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Autore: Shin Hiroki    02/01/2013    0 recensioni
Una dolce fanciulla indifesa... una malvagia matrigna e uno specchio magico... il mix perfetto per una classica fiaba in cui di classico... non c'è assolutamente nulla.
Genere: Comico, Demenziale, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jun Matsumoto, Kazunari Ninomiya , Masaki Aiba, Satoshi Ohno, Sho Sakurai
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Prima di inizare la storia un avvertimento. In fondo sono presenti 3 epiloghi diversi... ognuno può scegliere quale sia il suo preferito :)

BiancaJun e i 7 NankiKanjani


C'era una volta, tanto tempo fa in un regno lontano lontano, una dolce e gentile e gentile fanciulla che viveva con una crudele matrigna...
“Noooooooooo! Non Voglio! Non voglio essere la matrigna cattiva! Ueeeeeeeeeeeeeeeeeeeee” stava frignando Masamatrigna nella sua stanza “Non la voglio fare!!! Io sono per la pace e l'amore nel mondo! Ueeeeeeeeeeee!”
La matrigna aveva una figlioccia di nome...
“BiancaJun! BiancaJun!” urlava Masamatrigna per tutto il castello alla ricerca della giovane trovandola poi nella sua stanza, davanti allo specchio intenta a rimirarsi e provare vestiti eccentrici “BiancaJun!”
“Oh ma che hai da strillare?! Che vuoi?” sbuffò spazientita la giovane.
“Perché devo essere io la matrigna cattiva? Tu la faresti meglio!”
“Io sono una povera fanciulla oppressa dalle tue angherie!”
“Quando ti fa comodo sei una ragazza!”
Ebbene si perché la bella e dolce BiancaJun è in realtà un ragazzo. Ma può un uomo che dovrebbe essere virile avere la camera rosa e adorare le cose che sbrilluccicano?
“E poi nessuno ti opprime! Fai quello che vuoi in questo castello! Sei il terrore dei domestici!” continuava a sostenere Masamatrigna con le lacrime agli occhi “E poi non mi piace vestirmi di nero! Tu molto spesso ti ci vesti perché smagrisce... anche se...è solo un effetto... non fa miracoli ti si vede comunque la cellulite sul sedere” convenne la matrigna vedendosi poi tirare addosso dalla figlioccia vari mobili della stanza “Itai!”
“Tu! Dannata matrigna! Un giorno te la farò pagare per tutte le sofferenze che mi infliggi!” urlò BiancaJun “E non ho la cellulite!!!”
Spaventata Masamatrigna tornò nelle sue stanze scoppiando a piangere appena chiusasi dentro.
“Oh Santo Cielo... perché piangi adesso?” sospirò lo specchio.
Eh si. Avete capito bene. Specchio parlante. Masamatrigna possiede enormi poteri magici e non poteva avere uno specchio comunque. Il suo specchio era in grado di parlare e aveva pure una spiccata personalità.
“BiancaJun... BiancaJun... mi tratta male...” singhiozzò mentre lo specchio, sulla cui superficie era comparso il viso di quello che sembrava un ragazzino, roteò gli occhi all'indietro.
“In tutti i miei anni di vita, prima da umano e poi da specchio non ho mai visto una matrigna più piagnona di te!”
“Nino-chan...” pigolava la Masamatrigna.
“Sei la vergogna delle forze del male! Al tuo confronto una lumaca è feroce e spietata! Datti una regolata! Pensa in modo malefico! Sacrifica animali innocenti per creare nuove pozioni magiche!”
“Noooooooooo gli animali no!”
“Era un esempio... un esempio!” sbottò Nino-specchio esasperato “Però devi assolutamente fare qualcosa per questa situazione!”
“Se BiancaJun fosse più carina con me...” si rammaricava mentre Nino-specchio si dondolava dal suo chiodo per cadere in terra e frantumarsi in mille pezzettini minuscoli così piccoli che la polvere a confronto sarebbe sembrata un accumulo di pietre.
“Nino-chan aiutami!” frignava Masamatrigna tenendo lo specchio con le mani, ancorandolo al muro così l'occasione di sfracellarsi al suolo sfiorì “Ti prego!” lo implorò.
“E va bene...” sospirò infine “Ti aiuterò Masamatrigna...”
