Eravamo abbracciati sotto una coperta. Io fissavo il vuoto, tu i tuoi piedi.

Era Natale, e, ovviamente, faceva freddo.

Decidemmo di metterci una coperta addosso.

Avevamo affrontato molte difficoltà insieme.

Avevamo rotto più di una volta, lasciando sempre i nostri sentimenti irrisolti.

Ci eravamo ripromessi di restare amici più volte.

Alla fine era tutto un tira e molla.

Io soffrivo.

Tu ci provavi con me e smettevi quasi subito appena ricambiavo.

Ora eravamo a contatto sotto una coperta.

Tu, sempre inespressivo.

Io, sempre a chiedermi cosa ci facevo là, e perché tu mi piacevi così tanto, dopo tutto quello che avevamo mal vissuto.

Ti guardai di sbieco.

Mi accorsi che tu mi fissavi sottecchi già da un bel po'.

-Dimmi.

-Niente.

-Dai, mi stavi fissando, che c'è?

Il silenzio in persona.

Sei sempre stato una persona silenziosa.

Te l'avevo fatto notare molte volte.

Io ti chiamavo.. L'Uomo Del Silenzio.

A un certo punto allungasti una mano accanto a te, e prendesti qualcosa da terra.

Pensavo fosse il tuo telefono, e che per distrarti avresti cominciato a messaggiare con qualcuno.

Giusto per deridere quel buffo momento.

Invece no.

In mano avevi una piantina.

Vischio.

Non ci potevo credere.

Mettesti la piantina sopra di noi.

Allungasti l'altra mano verso il mio viso, e lo avvicinasti al tuo.

Ci baciammo.

Quello fu il Natale più bello che potessi vivere.