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Autore: DouglasSpunk    02/01/2013    7 recensioni
Flashback/extra della storia REMEMBER ME.
' E se fosse vero che tutto cambia, che tutto ricomincia, che devi fare tutto daccapo?
Se fosse così, se i tuoi calcoli fossero sbagliati, tu con chi vorresti ricominciare? '
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
- Questa storia fa parte della serie 'And after all, you're my wonderwall.'
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We’re beautiful like diamonds in the sky
 
L’ultimo dell’anno è un giorno come un altro, se lo ripeteva tutti gli anni, Edward Cullen.
Insomma, cosa cambia? Ci facciamo sempre gli stessi propositi, che poi, puntualmente, vanno a farsi fottere.
Lui, quindi, più che festeggiare l’arrivo dell’anno nuovo, dava un addio più che degno ai dodici mesi che erano appena passati.
Tutti gli anni, a casa Masen, il trentuno Dicembre, andava in scena una festa a tema.
La prima festa che avevano organizzato Elizabeth e suo marito Edward senior, risaliva all’anno di nascita di Esme.
Da allora, le feste dei Masen erano divenute un qualcosa di immancabile in tutta Forks.
Quest’anno, avevano deciso che il tema della festa era dedicato all’eleganza.
Edward non aveva apprezzato particolarmente l’idea.
Ricordava che la festa più bella, era stata quella stile indiano, l’ultima di suo nonno.
Si sistemò meglio la cravatta nera, snodando ed annodando il nodo che non voleva saperne di venire bene.
Sbuffò, decidendo di toglierla, tanto non era quel poco di stoffa allacciato al suo collo a fare la differenza.
Dal corridoio si sentivano le voci concitate di tutte le donne della sua vita:
- Esmeralda, i calici di cristallo! – Sua nonna.
- Dov’è Joe? Devo infilargli lo smoking. Fosse l’ultima cosa che faccio. – Sua sorella Alice.
- Ren, attenta alle tartine col salmone. Carlisle e Charlie sono nei dintorni! – Sua madre.
- Dio quanto pizzica ‘sto vestito! – Sorrise: la sua fidanzata.
Non l’aveva ancora vista, ed era curioso. Lasciò la cravatta sul letto, andò alla porta della camera, schiudendola appena. Intravide un qualcosa di dorato che gli fece leccare le labbra, quello era il sedere della sua fidanzata.
Un’opera d’arte, a suo modestissimo parere.
 Sentì una nuova urgenza andarsi a focalizzare all’interno dei suoi boxer; ma non ebbe modo di pensarci, poiché un piccolo ometto vestito troppo elegante, fece irruzione nella sua stanza.
- zio, zio, zio, nascondimi -  aveva le mani giunte a preghiera, e saltellava sul posto.
Edward sorrise divertito, rivedendosi un poco in suo nipote.
Chiuse la porta, tanto nessuno sarebbe entrato.
- Da chi scappi? - Il bambino si afflosciò sul letto, cercando di togliersi il papillon che gli dava fastidio.
- Da mamma –
- Tanto piccola e tanto fastidiosa, eh? – Joseph annuì, suo zio gli si avvicinò aiutandolo a salire sul letto; insieme vi si sedettero.
Joe era appoggiato al petto del minore dei Cullen, che a suo volta era appoggiato alla testiera.
- sembro un pinguino! –
- Benvenuto nel club, piccolo –
- Sono peggio di nonno Charlie, zio! – Edward sorrise.
- Nah! E poi scusa, non volevi fare colpo su Suzie? Ci sarà anche lei stasera. –
L’attenzione del bambino di focalizzò subito su una bambina dai capelli scuri, e gli occhi verdi come quelli di sua zia Bella. All’improvviso si sentì bello.
- Suzie è la bambina che sposerò. – Asserì sicuro, facendo sorridere suo zio.
- Hai intenzioni serie a quanto pare, eh? –
- Certo – si voltò verso il biondo, - tu non vuoi sposare zia Belly? –
- Oh – Si grattò la nuca, sentendosi improvvisamente a disagio. – sì, certo. Un giorno –
Si immaginò la sua Bella ed un abito bianco, non una chiesa ma un prato in Irlanda, i loro amici più intimi, e finalmente poterla chiamare Isabella Cullen.
Sì, un giorno l’avrebbe sposata.
- Secondo me dovesti farlo presto. –
- Dici? –
- Sì, beh, la zia è la più bella del mondo,  qualcuno potrebbe portartela via. Perché non dovrebbe stancarsi di te? –
Edward sembrò pensarci su, Bella non aveva mai espresso il desiderio di sposarsi, certo, era anche vero che l’unica volta in cui ne avevano parlato erano ubriachi, ma questo era un dettaglio.
Scacciò l’idea della sua fidanzata che si stancava di lui.
No, non sarebbe mai successo.
- Piccolo, tua zia non si stancherebbe mai di me. È statisticamente impossibile. –
- Sarà… -
La porta si spalancò d’improvviso, facendo sobbalzare l’uomo e mezzo sdraiati sul letto. 
- Oddio, Ed nasco, ehi nano tu sei qui! – Bella, così velocemente aveva aperto la porta, così velocemente l’aveva richiusa ed adesso, su di essa, aveva appoggiato la schiena.
- Zia, wow. Sei proprio bella! –
 
