Storie originali > Introspettivo
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Autore: Chrysalide    02/01/2013    0 recensioni
Un universo deserto, popolato da infinite essenze argentee.
Ognuna di loro rappresenta qualcuno, a cui si assolverà al momento della nascita di questo, spirando da quel niente e trasformandosi in coscienza.
Nasce così una bambina, la quale essenza non si sentiva come le altre. Dai punti di vista poteva essere considerata speciale.. o semplicemente diversa.
Questa storia percorre la vita di questa bambina, seguendola nella crescita, tra i suoi pensieri e le sue opinioni, tra le sue politiche, tra le sue afflizioni, tra i suoi mostri e tra le conseguenze.
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Vuoto.. partiamo da qui.
Un’immensa distesa di bianco; non c’è un pavimento, non c’è un soffitto e nemmeno delle pareti, non c’è aria, non ci sono confini. Tutto è così.. compatto, ovattato, da un senso di “compresso”. Che c’è laggiù? Un piccolo puntino, che si staglia in mezzo a tutto quel niente. E’ una piccola pallina di un argento scuro con barlumi di dorato che compaiono ogni volta che si comprime, e ogni volta che si espande. Esegue questa pratica ritmaticamente, sembra che respiri. Ma cos’è?
E’ un’essenza.. L’essenza di chi? Non lo so, per ora, so solo che respira, che è viva, e che ha paura.
Paura di che, se è in mezzo al niente. Ma forse è questo, è spaventata di essere irrimediabilmente sola, senza nessun punto di riferimento, senza nessun altro.. solo lei.
Ma ecco che ne spunta un’altra di pallina. Eccone un’altra, e un’altra! Stanno venendo fuori come funghi, sono tantissime ora! E lei? Eccola là, un punto indefinito in mezzo a tutte le altre.
Ora è eccitata, non è più sola! Si sente curiosa, vuole andare a conoscere tutte le altre, per capire.
Inizia ad avvicinarsi pian piano, e ad osservare.. Sono tutte ammucchiate, è difficile sceglierne una da esaminare in mezzo a tutta quella confusione. Tutte parlano, o meglio, squittiscono. Emettono dei suoni istintivi, piccoli squittii acuti, tutte. Lei però no, a questo fa subito caso. Non se la sente di farsi sentire, di esprimersi in mezzo a tutto quel caos sconosciuto.
Ferma l’attenzione su una, a caso, e inizia ad osservarla. Questi scuri puntini argentati non hanno occhi, sono presenze come già detto, quindi per “guardare” qualcosa non si affidano alla vista ma a un istinto. Fermano l’attenzione su un punto, ne percepiscono la presenza e lentamente ne iniziano a conoscere l’essenza: iniziano a sentire tutto il turbinio di sentimenti racchiusi, la profondità o la leggerezza dei pensieri, le caratteristiche che prevalgono, i gusti e le predisposizioni, i difetti e le inclinazioni.
Questa pallina che si è messa a fissare non è molto interessante; superficiale, banale.
Ne trova un’altra, che non cambia molto dalla prima. Passa ad un’altra, a un’altra e a un’altra ancora ma non si sente soddisfatta di quello che trova. Ne gira un’immensità ma niente, non cambiano, non ne trova una differente, una che ne valga la pena di essere conosciuta. Sono tutte così.. semplici. Così odiosamente semplici. Tutte facili da comprendere ed interpretare, perché solite sono le basi e poche sono le radici che si diramano in rappresentanza delle singolarità che caratterizzano ognuno di quei punti.
Ora lei non ha più paura, ma prova un sentimento più contrastante nei confronti di quella massa: prova rabbia, e rifiuto. Era meglio quando stava da sola.
Inizia quindi ad allontanarsi da tutte quelle lucine, a cercare posti in cui potesse stare per conto suo, sola con se stessa. Si emargina dal cumulo, e si mette in disparte, continuando ad “osservare” nella loro direzione e sviluppando sentimenti di incomprensione.
Succede qualcosa di strano nel frattempo: alcune palline stanno sparendo.
Lei lo sente.
Spirano dal niente, piano piano spariscono, come risucchiate via.. e basta, non tornano più.
Non si sa dove vanno a finire, non si sa niente di quella misteriosa fine..
Lei lo sente questo, e le viene di nuovo la paura. Perché deve succedere? No, non vuole finire così, non vuole sparire nel nulla senso motivo. Che senso ha? Che senso avrebbe avuto esserci, senza una scopo, e poi andarsene proprio come si è venuti?
I punti continuavano a svanire, mentre altri si creavano, e lei si chiedeva quando sarebbe venuto il suo turno. Si mise a pensare che aveva lo stesso significato e valore di tutti li altri punti, ma si sentiva diversa.. Loro facevano tutte le stesse cose, mentre lei preferiva isolarsi perché odiava tutto questo. Nel frattempo, attendeva in silenzio, lontana da tutta quella mischia rumorosa che la infastidiva tanto, pensando per se e vivendo nella sua mente tanto.. disturbata.
Il tempo passa inequivocabilmente.. a volte troppo veloce, a volte troppo lento, ma questo sta a noi stabilirlo. Lei era sempre lì, emarginata per sua scelta, in uno stato di stand-by. Qualcosa inizia a muoversi nel profondo del suo essere, all'improvviso. Un gorgoglio silenzioso, un movimento invasivo che si faceva sempre più spazio dentro di Lei come se se la stesse mangiando. Gradualmente iniziava a spegnersi, brillava sempre meno e i "respiri" si facevano sempre più radi. Non provava niente, aveva capito che era arrivato il suo momento e che doveva andarsene come era successo a tutti gli altri punti. Aveva la situazione sotto controllo, l'aveva accettata, e mentre perdeva tutto il suo bagliore abbandonava quel mondo che non era mai stato suo, chiedendosi dove sarebbe andata a finire, SE sarebbe andata a finire da qualche parte.
  
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