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Autore: TheGreatAndPowerfulZael    31/12/2012    3 recensioni
[League of Legends]
Ok, questa sarà la prima di una raccolta di one-shot su varie coppie (che mi sono inventato, anche se alcune sono largamente condivise sul web) di campioni del videogioco League of Legends.
Saranno shoujo-ai o het... perdonatemi, ma non riesco a scrivere cose shonen-ai: sono un ragazzo, e per quanto io sia a favore degli omosessuali, non riesco a scriverci su.
Ad ogni modo, spero che vi piaccia!
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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NO WORDS

 
Nidalee è una cacciatrice: non può farci nulla. Inconsapevolmente abbandonata nella Kumungu Jungle, oltre la Great Barrier, da genitori avventurieri, morti nell’esplorazione della stessa giungla, appena nata: un fato tragico le sarebbe accaduto, se non fosse stata salvata da quella che successivamente diventò la sua famiglia. Una femmina di puma, bella e maestosa, la trattò come se fosse parte della sua cucciolata: imparò a cacciare come un puma, a vivere come un puma, a uccidere come un puma.
Anche perché, non sapendolo, lei era diventata un puma: il dono della magia scorreva nelle sue vene, e lei, inconsapevolmente, era in grado di mutare forma a suo piacimento... e di essere letale sia con le fauci e gli artigli della sua forma di puma, sia con il giavellotto della sua forma umana.
Nella Kumungu Jungle ogni giorno era pieno di assurdi e inevitabili pericoli, ma per Nidalee era come se niente fosse... in un certo senso, quella era la sua casa, e nessuno riusciva a competere con lei. In pochi si avventuravano nella giungla, attratti dalle mirabolanti storie che l’avvolgevano: misteriosi e ricchi tesori attendevano l’arrivo di ignari cercatori, ma nessuno tornava mai indietro.
Ma un giorno, purtroppo, la guerra si presentò anche lì. L’eterna lotta fra Noxus e Demacia proseguiva senza esclusione di colpi, con atti eroici e azioni spietate da una parte e dall’altra: ma ben presto fu chiaro ad entrambi i regni che, senza risorse, la guerra non si poteva continuare e prima o poi una parte sarebbe prevalsa sull’altra. Per impedire ciò, entrambe le nazioni posarono gli occhi sul legname della Kumungu Jungle.
Squadre sempre più numerose e protette di taglialegna venivano inviate nella casa di Nidalee, ma nessuno, fra guardie e taglialegna, riusciva a tornare a casa con il compito svolto. Anzi, nessuno riusciva proprio a tornare a casa: perché Nidalee era sempre in agguato. Fu allora che dalla sede della League of Legends fu inviato un emissario, con intenzioni pacifiche: un uomo anziano e inerme, esperto nelle arti magiche di guarigione e dotato di una conoscenza sconfinata.
Quell’uomo arrivò nella Kumungu Jungle, e incontrò Nidalee. Sedendosi davanti a lei, comunicò, lentamente e con un sorriso comprensivo, le sue intenzioni nel linguaggio universale dei segni. A Nidalee fu insegnato il linguaggio di Valoran, in modo che potesse esprimersi non con ruggiti o con semplici ed elementari segni delle mani; le fu insegnata la clemenza e la giustizia, ed imparò in fretta tutto ciò che il vecchio le diceva, in modo che potesse essere in grado di comportarsi in una società civile. Una volta imparato tutto ciò, il vecchio emissario le disse, con un sorriso comprensivo:
-Sei tu che uccidi tutti i taglialegna che vengono qui da Noxus e Demacia?-
-Sì, maestro. Non voglio che la mia casa venga distrutta: non posso permettere che tutti gli animali della Kumungu Jungle muoiano perché non hanno un posto dove andare.-
Il vecchio le sorrise ancora, e le accarezzò il volto, per poi dire:
-Noxus e Demacia non verranno più: la League of Legends è diventata il loro teatro di combattimento. Ma, se vuoi che imparino a rispettare questo posto, dovresti venire anche tu con me, alla League of Legends, come nuovo campione. In questo modo, potrai combattere sia al fianco di campioni di Noxus e di Demacia, sia contro di loro: potrai portare il tuo messaggio a loro per fargli lasciar stare questo posto.-
Nidalee accettò, e tornò con l’anziano emissario: da allora, nella League of Legends, fu conosciuta come Bestial Huntress.
E fu lì che la vide per la prima volta. Sona.
 
