31/12/2012
1 recensioniSono davanti allo specchio, mi osservo, con le forbici impugnate nella mano destra, studio i lineamenti del mio viso, cercando di capire chi è quella persona riflessa.
“Sono io!” dico infine.
No che non sono io, penso.
Prendo una ciocca di capelli con la mano sinistra mentre con la destra la sforbicio, a caso.
Ripeto l’operazione con un’altra ciocca.
E poi ancora un’altra.
Un’altra.
Nel lavandino ci sono i miei capelli, ciocche più lunghe o corte, sparse alla rinfusa.
Il mio taglio adesso sembra un taglio scalato eseguito da un Edward Mani di forbice un po’ ubriaco.
“SEI UNA STUPIDA!” urlo in faccia a quella persona nello specchio che mi osserva.
No, la stupida sono io che non riesco a essere veramente me stessa, per paura di ferire quelli che mi circondano. Continuo a rinnegarmi per vedere felici amici e famiglia, mentre io dentro sono a pezzi!
“Devi ribellarti pezzo di cretina!” sibilo alla ragazza nello specchio, lei mi guarda impassibile.
Ci ho già provato, cosa ho ottenuto? Ho arrecato solo dolore e disperazione.
“Brava! E allora continua a bere, a farti di whisky per non sentire il tuo di dolore.”
Infatti c’è una bottiglia di fianco al lavandino. Chi ce l’ha portato lì? Sono stata io?
Svito il tappo e ne prendo una lunga sorsata.
Lo stomaco brucia.
“SABRINA ESCI DA QUEL BAGNO E MUOVITI!” mia madre urla fuori dal bagno.
Quando esco dal bagno ho la bottiglia nascosta nella felpa e filo svelta in camera mia, la sistemo nell’armadio, dietro una pila di maglie.
Pensi di dirglielo ai tuoi?
Pensi di dirglielo che ti piacciono le ragazze?
Troppi segreti in questo periodo, troppi pensieri che mi tengo dentro, troppe volte ho soffocato le lacrime.
"When you think the night has seen your mind
That inside you're twisted and unkind
Let me stand to show that you are blind
Please put down your hands
'Cause I see you
I'll be your mirror"