“Conosci un modo per far diventare BiancaJun più docile?” chiese la matrigna piena di speranze.
“No razzo di imbecille! Sono uno specchio magico non faccio miracoli!” schiamazzò rattristando Masamatrigna “Dovrai fare quello che fanno tutte le brave matrigne”
“Cioè?” chiese quella curiosa.
“Odiare la tua figliastra!”
“Nooooooooo non potrei mai odiare BiancaJun!”
“Invece si! Perché...” iniziò a dire Nino-specchio illuminandosi per un'idea appena balenatagli in mente “Perché BiancaJun e a favore della vivisezione sugli animali!”
“Noooo!”
“E ama le pellicce vere!”
“No!”
“E' a favore anche della caccia alle balene!” gridava lo specchio ma Masamatrigna non voleva sentire e si tappò le orecchie “Ha una borsetta di coccodrillo!” aggiunse.
“Ora basta!” tuonò Masamatrigna con gli occhi infuocati dalla rabbia “BiancaJun deve morire!” proclamò con voce profonda.
“Sembravi un po' Shrek ma ci stiamo lentamente avvicinando alla visione giusta del male!” esclamò Nino-specchio soddisfatto.
Così Masamatrigna fece chiamare l'unica persona in grado di compiere quell'efferato gesto: il cacciatore.
Purtroppo però il cacciatore era in ferie così fu mandato un sostituto, Ohno-pescatore.
“Oh-chan!” esclamò Masamatrigna quando vide entrare il ragazzo nelle sue stanze “Ho bisogno del tuo aiuto!”
“Che volete vostra Maestà?”  chiese l'uomo sbadigliando vistosamente.
“Girati un po'...” disse Nino-specchio al pescatore che fece come gli era stato detto “Ancora un po'... ecco! Perfetto!”
“Dovevo mettermi spalle allo specchio?” chiese Ohno-pescatore perplesso.
“Oh no volevo solo guardarti il culo!” dichiarò Nino-specchio facendo arrossire il ragazzo.
“Oh-chan prendi BiancaJun” disse Masamatrigna con fare teatrale.
“E poi prendi me...” aggiunse Nino-specchio malizioso.
“Chi devo farmi? La principessa o lo specchio?” chiese il pescatore confuso.
“Vai con BiancaJun nel bosco e uccidila!” urlò Masamatrigna mentre fuori proruppe un tuono.
“Oh la la il tasso di cattiveria è in netto aumento!”
“Ma Vostra Maestà...uccidere la principessa...” titubò il pescatore.
“Si devi ucciderla! E' crudele! E ora vai e compi il tuo dovere!” decretò Masamatrigna risoluta.
“Torna vincitore bello!” lo incitò Nino-specchio mentre quello usciva dalle stanze della matrigna e si dirisse verso quelle di BiancaJun.
Bussò ma non ricevette risposta. Forse stava dormendo. Entrò in punta di piedi e la trovò addormentata nel suo letto a baldacchino. Senza troppe cerimonie l'afferrò per un braccio e la tirò via con se. Quella si svegliò e cominciò a schiamazzare come una gallina.
“Che fate?! Chi siete!? Io sono BiancaJun! Sono la principessa non potete trattarmi così!” urlava tanto che Ohno-pescatore dovette metterle un sacco in testa per attenuare le urla. La trascina fino al punto più profondo di un bosco, lasciandole andare il braccio e liberandole la testa dal sacco.
“Ebbene che volete da me?!” chiese BiancaJun coi capelli scarmigliati ma con tutto il suo orgoglio. Mai si sarebbe abbassata a chiedere pietà a uno zotico qualunque.
“Sei una piaga!” le disse Ohno-pescatore col mal di testa “Una vera rottura! Mi libero di te con piacere!” disse estraendo un coltellaccio da cucina . BiancaJun deglutì. Ecco era giunta la sua ora e se ne andava ancora vergine in quel posto sconosciuto, lontano da tutto dove le ultime cose che avrebbero visto i suoi occhi sarebbero stati quel rozzo e il coltellaccio.
Ohno-pescatore si avvicinava sempre più minaccioso alla giovane che immobile aspettava il colpo mortale che però non arrivò.
“Non posso...”
“Come?”
“Non posso... sono così patetico...nemmeno quando pesco qualcosa lo uccido... ributto i pesci a mare...e  tu mi ricordi tanto un tonno... con quell'espressione poco sveglia...”
