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Autore: NarniaWardrobe    31/12/2012    5 recensioni
"Io voglio solo che tu sia felice, Debby." disse. Mi voltai verso di lui e ci guardammo negli occhi.
"Anche io, solo che..." tentennai "vorrei che noi fossimo felici insieme." mi buttai.
Lui non mi rispose. Rimase fermo a guardare il mare che si muoveva, lentamente, con un leggero venticello che portava il suo odore salato fino a noi, creando un fruscio delicato.
Il sole gli batteva in faccia, schiarendo ancora di più gli occhi magnifici di Louis.
Sulle sue labbra si formò un piccolo sorriso dolce. "Io sono già felice, con te." mi abbracciò.
Io mi strinsi a lui più che potevo.
Era tutto fottutamente perfetto.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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 (1)
why?



Erano le undici di sera. Io, Zayn, Harry; Niall e Liam eravamo andati in vacanza a... non so. C'era il mare. Io ero nella mia camera e i ragazza nella loro, cosa molto ovvia. Mi stavo preparando per andare a dormire, quando Harry, quel ragazzo troppo dolce, entrò per darmi la buonanotte.
"Ehi, bella. Vai nel mondo dei sogni?" mi cinse i fianchi con le mani. "Mi sognerai?" cominciò ad avvicinarsi a me.
Stavo per morire. Harry sono un figo perfetto Styles stava per baciarmi. Oh porca merda. Io annuii. 'se ti avvicini ancora un po' mi esplodono le ovaie' pensai.
"Bene... ma io non ho sonno." sussurrò al mio orecchio. Oh santo cielo. Era vicino a me. Lui. "E scommetto neanche tu." continuava a bisbigliare. 
"No, credo." risposi. Quei suoi riccioli mi facevano girare la testa. Era incredibile. "Allora che si fa?" gli chiessi impaziente della risposta.
"Forse potresti aiutarmi." mi face sedere sul letto. Oh minchia. "Puoi?" disse con quel suo sorrisino beffardo. 
Io annuii. Mi fece sdraiare sul letto e...
"Debby!" urlò qualcuno. "Svegliati testa di minchia. Dobbiamo andare al molo oggi." disse Liam.
Era stato un bel sogno.
"Arrivo coglione, mi vesto e arrivo." sbuffai. Liam era il mio migliore amico da circa 10 anni. Era moooolto dolce, quando non mi insultava.
Mi tolsi il pigiama e lo appoggiai delicatamente a terra, poi lo calpestai, per dargli un tono più elegante. "così va meglio." Mi infilai velocemente una maglietta a mezze maniche, leggermente scollata, blu, un paio di shorts di jeans, i miei sandali neri ed ero pronta per la vita. Ovviamente nessun figo, compreso Harry, avrebbe notato un facocero come me, ma sono dettagli.
Uscii da quella dolce cameretta, da bambina delle elementari e non da 19enne quale ero, e andai in cucina, dove mi aspettavano gli altri, che mi accolsero con un sorriso.
"Dove sono le banane. dove.sono.le.banane." disse Harry in un tono incredibilmente secsi.
"Le ho mangiate, scusa bro." disse Niall. "Tutte? Ma erano 6!" grugnì Styles. Niall si strinse nella spalle e mangiò le sue fette biscottate con burro d'arachidi, marmellata e nutella intinte nel latte. Mah.
Finimmo la colazione e andammo al molo, come di programma.
"Ma che... non c'è un cane!" urlò Zayn, con gli occhiali da sole abbassati leggermente. "E io che speravo di incontrare qualche tipa."
Niall annuì "Già... magari dovremmo provare da qualche altra parte." bisbigliò, grattandosi la testa.
Io guardavo fisso a terra, sperando che Hazza non dicesse nula riguardo a incontri scottanti sotto il sole.
Uh, ecco! Eravamo alle Hawaii. Sono un geniaccio.
"Be', accontentiamoci." disse Liam. Quanto lo amavo! Nel senso "amici", sia chiaro.
Arrivò un ragazzo, con una maglia a righe blu, come i suoi occhi, e dei pantaloni rossi. Aveva una tavola da surf. Be', non era male.
"Andiamo al bar?" suggerì Harry. Io stavo fissando quel ragazzo, il surfista, che si stava accomodando sul bordo del molo. "Ehi, Debby, vieni con noi?" mi chiese. Io annuii.
Ci incamminammo, per circa un minuto, verso il bar più vicino: Lasciatemi servire. Nome bizzarro.
Entrammo e trovammo una coppia, presumibilmente marito e moglie, a servire ai tavoli... che erano tutti, tutti vuoti. "Salve, sono Gennaro, come posso esservi utile?" ci fece un sorriso questo uomo, sulla sessantina, pelato e bassino. 
"In alcun modo." e mi andai a sedere in u tavolino. "Comunque un cappuccino!" urlai dal fondo del bar, somigliando ad una Iena urlatrice (che non credo esista). 
I ragazzi si sedettero in un tavolino a parte, mentre il dolce cuore Liam poggiò le sue adorabili chiappette, come quelle di uno scimpanzè, sulla sedia di fronte alla mia.
Dalla vetrata si vedeva il mare e c'era un surfista che... surfava.
"Allora, cosa prendi?" gli chiesi, con un falso interesse per la sua seconda colazione. "Ingrasseremo con questi pasti. Sono ipercalorici. Magari ci viene qualche grave malattia, magari moriremo!" urlai spalancando le braccia.
Liam scosse la testa. "A causa di un cappuccino?" picchiettò con le dita sul tavolo di legno.
