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Autore: Kafkaesque    01/01/2013    8 recensioni
La vita e la morte di due grandi stregoni scandite dal voltare di fogli.
L'odio col tempo appassisce, diventa un sorriso amaro.
Fogli che dimenticherai diventano cenere, insieme alla risata di Ariana, alla risata di Gellert.
L'amore col tempo sfiorisce, diventa un sorriso amaro.

(Raccolta di drabble/doubledrabble)
[Prima classificata a pari merito allo "Slash contest" indetto da Alcyone_, valutata da GalanaOnira]
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Silente, Gellert Grindelwald | Coppie: Albus/Gellert
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Prima metà, Pov di Albus; seconda metà, PoV di Gellert.

Dedicata alla mia Gunthera,
che mi ha sopportato con tutto il suo sammer-lav
mentro morivo per questa storia.



 

Fogli di uno stesso libro

 

 

 

 

La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro: leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare –

A. Schopenhauer

 

 

 

 

 

 

[I – 16 Luglio, 1899 – Godric's Hollow]

 

 

Fogli che hai appena finito di leggere riposano sul tavolo, vicino ai biscotti della vecchia Bathilda.

«È geniale.»

«Non è quello che mi hanno detto» sorride carismatico «quando mi hanno espulso da Durmstrang.»

Conosci Gellert da una settimana e già sei sicuro di non aver incontrato mai nessuno come lui– eccetto te stesso.

Questa sua ricerca, anche se ancora incompleta, ne è solo l'ennesima conferma.

Gellert cambierà il mondo, migliorerà il mondo.

 

Per il Bene superiore.

 

«È per questo che mi servono.»

«I Doni della Morte?»

Annuisce.

È la tua occasione per liberarti dalle catene che ti rinchiudono la mente.

La tentazione è troppo forte.

«Ti aiuterò a trovarli.»

Gellert ridacchia; sorride soddisfatto, come se avesse già previsto tutto.

«Genossen, allora,» con un colpo di bacchetta, piuma e calamaio appaiono «adesso è la nostra ricerca.»

 

L'inizio di tutto è solo una firma su un foglio pieno di briciole di biscotti.

 

 

 

 

[II – 30 Luglio, 1899 – Godric's Hollow]

 

 

Fogli strappati da un libro, nella mano di Gellert.

Correte, lontano dalle urla della bibliotecaria.

Vorresti rimproverarlo, ma ti manca il fiato– correte, lontano da tutto.

 

Vi fermate, finalmente; lui, ghignando, si accascia contro un albero.

«Quante storie,» ansima «per due paginette.»

Vorresti essere severo, ma non riesci a non sorridere.

«Venti. Dal diario che Ignotus Peverell–»

Gellert sbuffa, ti butta sull'erba– sdraiati, ridete.

Voi siete l'estate, il mondo è vostro.

La tua coscienza svanisce.

Una strana febbre, però, brilla nei suoi occhi quando comincia a sfogliare le pagine, gioia morbosa.

Ossessione?

Dimenticatene, Albus.

Perché sono così blu.

 

Felicità, nella mano di Gellert che stringe la tua, mentre inizia a leggere.

 

 

 

 

[III – 17 Agosto, 1899 – Godric's Hollow]

 

 

Fogli sporchi d'inchiostro, sotto la luce tremula della candela.

Frasi iniziate e troncate a metà, parole scritte e poi cancellate.

Sempre le stesse.

Il tuo cuore è sulla punta della piuma, gocciola, macchia la pergamena.

 

"Oggi qualcosa è cambiato,"

 

Sì, inizi così.

Perché è vero.

Oggi lui ha capito.

La tua mano trema.

Sa.

Sa che tu sogni i suoi baci, mentre lui sogna il futuro.

Sa che per lui ti strapperesti l'anima.

ma ti chiederà di farlo? –

Gellert sa che lo ami.

Scrivi; piangi, finché le tue lacrime si seccano.

Perché tutto è così sbagliato?

 

"Spero potrai perdonarmi,"

 

Ma – sei uno sciocco, ingenuo una scintilla di speranza ancora ti consola.

"Non ti farà soffrire," sussurra "un giorno saprà amarti".

E ti addormenti sui fogli che domani cancellerai con un colpo di bacchetta.

Illuso.

