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Autore: Arlyn_93    31/12/2012    0 recensioni
[...] Intanto la giovane Doukas, si sentiva come perforata da un laser, proprio in mezzo alle scapole. Qualcuno la stava guardando, senz’ombra di dubbio alcuno. Con cautela, spostò lo sguardo alle sue spalle… incontrando due iridi grigie e tormentate. Quel ragazzo (un serpeverde, dati i colori della sua divisa) pur essendosi accorto di essere stato sorpreso a guardarla con risoluta presunzione, non distolse lo sguardo, ma anzi continuò con perseveranza a sostenere il suo sguardo, come a volerla mettere in difficoltà e (diavolo!) ci riuscì! L’ultima cosa che vide prima di distogliere l'attenzione da quel freddo ed inquietante ragazzo biondo, fu un ghigno soddisfatto ad increspargli le labbra, cosa che la irritò e non poco…
***
Safia Apeiron Doukas è una ragazza indiana che, per forza di cose, sarà costretta a trascorrere i suoi due ultimi anni di scuola ad Hogwarts. Lei è di natura docile, tuttavia essa si ritroverà "indurita" da una vita che acre si è rivelata nei suoi confronti, portandola ad essere, delle volte, cinica e sfiduciata verso il prossimo. Cosa accadrà ad Hogwarts? Cosa guadagnerà e cosa invece perderà la nuova allieva? Sappiate solo che, essere alle prese con un certo biondino non è mai roba da niente...
LEGGETE!!!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Safia Apeiron Doukas era in procinto di varcare, lenta ma decisa, le grandi porte dell’imponente scuola di Hogwarts. Il leggero e tiepido vento d’autunno le carezzava il volto dai lineamenti dolci e delicati, ora leggermente induriti dalla tensione. Oh sì, la sola maestosità di quella scuola era stata più che sufficiente ad incuterle uno smisurato senso di inquietudine; la presenza strutturale dell’antico edificio non aveva assolutamente nulla a che vedere con lo stabile arrangiato della sua vecchia scuola di magia in India e ciò bastava senz’altro a farla vacillare dinanzi a quel portone, alto almeno 4 volte la sua minuta personcina. Non che fosse poi così poco alta, no, fortunatamente no, ma d’altro canto il suo metro e sessantotto non servivano da incoraggiamento, notò con un certo rammarico. 
Ispira ed espira… brava, così, continua così… Questo continuava a ripetersi la ragazza, ancora immobile ai piedi di quel grosso castello. Si, era solo questione di respirazione: respiri profondi e regolari e poi sarebbe stata pronta, sì ne era certa… quasi… Oh ma infondo cosa poteva esserci di così spaventoso in quell’enorme scuola? Era solo una scuola, no? Enorme, ma senz’altro una scuola. Sarebbe stata accettata e magari avrebbe anche trovato buoni amici con i quali trascorrere una piacevole permanenza lì. Massì, chi poteva saperlo?! Ovviamente non era la prima volta che sentiva parlare di Hogwarts: in India la stragrande maggioranza dei suoi compagni di scuola, sognava di visitare il castello, e lei stessa, rammentò, delle volte dichiarò di essere stata affascinata da cotante descrizioni, tanto da aver desiderato di vederlo. Ed ora, ora che c’era, ora che stava per essere a tutti gli effetti una strega della tanto famigerata Hogwarts non riusciva a far altro che rimpiangere i cari, bei vecchi tempi, quando ancora era in India, quando ancora frequentava la sua umile ma adorata scuola. Ora, avrebbe soltanto voluto fuggire… però no, basta fuggire, basta davvero! Doveva solo ritenersi fortunata ad essere lì, dov’era in quel momento ed invece stava per mettersi a frignare come una stupida bambina che ha perso la mamma ai mercatini. Ok, un altro respiro e poi…
-“ Oh, lei deve essere la signorina Doukas, dico bene?” Un’anziana donna, dai capelli ingrigiti, raccolti in un ordinato chignon, e dagli occhi dolci coperti da un paio di occhiali da vista , aprì il massiccio portone in legno e Safia quasi svenne per lo spavento. Soffocò un gridolino stridulo e cercò di far cessare la tachicardia che l’aveva assalita senza preavvisare, così con mano tremante, strinse quella che le stava porgendo la donna che le stava di fronte, con un sorriso sicuro, tipico di chi ne ha viste tante.
