-Ringraziamo Harry Styles per essere stato qui con noi oggi e ci salutiamo ascoltando “Kiss You”, un brano tratto dal nuovo album degli One Direction.

La dolce voce di Harry salutò i fan all'ascolto per poi lasciare posto alla sua canzone che, uscendo dalle casse della radio, mi avvolse nelle sue note.

Presi una penna dalla scrivania e, fingendo che fosse un microfono, cantai a squarciagola le parole della mia canzone preferita.

-”Oh, I just wanna take you anywhere that you like
We could go out any day, any night
Baby, I'll take you there, take you there
Baby, I'll take you there, yeah.”

Continuando a cantare, raggiunsi la scrivania e mi sedetti al computer, già acceso.

Con estremo dispiacere, disattivai lo screensaver ed il luminoso sorriso di Harry scomparve dallo schermo.

Avevo l'asciato aperto la pagina che stavo leggendo prima di incollarmi alla radio, così “you've got that one thing”, il blog informatissimo della mia migliore amica, riapparve subito davanti ai miei occhi.

Avere come migliore amica la figlia di una giornalista aveva i suoi vantaggi.

Iniziai, come ogni giorno, a scorrere tutte le foto degli One direction, cercando quelle in cui Harry era uscito meglio.

A dir la verità, Harry usciva sempre bene.

La suoneria del mio cellulare mi distolse dai miei pensieri.

Lasciai che qualche nota di “Little Things” si espandesse per la stanza prima di rispondere.

-Vanessa, ho una notiziona da darti.

La voce squillante di Callie mi metteva sempre di buon umore.

-Quale?

-Apri bene le orecchie. Fonti piuttosto attendibili sostengono che Harry Styles passerà le prossime vacanze natalizie con degli amici qui, a Glasgow.

-A Glasgow? Qui?

-Così pare.

-Non ci posso credere, Harry verrà a passare due settimane qui!- Iniziai ad urlare, saltellando per la stanza.

-Sì, ma non urlare così forte. La notizia deve restare segreta. Ma non potevo certo non rivelarla alla mia migliore amica.
-Sei la migliore, Callie.

-Lo so. Ci si vede domani a scuola.

Quando Callie riattaccò, lanciai il cellulare sul letto ed iniziai a ballare dalla gioia.

Proprio in quel momento, nella stanza entrò la mia sorellina, Sophie.

-Come mai ti muovi in questo modo strano?- Mi chiese con la sua vocina acuta da bambina.

Sophie aveva sette anni, ma ne dimostrava di più.

A guardarci, non sembravamo sorelle.

Lei aveva dei bellissimi riccioli biondi come il grano maturo, mentre io avevo i capelli castani.

Gli occhi, però, avevano lo stesso colore: cioccolato fondente, o almeno così diceva mia madre.

-Perché sono felice, Sophie.

Mi guardò con i suoi occhioni curiosi attendendo una spiegazione.

-Hai presente quel cantante che mi piace tanto?- Le chiesi.

-Intendi quello?- Rispose lei indicando un poster di Harry appeso sull'anta del mio armadio.

-Sì. Verrà a stare qui per qualche giorno, e forse potrei avere l'opportunità di vederlo.

La bambina sgranò gli occhi.

-Verrà a stare a casa nostra? Io non voglio dividere la mia stanza con nessuno.

Scoppiai a ridere:- No, sciocchina, non viene a casa nostra. Verrà qui a Glasgow, a trovare dei suoi amici.

-Comunque la mamma mi ha detto di avvisarti che è pronta la cena, e che se non ti sbrighi mangia tutto papà.

Seguì mia sorella giù dalle scale e mi sedetti accanto a lei in cucina.

Mentre nostra madre ci riempiva i piatti, Sophie disse:- Sapete che il cantante che piace tanto a Vanessa viene qui.

-I cantanti visitano tante città durante i loro tour.- Rispose la mamma, posandole davanti un piatto di pasta al pesto.

-No, Vanessa ha detto che verrà proprio a stare qui.

Mia madre però non rispose.

Come ogni volta in cui veniva nominato Harry, i miei genitori alzavano gli occhi al cielo e smettevano di ascoltare.

Sophie arricciò il nasino e si voltò a guardarmi.

Io alzai le spalle e fissai lo sguardo sul mio piatto di pasta.