Ciao, Lelouch.

Sono Kallen, ti ricordi di me? Io mi ricordo ancora di te, anche adesso che è passato un sacco di tempo dalla tua morte, anche adesso che ho una famiglia e dei figli, anche adesso che il Giappone ti sta lentamente dimenticando.

Ogni tanto chiudo gli occhi e sento la tua voce, la tua risata sprezzante, vedo i tuoi occhi pieni di morte e il tuo ghigno crudele e assaporo quel bacio che ti ho dato. Rivivo tutte le battaglie con te come comandante, tutte le emozioni che ho provato in quel momento. Rivedo il momento in cui sei stato incoronato imperatore, e il giorno in cui la tua parata è sfilata tra la folla, e tu avevi negli occhi quella strana luce che ti si accendeva sempre quando guardavi il tuo popolo, che fosse un gruppo di rivoluzionari o un’intera Nazione, e quel sorriso ambiguo che anticipava l’inevitabile.

Rivedo la tua morte. Che spettacolo orribile e meraviglioso allo stesso tempo. Suzaku nei panni di Zero che ti trafigge con la tua spada, e tua sorella Nunnaly straziata che urla il tuo nome, invano.

Adesso che sono passati vent’anni questa Nazione è degna di essere chiamata tale. Le persone sono felici, anche se ancora ci sono problemi di povertà e soprusi. Tutto grazie a te.

Il tempo dimentica, questo è vero. Ma io non ti ho mai dimenticato.

Con affetto,
Kallen.