“Ma vaffanculo!” ribatte BiancaJun “Addio!” e tirata la gonna su fino alle caviglie si avviò per il bosco senza una meta.
Troppo pigro per seguirla, Ohno-pescatore decise di tornare al castello ma non poteva tornare a mani vuote per cui prese un sasso e tornò indietro.
“Tenete” disse consegnandolo poi a Masamatrigna una volta tornato.
“E cosa sarebbe?” chiese perplessa.
“Il cuore di BiancaJun...” disse cercando di risultare il più convincente possibile.
“Lo sapevo che aveva un cuore di pietra! Un perfetto essere malvagio...” disse Nino-specchio sospirando per poi rivolgersi a Ohno-pescatore “Mi fai tanto venire voglia di tornare umano...”
“E tu sei tanto carino...” disse Ohno-pescatore facendo inaspettatamente arrossire Nino-specchio. Si avvicinò all'oggetto accarezzando la superficie fredda del vetro mentre Masamatrigna metteva in uno scrigno il cuore di BiancaJun credendola ormai morta.
Invece la nostra bella principessa aggraziata stava vagando sperduta nel bosco ormai da ore e ore.
“Non ho nemmeno il vestito adatto per fare scampagnate!” si lagnava quando, dopo tanto camminare, trovò una radura in cui sorgeva una bella casetta “Che è sta catapecchia? Volevo un albergo a cinque stelle!” brontolò mentre vi si intrufolava guardando l'arredamento decisamente....mini.
Tutto dal tavolo, la credenza, le sedie, erano tute versione mignon.
“Ma che è?” si chiedeva mentre, si recava al piano superiore trovando sette piccoli lettini “Un orfanotrofio? Io odio i bambini... fanno confusione e sporcano...”  disse schizzinoso mentre leggeva le targhette dei nomi sopra ai lettini, ognuno di un colore diverso.
Dopo aver tanto camminato si sentiva spossata e un bel sonno avrebbe giovato sicuramente. Ma quale letto scegliere? Quello di colore verde di tale Taccholo era escluso, era pieno di briciole, escluse anche quello di Marulo, di colore arancione perché sommerso da peluche. Alla fine decise che il lettino viole di Hinalo era il prescelto per il suo sonno ristoratore.
Il lettino però era corto e parte delle gambe era a penzoloni fuori. Nonostante fosse abbastanza scomoda si addormentò dopo pochi istanti...
 
“PAAAAN!” stava urlando qualcuno con la tutina arancione.
“Giuro che se non la smetti uso il piccone in modo improprio” disse un altro con la tutina gialla.
“Dai Ryolo... fai il bravo...” disse un altro con la tutina verde abbracciandolo.
“Ne ne Hinalo che c'è di buono stasera per cena?” chiese un altro con la tutina blu.
“Non so ancora... vediamo che c'è ancora in dispensa Yasulo...ehi Yokolo muoviti! Non restare indietro!” disse quello con la tutina viola rivolto a quello con la tutina nera che era rimasto indietro rispetto agli altri.
“Ehi Yokolo...” lo chiamò quello con la tutina rossa “Tutto bene?”
“Si... sono solo un po' stanco...”
“Sembri... triste...”
“No davvero! Sono solo stanco!” esclamò sorridendo quando Hinalo si fermò di colpo davanti alla porta di casa.
“Che succede?”
“C'è un odore strano...”
“Ops... colpa mia...” si scusò Barulo e tutti si spostarono di almeno cinque passi da lui.
“No... sento odore di...”
“DONNA!” esclamò Yokolo correndo in casa come una scheggia.
“Aspetta!”
Tutti seguono l'amico che, dopo aver cercato per tutta casa, arriva al piano superiore e si blocca a fissare la persona che sta dormendo nel lettino di Hinalo.
“Ehi! Che...” esclamano gli altri arrivando e bloccandosi pure loro.
“E' una ragazza...”
“Che carina...”
“Non mi sembra tanto femminile però...”
“Lo scopriremo subito...” sogghignò Yokolo avvicinandosi cautamente all'addormentata toccandole poi il petto “Piatto...” sospira deluso.
“Beh ma che ci fa una ragazza piatta come una tavola da stiro nel mio letto?” chiese Hinalo mentre tutti si facevano intorno alla sconosciuta.
