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Autore: Nicole Write    01/01/2013    8 recensioni
Le mie mani si muovevano leggere sul manico e sulle corde della chitarra, la mia voce echeggiava nella stanza vuota, e i miei occhi chiusi lasciavano spazio all'immaginazione di un bosco ombreggiato, dove le mie note si perdevano nella miriade di alberi presenti.
“Kiss me like you wanna be loved” cantai, prima di essere interrotta dall'aprirsi della porta.
Smisi di cantare e di suonare, e alzai lo sguardo incastrandolo a quello di Ed.
Stava impugnando la sua chitarra, e mi guardava sorridendo.
***
La figura di Ed si dissolse, boccheggiai un paio di volte e allungai le mani per toccarlo.
Niente.
Scossi la testa e mi ritrovai di nuovo sul letto impugnando la chitarra.
Mi guardai intorno e il mio sguardo andò a posarsi sul comodino, dove una foto incorniciata di un ragazzo dai capelli rossi dominava il resto dei soprammobili.
Sentii le mie guance bagnarsi, e nel giro di pochi secondi iniziai a singhiozzare.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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And it's dark in a cold December.



Le mie mani si muovevano leggere sul manico e sulle corde della chitarra, la mia voce echeggiava nella stanza vuota, e i miei occhi chiusi lasciavano spazio all'immaginazione di un bosco ombreggiato, dove le mie note si perdevano nella miriade di alberi presenti.

Kiss me like you wanna be loved” cantai, prima di essere interrotta dall'aprirsi della porta.

Smisi di cantare e di suonare, e alzai lo sguardo incastrandolo a quello di Ed.

Stava impugnando la sua chitarra, e mi guardava sorridendo.

-Non smettere, Nicole, ti prego- mormorò sedendosi accanto a me.

Ritornai con le mani tremanti sulla chitarra, cercai di iniziare una nuova canzone, ma la sua presenza mi era... estranea.

Ero abituata a suonare e cantare in solitudine, immaginandomi scenari improbabili.

E con lui, poi, facevo persino fatica a parlare.

Ed lasciò la chitarra sul letto, si avvicinò a me e appoggiò le mani sulle mie, sistemandomele nella giusta posizione.

-Ti sei dimenticata come si suona una chitarra?- domandò ironico.

Le parole picchiavano sui miei denti, come bramose di uscire, ma la sua presenza mi bloccava.

Strinse la mia mano e appoggiò la testa sulla mia spalla, e sentii il suo corpo premuto contro la mia schiena.

Le mie mani iniziarono a tremare ancora di più, e il mio viso assunse un colore rosso scuro.

-Dai, fammi sentire ancora la tua bellissima voce- sussurrò dolcemente al mio orecchio, facendomi sentire i brividi in tutto il corpo.

-S...se tu ti staccassi d...da me forse r...riuscirei a c...concentrarmi- dissi con un filo di voce.

Le sue mani si staccarono dalle mie, sfiorarono le mie braccia, le mie spalle, i miei fianchi, e poi si staccarono definitivamente da me.

Tolse la testa dalla mia spalla e si allontanò di mezzo metro.

Impugnai meglio la chitarra e iniziai con l'arpeggio, per poi cantare il primo verso.

Another day, another life, passes by just like mine, it's not complicated. Another mind, another so-” la sua voce si unì alla mia.

Beh, non proprio, dato che io mi bloccai guardandolo cantare, fino a quando si fermò anche lui.

-Perchè fai così?- chiese lui prendendo la mia chitarra appoggiandola sul letto, e avvicinandosi a me.

-C...così come?- abbassai lo sguardo osservando i miei calzini a righe.

-Sembra quasi che io ti metta... in soggezione- rispose Ed stringendomi la mano.

Lo guardai negli occhi, ma non ressi lo sguardo, allora mi alzò il viso con due dita e lo portò a pochi centimetri dal suo.

-Io... N...no- mormorai nervosa.

Mi accarezzò una guancia, mentre con l'altra mano mi sfiorò la coscia.

-Non devi avere paura di me, piccola, io non ti faccio del male- sussurrò guardandomi negli occhi.