-“ E’ un vero piacere averla tra noi, Signorina. Ah, che maleducata! Io sono Minerva McGranitt, la sua professoressa di Trasfigurazione. Nutro la sincera speranza che lei, Signorina Doukas, saprà come apprezzare il fascino di questa materia, che io insegno ormai da anni.” La sua voce severa e atona riusciva ad agitarla ancora di più, se possibile.
-“ Ehm… S- Senz’altro, professoressa.” Balbettò in maniera sconnessa
-“Ora, le andrebbe di seguirmi? Non è bene far aspettare gli altri suoi compagni.” Era un rimprovero forse? Insomma era appena arrivata e già partivano i rimproveri? Oh, che tutti i Buddha l’assistessero!
-“ No, no. E’ che… la carrozza era appena arrivata, insomma… ehm…” andava bene mentire così? Non poteva mica dirle che era più di un quarto d’ora che se ne stava immobile davanti alla sua nuova scuola senza che nemmeno si azzardasse a muovere un dito per suscitare un po’ d’attenzione! Appena varcate le porte, la professoressa McGranitt si voltò con uno scatto repentino (e agghiacciante) e a causa della sua espressione, dapprima tirata come al solito, Safia fu costretta a deglutire rumorosamente un po’ della sua saliva, poiché aveva la gola arsa e asciutta, sicuramente assai peggio del deserto sahariano, ma non se ne stupì, dato che certamente lo stupore più grosso l’ebbe nell’istante in cui le labbra dell’anziana donna che le stava avanti si incurvarono, seppur impercettibilmente, in un sorriso comprensivo e generosamente incoraggiante.
-“ Su via, signorina Doukas, le posso garantire che non corre nessun pericolo all’interno di Hogwarts, questa scuola è oltremondo protetta! Quindi… le spiacerebbe rilassarsi, per favore?” Safia dal canto suo non fece altro che annuire in modo quasi spastico, limitandosi ad una breve risposta d’assenso:
-“ Si, si certo… P-professoressa!” Probabilmente agli occhi della McGranitt doveva sembrare mezza ammattita o chissà quale altra robaccia assurda!
-“ Benissimo, ora mi segua. L’aspetta una giornata intensa! Oh Santo Cielo, è tardi, è tardi! senz’altro starà facendo morire di fame i suoi nuovi compagni, ma non si incolpi più di tanto, signorina Doukas, possono chiaramente aspettare una manciata di minuti in più per pranzare. Perfetto, dopo questa rampa di scale siamo giunti a destinazione e lei dovrà essere smistata in una delle nostre quattro case, confido lei sappia quali sono…” mentre Safia procedeva a passo per riuscire a seguire la sua nuova professoressa di Trasfigurazione, lungo scale e corridoi, la sensazione di oppressione stava aumentando, come se fosse stata costretta a portare al collo una pesante, pesantissima zavorra… Ma dov’era l’ossigeno lì dentro?! A momenti stava per sfuggirgli di mente che la McGranitt aspettava ancora una sua risposta, perciò s’affretto a rispondere riappropriandosi della dovuta concentrazione, anche perché lei si era dinuovo voltata, in attesa.
-“ Oh…ehm…sì. Grifondoro, Corvonero, Tassorosso e Serpeverde… se non erro.”
-“ No, non sta sbagliando, è come dice. Bene, siamo arrivate. Oh, Merlino! Si calmi, signorina! Non vorrà mica svenirmi qui, dinanzi a tutti? Mi aspetto che lei si presenti come si deve, intesi? Non occorre che entri in iperventilazione, non oggi e possibilmente nemmeno in futuro! Signorina Doukas… Hogwarts le da il benvenuto!”
