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Autore: Nene_89    17/07/2004    6 recensioni
Per la prima volta scrivo una ff sui Malandrini! Non so come possa essere venuta... James riflette sui suoi sentimenti su Lily, e su come è sempre stato ingiusto con lei...
Genere: Malinconico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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D’accordo, mi hai letteralmente stregato

D’accordo, mi hai letteralmente stregato. Ti sei addormentata con la testa china sui quei grossi libri nel vano tentativo di finire la ricerca che ti è stata assegnata e invece… mi avvicino a te lisciando la tua chioma vermiglia. Sei semplicemente bellissima, ed io ti amo. Non mi importa se ti sei innamorata del mio migliore amico, non me ne importa niente se tu mi odi, non mi importa nemmeno che fino a ieri ti abbia presa in giro fingendo di voler uscire con te per umiliarti… non me ne importa di niente…! Stanotte ho riflettuto, ho pensato, ti parrà impossibile, eppure anche io sono in grado di ragionare e… ed ho capito che il mio atteggiamento deriva dal fatto che per me sei importantissima, lo sei sempre stata, il tuo volto mi procurava sempre un brivido strano, ed io ti odiavo per questo, ti trattavo male, mi riempivo di ragazze per non pensare a te e infine… ed infine eccomi, qua, innamorato, perso per te, e sai, Lily, non è poi così male…! Vuoi sapere cosa è che mi ha spinto a capire…? Ho vent’anni, studio con te all’Accademia di Auror da oramai due anni, e ti conosco da nove. Durante il settimo anno hai accettato di uscire un paio di volte con me, ad Hogsmeade, perché non ne potevi più di sentire i miei inviti… e dopo quelle due volte tutto è tornato alla normalità… la nostra normalità. I miei insulti, i nostri litigi, il tuo odio, il mio disprezzo… fino a ieri notte. Mi sono trovato a pronunciare il tuo nome, a gridarlo, con tutto il fiato che avevo nel corpo, mentre stavo entrando in un’altra ragazza. Non ricordo nemmeno come si chiama, quella ragazza bionda e ricciola… studia assieme a noi… e proprio ieri, tu mi hai gridato dietro quelle parole così orribili… o meglio, non orribili ma… tu ami lui, lui, il mio fratellino… il mio confidente, il mio migliore amico… ed io… io, io adpro te, Lily, con tutto me stesso, davvero…

- Evans…! Che ci fai qui a quest’ora…? –

Un ragazzo sui vent’anni piuttosto esile, con due profondi occhi castani incorniciati da un paio di occhiali quadrati ed un sorriso strafottente sul volto si sedette accanto un piccolo figurino con una grande cascata di capelli rossi i quali ciuffi celavano grandi e seri occhi verdi scuri. La pelle chiara come quella delle persone dai capelli vermigli, il volto coperto da efelidi, dimostrava almeno cinque anni in meno del ragazzo che le aveva rivolto la parola, nonostante nello sguardo brillasse una luce molto più contegnosa.

- A cosa devo questa spiacevole visita, Potter? Sono semplicemente nella zona comune a fare una Ricerca che mi è stata commissionata dagli Insegnanti… a differenza di te io non passo il mio tempo a letto con tutte le ragazze dell’Accademia! –

Il giovane moretto si era abbassato con un sorriso seducente sul volto della ragazzina.

- Siamo forse gelose, Evans…? – le mani di lui si erano insediate sui fianchi di lei. – La cosa non mi dispiacerebbe affatto, se vuoi entrare nella mia lista… saresti la benvenuta… -

CHAF!

In un secondo la ragazza fu in piedi, mentre il ragazzo sdraiato a terra malamente, le labbra dipinte improvvisamente di un vivace rosso porpora, il liquido rossastro si sparse anche nel maglione del giovane, la ragazza puntò una bacchetta bianca contro la testa del bruno.

- Non sono affatto gelosa di te, James, e mai lo sarò! Mi schifi soltanto! Tu… tu… tu nemmeno immagini chi amo io, qualcuno che non ti somiglia nemmeno da lontano! –

- E chi sarebbe? – il ragazzo chiamato James alzò lentamente lo sguardo, incrociando gli occhi scuri e dolci di lei, che erano improvvisamente ricoperti da uno strato di gelida freddezza.

- Remus, va bene? –

Il moro si alzò il fretta, ignorando il sangue che colava dal suo labbro inferiore, e fissandola con occhi sgranati.

