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Autore: Isidora Anadiomene    31/12/2012    4 recensioni
«Ce la faremo. Crediamo nella giustizia e nella libertà, abbiamo la voglia e la forza per poter cambiare questa società di maghi che vuole solo terra bruciata attorno a sé. Voldemort non vincerà, ma dobbiamo crederci, Marlene»
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Marlene McKinnon, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Tamerici .}



Da quel che ricordava, Marlene, sin dal primo anno, aveva visto Sirius ridere molte volte.
Per qualunque motivo: la goffaggine di Peter, l’entusiasmo di James e persino la timidezza di Remus. Il suono della sua risata le scaldava lo stomaco, una fitta la travolgeva e, voltandosi, lo scorgeva ridere, con quella sua risata calda, roca e… profonda. Le fossette, agli angoli della bocca erano inconfondibili, persino il modo in cui arricciava il naso e si passava una mano tra i capelli per cercare di trattenersi.
Marlene lo aveva amato in silenzio, per tanto tempo, imbarazzandosi per i suoi modi eleganti e i gesti fluidi, ammirando gli occhi penetranti e intensi, accarezzando con lo sguardo i lineamenti delicati e particolari. Lo aveva amato nonostante l’aria spavalda, l’arroganza e la noncuranza. Lo aveva amato, così, improvvisamente.
Soltanto andando a ritroso, poté capire quando fosse accaduto quello che, per non soffrire, aveva chiamato incidente.
Il giorno in cui accadde – perché si, ci fu un giorno preciso – era un martedì assolato di fine maggio. Erano al sesto anno e Marlene già pensava al futuro, ad Hogwarts che un giorno sarebbe stato un ricordo lontano perso nelle sue memorie di ragazza. Sirius era in riva al Lago Nero con James, Remus e Peter, giocavano e ridevano. Si tenevano la pancia e gli occhi lacrimavano dispettosi. Lei era sotto la maestosa quercia a guardarli, col cuore che palpitava frenetico per la bellezza di Sirius. Fu in quel preciso istante che si accorse di amarlo. Si rese perfettamente conto che Sirius non era solo un ragazzo bello ed ironico con uno stuolo di ragazze al seguito, era un ragazzo come tanti. Si imbarazzò e le guance le si tinsero di rosso. E Sirius la vide e le sorrise. Marlene desiderò sparire, ma, in fondo, anche di essere lì.
 
 
 Ottobre 1979
 
«Marlene?»
Sussultò, colta di sorpresa. Molly Weasley la fissava con aria leggermente preoccupata.
«Ti senti bene, cara?» le chiese. «Si, mi ero soltanto distratta. Scusa, Molly» rispose, arrossendo un po’. Alice e Lily la fissavano di sottecchi, mentre con un colpo di bacchetta iniziavano chi a fettare le verdure, chi a cacciare i piatti dalla credenza. Risero, scambiandosi un’occhiata di intesa. Marlene le guardò perplessa. «Che avete da ridere?»
«Ragazze, quando si mangia? Siamo al limite di là!» chiosò James, entrando in cucina. Abbracciò Lily da dietro e le posò un bacio sui capelli. Lily rise, solleticata dalle sue labbra.
«È quasi pronto, non preoccuparti» disse Molly divertita con in braccio il piccolo Percy.
 