 

"Io mi fido di te, Gellert."

 

 

 

 

[IV – 19 Ottobre, 1938 – Hogwarts]

 

 

Fogli che avevi dimenticato, nel baule aperto sul letto.

 

Lettere, appunti macchiati, pagine strappate da libri.

Sogni sbagliati, abbracci rubati, occhi blu, freddi, blu, il cielo d'estate.

Un urlo, specchi rotti–

Silenzio. Rabbia e ancora silenzio.

Un funerale, sedie vuote.

Il tuo naso rotto brucia, il tuo cuore rotto brucia.

 

Lo chiudi, piano.

Conservi solo due fogli.

Poi lo bruci.

Non c'è posto per il tuo passato – i tuoi errori – ad Hogwarts; non se vuoi ricominciare.

Nessuno dovrà sapere che tu, dopotutto, sei solo un egoista.

 

L'odio col tempo appassisce, diventa un sorriso amaro.

Fogli che dimenticherai diventano cenere, insieme alla risata di Ariana, alla risata di Gellert.

L'amore col tempo sfiorisce, diventa un sorriso amaro.

 

 

 

 

**

 

 

 

[V – 19 Ottobre, 1939 – Bulgaria, accampamento]

 

 

Un foglio, disteso davanti a te.

Una frase, poche gocce d'inchiostro nero.

 

La fine sta arrivando.

Senti il tempo scorrere più veloce, la gravità attirarti verso quell'attimo.

L'attimo in cui vi rincontrerete.

Ci sarà un duello; ci sarà il futuro, il Bene superiore.

Dovrai ucciderlo.

Sciocco, innamorato, geniale Albus.

Perché gli stai scrivendo?

Un dubbio ti corrode l'anima.

 

Se Ariana non fosse morta, sarebbe rimasto con te?

 

"Non l'ho uccisa io, Albus,"

hai scritto su quel foglio, con la verità che ti bruciava il cuore.

Perché, Gellert?

Speri che, con una morte in meno a macchiarti l'anima, Albus possa perdonarti?

 

Con un impeto di rabbia, la tua bacchetta scatta e il foglio diventa polvere.

Non c'è posto per la debolezza, nel mondo che hai progettato.

 

 

 

 

[VI – 19 Marzo, 1955 – 15 Gennaio, 1965 – Nurmengard]

 

 

Fogli bianchi, immacolati; stonano, sul pavimento sudicio della cella.

Rancore e bile ti bruciano la gola: il mittente non potrebbe esserti più chiaro.

Albus.

Se chiudi gli occhi, puoi quasi vederlo.

Ridicolo.

E ogni piega della carta diventa il fantasma delle sue dita, ogni increspatura l'ombra delle sue lacrime.

Se chiudi gli occhi, puoi quasi sentire la sua voce maledirti, pregarti.

Tu sei la sua vittoria e la sua sconfitta.

Quei fogli non ne sono forse una prova?

Ridicolo.

Ridi.

 

Ogni notte leggi il silenzio di quei fogli bianchi con la sua voce, raggomitolato come uno straccio sul pavimento.

Sì, ridicolo.

Se chiudi gli occhi, puoi quasi smettere di odiarlo.

 

 

 

 

[VII – 1 Settembre, 1980 – Nurmengard]

 

 

Fogli di pietre scheggiate, tra ratti e stracci che puzzano di vomito.

 

Ti mordi le labbra e le senti fiorire: ruggine, sangue e petali.

Ecco, saranno il tuo inchiostro.

Con pennelli di unghie annerite, dipingi rose cremisi sulla tela.

Sono rosse, rosse come– nulla.

Il rosso non esiste.

No.

I capelli di Albus erano rossi–

Ma chi è Albus?

Carceriere e carcerato, candide sbarre.

Ma dov'è Albus, adesso?

Ci sono dei fogli bianchi ormai ingrigiti, là, nell'angolo.

Ma dov'è Gellert, adesso?

Desideri putrefatti, cuore marcio, ossa nere.

Ma chi è Gellert?

Nessuno.

Era un sogno e sognando è morto.

Adesso ricordi.

Sorridi e dipingi.

 

La pazzia è arrivata insieme alle rose.

