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Autore: Everybodyloves_Mushu    31/12/2012    0 recensioni
Ti alzi e ti sembra che il mondo giri, non hai sensazioni, non hai punti di riferimento.. è il vuoto, il buio e ti sembra di tornare bambino quando avevi paura e allora ti rannicchiavi in un angolo, ma qui non ci sono angoli.. non sei neanche sicuro che ci sia un qui..
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ma era solo un sogno...                                     ma era solo un sogno...


 
Ti alzi e ti sembra che il mondo giri, non hai punti di riferimento, non hai sensazioni.. è il vuoto, il buio e ti sembra di tornare bambino quando avevi paura e allora ti rannicchiavi per terra in un angolo, solo che qui non ci sono angoli, non c'è neanche un qui.
Sei circondato dall'oscurità e da quella depressione che ti ha sempre accompagnato e che anche ora non ti lascia, che ti trascina giù in quel mare nero. E l'unica cosa che puoi e vuoi fare è andare alla deriva perchè quelle tenebre ti hanno tolto tutto, anche la speranza.









"I segni vitali stanno peggiorando"sta dicendo il medico e sento il mio cuore sprofondare, sento il sangue pulsarmi nelle orecchie talmente forte che quasi non riesco a sentire il resto della frase e forse, sarebbe stato meglio.
"Si sta lasciando morire, non si può più fare niente"
"No" è poco più di un sussurro ma basta a farli voltare tutti verso di me, sono qui seduta accanto a lui da quando è caduto in coma e non mi sono mai mossa e non ho mai parlato.
"Tesoro andrà tutto bene vedrai, non ti preoccupare" prova a dirmi mia madre che però non capisce, nessuno di loro può, me lo aveva promesso quando eravamo sotto quella cavolo di tempesta.

"Rose" dice guardandomi con quegli occhi seri che sono tanto rari, sento il suo sguardo ma non ho il coraggio di incontrarlo, mi giro e lascio che la pioggia mi frusti la faccia mischiandosi alle mie lacrime in modo che non si possano più distinguere le une dalle altre.
"Rose" ripete e questa volta mi giro con le lacrime che mi rigano il volto e che la pioggia non è riuscita a nascondere.
"Che c'è?" chiedo in tono aspro ma la voce mi si spezza
"Non succederà" risponde e sappiamo entrambi a cosa si riferisce, a quella stupida malattia che ci ha uniti ma che ci divide e rischia ogni giorno di separarci per sempre.
"Come lo sai ?" chiedo in un sussurro, glielo chiedo perchè non voglio cedere alla speranza, non voglio crederci per poi rimanere delusa, non voglio illudermi,  non di nuovo.
"Perchè non ti lascerò mai Rose"
"Come lo sai?" chiedo di nuovo
"Perchè ti amo".