Isabella fece un mezzo inchino, sorridendo a Joe.
- Grazie milord. – Si morse un labbro, osservando bene il volto del suo fidanzato.
 
Edward sembrava perplesso.
O meglio, in parte lo era. Da quando la sua fidanzata usava abiti con uno spacco simile?
Da quando ambiva a ridurlo in fin di vita?
 
E soprattutto perché non poteva spogliarla, ed averla, subito?
 
- Zio? –
- Mh –
- Joe, lascia perdere lo zio: s’è incantato, vedi? – I due risero alle spalle di Edward.
- Non mi sono incantato. Solo che… sei uno schianto. – Bella arrossì.- Sei sexy. –
- Oh… grazie. – Si ridestò.- Joe, comunque, tua madre ti cerca. –
- Mhhhh, non voglio, zia! La mamma vuole mettere questo coso! – Il bambino le sventolò il papillon sciolto davanti agli occhi. Lei sorrise intenerita, gli si avvicinò facendogli segno di alzarsi sul letto.
Ora era alla sua altezza.
 - Piccolo -, cominciò, facendolo accostare a lei.- tu vuoi bene a nonna Elizabeth? –
- Certo che sì! –
-  Bene. –
- Ahi, ahi, Joe non starla a sentire. Vuole irretirti con due smancerie. –
- Irre, irre –
- Non starlo a sentire ometto, è solo geloso di noi. –Il bimbo annuì comprensivo.
- Zio, non esserlo, io amo Suzie. Anche se zia, resterai sempre la mia preferita –
- Oh, piccolo! – Gli diede tanti piccoli baci sul viso tondo, facendolo ridacchiare. – Dicevamo. Tu vuoi bene a nonna Elizabeth, e vuoi che lei sia felice, giusto? –
Il bambino annuì ancora.
- Allora, segui il mio ragionamento:  Tu non metti il papillon, la mamma urla. Se mamma urla, la nonna non è felice… e tu non lo vuoi, giusto? –
Joe ci pensò.
Era piccolo, ma i più piccoli, a volte sono coloro che prendono le decisioni più giuste.
Così, il figlio di Alice Cullen – O Hale, come lei amava precisare, - prese fra le dita piccoline il farfallino nero sciolto, tentando di farlo somigliare al papillon perfetto che sua madre gli aveva messo.
- Bambino intelligente! Lascia fare a me. –
- Grazie zia. –
Quando ebbe finito, la ragazza diede un buffetto affettuoso sul sedere, aiutandolo poi a scendere dal letto.
- Ora sei perfetto. Suzie si innamorerà, vedrai! –
- Ha il mio sangue nelle vene, è ovvio che farà cadere ai suoi piedi ogni donzella di questa festa. –
- Me ne basta una. –
 
Il bambino lasciò di stucco i due adulti.
L’innocenza di quella strana consapevolezza che aleggiava attorno alla frase di Joe, fece ritornare i due a quando anche loro, da piccoli, litigavano solo per poi fare pace, stringendosi il mignolino.
Se ci pensavano ora, riconoscevano il momento in cui si erano innamorati l’uno dell’altra.
 
