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Autore: Phantom Lady    02/01/2013    2 recensioni
In Russia non avrebbe mai smesso di nevicare, ma almeno nel cuore di Ivan la neve non cadeva più.
Bene, vi presento qualcosa che è un miscuglio tra angst, drammatico e fluff (oddio, come è riuscita a uscirmi una cosa del genere?). Per "verso la fine di dicembre" - nel testo - intendo il 30, data di compleanno di Ivan (giorno della fonazione dell'Unione Sovietica nel 1922). I protagonisti sono anche i Baltici, che vedranno Russia in una insolita veste. Buona lettura!
E scusate il ritardo, chiaramente, sapete che devo mantenere il record di ragazza più ritardata(ria) del web, no? ù.ù
Alla pace del tuo cuore, Russia!
Genere: Drammatico, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Baltici, Russia/Ivan Braginski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Auguri Hetalia!'
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Alla freddezza nel tuo cuore, Russia~


Verso la fine di dicembre la Russia era sempre un posto gelido, la neve vorticava fuori dalla finestra, si posava sui tetti della grande casa dell'Unione Sovietica e riempiva di un bianco candore le lande desolate della grande Russia. Le tende erano leggermente animate dal vento freddo dell'inverno, che si infiltrava nella casa. Ivan era con le gambe strette al petto, la sciarpa candida in bocca che guardava con un sorriso mesto e apatico la parete colorata che aveva di fronte. Con il mento posato sulle ginocchia spostò debolmente lo sguardo sul paesaggio bianco che la Russia dipingeva sotto i suoi occhi, con la neve che si posava dolcemente a coprire anche il verde scuro degli alberi. Il sole timido dava alla neve un colore pallido e smorto, si nascondeva dietro gli alberi e gli regalava dei contorni rossastri, la bianca neve sembrava ardere. Riposò lo sguardo sulla parete davanti a sè e senza muovere altro che gli occhi la guardò di nuovo, abbassò dolcemente le palpebre come cullato da un sogno, e verso una lacrima, che si congelò sulla sua pelle, mentre il freddo gli lambiva la punta del naso, l'unica parte del corpo che non era coperta dai capelli o dal vestiario. Quella carezza fredda però gli sfiorava la pelle, infiltrandosi nei vestiti.
 
*
 
Nella sala vicina i tre Baltici gioivano silenziosamente, radunati a semicerchio davanti al camino per riscaldarsi. Si scambiavano sorrisi brillanti e occhiate piene di felicità. Si strinsero un po' e risero sommessamente, pensando alla giornata divertente che li avrebbe aspettati.
 
*
 
Ivan aprì appena la bocca per dire qualcosa ma la richiuse in fretta, si strinse di più sè stesso e continuò a guardare la parete davanti a sè dai colori sgargianti e caldi che lo facevano soffrire dentro. La Russia è sempre stata fredda e verso la fine di dicembre non perdona mai. Congela quello che trova, lo ricopre di neve e ci cammina sopra. Calpesta senza ritegno i sentimenti. Ecco, forse il cuore di Ivan era ricoperto di neve. I suoi occhi violacei brillavano limpidi come il cielo dei Paesi caldi, che infonde tranquillità e passione ad ogni raggio, che illumina le verdi praterie di smeraldo, che fa brillare il mare. La neve ha un colore macabro, Ivan alzava lo sguardo e non trovava la fine del suo territorio. Altri chilometri di bianco, freddo e desolato, gelido e inospitale. Il bianco brillante, la neve che cadeva. E Ivan non ne poteva decisamente più. Voleva vedere il sole sorgere, bearsi di quel bagno di calda passione, toccare l'acqua con la punta dei piedi e stupirsi che fosse tiepida o camminare sulla sabbia bollente, cercando un posto all'ombra dove far riposare i piedi.
Strinse di più le gambe e guardò la parete, chiuse gli occhi, per farsi trasportare dalla leggera melodia del grammofono, ascoltando le note macabre e tintinnanti delle composizioni russe.
 
*
 
Si allungarono per prendere la cioccolata calda e guardarsi divertiti mentre sentivano il liquido caldo scorrergli nella gola e pizzicare la punta della lingua. Intanto le mani godevano del calore della bevanda, delle volute trasparenti si alzarono dalla tazza e i tre sorrisero. Toris fece scivolare la grande coperta che li copriva per alzarsi in piedi e fu seguito lentamente dagli altri. Lasciarono la stanza e si divisero con gioia per andare ognuno da parti diverse. Toris stava uscendo dalla grande casa dell'Unione Sovietica per andare a trovare Feliks e passare con lui il suo tempo libero. Eduard e Raivis si stavano recando dai loro amici nordici per passare una giornata tranquilla. Questo perchè il 30 dicembre, il compleanno di Ivan, Russia lo festeggiava sempre con gli Alleati, lasciando loro un po’ di libertà. Tuttavia, nel tragitto che dovevano fare insieme per uscire dalla casa, videro la porta della stanza adiacente aperta e scorsero la sciarpa bianca di Ivan. Che l'avesse dimenticata? oppure...
 