"Certo! Forza, salviamoci!" mi alzai correndo verso la porta e aprendola. "Andiamo in spiaggia, lì saremo al sicuro da tutte queste malattie!" I ragazzi mi guardavano malissimo, credendo che mi fossi fumata qualche canna.
'Ma dai, voglio andare a vedere il figo che fa surf!' pensai. Ovviamente erano ragazzi e non potevano capire le esigenze di una ragazza fine come me. "Ma porca merda, perchè volete stare in questo cazzo di bar?!" sbottai.
"Ragazzina, il mio non è un 'cazzo di bar', il mio è 'il' bar. Che problemi hai?" mi rimproverò una donna sulla quarantina. "Alexis è la proprietaria di questo bar. Io sono Alexis e Alexis è una fantastica donna." aggiunse nel discorso, completamente senza senso.
"E Alexis parla sempre di sè in terza persona? E Alexis rompe sempre i coglioni? E se questo bar è 'il' bar, perchè non c'è un cazzo di nessuno?" urlai.
Entro il surfista. Oh minchia, quant'era bello. Si sedette nel tavolo vicio al mio. Io zitta zitta,  tornai a sedermi. Gennaro portò il mio cappuccino. Liam, nel frattempo, era andato a sedersi con gli altri, ma io restai in disparte. Dovevo attirare quel ragazzo.
Tossii, e lui si voltò. Gli sorrisi, lui ricambiò, ma tornò con il volto sul menu. 'Debora, pensa. Cosa attira i ragazzi?' mi scervellai. 'Le poppe!' sfortunatamente avevo una seconda, non la taglia che faceva arrapare i ragazzi come tanti galli davanti ad una gallina spiumata, ma...
Andai a sedermi davanti a lui. "Ciao!" lo salutai con un sorriso. Lui ricambiò il sorriso. "Ehi." Dannazione. Il trucco. Non mi ero truccata! Ecco, ora sembrerò un panda su un bidet. "Ti ho visto, sul serf. Sei bravo" dissi. "Grazie, ma sono caduto un migliaio di volte..." abbassò lo sguardo, poi mi fissò negli occhi. "Io sono Louis, Louis Tomlinson." ci stringemmo le mani. "Io sono Bond, James Bond." ridacchiai. L'aveva detto con quel tono. "Io sono Debora Bianchi." Non potevo avere un nome e un cognome più banali. Io avrei voluto chiamarmi... non lo so, ma senz'altro qualcosa di intergalattico, meraviglioso. Peppina.
Mi sorrise. Aveva un sorriso dolcissimo. Ma a me piaceva Harry, non dovevo dimenticarlo. "Che fai oggi?" gli domando. Lui mi risponde scuotendo la testa. "Anche io niente." rispondo. I suoi occhi azzurri a fissarmi. Era come fissare il cielo dopo una pioggia di orchidee profumate.
Ho detto qualcosa di dolce, go, me stessa! yo. Non ero dolce, per niente. Le poche volte che mi usciva dalla bocca qualcosa di dolce era il gelato.
"Be', potremmo vederci." dice lui. Ha preso l'iniziativa! "Volentieri." rispondo tutta gasata. 'Io ho cuccato e i ragazzi no, muahmuahmuah!' pensai. Ma Harry era speciale.
"Debby, andiamo a casa!" mi chamarono loro. Guardai negli occhi Louis. "Oggi, qui, alle cinque. E tieniti la serata libera." Gli feci l'occhiolino e andai via di corsa.
'Santo cielo, mi ha vista andare via con quattro ragazzi. Cosa penserà di me? Che abbiamo fatto un'orgia?' pensai. "Ehi, tu. Con la faccia fissa da qualce parte." mi voltai. "Ecco. Oggi, io te, mare. E se dici di no ti tiro i sassi." mi impose Harry. Cazzo minchia. Cazzo minchia. Che faccio? Louis sono un surfista Tomlinson e Harry sono un pervertito figo Styles? Opto per Louis, in fondo chissà se lo rivedrò. "Non posso e sta' zitto, o ti faccio ingoiare un babbuino." gli dissi.
Arrivato l'orario, andai al bar. Vidi Louis e mi avvicinai, ma la sedia era già occupata da una ragazza. Maglietta superipermega scollata, minigonna che era praticamente invisibile, tacco 300, trucco iper pesante. E sono sicura che aveva un reggiseno super-pushup. 
Li salutai con un sorriso e aggiunsi una sedia al tavolo. "Ehi!" mi salutò la zoccola. "Ehi..." ricambiai. "Debby, ti presento Ramona, la mia ragazza."
E lì mi sentii in un water dove l'acqua fu appena stata tirata, con dentro il buco del cesso anche la cacca di qualche elefante obeso.




FUCK YEAH. 

Allora, chiarendo il fatto che è la mia prima fanfiction... Eccolaaaaaaaa!
Bueno, Questa sarà una storiella, trallallero trallallà, che cercherò di aggiornare circa una volta alla settimana. Vi ricordo che non sono un orologio svizzero.
Alla fine di ogni capitolo ci sarà un "Fuck Yeah" (come questo bitches) dove scriverò un po', sperando di strapparvi un sorriso. No, non vi strappo la bocca... (era squallida.)
Bitches, ormai ci ho preso gusto e vi chiamo così, io vi auguro un buon proseguimento di serata su Canale I just met you. Faceva tanto pubblicità.
Io ho s o n n o. E' mezzanotte e io mi sto spremendo il cervello come una salamandra spremerebbe un salamandro (?).
Bene, Io vi mando tanti baci, bacini, bacetti e spero che possiate sognare il vostro idolo, magari nudo sul vostro letto con candele e petali di rosa attorno.
Notte!
*nella storia personaggi o fatti sono completamente casuali, magari mi chiamassi Debby e vivessi con i One Direction*

 

Twitter: @dugongox 
#havefun

  
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