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Autore: Sindy22Bool    02/01/2013    2 recensioni
Aprii il quadernino, e lessi: “A Kat, i tuoi sono gli occhi più dolci che io abbia mai visto. Matt Lewis”.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mattew Lewis, Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2
Cosa vuol dire amare

 

Mi svegliai tardi la mattina successiva. Ero ancora agitata dalla sera prima. La prima cosa che feci fu scaricare le foto della serata, e impostai la mia foto con Matt come immagine del profilo su Facebook. La didascalia? “L’avverarsi del mio sogno”.
Non riuscivo a smettere di guardarla, ammirarla. Ero riuscita a venire benissimo, anche se non sono mai stata propriamente fotogenica. 
Non potevo non essere felice.
Decisi così di dedicarmi allo shopping. Presi un taxi e mi feci lasciare nel cuore dell’Upper East Side, e poi iniziai a girare nei negozi.
 
 
Non avevo per niente voglia di uscire, quella mattina. Ma Tom mi minacciò di presentarsi a casa mia e portarmi fuori a forza, così acconsentii.
Ero nel punto in cui avevamo accordato, e lui, ovviamente, era in ritardo. Aveva litigato con Jade, così aveva bisogno di qualcuno con cui sfogarsi.
Entrai nel bar lì di fronte mentre aspettavo. Mi avvicinai al bancone e ordinai un caffè. Intanto che attendevo, una voce, accanto a me, parlò.
- Un caffè, grazie -.
Era una voce già sentita. Non ci credevo. Il cuore mi martellava nel petto. Mi voltai verso di lei e la guardai.
Lì, sullo sgabello vicino al mio, tra una decina di borse, c’era lei.
Anche lei si voltò a guardarmi.
- Ciao Kat – sorrisi. Lei arrossì violentemente.
 
 
Matt Lewis era seduto accanto a me al bar. Matt Lewis mi aveva salutata. Matt Lewis sapeva che esistevo, mi aveva chiamata per nome.
Deglutii e sorrisi timidamente – Ciao Matt -.
- Sarà contento il tuo portafogli – rise, indicando le mie borse.
- E’ abituato -.
- Immagino -.
Sorrise di nuovo. Era terribilmente sexy mentre beveva il suo caffè e si scompigliava i capelli.
- Sei sola? – chiese.
- Già. Mi sono svegliata tardi stamattina -.
- Ti sei divertita ieri sera? -.
- E’ stata… - ma l’urletto isterico di una ragazzina mi interruppe.
- Scusami, sei Matt Lewis? – chiese, con le lacrime agli occhi – Posso fare una foto con te? -.
- Certo. Kat, ti spiace? – mi chiese.
Scossi il capo. La ragazzina mi passo il suo cellulare e scattai. Lei ringraziò Matt e lo abbracciò. Poi uscì dal locale.
- Dicevi? -.
- Che è stata la serata più bella della mia vita -.
Lui sorrise e sussurrò – Ti è piaciuta allora la mia dedica? -.
Arrossii come non avevo mai fatto in tutta la mia vita, e annuii.
- Immaginavo -. Si alzò e guardò fuori dalla vetrina, poi salutò Tom Felton con la mano. Pagò il caffè e mi guardò.
- Devo andare -.
- Immaginavo. Senti Matt, posso farti una domanda? -.
- Certo -.
- Lo pensavi davvero, quello che hai scritto nella dedica? -.
Questa volta, fu lui ad arrossire.
 
 
Cavolo, non ero mai stato così in imbarazzo come ora. Presi coraggio, in fondo ero un gran Grifondoro, e Neville mi aveva insegnato tanto.
- Certo, Kat. Non ho mai visto degli occhi belli come i tuoi -.
Lei sorrise. Quel sorriso. Era perfetta, bellissima.
Tom entrò scocciato nel locale.
- Ehi, Matt – sbottò – Quanto ci metti a pagare? -.
Non aveva visto che stavo parlando con Kat, e quando lo fulminai con lo sguardo, capì.
- Oh, scusate – disse, colpevole.
- Non preoccuparti – sorrise Kat.
- Perché non ti unisci a noi? -.
Non l’aveva detto sul serio, vero? Kat era sorpresa, quasi quanto me. Entrambi non sapevamo cosa dire, così fu nuovamente lui a parlare.
- Che c’è? – chiese – E’ una cosa così strana? -.
- Si – annunciammo io e lei in coro.
Ci guardammo, e scoppiammo a ridere. Dio, i suoi occhi e la sua risata erano qualcosa di divino. Non riuscivo a smettere di guardarla.
- Comunque, perché no – disse lei.
- Perfetto – esclamò Tom, entusiasta – Ti aspettiamo fuori mentre bevi il tuo caffè -.
Lei annuì. Io e il mio amico uscimmo in strada.
- Lewis – cominciò lui – Non devi dirmi niente? -.
- Ti odio -.
- Ehi, dovresti solo ringraziarmi per averla invitata -.
- Grazie -.
- Quando l’hai conosciuta? -.
- Ieri, all’evento. È una fan. Quando l’ho guardata per farle l’autografo… Non so dirti cosa mi è successo. Tom, devo dirti una cosa, ma non devi giudicarmi -.
- Non l’ho mai fatto -.
- Su questo ho qualcosa da ridire, ma comunque credo di essere innamorato di lei -.
La faccia di Tom si contrasse, per poi esplodere in una sonora risata.
- Fottiti – sbottai.
 