- Re… Remus… ? -

- Sì! Sì, lui! Da secoli! Spero che adesso che lo sai la smetterai di infastidirmi! Lui è così diverso da te, è così dolce, così buono, così… così tutto quello che tu non sei! –

I capelli lunghi di lei ondeggiarono insieme alle sua bacchetta magica. Le labbra presero a tremargli, il corpo fu scosso da un tremito, gelide e silenziose lacrime cominciarono a scendere lungo le gote di lei, come preziosi cristalli d’acqua. Ignorando il suo dolore, James si allontanò con le labbra socchiuse e negli occhi un profondo e muto dolore.

Remus, il mio più caro amico, fedele compagno di scorribande e pasticci, quanto ti ho voluto bene… ma te en voglio ancora…? Non ti confessato la passione della bella Lily, no, ho mantenuto il segreto, ma improvvisamente ti odio, Lunastorta. Come hai potuto portarmela via, così…? Ma in realtà non l’ho mai avuta… mai, dal primo giorno che l’ho conosciuta…

- Scusate… - una bambina molto piccola, dimostrava non più di otto anni, raccolse un baule molto più grande di lei, che era scivolato sul piede di un ragazzetto di almeno dodici anni, con grandi occhi neri e capelli scuri e ispidi. – Mi dispiace tanto… -

- Ehi, bambina, occhio a dove metti i piedi! – gridò quello, di rimando. – Ma di che anno sei, sotto zero? –

La fragorosa risata di quello, molto simile ad un latrato, riempì il corridoio del treno, mentre un riso più stridulo, infantile, sovrastò quella.

- Bimba, spostati di qua! – con un agile scatto il secondo ragazzino, un moretto dai capelli leggermente lunghi e scapigliati la sorpassò. – Hai l’aria di chi non sa nemmeno che cosa è Hogwarts! –

- E allora? – la ragazzina posizionò le mani sui fianchi, i due corti codini appuntati sulla testa non lasciavano vedere lo sguardo deciso e serio di lei, ma i suoi occhi lanciavano fiamme. – Perché tu, signor sapientone, lo sai meglio di me? –

- Ragazzina, io vengo dalla prestigiosa famiglia di maghi Purosangue dei Potter! – ribatté lui, altezzosamente.

- Ed io da quella dei Black! – si affrettò ad aggiungere l’altro. – Mezzosangue! –

Il ragazzino più basso fissò l’altro con aria di rimprovero.

- Non c’entrano queste cose! Non chiamarla così… -

- Oh, è vero, non so nemmeno cosa significhi molto bene… - mormorò l’altro, chinando lo sguardo.

- Chiamala Lumos! – rise il primo. – Ė così rossa… -

- Lumos, Lumos! – la schernirono i due, all’unisono.

- Smettetela! – la bambina trattenne a stento le lacrime. Le pareva di essere tornata alle scuole elementari, dove tutti la prendevano in giro per le sue stranezze. – Siete solo due… due… -

- Siamo due simpaticoni! – esclamò il ragazzino che sembrava più grande. Poi guardò l’altro, e gli porse la mano. – Piacere, Sirius Black, primo anno. –

- James Potter, primo anno. – rispose l’altro scompigliandosi i capelli. – E tu, Lumos? –

- Stupidi! – strillò quella, vicina alle lacrime.

Improvvisamente un ragazzino castano molto minuto e pallido si era avvicinato a quello strano trio, con la bacchetta sguainata.

- Ehi, c’è qualcosa che non va? –

- Niente, solo una bambina che fa i capricci! – esclamarono i due moretti ridendo.

Al bambino scappò una risata, poi si rivolse alla ragazzina rossa.

- Tutto bene…? Scusa non so il tuo nome… io sono Remus Lupin. –

- Lily Evans. – aveva sussurrato lei, avvampando, senza dar cenno di voler stringere la mano di quello.

- Lumos! – aveva detto Sirius sghignazzando. – Si chiama Lumos, in realtà… lo vedi come abbaglia?

- Poverina… - aveva mormorato Remus, senza però evitare di ridere.

D’improvviso un rumore dietro di loro li aveva fatti voltare di scatto. Un ragazzo grassoccio e basso era caduto ai loro piedi, mentre trasportava il suo borsone.

- Oh… oddio, scusate! – aveva strillato aggrappandosi alle caviglie di Lily. – Scusa, scusa, signorina!