Sono usciti tutti e da dieci minuti confabulano dietro alla porta; appoggio i gomiti sul letto dove è steso Andrea e sento la testa pesante per il tanto sonno arretrato ma non dormirò, non dormirò finchè non si risveglierà. Perchè lui me lo ha promesso, mi ha promesso che non mi avrebbe mai lasciato e che sarebbe sempre tornato da me.
Avvicino il mio viso al suo e sento il flebile respiro che gli esce dalle labbra, lieve e sottile ma è l'unica cosa che lo tiene ancora legato a questo mondo, l'unica cosa che gli impedisce di andarsene.
Sento la testa girare di nuovo, le palpebre farsi pesanti come macigni e calare a coprire gli occhi piano piano, piano...
No! Stringo i denti e mi impongo di non addormentarmi, riapro gli occhi di scattoe rimango a fissare il suo viso immaginandolo aprire piano gli occhi e sbatterli mentre le sue pupille si conraggono per adattarsi alla forte luce, immagino i suoi occhi vagare un attimo per la stanza e poi soffermarsi su di me, riconoscermi e sorridere accendendo quella scintilla, unica luce in mezzo a tanto buio.
"Vorrei che ti svegliassi" sussurro conscia di stare immaginoando tutto questo
"Ma io sono sveglio" mirisponde con il sorriso che gli illumina il volto
"No, sei solo frutto della mia immaginazione" replico sull'orlo delle lacrime per quel mostro chiamato sperana che mi artiglia il cuore.
"Rosie sono io, te l'avevo promesso no?"
incontrai il suo sguardo con le lacrime che mi rigavano il viso, ma nonero triste anzi, non ero mai stata tanto felice in vita mia. Era tornato da me, Andrea me lo aveva promesso ed è tornato.
Solo lui mi chiamava Rosie, aggiungendo quella "i" che secondo lui rendeva il mio nome ancora più dolce.
"Andrea sei tornato" sussurro con voce roca
"Te l'ho detto, te lo avevo promesso" sussurra anche lui alzandosi leggermente per avvicinarsi di più a me; abbasso la testa fino a toccare la fronte con la sua, ci guardiamo negli occhi e riesco a leggere nei suoi quanto mi ami, sento il suo respiro sulle labbra e senza accorgermene comincio a respirare insieme a lui, sento più che vedere le nostre labbra che si avvicinano e alla fine si incontrano, si toccano e si sfiorano gentilmente come a volersi assicurare che sia vero. Poi le sue labbra si impossessano delle mie e Andrea approfondisce il bacio, bacio a cui mi abbandono.
Il nostro primo bacio e improvvisamente tutte le preoccupazioni e tutto il dolore svaniscono, si dissolvono in quel bacio unico e nostro.
Un suono acuto e continuo però inizia a trapanarmi il cervello, cerco di escluderlo ma quello non mi lascia in pace, sembra il suono spaccatimpani che emettono le macchine quando il guidatore non si è allacciato la cintura o quello dei macchinari ospedalieri che contrallano il battito cardiaco che si vedono tanto nei film, anche Andrea è attaccato a uno di quegli affari...

"Tesoro, tesoro svegliati" la voce rotta e fastidiosa di mia madre si fa strada nella mia coscienza ma non riesco a capire cosa dica, qualcuno continua a scuotermi con vigore sempre maggiore e c'è ancora quel fastidiosissimo fischio che non smette di perforarmi la testa mentre la sola che vorrei è che ci lasciassero in pace.
Alla fine sono costretta ad aprire gli occhi, daltronde si sa, se Maometto non va alla montagna la montagna va a Maometto, apro gli occhi per dirne quattro a chiunque si è permesso di disturbare me e Andrea in questo momento così perfetto, giro il viso verso mia madre che continua a scuotermi e apro la bocca con una serie di improperi in testa, ma la voce mi muore in gola alla vista della sua faccia.
La mamma è bianca come un lenzuolo e ha gli occhi gonfi come palloni, come se avesse pianto a lungo, ma ciò che mi spaventa è lo sguardo angosciato e spaventato misto a pietà e dolore, lo stesso sguardo che aveva il giorno in cui mi ha detto che mio padre era morto...   
Mi giro di scatto verso Andrea mentre la nebbia che avvolge la mia coscienza inizia a diradarsi e il mio cervello comincia a connettere: il suono perforante, mia madre che mi dice di svegliarmi, la sua faccia e gli occhi di Andrea, chiusi.
La vista si annebbia, la testa comincia a girare e l'aria si rifiuta di entrare nei polmoni, una forza mi stringe i polmoni e li comprime sempre di più togliendomi il respiro e facendo comparire chiazze colorate al margine della mia visione già annebbiata.
L'oscurità mi sta avvolgendo, la sento, come sempre prima di una crisi, forse l'ultima come per Andrea.
Per la seconda volta sento le lacrime rigarmi il viso ma questa volta sono amare, di tristezza e dolore e rabbia, per quel bacio, il primo bacio che in verità non ho mai dato, per l'ingiustizia della vita e per Andrea perchè mi tradita, mi abbandonata proprio come aveva promesso che non avrebbe fatto.
Per un secondo riesco a rievocare il sapore delle sue labbra, ma era davvero quello il loro sapore?
Ma non lo saprò mai perchè quello era solo un sogno.
Questo l'ultimo pensiero che si libera appena prima che l'oscurità mi avvolga per sempre. la più bella esperienza della mia vita era solo un sogno...



















Eccomi qui con un'altra storia triste...
Non ci posso credere! mi ero pure ripromessa di non scrivere cose così deprimenti eppure eccomi qui con questa Cosa triste e deprimente=(
Un GRAZIE di cuore a chiunque si sia fermato a leggere e a chi abbia capito.
Acqua
  
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