31/12/2012
3 recensioniIl Lago dei Cuori Infranti
Una volta aveva un nome, una vita, delle emozioni: ora non più. Cavaliere Errante si faceva chiamare, privo di un’identità, nessuno conosceva il suo aspetto fisico: indossava perennemente una pesante armatura con l’elmo sempre calato.
Una volta aveva un amore, era felice, sognava una famiglia. Ma poi lei è morta: il suo unico, vero amore, lui credeva.
Mai sottovalutare il fato però: anni dopo, quando finalmente era riuscito ad accettare la sua perdita, un altro amore si è profilato all’orizzonte: magico però, guidato non tanto dal cuore quanto da un legame soprannaturale.
Di lei era innamorato suo fratello, e lui non voleva amarla, avendo sempre in mente l’altra e credendo di tradirla. E quando, mesi dopo, si era convinto a lasciarsi andare, a dimostrarle il proprio amore per lei, era troppo tardi: lei aveva scelto suo fratello, e il loro magico legame si era spezzato.
Ora lei viveva contenta un’esistenza felice, mentre lui, che da quando si era rotto il legame aveva perso ogni ragione di vita, aveva assunto le sembianze del Cavaliere Errante. Ormai aveva il cuore spezzato, e provava un dolore talmente forte che quasi non riusciva a respirare.
Un giorno, nel suo errare, si imbatté in un lago circondato da salici piangenti. Era un luogo ameno, ma nel contempo estremamente triste. Lui sentiva che quel luogo si intonava perfettamente al suo stato d’animo e decise di fermarsi per una sosta. Scese dal cavallo per avvicinarsi meglio alle acque stranamente limpide del lago, quando dal centro di esso spuntò una fanciulla del colore dell’acqua: i suoi lunghi capelli ondulati, i suoi occhi, la sua pelle, la sua veste lunga ed elegante: tutto di lei spaziava tra le mille sfumature dell’azzurro. Gli sorrise, e così parlò: “O Cavaliere Errante dal cuore spezzato, perché non ti avvicini? Benvenuto al Lago dei Cuori Infranti, dove da migliaia d’anni coloro che soffrono di pene d’amore vengono a bagnarsi, per alleviare le loro sofferenze. Su, entra, cos’aspetti? Non mi credi forse? Io sono la Fata del Lago, ma prima di diventarlo, ero una bellissima e giovane dama che, pentita di aver rifiutato la corte di un impavido cavaliere per preservare la propria purezza, si è recata qui in cerca di conforto. Ma, ahimè, il mio bagno è durato fin troppo, e ora eccomi qui: Signora di un Lago da cui ho preteso troppo. Volevo una consolazione ai miei mali, e ora sono incapace di amare. Perciò ti avviso: ciò che premia è la giusta misura” e così concluse il suo discorso.
Per la prima volta dopo quasi un anno, il Cavaliere si tolse l’armatura, rivelando un giovane uomo di venticinque anni, dai penetranti occhi verdi e una chioma corvina. Bello oltre ogni dire, ma col volto deturpato da una perenne maschera di dolore e tristezza.
[Il personaggio del Cavaliere Errante è liberamente ispirato al personaggio di Peter della serie “My Blood Approves” scritta da Amanda Hocking]