- Vai campione, e non dire a zia Rosalie che sono qui, mh? –
- Certo! – Il bambino uscì dalla stanza di Edward, facendo restare soli i due fidanzati.
- Ciao sexy. –
- Ciao vampiro. –
Si morsero le labbra insieme, sorridendo poi. Il ragazzo le afferrò una mano, baciandole appena la punta delle dita.
- Vieni qui. – Le sussurrò, bisognoso di un contatto più profondo.
Bella non si lasciò sfuggire l’occasione, andando a sedersi sulle gambe del suo fidanzato.
- Sei bellissima. – Lei si rifugiò nell’incavo del collo di Edward, adagiandosi sul profumo di dopobarba e di pulito del fidanzato; vi si rilassò sopra, come se fosse una nuvoletta di zucchero filato bianco. Il luogo più comodo del mondo, il più sicuro.
- Anche Tu lo sei, ma saresti perfetto con quella cravatta, amore. –
- Bells, già odio vestirmi così, non costringermi anche a quella tortura. –
- Ma –
- Niente ‘ ma ’. Non sono Joe, non mi convincerai con la storia della nonna, Bella. –
La mora si scostò da lui, non scendendo dalle sue gambe, però.
- Quanto sei antipatico, mio Dio. –
- Tanto mi ami lo stesso. –
- Oltre che antipatico, sei pure montato. –
- Sono anche bellissimo, se vogliamo essere precisi. –
- Mike indossava una cravatta quando –
- Non mi stai per raccontare … oh che schifo, ti prego Bella. – Si alzò dal letto lasciando la sua ragazza sul centro del materrasso.
- Ma –
- Che schifo, davvero. Ma poi che fantasie ha? – Camminava avanti ed indietro, sbraitando e gesticolando come un pazzo. Bella lo fissava divertita.
- No, dai. È un malato.-
- Mi fai pa –
- NO! –
- Ed –
- Che schifo, ora quell’immagine non uscirà più dalla mia mente! –
- Ver –
- Ahhh, zitta. Non farmi ricordare come puzzavi quando poi sei tornata da me. –
- Hei, io non puzzavo! –
- Puzzavi di sesso. Sesso con Mike Newton che indossava solo una cravatta! –
- Oh al diavolo! –
Bella si alzò mettendosi poi a posto il vestito, si aggiustò le scarpe dal tacco altissimo; sgusciò via da lui, passandogli davanti. Si fermò davanti allo specchio, sorrise passandosi uno strato di rossetto color ciliegia sulle labbra, le schioccò per darsi un tono e poi uscì dalla stanza.
Appena chiusa la porta sorrise vittoriosa.
- Uno. – Cominciò a contare.
- Due. –
- Almeno aiutami! – Le urlò Edward.
- E tre. -
 
La vittoria aveva un bel sapore.
 
 
- Edward?  Hai per caso visto Riley? –
- No Bells. –
- Sicuro? –
- Sì. –
- Tua nonna sta impazzendo, devo trovare Ril. – Gli disse, appoggiandosi alla balaustra di ferro che c’era sulla terrazza di casa Masen.
- Non m’interessa, Isabella. –
Non la chiamava mai Isabella, e quelle rare volte che succedeva, significava che ce l’aveva con lei.
Un po’ come succedeva con il contrario, cioè, quando Bella lo chiamava ‘ Cullen ’ piuttosto che con il suo nome di battesimo.
- Perché sei arrabbiato? – Il biondo ingurgitò l’ennesimo sorso di vino bianco, e poi si girò verso di lei.
- Perché sono arrabbiato? Ahm vediamo un po’… Mike Newton ti ha scopato con una cravatta addosso – Bella aprì la bocca per ribattere ma venne fermata bruscamente. – Ah, sì poi tutti sono entusiasti di cominciare un anno nuovo, ma sai cosa? Sarà esattamente la stessa merda dell’anno appena passato. –
- Beh, il tuo anno non ha fatto poi così schifo. –
Non sapeva perché ma si era sentita toccata da quelle parole. Lei era stata una parte importante dell’anno del suo fidanzato… e lui l’aveva odiato?
- No, certo ma – La guardò meglio, come se si fosse appena svegliato. – Sai cosa mi fa incazzare di più? –
- No, ma tanto me lo dirai fra due secondi. –
- Mi fa incazzare che è quasi mezzanotte  ed io ti avrò visto sì e no, mezza volta. E poi cosa cazzo vuoi da Riley? Quello ti sbava dietro! –
- Uno: non è colpa mia sei stato tutto il tempo dietro il banco degli alcolici per poi sparire all’improvviso.  Due: A lui piaccio io, non il contrario. –
- Sai –
- No, e fammi finire. In questa casa, sotto i nostri piedi, le donne mie coetanee e non, sono passate quasi tutte nel tuo letto, ed io sono qui buona a far finta di nulla. Irina ti ha fissato tutto il tempo ma io non ho fatto nessuna scenata, mi pare. –
- Mike Newton è qui. – Lo disse a denti stretti, anche pronunciare il suo nome gli dava fastidio.
- Con Jessica. La sua fidanzata.  –
- Ti ha vista nuda. Mi urta… sono –
- Geloso. –
- Sì! – Urlò. -Sono pazzamente geloso degli occhi che ti fissano e che non sono i miei. Sono geloso se penso a quella notte, e credimi, ci sto pensando da almeno quattro ore. Mi rode di non poter essere l’unico ad amarti. Diamine, sono anche geloso di mio fratello! –
- Ed –
- E questo cazzo di vestito non aiuta! Tutti ti fissano, tutti.-
- Ti amo. –
Glielo disse così, senza pensarci.
Avrebbe potuto dirgli un sacco di cose, avrebbe potuto rassicurarlo, ma tanto le parole sono come il vento, in certi casi.
Se ci si ferma a pensare, ricordiamo di più le offese, le parole che non avremmo mai voluto sentirci dire anziché che quel ‘ Sei perfetto così. ’
Se ci dicono: ‘ Oggi sei bellissima ’, ci soffermeremo sempre sull’oggi piuttosto che sul complimento vero e proprio.
E Bella lo sapeva, per questo gli aveva detto ti amo.
- e questo cosa c’entra? –
- C’entra. Amo te, non Mike o Riley. C’entra; perché quando dici che il tuo anno  è stato una merda, inserisci anche me all’interno. Io ti amo, Ed. Te, amo solo te. – gli prese una mano, posandosela sul cuore.
- Questo è tuo, qualsiasi cosa accada. E questo vestito mi piace, mi sento bene così. Lo so, non è da me, ma… mi piace. Mi piaccio così, se a te non sta bene, te ne farai una ragione. –
- Anch’io ti amo. – Bella sorrise; sapeva che per lui, voleva dire : ‘ sono tuo. Amo te e non le altre. Il  mio anno non è stato una merda. E la prossima volta voglio vederlo prima il vestito. –
- Scendiamo giù, manca poco alla mezzano – non fece in tempo a finire la frase che un boato colpì l’aria, facendo trasalire i due.
Risero.
Risero squarciando il rumore dei botti colorati che ora stavano invadendo il cielo. Alzarono gli occhi al cielo, ammirando lo spettacolo di tutta Forks illuminata da centinai di fuochi diversi.
Edward abbassò lo sguardo guardando il volto della sua fidanzata.
 