“E se le alzo la gonna?” rise Barulo provando ad alzare la gonna quando la fanciulla si mosse nel sonno spaventandoli per poi svegliarsi.
“Mmm...” mugugnò BiancaJun tirandosi a sedere, ritrovandosi sette paia di occhietti che la fissano “Oddio!” strillò svegliandosi completamente.
“Tu... tu chi sei?” chiese Yasulo.
“Allora bella pupa come te la passi?” chiese Ryolo spavaldo.
“Vuoi diventare ancora più piccolo di quanto non sei bambino?” lo minaccia BiancaJun.
“Ma noi non siamo bambini... siamo nani...”
“Nani?”
“Si nani. Siamo i 7 NaniKanjani!” esclamano tutti in coro mettendosi in posa.
“NaniKanjani...”
“Si! Io sono Hinalo, il proprietario del letto su cui stavi dormendo fanciulla” si presentò l'omino con la tutina viola “Loro sono i miei amici “Con la tutina rossa, Barulo. Con la tutina arancione Marulo, con quella blu Yasulo, verde Taccholo, giallo Ryolo e infine il nero Yokolo...” spiega il nanetto indicando gli altri sei buffi ometti che sorridono, Yokolo più di tutti.
“E' fuori moda vestirsi con tutine del genere... e sono orrende...” commentò BiancaJun con aria di stizza “Come minimo dovrebbero avere un mucchio di paiettes luccicanti”
“Si e il piccone tempestato di diamanti” commentò sarcastico Ryolo.
“Esatto!” esclamò eccitata BiancaJun.
“Ma io...veramente...”
“Come ti chiami bella fanciulla?” chiese Taccholo mentre, ravandando tra le lenzuola del suo lettino, trovò un cosciotto di pollo Kentaki, prendendo a mangiarlo sotto lo sguardo di puro disgusto  di BiancaJun.
“Per prima cosa io non sono una fanciulla ma una ragazza” precisa BiancaJun facendo ridere tutti “Ehi!”
“Si si raccontalo a qualcun altro... se tu sei un ragazzo io sono Gandalf!” rise Ryolo sguaiatamente “Dai forza... dicci il tuo nome...”
“Sono la principessa BiancaJun!” disse altezzosa.
“Ooooh! Una principessa! Le principesse mangiano cose buone!” esclamò Taccholo sognante.
“Sempre al cibo pensi tu!”
“E come mai una bella principessa dolce e aggraziata come te si trova in questa lurida baracca?” chiese Yokolo curioso.
“Come sarebbe lurida baracca?! E' la nostra bella casetta! Ed è pulita!” sbraitò Hinalo offeso mentre BiancaJun arrossiva per i complimenti dell'altro nanetto.
“La Masamatrigna... ha tentato di uccidermi...” disse la principessa in tono triste, mettendosi la mano sugli occhi suscitando un oh povera da tutti i nanetti “Sono riuscita a scappare alla morte per miracolo, perdendomi nel bosco e poi... sono arrivata in questa bicocca...”
“Se non ti piace la nostra casa puoi sempre andartene! La porta sai dov'è! O forse hai bisogno di una mano perché il tuo immenso culone non ci passa?!” chiese Ryolo scorbutico.
“Culone?! A me?! Il mio sedere regale è perfetto! Faccio esercizi quotidiani per rassodare i glutei!” ribatté BiancaJun.
“Si si... rassodati il cervello...”
“Quindi non hai ne dove tornare ne dove andare?” chiese ancora Yokolo ignorando le parole dell'amico.
“E' così...” sospirò tristemente la fanciulla.
“Puoi restare qui con noi!”
“COSA!?” esclamarono tutti gli altri nanetti in coro e BiancaJun con loro.
“Davvero posso?” chiese BiancaJun speranzosa. Si insomma era una baracca sporca ma era l'unico riparo che aveva trovato.
“Chotto chotto chotto!” intervenne Hinalo “Riunione straordinaria al piano di sotto... pure tu Yokolo...” disse il nanetto afferrando l'amico per il cappuccio e tirandolo giù.
“Come hai potuto invitare quella donnaccia a restare qui! Senza nemmeno consultarci poi!” esplose Ryolo adirato.
“Ma non ha dove andare... volevo solo essere gentile...”
“E dove dormirebbe sentiamo!”
