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Autore: Silvia_sic    01/01/2013    6 recensioni
[Anthony Stark Jr]
E come prima fan-fiction del 2013 torna quel piccolo terremoto che tanto adoriamo.
Gli ultimi attimi prima dello scadere della mezzanotte della famiglia Stark impegnata a New York per questo importate evento.
Cit: [...] “L'uomo si piegò su un ginocchio. -Ciao, Anthony. Come siamo eleganti stasera!-
-Sono vestito come papà!- affermò tutto contento e fiero. -E poi devo essere vestito bene perchè devo fare una cosa importate e dobbiamo anche muoverci.- disse serio, pronto per la sua missione.
-E cosa devi fare?- gli chiese assecondandolo.
-Devo far partire il nuovo anno.-”
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tony Stark, Virginia 'Pepper' Potts
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Iron Future'
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A Special Countdown

 

-Io non ci voglio venire.- ripeté andandosi a sedere sul divano chiaro nello spazioso salotto e assumendo un'espressione imbronciata.

 

Fuori dall'edificio un clima freddo e pungente avvolgeva tutta New York e l'inverno era nitidamente avvertito da tutte le persone che si erano riunite ai piedi della Stark Tower in attesa dell'anno nuovo.

 

-E dov'è finito l'entusiasmo di poche ore fa, amore?- Il bimbo alzò lo sguardo, osservando la madre avvolta in un'elegante vestito rosso che le arrivava ai piedi con i capelli legati in uno chignon mentre era intenta a indossare gli orecchini pendenti.

 

-Non c'è più. Io non voglio venire.- protestò non abbandonando il suo musetto corrucciato. Pepper si girò verso di lui, sorridendo per quell'espressione così buffa dipinta sul viso del suo angioletto.

 

-Anthony, non ti ricordi la promessa che hai fatto a papà? Sai, lui deve essere assolutamente presente.- disse tentando di convincerlo, avvicinandosi a lui e chinandosi alla sua altezza per incontrare gli occhioni azzurri.

 

-Sì, ma a me non piace qui.- disse vango, non specificando se si riferisse all'appartamento in cima alla Stark Tower oppure all'intera New York. -Io voglio tornare a casa e poi qui fa freddo, mi si gela il nasino!- esclamò, toccandosi la punta del naso con un dito come se quell'azione avrebbe reso la sua affermazione ancora più convincente.

 

Lei gli sorrise, divertita per quell'ambigua scusa che si era inventato. Gli si sedette accanto e d'un tratto trovò un modo per fargli cambiare idea, dopotutto aveva sempre funzionato sia con lui sia con il padre. -Ok, allora torniamo a casa.- lo assecondò.

 

Gli occhi del bimbo si illuminarono. -Davvero!? Torniamo a casa?!- domandò tutto entusiasta, balzandosi in piedi nel suo elegante completo in smoking con l'immancabile papillon al collo.

 

Pepper annuì. -Se qui non ti piace, perchè dovresti starci? Il jet è sempre pronto, questione di prendere le cose che ci siamo portati e io e te potremmo tornarcene a casa.- disse tranquillamente, alzandosi e camminando verso le camere da letto.

 

Anthony a quelle parole però perse tutto l'entusiasmo e la fissò con sguardo perplesso. -Come io e te? E papà non viene?-

 

La madre si girò appena verso di lui e dall'espressione nata sul viso del figlio capì di averlo in pugno. -Tesoro, te l'ho già detto prima: papà deve essere presente a questo evento. Non può venire con noi, ma tornerà a casa tra un paio di giorni. Intanto aspettami qui, tra un paio di minuti partiamo.- affermò, riprendendo la camminata.

 

-No no no! Aspetta, mamma!- le corse dietro, afferrandole una mano per fermarla.

 

-Cosa c'è, tesoro?- gli domandò, cercando di trattenere un sorriso e guardandolo in quegli occhi che ora la fissavano imploranti.

 

Lui abbassò lo sguardo leggermente imbarazzato, muovendo a destra e a sinistra un piedino protetto dalla scarpetta nera. -Possiamo stare un altro po', se vuoi...- mormorò per niente allettato dell'idea di lasciare lì il suo papà.

 

-Che succede qui?- Tony varcò la soglia del salotto, sistemandosi i gemelli ai polsini della camicia.

 

Moglie e figlio lo guardarono. -Forse io e Anthony torniamo a casa.- rispose Pepper.

 

Tony puntò lo sguardo verso di loro e per una frazione di secondo rimase imbambolato di fronte alla bellezza della donna. Dopo anni le faceva sempre lo stesso folgorante effetto. Si umettò le labbra. -Perchè?-

 

-Qui non mi piace.- affermò il piccolo.

 

-Non ti piace? Ma il bello deve ancora venire! Non hai ancora visto i fuochi d'artificio!-

 

-Come quelli dei film?- domandò con occhi sognati per non aver mai visto dal vivo tutte quelle luci esplodere in cielo.

 

-Proprio come nei film.- affermò l'uomo con un sorriso.

 

Anthony ci pensò su per qualche secondo, arricciando le labbra confuso e indeciso sul da farsi. -Sì, ma... io volevo andare a casa...-

 

-E mi lasciate qui?-

 

-No! Puoi venire con noi!- esclamò Anthony nel tentativo di convincere anche lui.

 

-Ah, ok!- rispose tranquillo. Pepper sgranò gli occhi incredula per quella risposta. Lei stava facendo di tutto per far cambiare idea al figlio con il pretesto di non lasciare Tony a New York e quest'ultimo che faceva? Dava corda al suo piccolo erede?

 

Anthony fece un saltino sul posto, intanto che un sorriso prendeva largo sulle sue labbra. -Allora qui non servi!-

 

Tony si portò una mano sulla fronte in un'azione tipica di quando ci si ricorda improvvisamente una cosa importante. -Oddio è vero! Devo far partire il nuovo anno.- Pepper sbatté le palpebre più volte incredula di ciò che era appena uscito dalle labbra del compagno. -Vabbè... ma se a te non piace qui, quest'anno potrà anche durare 730 giorni.-

 

-Devi far partire il nuovo anno?!?- domandò il bimbo incredulo.