Calma. Resta calma. Dopotutto non è poi questo granchè questa scuola, no, non è poi tutto…
I pensieri della nuova allieva, vennero smorzati con immediatezza, non appena la professoressa, con un colpo di bacchetta aprì le porte di quella che sembrava un enorme sala da pranzo, con quattro tavolate poste verticalmente per tutta la lunghezza dell’ambiente. Al margine della sala c’era una specie di altarino, innalzato grazie a tre scalini, lì c’erano tutti quelli che dovevano essere i suoi professori, ma tra quelli, proprio al centro… al centro si era innalzata la figura di un vecchio dalla lunga e bianca barba, il mago il cui nome era conosciuto in ogni dove nel mondo magico: Albus Silente. Nel frattempo, neppure si era accorta che la McGranitt stava già avanzando, svelta e misurata come di consueto ma, quando non sentì più i passi leggeri e insicuri di Safia che seguivano i suoi allora arrestò “la marcia”, solo allora la ragazza potette  accorgersi che era rimasta impalata, come una stupida a guardare il soffitto soleggiato della sala… le veniva soltanto una parola in mente, solo una: Wow…
Intanto la Professoressa si schiarì la voce per richiamare a se l’attenzione di quella ragazza che sembrava quasi dovesse essere mandata al macello, tanto era consumata dall’ansia. Ed infatti, quest’ultima dopo essersi, vergognosamente resa conto che tutti gli sguardi erano puntati su di lei (certamente per deriderla) , continuò in maniera frettolosa e sgraziata ad andare incontro alla McGranitt… e alla sua triste sorte.
Finalmente la Professoressa affiancò il preside, facendo cenno alla Doukas di accomodarsi sulla poltroncina innanzi a loro, così che potesse farsi guardare meglio da tutta la popolazione di Hogwarts. Oh per Merlino, si sentiva bruciare! Sicuramente le guance si stavano imporporando di un rosso vivo, intenso e… imbarazzante. Poi la McGranitt prese la parola e Safia deglutì a vuoto.
-“ Prima di procedere col banchetto, devo chiarire la causa del ritardo di esso stesso. Bene, avrete sicuramente notato la presenza di una nuova allieva oggi, tra di noi. Voglio augurarmi, che in qualsiasi casa venga ora smistata la Signorina Doukas, quest’ultima venga in ogni modo accolta con il dovuto rispetto da ogni singolo individuo, perché altrimenti, vi avviso ragazzi, in quanto Vicepreside, ho tutta l’autorità di procedere con i dovuti riguardi nei vostri confronti. Adesso, il Capello Parlante assegnerà la Signorina Doukas ad una delle nostre quattro case, dopodichè lascerò la parola al nostro Preside.” La premessa di colei che Safia non sapeva in alcun modo e, non per sua colpa, rivestire il ruolo di Vicepreside, la tranquillizzò un poco. E nel mente la McGranitt era scomparsa chissà dove, la nuova arrivata si dedicò alla veloce osservazione di tutti quei giovani maghi in divisa. Decretò che ad ogni colore corrispondesse una casa, chiaramente non sapeva quale, ma se avesse potuto scegliere avrebbe scelto il colore azzurro, le donava il colore azzurro, sì. O forse quello verde, quello si abbinava ai suoi occhi e alla sua carnagione olivastra. Stava ancora scrutando curiosamente qualche volto particolarmente interessato, quando le venne messo sul capo qualcosa di morbido. subito le venne da pensare al cappello parlante che prima era stato menzionato, tant’è vero che appena sentì un borbottio espandersi dalla sua testa all’intero ambiente, sussultò vistosamente. Ma cosa…?
