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Autore: zero2757    31/12/2012    1 recensioni
L'orologio segnava le nove di sera, yuppie! 
Rima si stiracchiò, facendo bacillare la cola nel bicchiere. Prese una manciata di popcorn e continuò a guardare la sua bellissima maratona di
" Paure e Deliri " si sentiva depressa, che capodanno del cavolo. Presa dallo sconforto si  alzò dal divano e non appena trovò la sua borsa ne estrasse un pacchetto di Lucky Strike e l'accendino, il maglione informe nero ed i jeans scuri le davano un aspetto grigio e depresso. Ma nonostante tutto, niente le tolse il suo bellissimo chiodo, qualunque fosse il suo abbigliamento, il chiodo era d'obbligo per lei.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maria Kurenai, Rima Toya, Yuki Cross, Zero Kiryu
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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If you stay here, can we live togheter?



I'm Now not looking for absolution
Forgiveness for the thinks I do
But before you came to any conclusion
Try walking in my shoes
Try walking in my shoes

(D.M)

 

From: Zero Kiryu
To: Rima Cross
Sent: Monday, December 31, 2012 12:00 PM
Subject: Capodanno

Mi spiace davvero, ma sta sera non potremmo stare assieme, Maria e Yuuki vogliono andare ad una festa.
Noi ci vedremo un'altro giorno.
Un bacio!



Continuava a rileggere quel messaggio incessantemente, come se fissarlo portasse a qualcosa di diverso. 
Effettivamente le avevano ripetuto più di una volta che il mitico Zero Kiryu non si impegnava, e non sarebbero certamente stati quei tre mesi passati tra lacrime, incontri del terzo tipo e addii che gli avrebbero fatto cambiare idea.
Ovviamente!
Perché per lui questa era la normalità più assoluta, Rima doveva ammetterlo, non c'era mai stato un coinvolgimento emotivo da parte sua; neppure quando facevano l'amore. I suoi "non vedo difetti in te" o "mi piaci sempre di più" erano solo piccoli contentini che le dovevano bastare.
Ma forse la cosa che più le faceva male è che la sua migliore amica, Maria, le avesse dato picche quando più ne aveva bisogno. Con quegl'occhioni grigi ed i capelli color biondo, quasi avorio, era sempre stata paragonata ad un angelo disceso dal celo, ma Rima sapeva perfettamente cosa lei facesse quando, per più di tre anni, aveva tradito il suo ragazzo, Hanabusa, con un uomo di quarant'anni.
Quando lei era nel bel mezzo di un'attacco il chiamarla non era servito a niente, perché troppo impegnata a parlare con il suo amato uomo quarantenne che seguirla. Ma poverina, come darle torto, Rima per tre anni non aveva altro che sorbito, ascoltato e consigliato Maria per molte faccende incluse le sue pratiche amorose tra i due. Alle volte capitava che ci stava delle ore al telefono a consigliarle o si sentivano solamente per chat.
Invece, quando per tre mesi era lei ad avere bisogno di aiuto, di supporto la carissima Maria le aveva dato picche, dandole della stalker! Il tutto successe non più di due settimane fa, dopo che Rima aveva saputo che Zero si sarebbe trasferito a Rotterdam il prossimo 28 Gennaio per studi.
Ovviamente sia il rapporto con Zero che con Maria venne meno, soprattutto con l'ultima che non le rivose più parola da allora.
Quella notizia, assieme ad altre fornitele dalla stessa Maria, avevano gettato Rima nella più totale e buia depressione. Ciò nonostante aveva comunque invitato soltanto Zero per il capodanno, aveva preparato tutto nei minimi dettagli e se non fosse caduto allora si sarebbe definitivamente arresa.
La cena era pronta, lei si era già preparata indossando delle decoltè nere ed un delizioso tubino rosso sino sotto al seno, mentre la parte del seno era bianca e decorata con motivi floreali. I capelli sciolti le arrivavano fin sotto al seno, sapeva che a lui piacevano lunghi e di cosnseguenza se li era fatti crescre, un velo di mascara per mettere in risalto gli occhi ed un pò di lucidalabbra.
Era perfetta, si sentiva tale fino a quando, ora, continuava a guardare quel dannatissimo schermo del cellulare. Tutto il suo lavoro? Finito nella tazza del water.
Presa da un'insana rabbia, Rima, scaraventò il cellulare al muro, il quale si spense in un batter d'occhio, le lacrime tempestavano il suo bel volto di bambola. Tutti i momenti passati assieme a quel figlio di buona donna erano solo mere illusioni, ricordava ancora quando Zero; con finta ostentazione cercava di spiegarle che non la voleva e che mai ci sarebbe potuto essere qualcosa al di là del semplice appagamento fisico.
A quei ricordi, le gambe cedettero e scoppiò in singhiozzi e parole spezzate. Si sentiva tradita, perché lei sapeva che Zero e Maria parlavano, e che quando le due ruppero l'amicizia tutto era divenuto possibile per loro. Rima ne era convinta, fermamente ma nonostante tutto si rialzò e, rifugiatasi in camera sua, poté finalmente calmarsi.

