Il mio maestro è morto. Questo scontro in riva al fiume si è concluso, e il mio maestro, Orochimaru, è morto.

 

Guardo il ninja mascherato che ho trafitto con la katana, quello che mi ha impedito di aiutarlo.

 

Respira ancora.

 

Voglio vedere chi è.

 

Tolgo la maschera nera. E rimango senza fiato.

 

Un sorriso storto.

 

Due occhi azzurri.

 

“Naruto.”

 

“Sas’ke.”

 

Silenzio. Sei stato tu. Orochimaru è morto a causa tua. Non provo alcun dolore per la sua morte, ma con lui potevo diventare più forte.

 

In cambio, solo la mia anima, che importa?

 

“Perché lo hai fatto, Naruto?”

 

“Perché mi sono fatto uccidere, Sas’ke?”

 

“Perché hai fatto in modo che ti uccidessi?”

 

“Perché odiavo… Orochimaru.”

 

Forse quanto hai odiato me…

 

Mi inginocchio di fianco a lui.

 

“Non ti odio, Sas’ke.”

 

Silenzio.

 

“Non ti ho mai odiato per quello che hai fatto.”

 

“Per essermene andato?”

 

“Si. Per non avermi ucciso quel giorno. Per avermi fatto vivere ogni giorno con la consapevolezza di aver fallito. Per avermi costretto a convivere con i miei ricordi.”

 

“Era la mia unica scelta.”

 

“Non mentire a te stesso, Sas’ke.”

 

Altro silenzio.

 

Sangue, e dolore. Te lo si legge sul viso.

 

“Nemmeno io ti ho mai odiato, Naruto.”

 

Sorriso.

 

“Lo so.”

 

Il tuo corpo morente scosso da un tremito.

 

“Stai morendo Naruto.”

 

“Lo so.”

 

“Per colpa mia.”

 

“Oh, no. Ho scelto io di farmi uccidere. Pensi davvero di potermi battere così facilmente?”

 

“Sei sempre il solito. Uguale a tre anni fa.”

 

Il fiume scorre veloce. Come la vita sta scorrendo via da te.

 

“Rimpianti, Naruto?”

 

“Solo uno”

 

Altro sorriso storto. Sappiamo entrambi qual è.

 

“E tu, Sas’ke? Rimpiangi mai qualcosa?”

 

Non hai idea di quante, Naruto.

 

“A volte.”

“Per esempio?”

 

“Per esempio sono fuggito da tutto quello che avevo. Mi sono dannato. E…”

 

“Ho ucciso mio fratello.”

 

“Sas’ke… io ho ucciso Itachi. Un anno fa, in missione.”

 

Oh, lo so. Quando l’ho saputo, per l’ira, ho ucciso Kabuto.

 

“Non parlavo di Itachi.”

Mio fratello, Naruto. Veramente non ci arrivi?

 

Un barlume di comprensione ti illumina il viso.

 

“Non lasciarmi morire, Sas’ke…”

 

Una lacrima nei miei occhi? No, impossibile.

 

“Mi dispiace, Naruto…”

 

“Torna a Konoha, Sas’ke. Torna a casa, e portami con te. Vedremo Sakura insieme, tornerà tutto come prima.”

 

“Tornerò a Konoha, Naruto. Torneremo insieme, te lo giuro.”

 

Forse mi vorranno morto. Ma adesso, che importa?

 

“Sarà… bello… averti di nuovo… fra noi… Sas’ke.”

 

Una lacrima mi scende sul viso.

 

Allora non ho perso la capacità di piangere...

 

“Sas’ke… perdonami per aver fallito…”

 

“No, Naruto. Perdonami tu.”

 

Un sorriso deformato dal sangue e dal dolore.

 

Chiudi gli occhi, Naruto.

 

“Sa…s’ke…”

 

Freddo. Ti appoggio la testa sul terreno.

 

Tornerò a Konoha con te. L’ho promesso.

 

Ma non c’è più nulla, per me, per cui valga la pena di vivere.

 

Il fiume scorre lento, misto a sangue.

 

Hanno trovato il corpo di Sas’ke Uchiha vicino a quello di Naruto Uzumaki. Trafitto da una katana.

 

Insieme, sono tornati a Konoha.