Ci si innamora sempre due volte della stessa persona, sua nonna, una volta gli aveva detto.
A lui non sembrava poi così giusto.
Lui di Isabella si era appena innamorato nuovamente. Ma si era innamorato di lei a sei anni, quando, lui scoppiò a piangere davanti a tutta la classe e lei pianse con lui; lo sapeva che si vergognava.
E poi, si era innamorato anche quella mattina di Dicembre quando lei gli aveva preparato una cioccolata calda, e con quella lo svegliò.
 
“ Svegliati giovin donzella, il sole è alto sopra Forks, ci sono meno tre gradi e una nuova giornata di scuola ci attende. ”
“ E perché dovrei alzarmi? ”
“ Perché la vita è bella? ”
“ Ritenta. ”
“ Perché mi vuoi bene? ”
“ Ancora. ”
“ Alla prima ora c’è la prof Cuman. Quella sexy. ”
“ Mh….No. è alla prima ora, troppo presto. ”
“ Tua nonna ha fatto i biscotti allo zenzero! ”
“ Mangiati ieri. ”
“ Senza di me? Oddio che stronzo! ”
“ Dormivi. ”
“ Be’ tu dormivi ma io ti ho lo stesso portato la cioccolata calda con la panna!”
“ Cioccolata? Bells, io ti amo. ”
   
Ed anche a diciassette anni, dopo aver litigato; lui si era preso un’influenza e lei l’aveva accudito come si fa con il tesoro più prezioso.
 
“ Come ti senti? ”
“ Non ho voglia di litigare.”
“ Ti ho per caso detto che voglio farlo? T’ho chiesto come ti senti, imbecille. Ma vedo che non sono la benvenuta, vado via. ”
“ Emilie mi ha portato un latte alla vaniglia, è lì sul comò, se vuoi… ”
“ A te non piace il latte. ”
“ Sì lo so. ”
“ Lei no. ”
“ Lei non è te. ”
“ Be’, è una fortuna. No? ”
“ Bells, ero ubriaco. Quelle cose non le penso. ”
“ Però le hai dette. ”
“ Scusa.”
“ Le voglio bene. ”
“ E quindi? Dov’è scritto che per amare una persona si debba allontanarne un’altra ? Se vuoi lei come fidanzata, perché non vuoi più me come amica? Sono tua amica, Edward. Sono tua amica da quando camminiamo, sono tua amica. Se mi chiedono un resoconto della mia vita, sai che ci sei sempre? E ti ci voglio. Io voglio che tu ci sia… sempre. Anche se farà male, io voglio te. ”
“ Dormi con me. Puzzo da far schifo e potresti beccarti anche tu l’influenza, ma stai con me.”
“ Non lo so.”
“ Bells, dai…”
“Io vado.”
“Il latte… lei crede che mi piaccia perché l’altro giorno l’ho preso da Roxy”
“ Perché l’hai preso?”
“ Volevo portartelo, ma poi abbiamo litigato.”
“ Ah. ”
“ Dormi con me. Mi manchi. ”
Si innamorava di lei ogni giorno, ogni mattina. Si innamorava di lei anche quando faceva la gelosa, o quando lui aveva voglia di fare l’amore ma lei doveva finire quell’ultimo capitolo, che poi diventava un altro, ed un altro ancora.
 