 

-Certo! Mi hanno chiamato qui per questo, ma se ciò che vuoi è tornare a casa: andiamo!-

 

-No! Non possiamo! Altrimenti si ripete questo anno ancora una volta e io poi non compio 4 anni!- esclamò, correndo verso di lui, aggrappandosi alla sua gamba. -Non posso rimanere piccolo!-

 

Tony sorrise, abbassandosi poi all'altezza del piccolo. -Sai mantenere un segreto?- Anthony annuì con energia, osservandolo rapito. -Vieni che ti faccio vedere una cosa.- Lo prese per mano, dirigendosi di fronte alle ampie vetrate che davano sul terrazzo, illuminato da faretti posti sui lati. -La vedi quella leva lì?- gli chiese, indicando col dito un punto preciso sul terrazzo.

 

-Ah a! A cosa serve?-

 

-Quella leva cambia l'anno. La azioni, parte il conto alla rovescia e poi quella sfera luminosa- disse indicando la grande sfera che stanziava appesa al lato della torre. -comincerà a scendere verso terra e quando toccherà il suolo cambierà l'anno.- Anthony passava alternativamente gli occhi azzurri dalla leva, alla sfera ed infine al padre.

 

-E si fa in countdown come per i razzi?!-

 

-Esatto! Come per i razzi.- rispose lui, osservando lo sguardo rapito del figlio verso la sfera luminosa che gli anni precedenti era un simbolo tipico del Capodanno a Times Square. Poi, chissà per quale motivo, l'avevano contattato per rendere quell'evento proprio della Stark Tower. Certamente Tony non si era tirato indietro e, con opportune modifiche alla sfera per rendere ancora più spettacolare la sua caduta, era pronto per lasciarsi alle spalle il meraviglioso anno trascorso.

 

Anthony si girò di scatto verso la madre, che li aveva raggiunti. -Mamma, mi dispiace, ma non possiamo andare a casa: c'è il countdown e poi papà cambia l'anno!- esclamò come se chi volesse andarsene fosse lei.

 

Pepper gli accarezzò la testolina dolcemente, sorridendo grata a Tony, mentre il piccolo continuava a rimirare la sfera luminosa. Tony attirò nuovamente la sua attenzione con due tocchi sulla spalla. -Però voglio fare una cosa.-

 

-Che cosa?- domandò entusiasta ancora non del tutto ripreso da quella notizia meravigliosa.

 

-Farai partire tu il nuovo anno.-

 

Anthony sgranò gli occhi incredulo. -Io? Davvero?- Tony annuì, mentre un grande sorriso si accendeva sul suo visino.

 

-E quando?- domandò in preda alla contentezza non riuscendo neanche a stare fermo.

 

Tony guardò il rolex al polso. -Un'oretta circa, minuto più minuto meno. Prima però devo scendere da tutta quella gente che mi acclama. Allora andiamo?-

 

-Certo! Facciamo veloce!- esclamò, correndo verso l'ascensore e premendo ripetutamente il tasto di chiamata.

 

Tony si sollevò da terra, sistemandosi le pieghe dei pantaloni. Volse gli occhi verso la moglie, facendole una perfetta scansione dalla testa ai piedi. -Sono portato a dedurre che per questione di usanze anche l'intimo richiama il colore del vestito.- le sussurrò, sfiorandole l'orecchio con le labbra.

 

-Deduce bene, signor Stark...- gli rispose, lanciandogli uno sguardo languido.

 

-In questo caso non vedo l'ora di certificarne la veridicità con i miei stessi occhi.- Le sfiorò il collo con la punta delle dita, mentre i loro sguardi erano immersi l'uno nell'altro.

 

-Ogni cosa ha il suo tempo.-

 

-Mamma, papà! Muovetevi! Ci stanno aspettando!- li richiamò il bimbo sulle porte dell'ascensore.

 

-Calma, campione! Non scappano mica!- lo tranquillizzò il padre. -Comunque...- continuò, parlando alla compagna e girandosi verso di lei. -...sei bellissima.- le rivelò, lasciandole un bacio sulla guancia.

 

Lei gli sorrise. -Grazie! Anche tu non sei niente male.- scherzò, dandogli un bacio a fior di labbra.

 

-Mammaaaa! Andiamo!- esclamò il piccolo alzando gli occhi al cielo proprio come faceva lei.

 

-Arriviamo!- Tony la aiutò ad indossare il soprabito. -Ma visto che ti lamentavi tanto per il freddo, non ti stai dimenticando il cappotto?- gli chiese con una leggera punta di rimprovero e apprensione nella voce quando lei e il compagno furono sulle porte dell'ascensore.

 

Anthony li superò correndo verso il divano dov'era abbandonato il suo cappottino nero.

 

-Ora siamo noi ad aspettare te, campione! Op op!-

 

-Aspettatemiii!- esclamò correndo verso i genitori, entrò nell'ascensore come una furia abbracciandosi alle gambe del padre con una risata e il cappottino sotto braccio.

 

Pepper si chinò alla sua altezza, aiutandolo a vestirsi e chiudendogli il davanti con i bottoni. Gli sistemò il fiocchetto nero al collo, dandogli un bacetto sulla fronte. -Mi raccomando, come sempre stammi vicino e non allontanarti per nessun motivo, ok?-

 

Il bimbo annuì. -E ti tengo la mano!- esclamò, alzando la manina destra, sorridendo felice.

 

-Bravo il mio ometto!- Gli carezzò la testolina, tornando a sollevarsi. Si rivolse verso il compagno. -Cosa dirai?-

 

Tony la fissò per un paio di secondi con sguardo assente. -Dove?-

 

-Ma come dove? Sul palco, no?- domandò retorica.