9:00 PM

L'orologio segnava le nove di sera, yuppie! 
Rima si stiracchiò, facendo bacillare la cola nel bicchiere. Prese una manciata di popcorn e continuò a guardare la sua bellissima maratona di
" Paure e Deliri " si sentiva depressa, che capodanno del cavolo. Presa dallo sconforto si  alzò dal divano e non appena trovò la sua borsa ne estrasse un pacchetto di Lucky Strike e l'accendino, il maglione informe nero ed i jeans scuri le davano un aspetto grigio e depresso. Ma nonostante tutto, niente le tolse il suo bellissimo chiodo, qualunque fosse il suo abbigliamento, il chiodo era d'obbligo per lei.
Dopo esserselo messo uscì, davanti a lei si parò il tipico paesaggio notturno della sua villetta, un lapione -tra l'altro di luce arancioniccia- ed il suo giardinetto all'inglese ben curato. Percorse il piccolo sentiero fatto di ciottoli perfettamente tondi e levigati, per poi giungere ad un piccolo dondolo dove si accomodò mentre il sapore del tabacco le riempiva i polmoni.
Rima, amava quel piccolo pezzo di giardino lo considerava il paradiso terrestre che Adamo ed Eva non potevano avere, infatti era solo per lei.
Le stelle erano una meraviglia, si poteva distinguere perfettamente il carro maggiore e la costellzione del toro, la vista le si appannò. Odiava piangere, ma non ne poteva fare a meno, amava davvero Zero, difetti -soprattutto quelli- e pregi, e voleva un bene dell'anima a Maria ma contemporaneamente aveva gettato via l'ogoglio per loro troppe volte e adesso era giunto il momento di cambiare.
Finita la sigaretta, Rima si scosse i jeans, lievemente umidicci data la brina presente fuori, e lentamente con passo lento e caduto si riavviò al portone.

11:58 PM

Due minuti al nuovo anno e lei dov'era? Al buio, seduta sul letto ad ascoltare i Depeche Mode.
Con fare annoiato, Rima, si mise in piedi e raggiunse la cucina. Non aveva ancora tolto le candele rosse ne il cibo di tavola, che adesso era praticamente da buttare assieme al semifreddo. Con ancora più lentezza incominciò la sua opera, mentre le voci eccitate dei vicini iniziavano il conto alla rovescia. Ma fu allora che la porta si spalancò, Rima sobbalzò per lo spavento ma si calmò subito quando vide di chi si trattava.
«Ti Amo!» le urlò dall'altro capo dell'enorme tavola. «Come?!» chiese Rima mentre gli occhi già le si riempivano di lacrime.
«Ti Amo! Ti Amo dalla prima volta che ti ho vista, alla presentazione del vostro corto cinematografico. Ti Amo da quella volta che andammo al Clancy's per il San Patrick Day. Ti Amo da quella volta che ti accompagnai a Tokyo per via della tua università, Ti Amo da quando hai pianto per il tuo ex e i tuoi genitori, Ti Amo da quando quel giorno mi facesti leggere i tuoi quaderni con su scritte le parole d'amore per me. Ti Amo, il mio cuore, la mia mente ed il mio spirito sono tuoi! Solo tuoi!» Zero vomitò quelle parole da quanto tempo le reprimeva, difatti, mentre le diceva si era avvicinato man mano a Rima, la quale non si era spostata di un millimetro. 

4

Sulla soglia vide Maria che sorrideva e le faceva l'occhiolino.

3

Dietro Maria una sfilza di persone, amici che lei conosceva fin troppo bene, tra loro anche qualche vecchia fiamma di Zero e la sua migliore amica, Yuuki.

2

«Ti Amo anche io Zero, non lasciarmi mai!» gli sussurrò prima di baciarlo e dare sfogo a tutti quei sentimenti repressi che da tempo turbinavano nel cuore e nella testa.

1

Il fragore dei petardi e dei fuochi d'artificio, che si intrevedevano dalla finestra, fecero intuire che l'anno nuovo era cominciato!
BUON 2013!

 

 

 

   
 
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