“Ecco... a quello non ci ho pensato...” ammise mestamente Yokolo.
“Figurati se ci pensi tu! Hai visto una f...”
“Ryolo!” lo ripresero tutti.
“Fanciulla! Stavo per dire fanciulla malpensanti!” replicò quello “Hai visto una femmina e non capisci più niente”
“l'unica cosa da fare è metterla ai voti...” sospirò infine Hinalo “Alzi la mano chi vuole che la principessa scontrosa rimanga con noi”
Tutti alzarono la mano,Yokolo alzò tutte e due le mani e anche un piede. Pure Ryolo era a favore.
“A unanimità la fanciulla rimane” decretò Hinalo.
E così BiancaJun trovò un posto in cui stare. Certo non era un castello principesco, ne una villa con tanto di piscina o un attico ultra moderna però almeno poteva spadroneggiare come voleva in quella piccola casetta.
I nanetti, che mai avevano dovuto pulire da cima a fondo la loro abitazione, quando tornavano dall'estenuante lavoro alla JE miniera, dovevano tornare a casa e pulire dappertutto perché la bella principessa stava seduta in panciolle a supervisionare i lavori mentre si gustava il suo the alla rosa.
“E' una sadica!” si lamentava Ryolo ma quando poi BiancaJun sorrideva sprecandosi di dir loro -si può andar bene-sia lui che gli altri restavano imbambolati ad osservare quel meraviglioso sorriso.
Yokolo poi, imbambolato, lo era sempre e BiancaJun, di nascosto dagli altri, gli dava dei biscotti in più.
Si perché quella era l'unica cosa che la principessa faceva in casa: cucinare.
Lo faceva lei perché non si fidava di ingurgitare roba cucinata dai nanetti. Insisteva molto perché si lavassero adeguatamente le mani ma lavorando in miniera avevano sempre le mani nere e BiancaJun ne era schifata.
Ormai ci stava iniziando a fare l'abitudine a quella vita come anche la Masamatrigna si era abituata a vivere tranquilla nel suo castello almeno finché non arrivava nelle sue stanze e ogni volta ci trovava Ohno-pescatore intento a sbaciucchiarsi con Nino-specchio.
Una notte, Masamatrigna tornò in camera per andare a dormire. Mentre apriva la porta si tappò gli occhi come ormai era solita a fare.
“Sto entrando!” annunciò per avvisare i due ma non sentiva il rumore di schiocchi di labbra.
Aprì piano un occhio poi l'altro e vide Ohno-pescatore mogio mogio vicino a Nino-specchio altrettanto desolato.
“Che succede?” chiese.
“BiancaJun è viva...” disse di getto Ohno-pescatore.
“Come? Ma...” Masamatrigna andò a recuperare il cofanetto con dentro quello credeva fosse il cuore della ragazza “Non è il suo cuore questo?”
“No! E' solo un sasso!” esclamò Ohno-pescatore disperato “Vi ho mentito Vostra Maestà”
“Perché?”
“Era una piaga! Ero esasperato dalle sue lagne così l'ho lasciata fuggire...”
Masamatrigna si accigliò e fuori si sentì un fragoroso tuono squarciare il cielo.
“Mi hai mentito!” urlò Masamatrigna indignata “Mi fidavo di te Oh-chan!”
“Su dai... comunque te ne sei liberato no?” tentò di dire Nino-specchio per calmarla ma quella era fuori di se dalla rabbia.
Odiava essere presa in giro e che le si dicessero bugie.
“Dov'è?” chiese con voce profonda.
“C...chi?” chiese titubante Nino-specchio.
“BIANCAJUN!” tuonò Masamatrigna così forte che la cornice di Nino-specchio si incrinò.
“E' nel bosco... ha trovato rifugio dai 7 NaniKanjani ...” esala Nino-specchio mostrando sulla propria superficie la giovane intenta a sgridare Barulo per averle guardato sotto la gonna.
“Questa volta non ammetto fallimenti...per questo motivo farò tutto da solo!”
“Vostra Maestà che volete fare?” chiese Ohno-pescatore terrorizzato dallo sguardo della Masamatrigna.
“Eliminerò BiancaJun una volta per tutte. Farò in modo che dorma per l'eternità”
Masamatrigna rise diabolicamente facendo comparire un enorme calderone nero al centro della stanza.