-“Oooh… cosa abbiamo qui? Mh… interessante, molto interessante, azzarderei. Non deve essere stato un viaggio facile il tuo, giovane ragazza, ora però è giunto anche per te il momento. Vediamo un po’… Ah… sì, c’è talento e ambizione nella tua testa, ragazza mia, però… anche dell’altro, che riesce a destabilizzarmi. C’è troppo altruismo e non abbastanza amor proprio per finire coi “verdi”, no… e di certo ciò che con piacere noto non è la codardia! Per Bacco, un bel caratterino! E che orgoglio! Ah-ah non credo di dover indulgiar oltre con te. Basta così! Direi… Grifondoro!” deliberò la “cosa” che avevo in testa, con enfasi e, nello stesso momento un coro esultante si levò al tavolo di quelli rosso-oro. Bhe, probabilmente non erano tra le sue precedenti preferenze, ma si sentiva… ecco… sollevata, in un certo senso. Dopo che vide con chiarezza quello che era un logoro e consumato cappello parlante, girò impercettibilmente il capo dalla parte dei professori, e giurò di aver visto il preside ammiccarle. Silente si issò dal suo posto e si spinse avanti di qualche passo, per poi schiarirsi volutamente la gola, per richiamare l’attenzione al tavolo dei grifoni, il cui fermento ancora non era stato arginato. O almeno finchè Silente era ancora seduto…
-“ Ehm-ehm, gradirei la vostra attenzione adesso ed un po’ di silenzio! Grazie mille. Bene, mi sento molto costernato a dover ritardare ancora la vostra priorità sul… cibo, ora come ora. Vi capisco, ragazzi miei, dopotutto il mio organismo non funziona in maniera molto diversa dal vostro, sapete? Ma sapete, credo sia giusto che a questa vostra nuova compagna venga riservato lo stesso trattamento di cui voi avete beneficiato un, bhe… un paio d’anni fa orsono. Perciò voglio presentarvi la signorina Safia Apeiron Doukas, ma avrete modo sicuramente di approfondire la vostra conoscenza dopo. Lei arriva dall’India, Mumbai per essere precisi, dove ha frequentato la scuola di magia e stregoneria che è sotto la guida della grande strega Talikha Kumar. A proposito, sta bene, Safia? Oh, non è proprio il caso di perdersi in convenevoli, temo. Bene, il capello ti ha smistata nella casa di Godric Grifondoro, ciò sta a significare che ha riconosciuto in te capacità e virtù che lo hanno spinto a prendere tale decisione ed ovviamente mi sto riferendo al Coraggio, l’onestà e l’audacia e che rimanga tra noi, anche un pizzico d’orgoglio trovo che non guasti delle volte, ragazza mia! Ora frequenterai il sesto e il settimo anno con noi, e voglio ben sperare che non ci siano inconvenienti a segnare questo tuo soggiornare qui. E sapendo di parlare a nome di ogni ragazzo, Vorrei così concludere, dandoti il benvenuto da noi tutti, signorina Doukas: è un immenso piacere, anche per il corpo docenti, ospitarla ad Hogwarts. Ah, un’ultima cosa: confido che il banchetto sarà di suo gradimento! Buon appetito a tutti, miei cari ragazzi!” un battito di mani e tutte e quattro le tavolate furono imbandite di quantità eccessive di pietanze, le quali avevano tutta l’aria si essere a dir poco squisite.
-“ Vada Signorina Doukas, si goda il banchetto insieme a Grifondoro. Sono certo che saranno ansiosi di conoscerla!” Silente le stava rivolgendo la parola? A… a lei?
-“ La ringrazio molto, Signor Preside” e si avviò verso la tavolata centrale, dove un gruppetto di ragazzi e ragazze si dimenavano per far si che si sedesse di fianco a loro. Tra costoro lo riconobbe… con un sorriso dolce… il bambino che era sopravvissuto. Proprio lui… Harry Potter. Ed ora lei avrebbe condiviso con lui la stessa Casa, la stessa Scuola e magari… magari anche un buon rapporto d’amicizia.
Wow…
Intanto dall’altra parte della sala, al tavolo dei Serpeverde, c’era chi con mugolii di disgusto guardava la nuova Grifondoro, chi invece disapprovava la decisione di quel cappello imbecille, che ancora si ostinavano a conservare. Infatti un gruppetto di ragazzi in verde, non potè far altro che osservare la ragazza che si avvicinava ai grifoni: era molto graziosa, seppur impacciata per via del fatto che probabilmente si sentiva ancora come un pesce fuor d’acqua, aveva un viso davvero bello ma non molto scuro per un’ Indiana, insomma non avrebbe dovuto essere più abbronzata? Ad ogni modo, mentre questa con indecisione e titubanza camminava verso i suoi nuovi compagni, notarono una lunga chioma color mogano, raccolta in una treccia che quasi quasi le arrivava al bacino. Era magra ma non eccessivamente, ma ciò che più la risaltava erano senz’ombra di dubbio gli occhi… non luccicanti come lo smeraldo, ma sicuramente abbastanza verdi da rimanerti impressi.
-“ Cavolo, ci voleva proprio una novità a Serpeverde! Poi questa tipa non è per niente male, no. Com’è che si chiama Draco?” Commentò un moro dagli occhi blu, seduto di fianco al ragazzo biondissimo dagli occhi tempestosi, che continuava con aria annoiata e disinteressata ad infilzare senza mangiare, le patate che aveva nel piatto. Quest’ultimo sbuffò.