-Il massimo che posso fare è rubarti le cialde la mattina- continuò poi ridendo.

Sorrisi e feci per prendere la chitarra, ma lui mi bloccò appoggiando le labbra sulle mie.

Chiusi gli occhi e infilai le mani nei suoi capelli, assaporando le sue labbra in ogni minimo particolare.

Persi l'equilibrio e finisco a terra, trascinandomi dietro Ed, che continuò a baciarmi dolcemente, mentre le sue mani andarono ad infilarsi sotto la mia maglia.

Mi rialzai imbarazzata.

-Io... d...dovrei andare a...adesso, c...ci vediamo d...dopo- mormorai abbassando il capo.

Ed rise e mi prese per mano appoggiandomi delicatamente al muro.

Mi baciò un'altra volta e mi accarezzò i fianchi.

Troppe emozioni in pochi minuti, non so se riuscirò a reggerle a lungo” pensai.

Si staccò e mi sorrise dolcemente, mentre io arrossii per l'ennesima volta.

-Sei così carina quando arrossisci- sussurrò Ed al mio orecchio.

Mi coprii il viso con le mani e cercaii di liberarmi dalla presa sui miei fianchi.

Tolse le mie mani e appoggiò la fronte alla mia.

-Sei perfetta per me- sussurrò ancora facendo aderire i nostri corpi.

La figura di Ed si dissolse, boccheggiai un paio di volte e allungai le mani per toccarlo.

Niente.

Scossi la testa e mi ritrovai di nuovo sul letto impugnando la chitarra.

Mi guardai intorno e il mio sguardo andò a posarsi sul comodino, dove una foto incorniciata di un ragazzo dai capelli rossi dominava il resto dei soprammobili.

Sentii le mie guance bagnarsi, e nel giro di pochi secondi iniziai a singhiozzare.

Presi la foto con mani tremanti e me la strinsi al petto continuando a versare lacrime.

-Perchè te ne sei andato, Ed?- dissi con la voce rotta dal pianto.

Da quando Ed morì me lo immaginavo sempre, immaginavo che lui fosse ancora vivo, immaginavo la sua voce, i suoi baci, i suoi occhi, i suoi morbidi capelli...

Per poi rendermi conto che era tutto frutto della mia fantasia.

-Ho avuto troppo poco tempo per amarti. Avevo così tante cose da dimostrarti!- continuai facendo cadere delle lacrime sul vetro della cornice.

Uscii sul terrazzo tenendo stretta al petto la sua foto e mi affacciai notando i venti metri che mi separavano dal suolo.

Feci un respiro profondo e chiusi gli occhi, quando li aprii qualcuno mi prese la mano.

Mi girai di scatto e vidi Ed sorridermi.

-Non lo fare, Nicole. Io sono qui con te- mi disse premuroso.

-No, tu non sei reale! Io sono pazza, mi sto immaginando tutto! Tu... Tu sei morto!- urlai piangendo.

Lui mi strinse a sé baciandomi i capelli.

-Shh, piccola, sono qui veramente, non sei pazza, e io non sono morto- sussurrò al mio orecchio cercando di calmarmi.

Lo guardai negli occhi.

Mi sarebbe piaciuto credergli, sarebbe stato meraviglioso.

Ma... Finito di immaginarmi tutto? Sarei stata male, certo.

Scossi la testa e Ed non era più di fronte a me, non mi stringeva più la mano, e non mi accarezzava più i capelli e la schiena.

Guardai la foto e notai che tremavo come una foglia, e non solo perchè c'erano meno di due gradi centigradi.

Per sempre insieme, Ed, aspettami” sussurrai alla foto per poi fare un passo nel vuoto.

L'aria mi colpiva il viso, le mie lacrime venivano spazzate via dal vento.

Guardai in aria, Ed mi sorrise.

Poi il buio.


 





No, decisamente questo non è il mio genere.
Malinconico.
Sentimentale.
Non fa per me, ma a volte ci vuole, no?
Non ho molto da dire su questa One Shot, se non che mi è piaciuta scriverla.
Alla prossima OS.
Baci,

Nicole.

  
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