“Che vorrà fare?” chiese Ohno-pescatore sottovoce, accarezzando la crepa sulla cornice di Nino-specchio.
“Mmm... mi fai il solletico...”
“Creerò un oggetto che la spingerà al sonno eterno!” rise Masamatrigna buttando della polvere magica nel calderone che sbuffò inquietante fumo verde “Ecco la mia arma segreta!” dichiarò estraendo una perfetta mela rossa.
“Una mela?” chiesero i due in coro.
“Si. Non appena BiancaJun vi darà un morso cadrà in un profondo sonno!” rise ancora.
“Muri muri” dissero ancora in coro gli altri due.
“Perché?”
“BiancaJun non mangia tutto facilmente... non accetterebbe mai di mangiare una mela così anche se è perfetta...”
“Avete ragione...” sospirò Masamatrigna sconsolata prima di avere un'illuminazione “So cosa farà cadere BiancaJun in trappola!”
Prese dell'altra polvere magica e la gettò nel calderone che, questa volta, sbuffò fumo viola. Mise la mano dentro e ne estrasse un piccolo oggetto.
“Che cos'è?”
“Un rossetto...” disse Masamatrigna mostrandolo trionfante.
“Oh! Sugoi! Un'idea perfetta! BiancaJun cederà sicuramente!” esclamò Nino-specchio meravigliato.
“Per te è la fine BiancaJun!” esclamò prima di scoppiare in una risata.
 
L'indomani mattina...
“Cucina qualcosa di buono eh!” si raccomandò Taccholo a BiancaJun sulla soglia di casa che sbadigliava con ancora i bigodini in testa.
“Si...”
“E non oziare tutto il giorno!” aggiunse Ryolo.
“E tu pensa a lavorare!”
“Ehi Yokolo...” lo chiamò Hinalo vedendolo silenzioso intento a fissare BiancaJun con uno sguardo triste “Yokolo... dobbiamo andare a lavorare...”
“Che succede?” chiese BiancaJun abbassandosi per guardare negli occhi il piccolo ometto con la tutina nera che scosse la testa.
“Niente...”
“Allora forza! A lavoro!” lo spronò la giovane spingendolo verso gli altri “Buona giornata!” li salutò mentre questi in fila indiana si allontanarono dalla casetta.
BiancaJun si stava godendo la pace del mattino quando...
“Cosa fa una bella fanciulla tutta sola soletta nel bosco?” chiese una voce e BiancaJun si volse trovandosi di fronte un bellissimo ragazzo con gli occhi versi e un sorriso accattivante. In un lampo si tolse i bigodini e sfoggiò la sua migliore posa “Siete veramente bellissima sapete?”
“Lo so ma... prego! Continuate pure a farmi complimenti!”
“Le vostre labbra sono bellissime.. ma lo sarebbero ancora di più con questa tinta di rossetto...” disse lo sconosciuto e BiancaJun smise di sorridere.
“Sei un semplice venditore porta a porta.... non mi interessa acquistare nulla” disse muovendo una mano con aria di sufficienza per mandarlo via lo sconosciuto l'afferrò per il polso attirando BiancaJun a se “Ehi! Cosa fai?”
“Questo è per voi... siete la più bella del regno...”
BiancaJun cedette alle lusinghe del ragazzo e decise di provare il rossetto. Non appena lo ebbe passato sulle labbra cadde a terra svenuta.
Lo sconosciuto scoppiò a ridere e si rivelò per chi era veramente: Masamatrigna.
“BiancaJun!” urlarono i 7 NaniKanjani convinti da Yokolo a tornare indietro. Quando l'omino vide BiancaJun a terra priva di sensi si scagliò come una furia contro Masamatrigna col piccone.
“Ehi ehi! Mi fai male!” urlava quella scappando inseguito da tutti i nanetti infuriati.
Alla fine la raggiunsero e la riempirono di botte. Masamatrigna frignava e frignava mentre le chiedevano come spezzare l'incantesimo ma lei non lo sapeva. Le risparmiarono la vita ma la minacciarono. Se non se ne andava via il più lontano possibile gliel'avrebbero fatta pagare cara.
Masamatrigna accettò e se ne andò per sempre.
I 7 tornarono a casa. BiancaJun era ancora priva di sensi davanti alla porta di casa. Il cuore batteva ma non c'era verso di svegliarla per quanto ci provassero.