Sona non ha mai conosciuto i suoi genitori. Trovata davanti alla porta di un orfanotrofio di Ionia, con un biglietto sentenziante “Prendetevi cura di lei, per favore”, e uno strano strumento musicale a corde, finemente intarsiato e lavorato a mano. L’infanzia di Sona non fu una delle migliori: specialmente perché Sona aveva una particolarità... era muta. Molte volte non riusciva a esprimersi se non a gesti, e quasi nessuno la capiva: perciò fu emarginata dagli altri bambini vivaci.
Tanto fortunato non fu nemmeno lo strumento, venduto più e più volte, a collezionisti o a musicisti di grande fama, in modo da fornire una dote alla silenziosa ragazza... tutto per potersene sbarazzare prima: ma ogni volta, in ogni caso, lo strumento veniva ritrovato il giorno successivo davanti alla porta dell’orfanotrofio, senza che i compratori ne sapessero nulla.
I misteri su questa ragazza e sul suo strumento si facevano sempre più fitti, fin quando la direttrice, rassegnata, non consegnò a Sona il suo legittimo strumento. Tuttavia, Sona non fu in grado di suonarlo subito, perché una facoltosa nobildonna di Demacia, Lestara Buvelle, venuta a conoscenza delle storie che si erano create intorno a quella ragazza e a quello strumento, s’imbarcò subito per l’isola di Ionia, e adottò l’ormai giovane ragazza, acquistando anche lo strumento, lasciando una generosa donazione all’orfanotrofio. Tornata a Demacia con la giovane, le fece da tutrice, in modo tale da far scoprire a Sona una misteriosa e intensa connessione magica con lo strumento, chiamato “etwahl”. Appena lo toccò, Sona fu in grado di suonarlo con una maestria eccezionale, tanto da convincere Lestara ad organizzare concerti in ogni nazione, anche nelle eterne nemiche di Demacia, Noxus e Zaun. E proprio a Noxus, il gran generale, Jericho Swain, l’eterno rivale del re di Demacia, Jarvan IV Lightshield, fu il primo ad applaudire dopo la prima di Sona.
Le note suonate dalla ragazza sul suo misterioso strumento erano in grado di smuovere il più tenace dei cuori, e di sciogliere il più gelido degli animi. La sua musica era riconosciuta e stimata ovunque, sia dagli amici che dai nemici; soldi e proposte di matrimonio piovvero a valanga di fronte alla magione dei Buvelle,  ma Lestara, consapevole della fragilità di Sona, rifiutava ogni singola lettera che parlasse d’amore.
Un giorno, però, ci fu una svolta: dopo una lunga turnee della ragazza, costei tornò a casa, dopo aver scoperto che un adeguato uso dell’etwahl non la costringeva a camminare, dato che poteva letteralmente fluttuare in aria, e, aperta la porta della lussuosa villa, vide Lestara felicissima in volto per il suo ritorno. Ma, lasciato l’etwahl, planando verso la madre adottiva, un suono terribile si sentì nell’aria, e un fendente sonoro perforò il petto di Lestara, che giacque agonizzante a terra.
Sona subito si gettò su di lei, che le disse:
-Non preoccuparti, figlia mia. Ormai sono vecchia e stanca, sarei morta comunque: sei stata il mio orgoglio e la mia gioia, e sei degna di portare avanti la casata Buvelle. Per lo meno... è stata una morte indolore.-
Lestara sorrise, mentre Sona, in lacrime per non poter parlare alla donna che l’aveva amata come se fosse sua figlia naturale, riuscì, fra i muti singhiozzi, a creare un legame telepatico fra le lei e la madre.
-Madre...-
Lestara, sentendo per la prima volta la “voce” della figlia, sentì lacrime uscire anche dai suoi occhi e rispose:
-La tua voce... è bellissima, come la tua musica... e come te, figlia mia.-
Con queste parole esalò l’ultimo respiro,  lasciando Sona nuovamente sola. Sona apprese l’arte sinistra dell’omicidio a onde sonore, e capì che l’etwahl l’aveva fatto per consentirle di “parlare” per la prima volta con la madre. Perfezionate le arti magiche dell’etwahl, Sona si presentò al palazzo della League of Legends, con tutta l’intenzione di entrarci: lì ricevette il titolo di Maven of the Strings, e fu proprio lì che, molto tempo dopo, vide entrare una ragazza della sua stessa età: Nidalee.
 