- Signorina? – gli altri tre ragazzini avevano riso. – Ma non lo vedi come è piccola? –

- Ma è sempre una signorina! – aveva detto quello. – Io… io sono Peter, scusate signorina… -

- Lily! – lei gli aveva porso la mano, aiutandolo a rialzarsi. – Non importa che tu mi chiami signorina, grazie… -

- Che bel nome, Lily! Ė cos’ musicale! –

- Peter invece no, per niente! – avevano sghignazzato i tre ragazzini.

- Siete solo degli insensibili! – aveva strillato Lily. – Andiamo, Peter! –

E trascinando con sé il bambino grassoccio, era scomparsa dentro ad uno compartimento, tra le risa dei compagni.

Osservo in ciuffo rosso, e lo prendo istintivamente in mano. Lo porto alla bocca, baciandolo. Da allora tra noi è sempre stata guerra aperta, Lily… ricordi, durante il quinto anno, quando ti tolsi l’unica amica che avevi…? Eri così timida, e Fabienne era la tua unica amica… una dolce francesina, minuta, bionda, tenera… avevi solo lei, ed io te la tolsi, per infastidirti, per levarti l’unica cosa che per te contava.

- Guarda chi si vede…! Evans e Hariong assieme… il diavolo e l’angelo… -

Un attraente sedicenne si diresse verso due ragazze, sedute in biblioteca.

- Come sei bella, Fabienne… - il ragazzo prese una ciocca di riccioli biondi della francese e li annusò, estasiato. – Mi faresti la grazia di uscire con te, sabato prossimo? –

- Io… - la ragazzina tentennò un po’, sotto gli occhi gelidi di Lily. – Io devo uscire con Lily, Jamie, e… -

- Per te Jamie mi sembra un po’ troppo formale… - il ragazzo si sporse galantemente verso Fabienne. – Preferirei un semplice Jimmy… se non ti dispiace…

- Oh, no, certo che no…! – balbettò lei, con il suo accento straniero.

Il giovane accarezzò la guancia liscia e perfetta della Corvonero.

- Allora, esci con me…? Ti prego… -

- Va bene. – acconsentì lei, mentre la sua migliore amica scuoteva il capo, rassegnata.

- Smetterai di vederti con Evans per me….? Io ti amo e lei ti parlerebbe male di me… non lo

sopporterei, sei troppo importate per me… -

Ti tolsi anche lei, Lily. Quando te lo facevo notare sorridevi, dicendo che non ti meritava se aveva preferito me a te. Avevi ragione Lily… ma io ti odiavo. Al sesto anno ti misi con un ragazzo. Ti feci lasciare, Lily. Inventai una storia, una stupida storia… e quel giorno lo ricorderò per sempre, quando mi affrontasti per la resa dei conti…

- Potter, Potter, Potter dannazione, fatti vedere! – nella Sala Comune di Grifondoro risuonò questa voce stanca, triste, disperata, stufa. – Fatti vedere, dannazione, se non hai paura! –

- Evans… tesoro, sono qui… - il ragazzo sorrise, suscitando ancora di più la rabbia della ragazza.

- Tesoro?? TESORO?! Non chiamarmi mai più così, non ti azzardare! – la voce della ragazza si spezzò in un pianto dirotto, che fece arrossire James. Probabilmente aveva capito di aver esagerato. – Sarai felice,a desso? Complimenti… dopo avermi tolto la migliore amica ti sei preso anche il mio ragazzo…! Bene, bene! Bravo, Potter… -

- Evans, ma cosa dici? – James era sbiancato. – Ti ha sul serio mollata, per quella storia… -

- Sì! SI’! Ed era il tuo intento, dannatissimo stronzo! – Lily puntò al bacchetta al petto di James, per un attimo anche i suoi occhi parvero farsi di fuoco, come i capelli e l’espressione. – Ti odio, Potter… ti odio… -

Un pianto disperato colse la povera Lily, una Lily tremante e angosciata, che si accasciò a terra.

- Lily! – Remus apparve alle loro spalle, e fissò James disgustato. – Cosa hai fatto stavolta…? Tu non sei normale, amico! –

- Lunastorta, niente, solo un piccolo scherzo… -

- Diglielo, diglielo, che “piccolo” scherzo mi hai fatto, se ti senti a posto, bestia! – strillò la rossa, sempre più agitata.

