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Autore: Raven Callen    01/01/2013    3 recensioni
Sto qui e ti aspetto.
Ti aspetto come una principessa in attesa del suo principe che ha perso l’autobus.
I cavalli costano, si sa.
E mi sento una completa imbecille: perché aspetto, aspetto e continuo ad aspettare.
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E sto qui, con il cappuccio ben calato sui capelli.
Mentre piove. Alle otto di mattina.
Sto qui e ti aspetto.
Ti aspetto come una principessa in attesa del suo principe che ha perso l’autobus.
I cavalli costano, si sa.
E mi sento una completa imbecille: perché aspetto, aspetto e continuo ad aspettare.
 

Sto ferma qui, sotto la pioggia, cercando febbrilmente un volto tra la folla.
I miei occhi scattano nervosi da un volto all’altro.
So che non ci sei, la mia mente già lo sa.
Però controllo ogni persona, ogni viso con febbrile ansia.
E non ti vedo.
Amara delusione.
 


E i minuti passano, uno dopo l’altro, inesorabilmente.
La gente che passa e mi vede si chiede chi aspetto con tanta disperazione, con tanta tenacia.
Oppure pensano semplicemente che sia pazza.
Forse hanno ragione.
Intanto continua ad attanagliarmi il dubbio di non averti visto, nonostante io sappia che non è possibile.
E aspetto.
 
 









 
Dopo molto - o poco.-  tempo, decido di muovermi.
Quando il gusto dell’amaro è troppo da sopportare.
Quando di delusione ne ho raccolta troppa.
Mi incammino, lentamente, le gambe e il cuore che vogliono aspettare ancora: per sempre, se necessario.
Ma è il mio orgoglio e la mia integrità morale a dire “no”.
Con sforzo mi allontano, leggermente bagnata e amaramente delusa.
Sussurro un insulto tra i denti, che non penso realmente ma almeno mi permette di sfogare la mia rabbia.
 
 
Sto male. Sono delusa.
È una brutta emozione, questa.
Ristagna nel cuore come una vecchia pozzanghera fangosa.
E quella che si è appena formata è molto profonda.
Ci potrei sprofondare dentro, come le sabbie mobili, se non sto attenta.
Ma se cado completamente laggiù non penso che riemergerò.
Sto già affondando, non mi vedi?
È un continuo annaspare.
È soffocante. Amaro.
È acido sulla lingua.
 
 











Angolo del Corvo:

Salve a tutti.
Ecco, non potevo pubblicare niente di più deprimente per cominciare l'anno nuovo.
Ieri sera sfogliavo un vecchio quaderno e mi sono imbattuta in questo.. lavoro.
Visto che mi pareva buono ho deciso di pubblicarmo. Non mi andava di lasciarlo a fare la muffa in quel caos che è la mia scrivania.
Buona lettura e Buon Anno a tutti
  
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