 

Lui fece spallucce. -Mi inventerò qualcosa...- disse tranquillo.

 

-Non ti sei preparato un discorso?-

 

-Avrei dovuto?-

 

-Sì, Tony! Mi sembra ovvio! Non credo che l'improvvisazione sia l'idea migliore da adottare per questo evento, non è certo- Tony le posò un dito sulle labbra.

 

-Affrontiamo un problema alla volta. Per adesso ho sistemato Mr. Nostalgia.- affermò, dando una veloce occhiata al piccolo che non sembrava essersi accorto che si stesse parlando di lui, così preso da quell'importate incarico che gli era stato affidato.

 

Pepper sorrise, osservando il figlio che alternava il peso da una gamba all'altra. -Punto per te, Stark!- esclamò facendo l'occhiolino al compagno, che sorrise soddisfatto.

 

Le porte dell'ascensore scivolarono di lato, anticipate dal suono di un campanello. Un'ondata di flash li investirono, tanto che Anthony dovette chiudere gli occhi per un paio di secondi, ma quando riuscì a mettere a fuoco i fotografi oltre le vetrate dell'atrio, sorrise salutando con la manina le persone privo di qualsiasi timore o paura proprio come il padre.

 

Il capo delle guardie del corpo, nonché amico di famiglia, li raggiunse. -Ciao, Happy!- esclamò il bimbo, alzando lo sguardo.

 

L'uomo si piegò su un ginocchio. -Ciao, Anthony. Come siamo eleganti stasera!-

 

-Sono vestito come papà!- affermò tutto contento e fiero. -E poi devo essere vestito bene perchè devo fare una cosa importate e dobbiamo anche muoverci.- disse serio, pronto per la sua missione.

 

-E cosa devi fare?- gli chiese assecondandolo.

 

-Devo far partire il nuovo anno.- Happy lo fissò per un paio di secondi abbastanza interdetto, per poi passare lo sguardo verso Tony in cerca di spiegazioni.

 

-Gli ho ceduto il mio incarico per la sfera.- lo informò, puntando un dito verso l'alto.

 

-Aaah! Ho capito! Bhè... allora sarà meglio muoverci.- disse, alzandosi in piedi e facendo strada all'intera famiglia Stark.

 

Anthony indietreggiò un poco, affiancando la mamma. Le strinse la mano, accompagnando quell'azione ad un grande sorriso rivolto a lei, capace di trasmettere il buon umore a chiunque.

 

Happy li guidò verso un'uscita secondaria che li avrebbe condotti direttamente in un'ala sotto il grande palco allestito per l'evento dove una miriade di persone cantava, ballava, rideva in attesa dell'anno nuovo.

 

Anthony non fece in tempo a mettere un piedino fuori dalla porta che il freddo lo investì, pungendogli sulle guanciotte non protette. Solo con il buio della notte si accorse di tutte le decorazioni e lucine che abbellivano tutto il quartiere. Continuava a camminare, guardandosi intorno e accelerando di tanto in tanto il passo per star dietro alla madre che proseguiva sicura nonostante i tacchi alti.

 

Le urla di acclamazione da parte di alcune fan attirarono la sua attenzione, si girò verso quelle ragazze che premevano contro le grate dietro un intero staff di addetti alla sicurezza in preda a gridolini per il sol passaggio di suo padre. Le fissò interdetto per un paio di secondi per poi sorridere e salutare, agitando la manina libera. Azione che agitò ancora di più tutta quella folla che scoppiò in un'altra serie di gridolini.

 

Si avvicinò maggiormente alla sua mamma, andando accidentalmente a sbattere contro le sue gambe. -Tesoro, tutto bene?- gli chiese premurosamente senza lasciargli la manina.

 

Anthony alzò lo sguardo incontrando gli occhi azzurri della madre, annuì appena, tornando poi a guardare il gruppo di ragazze, sbatté le palpebre interdetto. -Ma perchè fanno così?-

 

Tony sentì quella domanda e rise divertito. -È colpa del nostro calamitato fascino.- scherzò anche se il piccolo non colse l'ironia, continuando a guardarlo con occhi dubbiosi.

 

-Potete attendere qui; a minuti verranno a chiamarti.- avvertì Happy, fermandosi proprio davanti alla scalinata al lato del palcoscenico occupato in quel momento da un corpo di ballo. -Starò nei dintorni.- disse per poi tornare indietro.

 

Il bimbo venne attirato dalle note che accompagnavano i ballerini, cercò di guardare sul palco, un po' troppo alto per la sua altezza, alzandosi sulle punte e allungando il collo, quando la sua attenzione si spostò verso la cima della torre dove la sfera luminosa attendeva di essere azionata. Sorrise per quel puntino luminoso che fino a pochi attimi prima gli si presentava come un'immensa palla di dimensioni stratosferiche.

 

Una nuvoletta di vapore di formò sotto il suo respiro, fissò stupito quel fenomeno che mai in tutta la sua vita gli era capitato di provare. Dopotutto non era mai stato in posti così freddi da coprirsi per bene dalla testa ai piedi. Fece scivolare le piccole dita da quelle affusolate e delicate della madre, alitò nuovamente nell'aria gelida di quella notte e sotto quel soffio si manifestò un'altra nuvoletta che tentò invano di acchiappare con le mani. Avvicinò al petto le mani unite a formare un contenitore chiuso, le tenne lì per un paio di secondi distanziandole poi in fretta con la convinzione di vedere il vapore catturato.

 

Osservò confuso dapprima le sue manine e poi l'aria di fronte a sé, leggermente deluso per l'insuccesso appena ottenuto. -Ehy! Campione, che stai facendo?- Alzò gli occhi verso il padre, trovando i suoi occhi insieme a quelli della madre a osservarlo.

 

Il piccolo sorrise. -Prendo le nuvolette!- esclamò, alitando ancora una volta nell'aria. Pepper gli sorrise dolcemente, mentre Tony lo prese in braccio mettendoselo sul fianco.