«Che fai qui fuori?» si sorprese nel sentire la voce di Remus, improvvisamente così vicina. Lo fissò apprensiva, aveva l’aria afflitta, un sorriso mesto aleggiava sulle labbra sottili e il colorito era pallido e spento. «Volevo solo prendere una boccata d’aria» disse continuando a guardare le stelle. «Sei preoccupata per Sirius», non era una domanda, era una constatazione. E Marlene maledì la capacità di osservazione di Remus. «No, io… Bhé, si» balbettò incerta.
«Sta bene» disse deciso. «Non puoi saperlo, Remus. Ormai anche fare le ronde di notte è diventato pericoloso. Tutto è pericoloso. C’è la guerra, Remus!» sbottò arrabbiata. I vestiti sempre più logori di Remus e la sua espressione piena di dolore le provocarono una stretta al cuore.  «Scusa, Remus, non volevo… perdonami», gli occhi le si riempirono di lacrime.
Remus le accarezzò un braccio. «Ce la faremo, Marlene. Andrà tutto bene se non perdiamo la speranza, Silente ha ragione».
Marlene cercò di asciugarsi le lacrime, tirò su col naso. Non era quello, il momento per piangere, no. Sentirono da dentro le voci di Lily e James festose e ridenti. Il loro entusiasmo e la loro tenacia riscaldavano l’Ordine. Erano sicuri solo lì, tra quelle quattro mura, mentre fuori la guerra imperversava e ogni giorno Babbani e maghi morivano e Lily… lei era sempre più in pericolo. «Perché?» gli chiese, lo sguardo vacuo e nella mente il ricordo costante dello scontro del giorno precedente. «La follia di un singolo uomo ha portato a tutto questo. Come può… ».
Remus la guardò deciso e fermo. «Quel singolo uomo è appoggiato da centinaia di altri uomini che credono nei suoi stessi ideali!», la voce di Remus era aspra e forte, una sferzata di dolore e frustrazione. «Gran parte di quella gente era ad Hogwarts con noi. Tra quelle schiere ci sono intere famiglie Purosangue… »
«Anche voi siete in pericolo, Marlene, non solo i Nati Babbani. Lo sai meglio di me.»
Marlene fissò i tratti del suo viso, la morsa nello stomaco pulsava, il cuore batteva veloce.
«Ieri Travers stava per uccidere Lily e se James…», la voce le si spezzò in quell’istante, rotta dal pianto che non riusciva a frenare. Remus l’abbracciò di slancio, accarezzandole i capelli.
«Vinceremo questa maledetta guerra e James e Lily si sposeranno. Anche tu e Sirius, Marlene, ne sono sicuro.» Marlene continuò a piangere, stringendo il mantello di Remus. Che ne sarebbe stato di loro? Si staccarono e Remus la guardò intensamente.
«Dobbiamo essere forti» sussurrò, stringendole le spalle. «Io…» si strofinò gli occhi, ma vacillò dentro di sé… Non ce l’avrebbe fatta.
«Sta arrivando» sussurrò Remus, prima di rientrare dentro con uno svolazzo del mantello. Marlene si guardò attorno confusa ed attonita. Poi capì. Si sentì un piccolo rumore e Sirius era lì con il solito sorriso largo e vivace. Gli corse incontro e si buttò tra le sue braccia. Pianse e rise nello stesso momento. Sirius la strinse forte, inspirando il suo odore. «Ho avuto paura» soffiò Marlene, affondando il viso nel suo petto. «È andato tutto bene», la sua voce roca e carezzevole la fece rabbrividire nel freddo di quella notte.
 

Novembre 1979
 
Sirius strinse Marlene maggiormente, premendole le labbra sulle sue con più vigore. «Ti amo» le sussurrò.
Marlene si mise a sedere, guardandolo con gli occhi rossi. «Perdonami, Sirius. Vivo con il terrore di perderti. La guer-».
Sirius la zittì abbracciandola con forza. «Ce la faremo. Crediamo nella giustizia e nella libertà, abbiamo la voglia e la forza per poter cambiare questa società di maghi che vuole solo terra bruciata attorno a sé. Voldemort non vincerà, ma dobbiamo crederci, Marlene».
Marlene prese un grande respiro. «Ti prometto che sarò più… forte, per te, per noi». Lo baciò di slancio, finendo distesa su di lui. Il sapore di Sirius non le bastava mai, si perdeva nel suo odore e nel suo calore, lo sentiva parte si sé ormai. Gli accarezzò i capelli spettinati, saggiandone la morbidezza, gli sfiorò la leggera barba sotto il mento e il collo. Sentì le mani di Sirius vagare sul suo corpo con dolcezza.
Sirius si staccò di poco. «Ce la faremo a sposarci, anche se i tempi sono duri. Ci sposeremo e..». Marlene gli accarezzò le labbra sottili.
«Ti amo» sussurrò. Chiuse gli occhi quando Sirius la baciò e si perse dentro di lui. Non importava, ce l’avrebbero fatta. Le parole furono promesse incise sui loro cuori. Lo immaginò: bello come il sole ad aspettarla all’altare, con quel suo sorriso felice e anche un po’ ansioso, emozionato. Immaginò Lily con il pancione e James che la teneva stretta, Alice e Frank, Remus, Dorcas e Fabian, Gideon e Mary, Molly e Arthur, Malocchio, Silente… tutti. Quel giorno sarebbe arrivato.




Anadiomene.
Piccoli momenti nell'attesa straziante della guerra, la speranza che non li abbandona. Spero vi piaccia :)
  
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