 
“ Belly ”
“ No. ”
“ Amore…”
“ Sto leggendo. ”
“ Bells, la mia lingua nella tua bocca. Ora.”
“ Dopo. Catherine sta morendo, fa silenzio. ”
“ Pace all’anima sua. ”
“ Heathcliff sta soffrendo, insensibile! ”
“ Anch’io soffro, che credi? Qui, tra i due, l’insensibile sei tu. ”
“ Un altro capitolo. ”
“ No. ”
“ Ed… ma poi mi spieghi come ”
“ Non chiedere. È colpa tua. ”
“ Io? ”
“ Ma ”
“ No seriamente, tu pretendi di dormire con addosso solo quelle mutandine e e e ”
“ è una canotta. ”
“ NO! È un pezzo di stoffa trasparente! Non mi sto lamentando, eh, ma sei come un cupcake al cioccolato. Capisci?  Non ridere. ”
“ Un capitolo… uno solo? ”
“ Non farmi il labbruccio. Lo sai che mi eccita. ”
“  Lo so. ”
“ Muoviti a far morire la tizia o muio io. ”
 
 
 
  
Se veramente quell’augurio si avverasse, chi è la persona a cui,per prima vorresti dire: ‘ Buon anno ’?
 
- Buon anno, piccola. –
 
Chi è che vorresti abbracciare sotto le luci colorate dei fuochi d’artificio?
 
- Abbracciami. Stretto, Ed. –
 
A chi vorresti chiedere scusa nel primo minuto dell’anno?
 
-  Scusa. Per tutto. –
 
E se fosse vero che tutto cambia, che tutto ricomincia, che devi fare tutto daccapo?
 
- Lo senti? –
- Cosa? –
- Nulla. Il silenzio. Io e te… da soli. –
-  Non siamo soli. –
- No, ma… facciamo finta di esserlo. –
- Stupido. –
- Amore, il mio anno è stato… disastroso per certi versi, ma… tu sei una cosa a parte, capisci? Sei la cosa più bella. –
- Ed? –
- Sì? –
- Mike indossava una cravatta grigia quella sera… ma poi si macchiò di maionese e se la tolse, non l’aveva mica mentre facevamo sesso. -
 
E se fosse vero che tutto cambia, che tutto ricomincia, che devi fare tutto daccapo?
Se fosse così, se i tuoi calcoli fossero sbagliati, tu con chi vorresti ricominciare?
 
 
 
 
 
 
 
 
Buonnnasera.
Non è più il primo dell’anno, ne sono consapevole, ma i parenti… sapete, no? Comunque… questo è un flashback di Remember me, non avevo modo di inserirlo nella storia, ma siccome volevo davvero che lo leggeste, eccovi un extra… e boh, spero vi sia piaciuto.
Colgo l’occasione per farvi gli auguri di un 2013 fantastico, pieno di cose belle.
Che sia migliore dell’anno appena passato; che sia stato un 2012 bellissimo o il contrario.
Grazie per i mesi fantastici, per il supporto in quel mese brutto. Per aver capito il mio silenzio con She is love quando il mio mondo è andato allo scatafascio.
Non li so fare i discorsi, scusate… ma, auguri sul serio.
 
Ed un Grazie immenso a mia mogliaaa, che, ha sopportato i miei scleri e che in quest’ultimo periodo, mi ha aiutato a tener duro con il suo essere sadica.
 
Oh, e se qualcuno osa pensare al 2012 come l’anno del tradimento, lo impicco v.v
Il 2012 è l’anno di Cannes, di On the Road e Cosmopolis. Luglio… cos’è Luglio?
 
Ancora auguri  :D
 
Ps. Il capitolo di Rm arriva tra un paio di settimane, sorry!!
 
   
 
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