 

-Non credo che funzioni.-

 

Anthony rise. -Già, volano via!- esclamò, muovendo le braccia verso l'alto. -Anche tu fai le nuvolette!- osservò, notando il vapore fuoriuscire dalla bocca del padre. -E anche mamma!- esclamò entusiasmandosi per quel fenomeno così semplice.

 

-L'aria calda che reagisce con quella fredda, forma una nuvoletta di vapore. È la prima fase della condensazione.- gli spiegò Tony tranquillamente, guardandolo in quegli occhi azzurri così simili ai suoi.

 

-Condensazione?!- chiese perplesso per quella nuova parola.

 

-La fase di passaggio dallo stato gassoso allo stato liquido. Se provi ancora a catturare le tue nuvolette potresti sentire i palmi leggermente umidi.- Anthony riprovò l'operazione fatta precedentemente, posandosi poi le mani sulle guance.

 

Sbatté le palpebre un po' perplesso. -Io le sento solo gelide.- constatò.

 

-Hai freddo, amore?- gli domandò premurosamente Pepper, preoccupata che il suo piccolo angioletto prendesse freddo.

 

-Un po' alle mani, ma posso resistere per tutto il tempo che papà deve salutare.- rispose, disposto a sacrificarsi per non ostacolare i piani di quella sera.

 

-Fa' sentire.- disse lei, invitandolo a porgerle una manina.

 

Anthony passò un braccio intorno al collo del padre, mentre allungava l'altra mano in direzione della madre che la prese nella sua, portandosela alle labbra per lasciargli un tenero bacio sulle piccole dita. -Ma sono freddissime! Fai sentire a papà!- lo invitò sorridendo.

 

Il piccolo posò la manina sulle labbra del padre. -Ma grazie, avevo proprio voglia di un bel ghiacciolo al gusto di bimbo!- scherzò, prendendogli tra le labbra la punta di un dito, che Anthony, ridendo, subito ritirò, nascondendo la mano fra il suo petto e quello del genitore. -Come? Come? Non mi lasci neanche un ditino? Vorrà dire che posso mangiarti il nasino o le guance! Anche quelle sono congelate!- esclamò, lasciandogli un bacio su una paffuta guanciotta e scaturendo maggiormente la risata del figlioletto che gli strinse le braccia intorno al collo.

 

Pepper osservò sorridendo marito e figlio. Difficilmente Tony si spingeva ad atteggiamenti così affettuosi in pubblico, ma evidentemente in quel momento non ci fece neanche caso, pensando che l'unico espediente per non far pesare tanto al figlioletto di essere lì era farlo ridere, allora Tony sarebbe ricorso a qualunque cosa pur di renderlo felice. Erano rare anche le occasioni in cui il piccoletto partecipava a quegli eventi, le uniche foto in possesso del pubblico erano giusto un paio di scatti operati da paparazzi e niente di più, perciò quella sera l'entusiasmo della folla era cresciuto nel vedere in carne ed ossa il piccolo Stark.

 

-Tesoro, se hai freddo metti i guanti.- lo informò teneramente la madre tenendogli una mano nel tentativo di scaldargliela un po'.

 

-Guanti?- esclamò sorpreso. -E dove sono?-

 

Pepper infilò una mano nella tasca del cappottino del figlio, estraendone un paia di piccoli guanti di lana blu. Anthony li fissò per un paio di secondi sbattendo le palpebre. -Non ho mai messo dei guanti di lana, solo quelli per il laboratorio.-

 

La madre gli sorrise, divertita per tutto lo stupore e l'entusiasmo del bimbo. -Dammi le mani che ti aiuto ad infilarli.- Anthony le porse prima una mano poi l'altra, finché entrambe le manine furono protette dalla stoffa; le batté tra loro sentendo un suono ovattato per poi fissarle con un sorriso. -Ora non sono più fredde!- esclamò, posandole entrambe sul viso di Tony che come la compagna sorrise per la spontaneità del piccolo.

 

-E allora adesso sei proprio pronto per la tua missione.- affermò, facendogli l'occhiolino. Anthony sorrise per poi alzare lo sguardo verso la sfera luminosa in alto sulla torre.

 

-Signor Stark.- La voce del coordinatore attirò l'attenzione di Tony, che si voltò nella sua direzione proprio come fece il figlio. -Se volete seguirmi, vi porto dietro le quinte e tra pochissimo ci sarà il suo intervento.-

 

Tony, continuando a sorreggere il figlio con un braccio senza fatica, prese per mano Pepper, intrecciando le dita con quelle di lei, si sorrisero prima di seguire l'uomo, che li condusse sopra il palco nel retroscena. A debita distanza Happy controllava ogni singolo movimento intorno a loro, insieme ad altri addetti. Tony aveva chiesto una supervisione superiore poiché il figlio era lì con loro esposto alla gente.

 

-Questione di secondi e tocca a lei.- Il coordinatore soffermò lo sguardo per qualche secondo su Anthony, che in braccio al padre osservava le persone sul palcoscenico. -Se vuole può portare anche suo figlio. Sono sicuro che il pubblico stravedrà per lui. In termini di sicurezza può tranquillamente stare in una botta di ferro.- affermò, accennando all'avanzata tecnologia utilizzata nella sicurezza.

 

Tony si girò verso Pepper, indeciso sul da farsi. Lei osservò prima il piccolo poi la platea. -Non credo che-

 

-sia una buona idea.- terminò Tony, pensandola alla stessa maniera della compagna. L'idea che suo figlio fosse mandato lì sul palco per ottenere un alto share non lo allettava minimamente.

 

-Ma ci voglio venire!- esclamò il bimbo entusiasta, dondolandosi leggermente tutto eccitato.

 

Sia Tony sia Pepper lo fissarono sbalorditi; ogni giorno quel bambino era una rivelazione non finiva mai di stupirli. -Amore, sei sicuro? C'è un sacco di gente a guardarti.- gli disse la madre, osservando le numerose persone presenti; francamente neanche lei avrebbe avuto il coraggio di salire su quel palco.

