiunse un’altra voce, anche questa maschile, poi continuò.
“Signorina ShinAh, ci dispiace per averti spaventata, davvero. Stai bene?” ti porse la mano.
Misi a fuoco il suo viso ancora sconvolta.
Si trattava di un ragazzo esile con dei morbidi capelli rosa divisi da una riga al centro, che gli cascavano sul volto dai tratti dolci come zucchero filato. Su di essi, sembrava esserci sospesa una coroncina dorata. Lo guardasti meglio.. Stava fluttuando su di te. Fluttuando. Con i piedi non incollati al pavimento. Fluttuando, fluttuando.
Svenisti.





_____






Ti svegliasti pochi minuti dopo sul tuo letto e ti guardasti intorno. Non c’era nessuno, era solo un sogno. Sorrisi grattandoti la testa e ti diressi verso il tua armadio; una volta aperta l’anta di quest’ultimo, ti specchiasti allo specchio attaccato a questa.
Fissasti i tuoi capelli castani, rigorosamente schiariti dal nero e con una frangetta sfilacciata che ti copriva la fronte,  scenderti mossi sulle spalle.
“Grazie a Dio, era solo un sogno.. Un sogno molto strano e… Fluttuante…” ti girò la testa solo al pensiero.
“Ah, che cosa hai sognato mentre ti godevi il tuo pisolino di pochi minuti, ShinAh?”
Ti girasti verso l’interno dell’armadio, per un attimo avvertisti la sensazione di richiudere l’anta.
A parlarti era stato un ragazzo dagli occhi piccoli ed i capelli verdi pistacchio tirati su in una cresta, dove anche su di essa era posizionata una coroncina. Ti sorrideva e.. Fluttuava, anche lui.
“Sto ancora sognando?”
Svenisti di nuovo.
  
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