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Autore: Alexiel_Slicer    02/01/2013    4 recensioni
"Alzò la testolina con gli occhi lucidi che preannunciavano lo scendere di goccioloni.
davanti a sè vide un grosso e massicio tronco rugoso che affondava le proprie radici nel terreno. I suoi rami erano ricoperti da meravigliosi fiori bianchi leggermente rosati che perdevano pian piano i loro petali, che lentamente andavano a posarsi al suolo in un'elegante danza formando un candido tappeto."
"...poi la sua attenzione venne catturata da una donna dal viso bianco, le guance rosee e le labbra scarlatte. I suoi capelli neri e lucenti erano raccolti com meticolosità e tenuti fermi con eleganti fermagli di perle.
Indossava un prezioso kimono di lino verde, riccamente ricamato con motivi floreali.
Si sventolava con il suo ventaglio di seta con fare elegante. Sembrava una bambola di porcellana."
"Non è per una geisha desiderare.
Non è per una geisha provare sentimenti.
La geisha è un'artista del mondo che fluttua.
Danza.
Canta.
Vi intrattiene.
Tutto quello che volete.
Il resto è ombra.
Il resto è segreto."
(tratto da Memorie di una geisha)
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il vorticare dei petali di ciliegio



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"Non è per una geisha desiderare.
Non è per una geisha provare sentimenti.
La geisha è un'artista del mondo che fluttua.
Danza.
Canta.
Vi intrattiene.
Tutto quello che volete.
Il resto è ombra.
Il resto è segreto."

(tratto da Memorie di una geisha)

da PensieriParole
I

"Tanto non ci prendi".
"Uffa! Così non vale! Voi siete due ed io solo una!".
Tre bambini correvano spensierati nella campagna giapponese, passando per ponticelli e coltivazioni di riso, dove i contadini con i loro ampi e circolari cappelli che li riparavano dal sole lavoravano.
Bill e Tom erano fratelli gemelli. Avevano 8 anni e se non fosse stato per i loro capelli non si sarebbero distinti l'uno dall'altro, talmente uguali erano. Il primo aveva capelli neri, corti e disordinati, il secondo era biondo ed aveva lunghi ed insoliti rasta.
La loro famiglia era tedesca, ma prima della loro nascita si era spostata in Giappone a causa del lavoro del padre: un imprenditore che in quella terra aveva trovato la propria fortuna grazie ad una fabbrica di tessuti.
I due correvano spediti seguiti da Namie, la figlia della domestica che lavorava nella loro grande e bella casa.
Namie aveva 7 anni, capelli lunghi e neri come la notte, così come i suoi occhietti allungati, profondi e scuri come i pozzi dei desideri dei tempi su per le montagne.
I tre erano grandi amici essendo cresciuti insieme e vivendo nella stessa casa e quando non aiutava la madre a lavoro, la bambina trascorreva il tempo libero giocando con i due fratelli.
I gemelli ridevano e incitavano l'amichetta, che gli correva dietro, ad acciuffarli, ma ad un certo punto, arrivati all'ingresso del paese i sandali di Namie si ruppero facendola cadere in avanti, con il viso contro la strada sterrata.
Alzò la testolina con gli occhi lucidi che preannunciavano lo scendere di goccioloni.
Davanti a sè vide un grosso e massicio tronco rugoso che affondava le proprie radici nel terreno. I suoi rami erano ricoperti da meravigliosi fiori bianchi leggermente rosati che perdevano pian piano i loro petali, che lentamente andavano a posarsi al suolo in un'elegante danza formando un candido tappeto.
I due bambini accortisi di ciò si fermarono di colpo e tornarono indietro dall'amica. Si misero uno alla sua destra e l'altro alla sua sinistra e l'aiutarono a rialzarsi.
Una volta in piedi Namie con una manina chiusa in un pugno asciugò un occhio.
"Ti sei fatta male?" le chiese Bill preoccupato.
Lei rispose scuotendo la testa per dire di no.
Tom, invece, si era allontanato di qualche passo per raccogliere un fiore che dai rami era caduto andando a finire ai piedi dell'albero, che poi porse alla bambina.
"Ecco, un fiore di ciliegio per farci perdonare" mormorò imbarazzato.
Namie sorrise e prendendolo lo sistemò tra i capelli corvini, nei quali quel candore delicato risaltava.
Mosse un passo, ma una fitta di dolore al ginocchio le fece rischiare di finire di nuovo a terra. Fortunatamente accanto a lei c'era Bill che subito la sorresse.
"Forse è meglio se andiamo a sederci" convenne con un sorriso premuroso.
I tre si accomodarono su di una panchetta in pietra non poco distante da lì.
La bambina scoprì una gamba dal modesto kimono rivelando il suo ginocchio sbucciato.
"Oh, non è niente. Un pò d'acqua per pulire i graffi e tutto passa" disse Tom andando verso una fontanella che sbucava dal muro di una casa. Bagnò il suo fazzolettino di seta e andò da Namie dove lo posò sulla sua ferita.
"No! Quel fazzoletto è prezioso! Così lo rovinerai!" disse la bambina.
"Figurati quanto interessa a me di uno stupido pezzo di stoffa" sbottò Tom.
Al contatto con le seta bagnata fece una smorfia, poi la sua attenzione venne catturata da una donna dal viso bianco, le guance rosee e le labbra scarlatte. I suoi capelli neri e lucenti erano raccolti com meticolosità e tenuti fermi con eleganti fermagli di perle.
Indossava un prezioso kimono di lino verde, riccamente ricamato con motivi floreali.
Si sventolava con il suo ventaglio di seta con fare elegante. Sembrava una bambola di porcellana.
Namie non le tolse gli occhi di dosso fin quando non fu più alla sua portata.
"E' bellissima" mormorò quando la donna era ormai lontana.
"Ma chi? Quella? Scherzi? Sembra finta! Non c'è cosa più inutile delle geishe!" disse Tom con superiorità.
"Non è vero, a me piacciono! Sono così eleganti, belle...sembrano delle principesse! Quanto mi piacerebbe essere come loro! Fare passeggiate con un kimono simile addosso..." rispose Namie sospirando e con occhi sognanti.
"Concordo con Namie" intervenne Bill "Non sono poi così male. So che sono anche abili danzatrici e musiciste...".
"Tsè allora Namie togliti quest'idea dalla testa. Non fa per te, finiresti col cadere a terra come un elefante sgraziato, proprio come poco fa" disse il biondo in segno di scherno.
"Sei un bamboccio, Tom! Io un giorno sarò una geisha, vedrai!" ribattè Namie con un'inconfondibile luce negli occhi. 
  
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