 

-Ah a! Sarà divertente! C'è papà!- esclamò sorridente come sempre.

 

Tony e Pepper si guardarono negli occhi, indecisi se approvare o meno, sarebbe bastato un semplice “no” ed Anthony sarebbe rimasto tranquillamente con la madre, ma ad entrambi dispiaceva spegnere l'entusiasmo che potevano leggere negli occhi azzurri del loro cucciolo. -Ok, puoi andare.- approvò Pepper carezzandogli dolcemente la testolina.

 

-Sei sicura?- le chiese Tony.

 

-Certo! Dopotutto è con te, non ci sarebbe posto più sicuro.- gli rivelò dolcemente.

 

Lui sorrise. -Ok, piccoletto, affronteremo insieme anche questa avventura!- affermò, ricevendo da parte del figlio un esclamazione vittoriosa. -Però... mi devi promettere una cosa.- continuò, guardandolo negli occhi seriamente. Anthony annuì, aspettando le parole del genitore. -Se per caso non vuoi più stare lì al centro di quel palco, non sentirti costretto a restare. Quando vuoi puoi tornare dalla mamma, ok?-

 

-Che mi aspetta qui?-

 

-Sì, ti aspetto qui, tesoro. Starò qui a guardarti.- gli rispose lei teneramente. Gli occhi di Anthony brillarono di contentezza anticipando il nascere di un sorriso.

 

-20 secondi all'entrata!- informò l'uomo che teneva in mano un microfono da dare a Tony.

 

-Sei pronto, campione?- Il bimbo annuì convinto. -Perfetto! Ora ci prendiamo il bacetto portafortuna di mamma e poi saremo pronti!- Tony avvicinò il piccolo alla madre che lo baciò sulla guancia, poi si sporse anche lui. -Sei unica, piccola.- le sussurrò sulle labbra, prima di lasciarle un bacio fugace.

 

Tony, mentre con un braccio teneva stretto a sé il piccolo Anthony, con la mano libera prese il microfono offertogli. Guardò gli occhi azzurri del suo piccolo erede. -E 3... 2... 1... azione!- esclamò, prima di dirigersi a passo sicuro e sciolto verso il centro del palco.

 

Alla loro comparsa un'ondata di applausi e urla si levarono nell'aria e solamente in quel momento Anthony si accorse realmente di quante fossero le persone lì davanti a loro, neanche sforzando gli occhi riusciva a vedere la fine di quella folla. Fu colto da un improvviso timore che lo portò a stringere maggiormente tra le dita il bavero della giacca del padre. Tony si accorse immediatamente dell'improvvisa ansia del piccolo. -Non preoccuparti,- Anthony si voltò verso di lui, incontrando i suoi occhi scuri che riuscirono a trasmettergli un po' di coraggio. -ci sono qui io.- affermò, aspettando che il pubblico si calmasse.

 

Il bimbo si rilassò un poco e solo allora notò l'ampio schermo alle loro spalle che ritraeva la loro immagine e ogni movimento in diretta. Rimase incantato a fissare il volto del padre impresso sullo schermo, affiancato dalla sua testolina dove si intravedevano solo i capelli scuri.

 

Gli applausi scemarono, lasciando l'occasione a Tony per parlare. Si avvicinò il microfono alla bocca. -Per una volta ho evitato di entrare in scena con la mia armatura, ma di certo capirete il perchè, visto che qui con me ho un ospite speciale.- Si girò verso il figlio che, ammirato, non aveva distolto lo sguardo dallo schermo, volgendo le spalle al pubblico. -Ma cosa stai guardando?- Anche Tony si girò completamente, scoprendo cosa attirasse l'attenzione del piccolo. -Wow! Ci mettono addirittura sul grande schermo, così anche le persone in ultima fila possono ammirarci!- scherzò. -Anthony, adesso che ne dici di salutare tutta New York?- Il bimbo si girò prima verso il padre poi verso il pubblico, mostrando i suoi bellissimi occhioni azzurri. Tony gli porse il microfono, sorridendogli.

 

Il piccoletto leggermente smarrito, afferrò l'estremità dell'oggetto con entrambe le mani, per poi sussurrare un “ciao” che venne amplificato nel suono attraverso gli altoparlanti. Per quella sola parola, urla e applausi si levarono nuovamente ed Anthony si strinse maggiormente al genitore, abbandonando monopolio del microfono. -Ok ok ok! Calma, ragazzi! Lo so che è l'ultimo dell'anno ma non emozioniamoci per così poco e poi se continuate ad urlare così me lo spaventate e non tornerà più, vero, campione?- Il bimbo passò gli occhi dal papà alla gente, annuendo leggermente. Tony sorrise per la poca loquacità del figlio. -Ora è un po' timido, ma vi assicuro che anche lui ha un bel caratterino come in sottoscritto. Comunque sulla tabella di marcia mi hanno dato solamente un paio di minuti che mi farò bastare per ciò che ho da dirvi. Come ben sapete quest'anno la Stark Tower è stata scelta come emblema di questa zona e, nulla a togliere a Times Square, credo sia molto più spettacolare ammirare la discesa della sfera da qui!- esclamò provocando una risata. -Scherzi a parte, sono davvero onorato per l'incarico che- continuò a parlare, improvvisando un discorso, intanto che Anthony si guardava intorno curioso.

 

Passò gli occhi sulla folla, non riuscendo a mantenere a lungo lo sguardo per chissà quale motivo; era la prima volta che così tante persone erano concentrate su di lui e in un certo senso provava un pizzico di disagio. Si domandò come suo padre riuscisse a parlare così apertamente al pubblico senza il minimo timore. Volse lo sguardo verso le decorazioni che ornavano i palazzi, i fili della luce, tutte le impalcature e l'intera Stark Tower fino alla cima dove la sfera luminosa attendeva solo lui.