-“ So solo che il suo cognome è Doukas, Blaise. Non mi interessa conoscere il nome di quella lì. Mio padre ha mandato una lettera l’altra settimana, avvisandomi di stare alla larga dalla mezzosangue che presto sarebbe sopraggiunta, ed infatti… eccola lì, non solo mezzosangue, anche Grifondoro. Massì, è quello il posto della feccia d’altronde, mi sarei stupito del contrario…”
-“ Un’altra sangue sporco? Mfh… poco male, non devo mica sposarmela, però un pensierino su quella piccola Orientale…” continuava a ribadire con malizia Zabini, mentre il più giovane dei Malfoy  lo esaminava con aria disgustata
-“ Blaise… lasciatelo dire, amico: sei un maniaco senza speranza! Come puoi anche solo pensare ad una follia del genere?”
-“ E perché scusa?! Quella Grifondoro è bellina da matti! E poi… ad ogni modo non sarebbe la prima mezzosangue che mi porto a letto e lo sai bene…” continuava imperterrito il moro
-“ Si che lo so ed il solo pensiero mi nausea! Ogni tanto mi domando se quel maledetto cappello ti abbia infilato nella Casa giusta, Zabini. Ed inoltre, giusto a titolo informativo, quella oltre che essere un’inutile mezzosangue è pure una stupidissima Grifondoro, il che aggrava il tutto.” Draco, ovviamente restava fermo sulle proprie convinzioni.
-“ Però è carina lo stesso, non puoi negarlo!” riaffermò ostinato il bel Serpeverde. Solo allora, Draco  vagliò per meglio la nuova venuta… Mh, effettivamente non era male, non si poteva di certo dire che fosse una brutta ragazza, purtroppo… le forme erano tutte a loro posto, un faccino alquanto intrigante, con quegli occhietti vispi verdi come smeraldi sottoposti alla luce del sole, che andavano a nozze con i capelli quasi neri. Ora, la ragazza, era girata di profilo a parlare con Potty e si, possedeva anche un bel sorriso, esaltato da una perfetta dentizione e poi… c’era un ciuffo ondeggiato e ribelle che era sfuggito a quella doppia treccia e che le incorniciava cortesemente il visino dalla fisionomia soave. Avrebbe addirittura potuto essere il suo tipo, ovviamente però il suo prototipo di ragazza doveva obbligatoriamente perdere un paio di chili, giusto per essere precisi e raggiungere la perfezione. Si, ci avrebbe pure provato, se non fosse stata una lurida mezzosangue e come se non bastasse, anche Grifondoro! Questo triste apostrofo andava a gravare come un macigno sulla già irrecuperabile ed irrimediabile condizione della ragazza.
-“ Mh, niente di che… ho visto senz’altro di meglio…” si limitò a rispondere svogliatamente, fingendo di non aver notato la lampante attrattiva di quella ragazzina.
-“ Se se… certo… Ma insomma, hai finito di torturare quelle povere patate Drà?” il biondo sogghignò, continuando col suo passatempo.
Intanto la giovane Doukas, si sentiva come perforata da un laser, proprio in mezzo alle scapole. Qualcuno la stava guardando, senz’ombra di dubbio alcuno. Con cautela, spostò lo sguardo alle sue spalle… incontrando due iridi grigie e tormentate. Quel ragazzo (un serpeverde, dati i colori della sua divisa) pur essendosi accorto di essere stato sorpreso a guardarla con risoluta presunzione, non distolse lo sguardo, ma anzi continuò con perseveranza a sostenere il suo sguardo, come a volerla mettere in difficoltà e (diavolo!) ci riuscì! L’ultima cosa che vide prima di distogliere l’attenzione da quel freddo ed inquietante ragazzo biondo, fu un ghigno soddisfatto ad increspargli le labbra, cosa che la irritò e non poco…



Note dell'autrice: al più presto aspettatevi un nuovo capitolo! Ora, recensite e fatemi sapere cosa ne pensate! Io comunque, so di non aver dato il massimo in questo primo capitolo, tuttavia vi prometto che nei prossimi mi impegnerò di più!!! 
Ps. scusate i miei eventuali errori, vi garantisco che sono tutti dovuti alla mia immancabile distrazione!


Bye Bye :)


 

  
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