 

 

 

 

[VIII – 30 Giugno, 1997 – Nurmengard]

 

 

Fogli ingrigiti dagli anni brillano, tra polvere e oscurità.

È solo un'allucinazione, pensi.

Realtà e illusioni sembrano indistinguibili, nella cella che tu stesso hai ideato.

È solo l'ennesima chimera della tua pazzia, un fuoco fatuo nella notte.

Ma qualcosa ti fa alzare.

 

Non c'è mai luce nei tuoi miraggi.

 

Ti chini, tremante, le ossa scricchiolano.

E il tuo respiro si ferma.

La luce è flebile, ma ti basta per scoprire che i fogli non sono più bianchi.

scritti, macchiati d'inchiostro –

La rivelazione è un lampo negli occhi e un tuono nel petto.

È morto.

La follia fugge, cerca riparo.

Sei di nuovo Gellert.

Albus è morto.

Sei di nuovo sconfitto.

 

Dentro di te, c'è ancora una lacrima che il tempo si è dimenticato di seccare.

Chinato su fogli di estati passate, la usi con cura.

 

"Oggi qualcosa è cambiato,"

 

 

 

 

 

[ ? ]

 

 

La morte è bianca ed è l'immensa galleria di una stazione.

 

«Ma arriverà mai un treno?»

«Forse,» mormora serena una voce alla tua destra «se saremo pronti.»

Non ti stupisci, quando noti Albus seduto accanto a te sulla panchina.

Tutto è possibile; il soffitto della stazione è il cielo di Godric's Hollow ad agosto.

Non c'è rancore nei suoi occhi, noti, così come non ce n'è nei tuoi.

Gli errori appartengono alla vita.

 

La morte è comprensione.

 

«Ma prima,» aggiunge, esitante «vorrei chiederti una cosa.»

Nel suo sguardo c'è un rimpianto così antico e disarmante da bloccarti il cuore.

«Chi l'ha uccisa?»

In un bagliore di ricordi, rivedi la sagoma di Ariana crollare leggera tra petali di luce rossa.

Rivedi il fumo uscire dalla bacchetta di Albus.

Sospiri.

 

La morte è assoluzione.

 

Hai ucciso e odiato e mentito tutta la tua vita, per il Bene superiore – esisteva veramente? – , ma–

«Sono stato io, Albus.»

Ma la tua ultima bugia sarà per il suo bene.

Una bugia per salvare l'anima del ragazzo che ti ha amato e dell'uomo che ti ha odiato.

Forse è questa la tua punizione.

Parole che mai avresti pensato di dire lasciano le tue labbra.

«Mi dispiace.»

Buffo.

L'omicidio per cui mai ti scuserai è l'unico che non hai commesso.

Una risata amara e silenziosa ti riempie.

Ma senti una mano posarsi sulla tue.

Albus sta sorridendo.

«Grazie.»

Per un secondo, ti sembra che nell'altra mano stringa un foglio con un'unica frase d'inchiostro nero scritta sopra.

Ma solo per un secondo.

Perché i tuoi pensieri sono interrotti da un fischio di un treno in lontananza.

 

La morte, ti ritrovi a pensare, guardando l'infinità lattescente sfrecciare dietro al vetro del finestrino, è bianca come un foglio ancora da riempire.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note:

 

Io odio questa raccolta con tutto il mio cuore. Già. Perché è stato dolore puro scriverla- sì, è stato un parto. Nove gemelli. Podalici. Con cesareo. Non sono brava a scrivere drabbles, prendiamone atto.

L'ispirazione mi è venuta leggendo il super-mattonazzo dei lavori del mio amatissimo Schoppy- per i successivi due giorni sono stata tutta buone intenzioni e storie di 110 parole massimo. Poi ho avuto un crollo morale. Quindi, le drabbles non sono pure-drabbles ma -termine tecnico- ad-minchiam-drabbles, dalle 110 e 150 parole; l'ultima è una random-doubledrabble di 318 parole.

La figura di Gellert da giovane è stata un problema: io me lo vedo come una specie di mix tra Sirius Black, un gemello Weasley (Harry dice che aveva qualcosa nello sguardo che gli ricorda Fred e George) e Tom Riddle- fascinoso e socievole, malizioso, geniale, con piani di dominio planetario da supercattivone cattivissimo. Spero di non aver sbagliato completamente.

  
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