 
Uscii dal bar. Tom stava ridendo a crepapelle, mentre Matt aveva un’aria seria.
Non appena mi notò, Tom tacque.
- Che sta succedendo? – chiesi, dubbiosa.
- Oh nulla, Matt ha un innato spirito comico – buttò lì Tom.
Matt accennò un sorriso.
Vagammo per New York per tutta la giornata, mentre Tom si lamentava dei suoi litigi con Jade, e noi cercavamo di dargli buoni consigli.
Giunte le sei del pomeriggio, Tom salì su un taxi e tornò a casa, mentre Matt si era offerto di accompagnarmi a piedi.
- Vivi a New York? – gli chiesi.
- Si, da qualche mese. Tu? -.
- Anche io. Mi sono trasferita non appena ho preso il diploma -.
Era abbastanza imbarazzante essere solo io e lui. Quando calava il silenzio, nessuno dei due parlava per un po’, ed era strano.
Lo guardai, e scoprii che lui stava facendo lo stesso. Ci fissammo per qualche secondo negli occhi, e lui distolse lo sguardo.
Non parlammo più finché non raggiunsi il mio palazzo. Eravamo fermi davanti all’ingresso del grattacielo.
- Grazie per la giornata – sorrisi.
- Grazie a te, Kat -.
- Spero che ci rivedremo -.
- Perché sperare? – disse. Estrasse un foglietto e una penna dalla tasca dei suoi pantaloni. Poi, me lo porse.
- Scrivimi il tuo numero di cellulare -.
Ero impietrita. Matt Lewis voleva il mio numero di cellulare? Io stavo per dare il numero a Matt Lewis?
- C… Certo – balbettai. E con mano tremante lo scrissi, poi gli restituii il foglietto.
- Buona serata, Kat -.
- Anche a te, Matt -.
Gli sorrisi, ed entrai nel palazzo.
 
 
La guardai mentre entrava nell’ascensore e scompariva ai miei occhi.
Mentre ero in taxi verso casa, pensavo a quella giornata bellissima che avevo passato con lei. La sua risata risuonava ancora forte e chiara nelle mie orecchie, come se fosse lì, accanto a me. I suoi lunghi capelli biondi ondeggiavano nel vento mentre camminavamo, e il profumo della sua pelle aveva intasato le mie narici.
Avevo fatto male a farmi dare il suo numero. Sarebbe stato meglio che le avessi dato il mio, perché ora avevo una voglia matta di scriverle, ma avevo paura di risultare assillante.
Presi il foglietto, su cui una calligrafia bella e ordinata, anche se un po’ tremante, aveva scritto quei numeri, che per me erano così importanti.
Non riuscivo a dormire, quella sera. Continuavo a rigirarmi nel mio letto. Era diventata il mio chiodo fisso, perché non riuscivo a pensare ad altro.
Senza pensare, afferrai il cellulare e digitai un corto messaggio, poi lo inviai e sospirai.
 
 
Non riuscivo a dormire, quella sera. Continuavo a rigirarmi nel mio letto. Era diventato il mio chiodo fisso, perché non riuscivo a pensare ad altro.
All’improvviso, lo schermo del mio cellulare si illuminò. Lo presi e lessi un breve messaggio, da un numero sconosciuto: “Buonanotte, Kat. Matt”.
Sorrisi. Digitai un breve messaggio in risposta, e mi addormentai di botto, felice e completa. Perché avevo finalmente capito cosa voleva dire amare.
 
 
Sorrisi, quando lei mi rispose.
Qualcosa in me era cambiato, da quando l’avevo incontrata. Mi sentivo diverso, ero diverso.
Fino a quel momento, non avevo mai creduto nel colpo di fulmine, nell’innamoramento a prima vista, ma mi sbagliavo. Perché sono certo di essere innamorato di lei. Quando ho incontrato per la prima volta i suoi occhi, non ho sentito più nulla. C’eravamo solo io e lei, e tutti i fans urlanti, i fotografi, era come fossero scomparsi.
Non sono mai stato innamorato, prima d’ora. Forse, non avevo trovato la persona giusta. Ma ho capito una cosa: una persona non sceglie di chi innamorarsi, si innamora e basta.
Io non l’ho scelta, il mio cuore l’ha scelta per me. Ed ora, tutto ciò che posso fare, è vivere ogni attimo, cercando di stare con lei il più possibile.
Con queste riflessioni, mi addormentai di botto, felice e completo. Perché avevo finalmente capito cosa voleva dire amare. 


SPAZIO AUTRICE

Sono stata bravissima, ho pubblicato subito il secondo capitolo :3
Spero che vi piaccia anche questo, come il precedente. 
Ho continuato con questo tipo di narrazione, perché mi piace il continuo cambio di punto di vista, così da riuscire a mostrare a chi legge quanto i sentimenti dei due ragazzi siano gli stessi.

Mi farebbe piacere qualche recensione ;3
Baci
Sindy xx

 

  
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