 

I suoi occhi azzurri si spostarono al lato del palcoscenico, dove pochi attimi prima, lui e il suo papà erano partiti per quell'avventura, che dopotutto non gli piaceva più di tanto. Trovò lei, nel suo elegante vestito rosso, lì ad aspettarlo come gli aveva promesso. Con la bocca leggermente socchiusa creava quelle nuvolette che l'avevano tanto divertito, non riusciva a distogliere lo sguardo da lei che in quel momento gli sorrideva. Intorno a lui tutti i suoni e i rumori svanirono, perfino la voce del suo papà, lasciandolo solo con la sua mamma, i suoi occhi dolci e il suo sorriso amorevole.

 

Sussultò leggermente quando la vide salutarlo con una mano, non riusciva davvero a spiegarsi cosa gli stesse prendendo, ma il cuoricino cominciò a battergli più velocemente nel petto. Sorrise appena, ricambiando il saluto timidamente.

 

-Ehy, campione, chi saluti?- La voce del padre, lo risvegliò da quello stato di trance. Tony, interrompendo il suo discorso, incuriosito dalla fonte di attenzione del figlio, seguì il suo sguardo incontrando Pepper. -Ah! Salutavi la tua bella mamma.- affermò sorridendo.

 

L'inquadratura della telecamera si spostò immediatamente dietro le quinte e subito il sorriso di Pepper, insieme a tutta la sua bellezza, si proiettò sul grande schermo per qualche secondo tornando poi sul bimbo che non staccava gli occhi dalla madre. Passarono un paio di secondi di assoluto silenzio, dove tutti i presenti attendevano con trepidazione le future mosse del piccolo Stark.

 

Anthony si voltò verso il padre. -Posso andare da mamma?- domandò con un filino di voce, ma sempre amplificato grazie ai microfoni.

 

-Certo che puoi, campione!- Tony si chinò, poggiando un ginocchio a terra e premettendo al figlio di toccare il suolo con i piedini. Il piccolo cominciò a passare alternativamente lo sguardo dalla madre al padre senza il coraggio di muoversi. -Forza, è la che ti aspetta.- lo incitò lui con un sorriso.

 

Il bimbo lo fissò negli occhi, per poi girarsi verso la madre e muovendo lentamente qualche passo verso di lei. D'un tratto, però, interruppe il suo cammino tornando indietro dal padre che, ancora chino, lo fissava divertito. Come aveva fatto prima, Anthony prese per la sommità il microfono, avvicinando alla bocca. Osservò il pubblico per un paio di secondi, poi un sorriso si dipinse sul suo volto. -Ciao!- salutò prima di correre via dietro le quinte, mentre un moderato applauso lo accompagnava.

 

Corse veloce verso la sua mamma, che lo accolse prendendolo in braccio e schioccandogli un bacio sulla guanciotta, mentre il piccolo si stringeva a lei, cingendole il collo con entrambe le braccia per poi nascondere il visino nell'incavo del suo collo.

 

-Sei d'un tratto diventato timido, eh?- scherzò Pepper con dolcezza, coccolandolo tra le braccia.

 

-Sì... mi guardavano tutti!- esclamò ridendo un po' senza allontanare il visino dal collo della madre. Dopo alzò di scatto il capo, incontrando gli occhi azzurri di Pepper. -Il bacino portafortuna non mi è bastato.- constatò serio.

 

-Accidenti! Vorrà dire che la prossima volta ti riempirò di baci!- esclamò sfiorandogli con la punta del naso una guanciotta.

 

-Anch'io!- affermò, recuperando tutta la sua sicurezza tra le braccia materne per poi baciare la donna sulla guancia.

 

La scena venne ripresa dalla telecamera e madre e figlio furono proiettati sul grande schermo alle spalle di Tony, che però dedicava lo sguardo direttamente a loro, mentre un sorriso prendeva involontariamente vita sulle sue labbra.

 

Solo in quel momento, con sottofondo gli esulti inteneriti del pubblico, si accorse di quanto quel bambino e quella donna gli avessero cambiato la vita nel migliore dei modi. In cuor suo non riusciva ad immaginare le sue giornate e il suo futuro senza Anthony e Pepper e si stupì del fatto di essersene reso conto solo allora.

 

Si rimise in piedi, passandosi tra le mani il microfono e voltandosi a guardare la moglie e il figlio sul grande schermo, fino a quando non ritornò la sua immagine.

 

Mostrò il suo miglior sorriso al pubblico, avvicinando il microfono alle labbra. -Ora credo che toglierò il disturbo pure io, ritornando ai miei alloggi.- asserì indicando l'alto della torre. Un “no” collettivo riecheggiò nell'aria. -Oh andiamo, ragazzi! In qualche modo quella sfera dovrà scendere, no? E l'unico interruttore è proprio lassù!- esclamò ridendo. -E poi ho fatto una promessa a mio figlio.- ammise, girandosi verso di lui che gli sorrise felice.

 

-Gli ultimi minuti di questo grandioso anno vorrei passali insieme alla mia famiglia.- rimase qualche attimo in silenzio, mentre un'idea gli attraversava la mente. Cominciò a passeggiare. -Se non sono indiscreto, vorrei chiedervi di fare una cosa allo scadere della mezzanotte... Sicuramente le conseguenze non andranno a mio discapito e faranno felici voi, almeno spero...- iniziò leggermente vago.