- Oh… Rem… conosci Aramis Atton, di Tassorosso? Ehm, gli ho fatto credere che Evans ed io… avessimo avuto una notte di passione ieri sera… - uno sghignazzo uscì dalla bocca di James, ma Remus lo fissò gelidamente. – Lui ci ha creduto e ha lasciato Evans che probabilmente era… innamorata. –

Remus era corso ad abbracciare Lily, sussurrandole parole dolci ed aiutandola, sorreggendola, una Lily che sembrava davvero volesse morire. James si era reso conto di aver toccato il fondo, ma da buon orgoglioso, invece di risalire, si era messo a scavare dell’altro.

Al settimo anno avevi accettato di uscire con me, due volte. M da quel giorno di Aramis non fosti più la stessa. Remus cominciò a starti vicino, diventò presto il tuo migliore amico, e nonostante i miei tentativi di allontanarlo da te non ci riuscii. Ricordo ancora bene, quella discussione che il dolce Lunastorta ebbe con me, l’ultimo giorno di Hogwarts, per noi…

- Ultimo giorno…! – Sirius rise, sollevato. – Siamo passati tutti al M.A.G.O., ragazzi, siamo troppo forti… -

- E adesso… - James sopirò. – Chi rivedrà più queste belle signorine? Rimarremo in contatto solo tra noi… gli indistruttibili, mitici, Malandrini… -

- Già! – rispose Peter sorridendo. – Noi, i grandi Malandrini… –

- E niente più Evans! – strillò James, quasi eccitato. – Nessuno di noi la rivedrà mai più e… -

- Parla per te, Potter. – aveva ribattuto Remus freddamente, chiamando per la prima volta nella sua vita James per cognome.

- Cosa, Lunastorta? – Ramoso era sbiancato, a quell’insolita protesta del placido Remus.

- Io Lily la frequenterò ancora. Ė la mia migliore amica. –

- Come puoi essere amico della mia peggior nemica! – sbraitò lui, infuriato. – Ė solo una piccola puttana! –

SBAM.

Un improvviso slancio di Remus, e James si trovò con il naso tumefatto. Remus si era ribellato, Remus aveva picchiato Ramoso.

- Non è una puttana, tu casomai sei un gran puttaniere bastardo! Lei hai rovinato la vita da quando la conosci e le hai distrutto il suo unico amore, bastardo! Non lo vedo come è ridotta, a causa tua? –

- Stupido! Che cazzo fai? – lo aveva aggredito Sirius.

- Felpato, levati di culo, è una faccenda fra me e lui! – aveva ribattuto Remus.

James non ci aveva pensato due volte, e si era gettato sull’amico picchiandolo con tutta la sua forza.

In quell’istante Lily era passata nel parco, ed aveva visto la scena. Disperata, si era messa fra Remus e James, prendendosi anche diverse botte. Alla fine, con davanti l’immagine della ragazza insanguinata a causa sua, James si era bloccato.

- Cretino…! Vigliacco…! – aveva debolmente protestato Remus abbracciando Lily. – Picchi uan donna… -

- Stupida! Ti sei messa nel mezzo! – James aveva scosso con violenza la ragazza, che Lunastorta aveva attratto possessivamente a sé.

- Lasciala, ma cosa sei diventato, James? –

Già, cosa sono diventato…?

Ti ho odiata a lungo, Evans. Ed ora ti amo. Il fatto è che ti ho sempre amata, e il grande James Potter non poteva amare.

- James! –

- Oh, Lily, ti ho svegliata…? –

- No… non tu. –

- Come va la tua ricerca? –

- Procede abbastanza bene. –

- Bene. –

- Ti vedo pensoso. Non hai donne per divertirti, stasera? –

- Sono pensoso e non ho voglia di ragazze stasera perché… Evans, devo dirti una cosa… seriamente. –

- Sono qua, Potter, pronta ad ascoltarti… come sempre. –

- Lily… ieri notte, a letto con un’altra ho invocato il tuo nome. –

- … James … -

- Ho capito che… che sono un pazzo. Ti ho torturata per tutti questi anni perché sono da sempre innamorato di te, e non ho ami saputo ammetterlo nemmeno a me stesso. Perdonami se ti ho sciupato la vita. Perdonami… perdonami. –

Scompaio silenziosa tra le tenebre, e mi avvio verso il mio dormitorio.

Perdonami Lily.

Perdonami se non ho saputo capire prima il mio amore per te.

Perdonami se ti ho reso al vita un inferno.

Perdonami Lily.

Perché io ti amo, anche se non ricambierai mai.

  
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