Sona era in disparte, fluttuante, che suonava una triste melodia sul suo strumento. Lacrime uscivano dai suoi occhi, e tutti coloro che sentivano quella greve canzone, subito s’intristivano, cosa che successe anche a Nidalee: lacrime uscirono copiose dagli occhi della nuova arrivata, che cercò nell’anziano maestro le cause di quella reazione.
-Quella, Nidalee, è Sona. Il suo strumento si chiama etwahl, e sembra quasi che lei sia nata per suonarlo e che esso sia stato creato per essere suonato da lei: hanno una compatibilità spaventosa. Devi sapere che la sua musica è in grado di cambiare repentinamente i sentimenti e le emozioni: è un potere terrificante, che lei solitamente usa per rallegrare e per confortare gli altri. Ma ogni anno, in questo giorno, lei suona questa triste melodia... ma nessuno riesce a capire il perché. In tanti ci hanno provato, ma nessuno è riuscito a ottenere una risposta.-
-E perché?-
-Perché lei è muta. Non riesce a parlare: lei comunica attraverso la musica... è una cosa spaventosa, se riesci a comprenderne il vero significato: pensa cosa potrebbe succedere se la musica s’intristisse ancor di più... molto probabilmente saremmo già morti.-
Tutto d’un tratto, Nidalee assunse la sua forma di puma, e balzò verso Sona, dove riprese sembianze umane. E lì, le due giovani, una di fronte all’altra, si fissarono negli occhi colmi di lacrime: e se una smise di suonare, l’altra non smise di ascoltare. Così, nel silenzio più totale, gli sguardi di tutti i presenti furono rivolti verso le due ragazze, sguardo che fu interrotto quando Sona fluttuò via , riprendendo a suonare.
-Nessuno c’era mai riuscito... Nidalee, forse tu potresti essere la prima in grado di comprendere il comportamento di Sona. Vai e seguila.-
Nidalee assunse nuovamente la sua forma di puma, e iniziò a seguire le tracce olfattive e sonore che rapidamente la portarono ad un grande giardino, dove vide Sona seduta su una panchina piangendo. Riassunta la forma umana, s’avvicinò con cautela, e si sedette vicino a Sona. Quest’ultima la guardò, e fece per allontanarsi, ma Nidalee la prese per un braccio, e la fermò. La musicista si voltò, e vide il volto di Nidalee, in lacrime. La cacciatrice disse:
-Sai, la tua musica mi ha rattristato molto. Mi ha fatto ricordare cose molto spiacevoli, storie che avrei voluto dimenticare. Però... in fondo, è stato proprio grazie a eventi come quelli se ora sono qui a parlare con te. So solo che il tuo nome è Sona, e che sei muta. Io sono Nidalee...-
Sona si sedette, forse calmata dalle parole della ragazza. Poi, lentamente, a gesti, Nidalee raccontò la sua storia a Sona, che, successivamente, fece lo stesso. Le due ragazze continuarono la loro silenziosa coversazione, finché Sona fece una cosa che non aveva più fatto dopo quel giorno nella magione dei Buvelle:
-Nidalee...-
Nidalee fu sorpresa da tutto questo, ma Sona continuò:
-Non ho mai incontrato nessuno che mi capisse così tanto, che riuscisse a comprendermi fino in fondo. Solo una persona, mia madre adottiva, era riuscita a capirmi almeno un po’, ma nemmeno lei era riuscita a scavare così in fondo in me. Ed è per questo, Nidalee, che non voglio vederti andare via. Voglio che tu rimanga con me. Ti prego...-
Nidalee annuì, abbracciando Sona; ma fu a quel punto che, come un sigillo su quella promessa, Sona posò le sue labbra su quelle di Nidalee, che non fece opposizione. Una volta terminato quel bacio, le due si guardarono negli occhi, e si abbracciarono ancora; quando Nidalee tentò di parlare, Sona le pose un dito sulle labbra, e le comunicò:
-Non credi... che ormai non abbiamo più bisogno delle parole per comunicare?-
Nidalee sorrise, e posò una mano sul cuore di Sona, mentre con l’altra prendeva la mano della ragazza e la posava sul suo. Poi si guardarono negli occhi, e sorrisero: non avrebbero più avuto bisogno delle parole, ora che i loro cuori battevano all’unisono.
 

L’angolo di Zael

Bene, fic per l’ultimo dell’anno scritta: la pairing è, ovviamente, NidaleexSona, e il videogioco, come già scritto, è League of Legends. Questa è la one-shot più lunga mai scritta da me, e questa sarà una raccolta di one-shot, spero più o meno della stessa lunghezza. Le storie personali dei personaggi sono state scritte dagli sceneggiatori del gioco, io le ho modificate un po’ e poi ho aggiunto l’ultima parte. Miro a creare una sezione a parte per LoL, visto che è un gioco popolarissimo. Vi allego le immagini, e ci sentiamo alla mia prossima one-shot, o, alternativamente, al mio prossimo capitolo (di una delle mie long).

Zael

Sona:


Nidalee:

  
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