 

Pepper lo seguiva con lo sguardo, mentre si rivolgeva al pubblico. -Per un momento fermatevi a pensare dov'eravate a quest'ora l'anno scorso e poi andate ancora più indietro nel tempo. Io a quel tempo di certo non mi sarei immaginato di essere qua a parlarvi poco prima dello scadere della mezzanotte con una moglie ed un figlio. Bene... ora riflettete non su dove siete, ma con chi siete. Se affianco a voi non c'è la persona o le persone a cui volete più bene al mondo allora non siete nel posto giusto. Invece... se c'è quella donna o quell'uomo che ogni giorno vi sostengono nelle vostre decisioni oppure se quello che tenete sulle spalle o in braccio è quel bambino per cui fareste ogni cosa pur di renderlo felice, allora, signori miei, siete nel posto giusto.- La folla lo ascoltava in silenzio, mentre alcune coppie e famiglie si abbracciarono. -E a questo punto vi chiedo gentilmente una cosa: allo scadere della mezzanotte, quando quella sfera luminosa avrà toccato il suolo, allora baciate i vostri compagni di vita e abbracciate i vostri figli, perchè devono sapere quanto ci teniate a loro. Perchè la vostra famiglia, la vostra unica ragione di vita, affronterà insieme a voi questo nuovo anno, giorno dopo giorno, ora dopo ora... Loro ci saranno e voi ci sarete per loro. Con questo, cittadini di New York, vi auguro di passare un buon fine anno e ora anche io torno dalle mie uniche ragioni di vita.- concesse un ultimo sorriso alla telecamera per poi raggiungere Anthony e Pepper sotto un'ondata di applausi senza fine.

 

Incontrò gli occhi di lei, azzurri, profondi, stupendi e leggermente lucidi per la commozione. -Te la cavi bene con l'improvvisazione.- affermò Pepper senza riuscir a smettere di sorridere.

 

Tony si umettò le labbra con la punta della lingua. -Sì... sono bravo a dire quello che penso.- si vantò, rendendo la donna ancora più felice per quelle parole.

 

Il bimbo tra le braccia di Pepper passava alternativamente lo sguardo dagli occhi della madre immersi dentro quelli del padre, che le era arrivato di fronte. -Lo so che dovrei aspettare mezzanotte, ma se gioco in anticipo nessuno mi dirà nulla...- si chinò su di lei, facendo sue quelle labbra sottili e perfette.

 

Anthony in silenzio li osservava, nascondendo con un pugnetto il sorriso che nasceva spontaneamente sul suo visino. -E tu cosa ridi, piccoletto?- domandò poi Tony, intanto che passava un braccio intorno ai fianchi della compagna.

 

Il piccolo gli buttò le braccia al collo, stringendolo forte. -Ti voglio bene, papà!- Quelle sole parole bastarono a riempire di gioia il cuore di Tony, che abbracciò il figlio e la compagna.

 

-Anch'io, campione. Non puoi immaginare quanto...- lo tenne stretto a sé per qualche secondo, non accorgendosi neanche degli applausi che non davano l'impressione di cessare. Gli diede un bacio sulla tempia. -E ora andiamo a far partire l'anno nuovo!- esclamò, facendo l'occhiolino a Pepper, mentre il bambino esultò felice.

 

In seguito all'intervento di Tony, i fotografi e la folla misero in parecchia difficoltà la famiglia Stark, che con l'aiuto degli addetti alla sicurezza cercavano di farsi strada, insieme a gentili sorrisi, cenni del capo cordiali e a fugaci strette di mano, verso le porte della torre.

 

Dopo qualche minuto Tony, con in braccio il piccolo Anthony e tenendo per mano Pepper, riuscì a raggiungere l'atrio dell'edificio, libero da qualsiasi fan in delirio. Sospirò pesantemente. -Wow! È stata più dura di quanto pensassi.-

 

Lei rise, quando notò cosa facesse il figlioletto tra le braccia del padre. -Nonostante la fatica credo che qualcuno si sia divertito!- esclamò, carezzando dolcemente la zazzera di capelli scuri sulla testolina del piccolo Anthony.

 

L'uomo girò il capo verso di lui, constatando che con una manina salutava animatamente le persone fuori dall'edificio alle loro spalle. -Ma guarda un po'! La timidezza l'hai lasciata sul palco e sei tornato da noi!-

 

Il bimbo fece spallucce, poggiando imbarazzato la testolina sulla spalla del padre, sorridendogli con gli occhioni blu che lo fissavano divertiti.

 

Con l'ascensore raggiunsero in un batter d'occhio i loro alloggi in cima alla torre e non appena le porte di aprirono il piccolo si dimenò tra le braccia del padre per essere posato a terra. -Ok ok! Con calma!- lo rimproverò dolcemente, facendolo scendere.

 

Anthony corse in direzione delle porte che conducevano al terrazzo. -Tesoro, non correre, potresti farti male!- lo ammonì la madre, però il bambino aveva già raggiunto l'esterno. Sospirò in segno di rassegnazione.

 

Tony si voltò verso di lei. -Tutto bene, piccola?- le domandò premurosamente.

 

Lei sussultò, volgendo gli occhi chiari verso il compagno. -Sì, certo.- gli sorrise rassicurandolo. -Sono solo sollevata di essere tornata qui.- ammise, facendo qualche passo verso il tavolino al centro della sala e poggiandoci sopra la pochette. Alzò lo sguardo in direzione delle vetrate, assicurandosi dove fosse il suo piccolo angioletto, lo vide accanto alla ringhiera del terrazzo, mentre era intento a guardare verso il basso.

 

Sentì le braccia di Tony cingerle i fianchi da dietro, mentre le sue labbra le sfiorarono il collo. -Lo sono anch'io...- le sussurrò languido. -Ti prometto che il prossimo anno saremo solo tu, io ed Anthony, prendiamo lo yacht e ce ne andiamo a festeggiare in mezzo al mare, lontano dalle telecamere.-

 

Pepper in quelle parole sentì un tono di scuse, si voltò verso di lui, per guardarlo negli occhi. -Non sto mica dicendo di-

 

-Piccola, ti conosco troppo bene e so che non ti piacciono i riflettori. E proprio per questo tuo sacrificio ho voluto posizionale la leva di comando qui sopra... così saremo solamente noi tre.- le rivelò specchiandosi nei suoi occhi azzurri.