*
 
Ivan cercò di asciugarsi le lacrime e alzò leggermente la testa, guardò ancora la parete dai colori così caldi e piacevoli, da dove spuntavano dei girasoli sgargianti, dal gambo verde e agitato dal vento, i petali gialli erano così perfetti da sembrare veri, Ivan allungò una mano e ne sfiorò uno con la punta dell'indice, sentendo solo della vernice. Accennò un sorriso nel guardare il sole spendente e accecante del disegno e paragonandolo a quello timido della Russia, che andava a nascondersi dietro gli alberi. Il cielo era azzurro e limpido, delle rade nuvole ovattate solcavano quel colore leggero e si riuscivano addirittura a vedere i soffi di vento che facevano ondeggiare gli steli resistenti dei girasoli, agitavano i filetti d'erba umidi di rugiada e portavano un vento caldo e piacevole. Ivan socchiuse gli occhi per immaginare di correre in un campo di  girasoli, accarezzarne con le dita le corolle bagnate dalla pioggia, volteggiare su sè stesso con il vestito e la sciarpa che si agitano nell'aria fresca e cadere a terra esausto, chiudere gli occhi e sentire sotto le dita la terra e l'erba umide, per poi riaprirli e vedere il cielo illuminato da sole, le nuvole che fanno breccia nell'immenso.
Quel ricordo era così vivido nella sua memoria che pensò che una volta la Russia aveva davvero dei girasoli e che da piccolo aveva fatto delle corse nei campi di smeraldo. Quando riaprì gli occhi era con la schiena a terra e le gambe piegate, vedeva un tetto bianco piuttosto basso per permettere al caldo di rimanere con alcune incrostature, passò con le dita il setaccio del terreno, ma riuscì solo a sfiorare le intervallature delle mattonelle, e rapito da quel sogno si ritirò su.
- Doveva essere bella la Russia, una volta - osservò con un'espressione amara - C'erano i girasoli e il sole caldo ed estivo. Forse la popolazione era diventata cattiva e per punizione ha cominciato a nevicare - guardò fuori e vide i fiocchi bianchi vorticare prima di posarsi a terra.
- O forse la popolazione si sentiva abbandonata e non aveva il calore dei sentimenti e la Russia ha cominciato a gelare - sospirò profondamente, poi continuò - se qualcuno mi volesse bene in Russia smetterebbe di nevicare e fare freddo, ci sarebbe sempre il sole a scaldarci e nessuno patirebbe. Ma mi sento così solo... forse la Russia non sarà più un prato come una volta - si arrese, mesto.
I Baltici avevano voglia di dirgli che la Russia non era mai stata calda, ma vedere Ivan piangere li commosse a tal punto che entrarono nella stanza e lo abbracciarono tutti e tre in contemporanea, Ivan si asciugò le lacrime e li strinse a sè. Nessuno dei Baltici aveva paura che Russia gli facesse del male, volevano solo consolarlo e ricordargli che non era solo, che c'era qualcuno accanto a loro e che, nonostante tutto, si erano affezionati al suo carattere così dolce e gentile.
In Russia non avrebbe mai smesso di nevicare, ma almeno nel cuore di Ivan la neve non cadeva più.
 

****Note
Buongiorno carih!  Si, ok, sono in ritardo, lo so. Me ne sono ricordata troppo tardi (cosa che era successa anche con  Sealand, credo), ma, oh, beh, l'importante è che l'abbia pubblicata, no? Non volevamo certo far giacere questo gioiellino ma anche no! nel mio piccì, vero? E' giusto che l'abbia condiviso con tutti voi, right?
Scopritelo nella prossima puntata di Voyager!
Intanto, *coff coff* se avete tempo, andate a visitare il mio *coff coff* profilo *coff coff* *pubblicità occulta mode- ON*
Dunque, se vi è piaciuta la mia storiella per fare tanti auguri a Russia, scrivetelo nei commenti, ne sarei tanto contenta :D
Questa è l'immagine a cui mi sono ispirata ---> http://konachan.com/post/show?md5=0c0d83fcb2d3f00b7120048d12c96e6f

Tante belle cose
~
Fantom Ledi
  
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