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Autore: apricotgirl    20/07/2007    0 recensioni
Storia principalmente dal punto di vista di Will/Bill e ruota attorno al suo innamoramento per Jinny (ma non solo!). Prequel americano di Marmalade boy. Leggete! (nota: ogni capitolo contiene in realtà un gruppo di capitoli)
Genere: Romantico, Commedia, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cap 7

Capitolo 11 (V2): post-festino (parte due) [dal punto di vista (pdv) di Doris]

Per fortuna erano vicini al bagno del piano della ragazze. Quando aveva desiderato stare più vicina a lui non era esattamente quello che aveva in mente.
“Va un po’ meglio?”
Tossiva, era pallido, non l’aveva mai visto in uno stato simile.
“Penso proprio che non berrò mai più…”
“Va tra i propositi per l’anno nuovo?”
“Se mi vedi di nuovo con qualcosa di alcolico davanti per favore ricordami di questo momento!”
“Ok. Però tu promettimi di non mi dirai che sono una mammina rompiscatole!”
“Non te lo posso promettere…”
“Ah sì?! Perché?”
“Perché è vero che sei una ‘mammina rompiscatole’!”
“Ah sì!? Bel ringraziamento! E io che sto pure qui ad ascoltarti e a vederti vomitare… ti assicuro che non sei affatto uno bello spettacolo!”
“Scusa Doris! Grazie di non avermi mollato in mezzo al corridoio… Mi dispiace che mi hai visto in questo stato… ”
“Però sono sempre una ‘mammina rompiscatole’?!”
“Se non fosse stato per te a quest’ora sarei in mezzo a tre cheerleader mezze nude…”
“Beh scusa se ti ho rovinato la serata! Allora me ne vado così torni da loro!”
“Ma dove vai?! È vero che sei una ‘mammina rompiscatole’ ma… solo perché ti preoccupi per gli altri e alla fine hai sempre ragione tu! La situazione in quella stanza era arrivata a un punto… non era proprio il caso che rimanessi lì… poi probabilmente se fossi rimasto avrei finito con il vomitare sul letto e a quel punto mi avrebbero buttato fuori in corridoio senza vestiti!”
“Probabilmente…”
“Ti immagini girare nudo per il liceo?!”
“Preferisco non immaginarlo!” era arrossita, forse proprio perché se lo stava immaginando…
“Grazie Doris” aveva un’espressione diversa dal solito, seduto a terra con le mani sulle ginocchia, ancora pallido le sembrava un cucciolo indifeso… nonostante il suo metro e novanta e il suo fisico non proprio ‘da cucciolo’!
La guardava con quei suoi occhi azzurro intenso, di solito non si posavano mai su di lei, erano impegnati a fissare sempre qualcun’altra… si sentì sciogliere.
“Figurati... poi se voglio diventare medico mi dovrò abituare a cose peggiori di un po’ di vomito! Dai andiamo adesso è tardi…”
“Non c’è bisogno che mi accompagni…”
“Non mi fido… potresti crollare di nuovo in mezzo al corridoio oppure tornare nella stanza con quelle tre ninfomani e nel tuo stato non è una buona idea!”

 

 

 

Capitolo 12 (V2): ultime conseguenze del festino. [pdv Will]

Stava salendo le scale ondeggiando.
“Jinny ce la fai?!”
“Ma sì, sto bene, non ti preoccupare, non c’è bisogno che mi accompagni!”
Pronunciate queste parole prese male uno scalino e se non fosse stato per Will sarebbe caduta.
“Ti vuoi suicidare buttandoti dalle scale?! Non fare la stupida! Ti porto io in camera tua!” d’impulso la prese in braccio.
“Ok, a quanto pare non posso oppormi…”
Salirono le ultime rampe di scale in silenzio, arrivati davanti la porta della stanza della ragazza, lui la guardò in viso e si accorse che incredibilmente si era addormentata tra le sue braccia.
Sarebbe rimasto a fissarla per ore ma non era la situazione ideale. Cercò di bussare alla porta con il piede. Nessuna risposta. Riprovò ancora. “Doris? Ci sei?” Nulla.
Si chiedeva dove fosse a quell’ora, iniziava a preoccuparsi, come avrebbe fatto con Jinny?
Fece l’ultimo tentativo possibile non credendoci molto, con il gomito si appoggiò alla maniglia, per sua fortuna la prudentissima Doris era stata meno prudente del solito e non aveva chiuso la porta a chiave.
Era la prima volta che entrava nella sua stanza, nonostante questo non ebbe difficoltà a riconoscere quale fosse il suo letto. Gli bastò una rapida occhiata ai comodini… libroni impegnativi da una parte, riviste di moda e gossip dall’altra… si avvicinò subito a quest’ultimo.
Lei dormiva ancora tra le sue braccia, anche se erano un po’ indolenzite, non avrebbero voluto mai abbandonare quel dolce peso. La adagiò con delicatezza sopra il letto, attento a non svegliarla, lei aveva ancora le braccia attorno al suo collo quando socchiuse gli occhi “Perché Nick?” mormorò, stava sognando, Nick, era per lui che si era ubriacata, per quello che le aveva fatto quel bastardo.
Mentre pensava con rabbia a quell’essere viscido, Jinny continuava a parlare nel sonno “Non mi lasciare Nill…” aveva avvicinato il suo bellissimo viso al suo, prima che riuscisse a rendersi conto di ciò che stava accadendo Will sentì il morbido tocco di quelle labbra tanto sognate sulle sue, un brivido gli percorse al schiena, il cuore sembrava uscirgli dal petto, nonostante la mente annebbiata e confusa riuscì a percepire un rumore dietro di sé, a malincuore si staccò dall’inaspettato quanto agognato contatto e si girò sussurrando.
“Dorme, l’ho recuperata ubriaca nella stanza di fronte alla mia”
“Anch’io ho recuperato il tuo compagno si stanza ubriaco…”
“Ci siamo scambiati i ruoli! Beh adesso vado…buonanotte Doris”
“Notte Will”
Era vero, quella notte c’era stato un casuale scambio di ruoli, avevano confortato ciascuno il compagno di stanza dell’altro. In realtà entrambi erano stati contenti della casualità che gli era toccata, al di là di tutto, del modo più o meno bizzarro in cui ciò era avvenuto, avevano condiviso un momento speciale, intimo, con la persona che amavano.
Probabilmente Doris avrebbe preferito qualcosa di diverso, ma si dice che quando si sostiene qualcuno che sta male si crea un legame speciale con quella persona.
Will era profondamente confuso, era chiaro che Jinny pensava ancora a Nick, era lui che stava sognando? Era lui che stava baciando? Che diavolo significava ‘non mi lasciare Nill’?!
‘Nill’?! non ‘Nick’, ma nemmeno ‘Will’… era ubriaca, in dormiveglia, si sarebbe ricordata quello che era successo? Come si doveva comportare con lei?
Se l’avesse baciato chiamandolo con il suo nome avrebbe trovato il coraggio per esprimerle quei sentimenti da troppo tempo nascosti… ma non era stato così.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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