 

Lei gli sorrise, passandogli le braccia intorno al collo. -Sì, mi conosce proprio bene, signor Stark... Non so se questo possa finire a mio vantaggio...-

 

-Sicuramente cade a mio vantaggio!- le sussurrò sulle labbra prima di catturarle con un dolce bacio.

 

-Mamma, papà! Venite a vedere!- La voce del piccolo li riportò alla realtà. Tony si staccò di mala voglia dalle labbra morbide e dolci della compagna, alzando gli occhi al cielo con fare rassegnato.

 

-Arriviamo, amore!- gli rispose la madre, ridendo per la faccia seccata del compagno.

 

-Ma ce l'avremo mai un po' di privacy?-

 

Pepper rise. -Devo dividermi equamente tra i miei due uomini! E ora andiamo!- esclamò dandogli un bacio a fior di labbra, prendendolo poi per mano e trascinandolo fuori in terrazza.

 

Anthony con le manine protette dai guantini stringeva le aste verticali della ringhiera, sporgendo non troppo la testolina per guardare in basso, dove ai piedi della torre il palcoscenico illuminato era circondato da un'ampia folla di persone che da lassù parevano al piccolo essere formichine.

 

Girò lo sguardo verso l'enorme sfera luminosa sospesa nel vuoto ad una decina di metri da lui, poi volse gli occhi in direzione della leva. -Posso azionarla adesso?- domandò speranzoso, osservando negli occhi il padre, che insieme a Pepper, l'aveva raggiunto.

 

-Non ancora, ma tieniti pronto! Appena quella lampadina si illumina di verde allora potrai abbassare la leva.- Anthony corse subito in direzione del comando, impugnando la maniglia con entrambe le manine.

 

Pepper lo osservò sorridendo, stretta dalle braccia di Tony. -Non ti ho ancora ringraziato.- disse a Tony, continuando a guardare il loro figlioletto.

 

Lui la fissò, non capendo a cosa si stesse riferendo. -Riguardo?-

 

-Per tutto.- affermò sinceramente, mentre giunsero alle loro orecchie le urla del conto alla rovescia della folla a partire da trenta. -Pensare solamente che fino ad un'ora fa, Anthony era imbronciato con l'intenzione di tornare a casa e adesso non credo ci sia posto migliore dove vorrebbe stare se non questo. Poi anche per quello che hai detto prima su quel palco...- Guardò il piccolo che, quando la lucina verde si accese, sorrise felice, azionando la leva. Anthony corse nuovamente verso la ringhiera, osservando la sfera luminosa che cominciò velocemente la sua discesa, mentre sul grande schermo alle spalle del palco inizio il countdown, proprio come quello dei razzi come gli piaceva immaginare.

 

-E solo adesso mi rendo conto di non averti mai ringraziato per tutti i giorni che abbiamo affrontato insieme. Ogni ora, ogni minuto, ogni secondo è stato unico, perciò grazie.- Si girò a guardarlo negli occhi, quegli occhi scuri e profondi che le davano coraggio, che erano vita, che amava. -Grazie di esistere, Tony.-

 

Lui la guardò incantato, sorridendo. -Oh no... grazie a te...- le sussurrò sulle labbra, prima di baciarla con trasporto, dimenticandosi del piccolo che urlava gli ultimi tre secondi prima dello scadere della mezzanotte.

 

Scintille di fuoco rosse, dorate, verdi, blu, bianche esplosero in alto nel cielo con una serie di interminabili botti. Anthony volse il nasino verso quello spettacolo strepitoso sopra la sua testa, osservava affascinato quelle luci splendenti per niente infastidito dai rumori. Si sentì sollevare da terra e quando si voltò vide i sorrisi dei genitori, passò un braccio intorno al collo del padre mentre con l'altra mano indicava il cielo, ancora stupito per tutte quelle luci meravigliose. Sorrise soddisfatto, dopotutto era stato lui a far partire il nuovo anno.

 

Fine

 

 

 

 

NdA:

Buonasera a tutti e soprattutto buon 2013! ;) dopo la ficcy a capitoli "All started by a Wish" che ha raggiunto la fine pubblicazione proprio ieri, sono tornata a rompervi l'anima anche il primo giorno del 2013 xD e con questa one-shot torna pure a sorpresa il piccolo Anthony ^^ già! Ma se questo bimbetto è tornato tra noi il merito è solo di Miry che in una recensione che mi aveva lasciato all'altra ficcy mi diceva: "mi manca Anthony, neanche a Natale lo hai rispolverato" e solo allora mi sono resa conto che da agosto non pubblicavo qualcosa su di lui! Ma come si fa?!?! Passando una notte insonne rigirandomi continuamente nel letto a scartare idee su idee alla fine ho partorito questo... perciò in un paio di giorni, rimando la notte sveglia fino alle 2.30 a scrivere, sono riuscita a creare questa storiella, che spero sia stata di vostro gradimento :)

Volevo fare alcuni chiarimenti xD della sfera luminosa a Times Square ne so ben poco, quel che so è che fa un tragitto dall'alto verso il basso senza raggiungere il suolo, ebbene qui Tony Stark fa le cose in grande stile u.u Stark Tower + sfera luminosa e il suo particolare spettacolo xD

Then... devo ammettere che Tony è leggermente OOC, ma è così che me lo immagino in veste di papà xD e poi come si fa a non adorare, amare, venerare quel piccoletto? :)

Infine, questo è riferito alle ragazze che giustamente mi facevano notare che metto Pepper in secondo piano (si lo confesso: per me Tony e Anthony sono un gradino più in su xD), ho lasciato una particina speciale anche alla signora Stark nell'ultimo pezzo ** passo avanti no?! XD

Vabbè... ma quello che conta di più credo sia la presenza di Stark Jr ;)

Un bacione dalla vostra Sic che insieme al piccolo Anthony vi fa gli auguri di un Buon 2013!

Ci leggiamo sabato per la continuazione della ficcy: Life is a Shine Blue ;)

Kiss kiss kiss :) ditemi che ne pensate di questa breve one-shot ;)

   
 
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