Mentre  piangevano per il triste destino della ragazza, costruirono una teca di cristallo in cui deporla.
“Quanto diamine pesa?!” si lamentò Ryolo dopo che l'ebbero messa nella teca. Tutto intorno misero dei fiori. Non passava giorno senza che tutti andassero a farle visita e ogni giorno pregavano perché accadesse il miracolo.
Passarono alcuni anni e ormai i 7 NaniKanjani avevano quasi perso le speranze quando un giorno si sentì rumore di zoccoli che si avvicinavano.
“Salve bambini” li salutò un ragazzo con un'ampia fronte e i denti un po' da scoiattolo.
“Non siamo bambini! Siamo i 7 NaniKanjani!” dissero quelli mettendosi in posa come sempre ma quello, sceso da cavallo, li ignorò completamente e si avvicinò alla teca dove stava BiancaJun.
“Meravigliosa...” mormorò spostando il coperchio della teca per accarezzare il viso della fanciulla.
“Ehi ehi ehi! Via da lì! Non si tocca!” disse Ryolo.
“Forse... per caso voi siete un principe?” chiede Marulo.
“Si! Sono Sho azzurro!” affermò quello tronfio.
“Magari il bacio di un principe... farà risvegliare BiancaJun!” esclamò.
“EH?!”
“Sono arrivato in tempo allora!” sogghignò Sho azzurro.
“Ohi ohi! Fermo lì! Non la puoi baciare!” disse Yokolo.
“Perché?”
“Perché...”
“Perché Yokolo ha una cotta per BiancaJun” dissero in coro gli altri sei nanetti.
“Eh?! No io... si... no...”
“Gomen piccolo... ma io sono un principe e i principi si prendono le principesse...” sorride prima di posare le proprie labbra su quelle di BiancaJun sotto lo sguardo speranzoso dei nanetti.
Le palpebre della giovane si mossero e poi si aprirono del tutto quando Sho azzurro si staccò da lui.
“Voi... chi siete?” domandò BiancaJun allo straniero.
“Io sono Sho azzurro”
“Dunque siete un principe?”
“Si...”
“E avete un castello tutto vostro?”
“Si...”
“E la servitù?”
“Si...”
“E la casa in Costa Smeralda?”
“Ehm... si ma perché tutte queste...”
“Sono vostra!” esclamò BiancaJun baciando Sho azzurro con passione per poi staccarsi da quello rimasto stordito “Portatemi via con voi”
Sho azzurro prese tra le braccia BiancaJun per farla uscire dalla teca e tutti i nanetti circondarono il ragazzo.
“Te ne vai davvero?” chiese Yasulo con i lacrimoni agli occhi.
“Si”
“Perché?”
“Perché finalmente ho un castello da governare!” disse baldanzosa.
“Non te ne andare...” piagnucolò Marulo “Ci mancherai...”
BiancaJun si fa mettere a terra da Sho azzurro guardandoli uno per uno.
“Io...” non lo avrebbe mai ammesso ma si era affezionata a quei nanetti con le tutine fuori moda.
“Sarai felice vero?” chiese Yokolo facendosi forza.
BiancaJun fece un passo verso di lui, inginocchiandosi per guardarlo dritto negli occhi.
“Si. Sarò felice Yokolo” sorrise.
“Allora... vai...” tirò su con il naso il piccolo uomo “Ti auguro tanta felicità e fortuna BiancaJun. Spero che Sho azzurro si prenda cura di te”
“Oh lo farà...! sorrise ancora BiancaJun “O chiedo il divorzio e lo riduco in mutande!”
“Devo... ancora portarti a casa... farti conoscere i miei... magari prima conviviamo... se poi andiamo d'accordo... in futuro penseremo ad un eventuale matrimonio...” blaterava da solo Sho azzurro.
“Sii felice anche tu Yokolo …” disse BiancaJun  abbracciandolo “Ti voglio bene... e voglio bene a tutti voi...” disse commossa mentre anche gli altri NaniKanjani corsero ad unirsi all'abbraccio commossi anche loro “barulo smettila di toccarmi il sedere...”
“Non c'era più spazio...”
“Addio ragazzi” annunciò BiancaJun risollevandosi e tornando da Sho azzurro che l'aiutò a salire sul suo cavallo.
