Fanfic su attori > Coppia Farrell/Leto
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Autore: Chloe90    18/07/2007    5 recensioni
E chi l'ha detto che Jared & Colin si sono visti la prima volta in Alexander?
Una certa cabina telefonica non vi fa proprio venire in mente nulla?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-Hai le doppie punte-

Fic scritta taaanto tempo fa di cui non ne voglio più sapere.

Nel senso che non voglio farle un seguito, come tanti mi hanno chiesto, ma lasciarla così, incompiuta e dal finale sviluppato nelle vostre teste, non nella mia.

 

E’ ambientata ai tempi di Phone Booth, film di Colin dove in una particolare scena tagliata, appariva anche Jared

Ed è stato il loro primo lavoro assieme ed incontro, anche se mai mandato sul grande schermo.

 

Enjoy J

 

 

 

***

 

 

 

 

-Hai le doppie punte-

-Stronzo-

Ridacchia, quel bastardo irlandese, mentre mi tira una ciocca di capelli lisciandola con le dita.

Mi abbraccia pesantemente, avvolgendomi l’avambraccio sul petto e trascinandomi contro di lui.

Il ronzio del condizionatore di quella piccola roulotte è l’unico rumore che riempie l’aria, incredibilmente c’è silenzio ed è una cosa davvero strana, visto che solitamente Colin non fa altro che prendermi in giro per tutto il tempo che stiamo assieme.

O meglio, quasi tutto il tempo.

Saltuariamente il bellissimo stronzo è anche impegnato a gemere, ma spesso fa finta che questo lato del nostro rapporto non esista.

Perciò, un momento di tranquillo silenzio è davvero da assaporare, specie se sei tra le braccia perfette dell’uomo che da un mese a questa parte ti fa impazzire e immerso in un calore tutt’altro che sgradevole che ti intiepidisce la schiena e ti fa vedere tutto un po’ sfocato…

 

-Ma, cazzo, russi anche!-

-Non è vero..!-

-Oh si, invece…! E anche tanto. Ti sei appisolato per un quarto d’ora e sembravi mi’ pa’* dopo una sbornia.-

-Mi chiedo se tu da piccolo sei stato maltrattato duramente dai bulletti del quartiere e ora fai il bastardo solo come riscatto della tua infelicità-

-Hai studiato anche psicologia, tra le tante cose che sai fare?-

 

Mi morde la punta del naso per poi appoggiare il mento sulla mia clavicola, stuzzicandomi dispettoso il collo e strusciando il naso perfetto che si ritrova contro il mio orecchio, costringendomi a chiudere gli occhi.

Avere Colin Farrell dietro di te che ti morde la pelle è qualcosa di indescrivibile.

Indescrivibile è anche lui, con corpo che ha riuscirebbe a far rinsavire un morto: basta guardarlo in quegli occhi scuri che dimentichi il tuo nome, quello di tua madre e il fatto di essere, teoricamente, etero.

Ma come diavolo fai a mantenerti nei tuoi sani principi quando ti ritrovi davanti sto’ pezzo di perfezione degna di una statua greca con la pelle abbronzata, quel lieve accenno di barba di qualche giorno e tutti quei tatuaggi che non vedi l’ora di ripassare con la lingua?

 

Lo sento irrigidirsi dietro di me, acutire l’abbraccio, abbassare il tono di un’ottava mentre mi sussurra un sottile: “Spegni la luce”.

Ho come la sensazione che il silenzio finirà tra poco e inizieranno quei gemiti che tutti e due facciamo finta di non aver mai pronunciato.

 

***

 

Lo vedo strusciare quel suo nasetto tondo contro il materasso, con un sorriso da ebete ancora ancorato alle labbra da ieri notte.

Tutti quei capelli mezzi scuri e con quelle assurde punte bionde sparsi sul lenzuolo, non sul cuscino, perché il Signorino Leto il cuscino non lo vuole, nono.

Secondo me però almeno quando lo scopo un cuscino sotto il collo dovrebbe metterlo, altrimenti se lo rompe a furia di contorcersi come un’anguilla.

 

Mi infilo una t-shirt e pattuglio il pavimento alla ricerca dei boxer che ieri sera non mi sono stati tanto addosso, alla fin fine.

Tutta colpa di quell’altro.

Meglio mettersi qualcosa addosso, altrimenti finisce che non resisto e sveglio a furia di morsi quel diavolo con gli occhi da cucciolo che dolcemente se la dorme ancora nel letto.

Praticamente ho perso ogni minimo senso del ritegno da quando lo conosco: è inverosimile quello che riesce a scatenarmi quell’angelo senza ali che mormora nel sonno.

Dimentico ogni contatto col mondo esterno quando inizia a baciarmi, inghiottendomi ogni respiro, emozione, tatto, lingua, tutto.

Tutto intorno a quel fottuto con la boccuccia dischiusa da bambino che ronfa nel letto vicino alla mia gamba.

Un ciclo continuo: si scherza da amici e si finisce nel letto peggio di due animali da monta.

Ma è colpa sua, mica mia, eh.

E’ lui che mi tenta, con quel bacino stretto e quei muscoli guizzanti appena sotto la pelle chiara.

Con quegli occhioni da gatto che si spalancano appena lo tocco, o gli rivolgo uno sguardo.

E quei cazzo di denti, Cristo, ma sono perfetti anche quelli.

 

Fottuto bastardo, mi hai stregato.

 

 

 

 

 

  
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