“Addio BiancaJun!” la salutarono mentre i due si allontanavano a cavallo, abbracciati promettendosi di vivere felici e contenti per sempre...
 
 

Epilogo 1

 
Jun si mosse nel sonno e si svegliò.
Cosa diavolo ho mangiato a cena per fare un sogno del genere?
Si chiese sentendo mugugnare qualcuno al suo fianco.
“Amore...”
“Jun... basta... sono sfinito... dormiamo ti prego...”
“Non ho fatto nulla...” si lamentò Jun.
“E la tua mano che mi tocca l'ombelico?” chiese Sho prendendo la mano di Jun portandosela al petto.
“Sai che ti amo?” domandò Jun civettuolo sbattendo le palpebre.
“Sai sempre come convincermi...” sorrise Sho avventandosi su di lui baciandolo appassionatamente “ E... ti amo anch'io...”
 
 

Epilogo 2

 
Delle voci disturbavano il suo sonno per cui Jun, aprì gli occhi, guardandosi intorno.
“Per la millesima volta Yoko io non sono d'accordo!”
“Non è che la tua opinione conti tanto Sho-kun. MatsuJun ha detto che posso per cui lo abbraccio quanto voglio mentre dorme!”
“Non voglio toccarti per sbaglio quando abbraccio il mio ragazzo nella notte!” rimbeccò Sho.
“Il tuo ragazzo Sho-kun? Il tuo? E' anche il mio ragazzo! Ha detto di amare anche me vorrei ricordarti!”
“Ragazzi...” si decise a parlare Jun e i due si voltarono a guardare il ragazzo sdraiato in mezzo a loro con l'aria assonnata “Pensavo fossimo tutti d'accordo su questa relazione a tre...”
“Ma Jun..”
“Sho... per favore...” lo pregò il più piccolo con gli occhi dolci e quello sospirò.
“Ho capito... non mi lamenterò più...” si arrese alla fine “Ma io non bacio Yoko sia chiaro!” puntualizzò.
“Perché pensi che io voglia baciarti Sho-kun? Ma neanche morto! Sei orrendo!”
“Neanche tu sei un bijoux se per questo!”
Jun richiuse gli occhi sorridendo Quei due avrebbero continuato a battibeccare ancora per un bel po' ma sa che la smetteranno per amor suo. Si addormentò cullato dal suono della voce dei due uomini che ama.
 
 

Epilogo 3


Sentendo qualcuno morderlo, Jun aprì gli occhi.
“Ehi... che...Tacchon...” sospirò vedendo il ragazzo attaccato alla sua spalla, addormentato.
“Stai sognando di star mangiando vero?” sorrise.
“O di mangiare te...” disse qualcun altro.
“Ryo puoi dormire senza usare la mia pancia come cuscino?” chiese al ragazzo che già sorrideva furbo.
“In caso mi venisse voglia... sono già in zona no? Ahi Maru!” disse al ragazzo abbarbicato a lui.
“Mi sa che in 8 su un letto matrimoniale non ci stiamo...” disse Yoko con Hina abbracciato mentre cercava di arrivare ai capelli di Jun per accarezzarglieli.
“E se dormissimo tutti insieme per terra dopo che ci siamo... divertiti?” propose Yasu.
“Ah no! Io dormo sul letto! Se voi volete dormire in terra fate pure” disse Jun categorico.
“Allora scegli uno di noi...avrai un tuo preferito tra di noi...” disse Baru e tutti, a parte Tacchon che stava sbavando sulla spalla di Jun per il sogno che stava facendo, guardarono il ragazzo.
Lui li guardò uno per uno  serio, godendosi le espressioni trepidanti d'attesa  dei ragazzi intorno a lui e alla fine sorrise.
“Non posso scegliere tra voi 7. Mi piacete tutti per questo siete tutti nudi nel mio letto...” disse con voce dolce.
“Ma Jun devi scegliere!” incalzò Hina.
“Non posso...” pigolò tristemente.
“Non importa Jun-chan! Noi ti amiamo lo stesso! Resteremo tutti con te per sempre!” esclamò Maru.
Jun aveva vinto ancora una volta. I suoi adorati Kanjani non lo avrebbero più tormentato... per un po' almeno... e se avessero avuto rimostranze... sapeva già come convincerli..
   
 
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