Disclaimer: I personaggi non mi appartengono,
ma sono di proprietà della Marvel ©
.: Neve e
Nodi :
Thor le prese la mano e Jane capì quanto fosse diventata
insignificante rispetto a lui. Filamenti nodosi di carne contro il palmo
piagato dall'impugnatura di Mjolnir,
dita artritiche racchiuse da nocche ancora forti.
-Sono passate estati e primavere, l'autunno ha cinto più
volte la fronte dell'inverno con una corona di foglie rosse, tuttavia la tua
bellezza, mia Jane, non ha conosciuto la sfioritura-
-Ho i capelli bianchi, le rughe, mi manca il fiato anche
solo nell'accarezzarti il viso- rispose lei e tracciò con un'unghia ingiallita
il profilo della cicatrice che gli aveva diviso il sopracciglio -E una voce
gracchiante come quella dei corvi- cercò di ridere, ma quello che le sgorgò
dalle labbra fu solo un latrato catarroso misto a saliva. Serrò la bocca
impastata, emettendo un Mh prolungato
e gorgogliante.
Il Dio del Tuono socchiuse gli occhi con un sorriso
impalpabile, e l'espressione fu tanto cara e amorevole che Jane si sentì ancora
come quel Giorno in New Mexico, quando il cielo era azzurro e nessuno credeva
più alla mitologia norrena. Ma c'erano le gambe magre e le coperte d'ospedale a
farle ricordare il presente, gli ascessi di tosse, le amnesie, la vista
offuscata, e quella stanchezza immane e terribile che da settimane, ormai, la
costringeva a letto.
Le stelle, sole, erano rimaste immutate oltre la finestra
di quella camera muffita e lei non aveva smesso di studiarle fino a quando gli
anni non avevano intrecciato tra loro lettere e parole, fino a quando del Ponte
di Einstein-Rosen non era rimasto che qualche vago ricordo nel pulviscolo della
memoria.
Gli astri erano rimasti a fissarla, immobili, mentre
affondava le dita tra i capelli sempre più bianchi, incapace di portare avanti
anche il calcolo più semplice, o mentre stringeva al petto una foto del dottor
Selvig per un po' di conforto.
Non avevano conosciuto l'avanzare dell'età e Thor con
loro. Nulla era cambiato in lui, non l'aspetto, non gli occhi, né il carattere
e nemmeno il sorriso. Solo la cicatrice al sopracciglio e una ferita fresca
sullo zigomo, e poi non rompeva più il boccale per dimostrare l'apprezzamento
per la bevanda -Questo, le aveva raccontato, gli era costato il risentimento di
vecchio oste guercio di Asgard, che si era sentito insultato dalla mancanza di
entusiasmo verso il suo idromele migliore.
-Tuo è il colore del ghiaccio che palpita bianco al
ruggito della folgore, e gli alberi più saggi sono quelli che contano più nodi
sui propri rami- il Dio le sorrise di nuovo, sistemandole una ciocca stopposa
dietro l'orecchio.
-Una sposa di Asgard sarebbe stata più degna di te-
Le servì tutto il fiato rancido che recalcitrava nei
polmoni per mettere insieme quelle poche parole. Thor si incupì, gli occhi si
abbassarono a contare le trame del decoro che si rincorrevano sulla coperta
stantia.
-Ma sarebbe stata degna del mio cuore?-
Jane si sarebbe messa a piangere, se la vecchiaia non le
avesse asciugato anche le lacrime; con la mano ancora libera accarezzò la
guancia del figlio di Odino, e le vene svettarono bluastre sulla pelle
chiazzata quando lo invitò dolcemente a voltarsi.
-Una sposa di Asgard non sarebbe stata mortale e non ti
avrebbe lasciato solo-
Qualcosa sfolgorò negli occhi di Thor: un'espressione che
Jane non seppe decifrare, ma che se avesse avuto qualche anno di meno avrebbe
punito con un sonoro scappellotto sulla nuca. Un ghigno divertito, l'assoluta
consapevolezza di potere ciò che voleva dinanzi alla limitata e semplice realtà
degli esseri umani.
-Non mi lascerai solo-
-Sono così stanca, Thor- ammise e le spalle cascarono,
misere, mentre si riappoggiava sul guanciale. Si sentiva stanca, troppo stanca.
Anche solo parlare era diventata una fatica insopportabile, un prosciugamento
costante di energia. Forse, forse il mattino dopo sarebbe andata meglio, forse
l'alba le avrebbe dato nuova forza, ma per vedere l'alba doveva riposare.
Dormire. Chiudere gli occhi e aspettare il bacio del nuovo giorno.
-Sif si prenderà cura di te-
E prima che Jane potesse chiedere o anche solo
protestare, la guerriera di Asgard entrò nella stanza; fino a quel momento era
rimasta in cucina, in silenzio, senza fiatare o dar sentore di sè nemmeno con
un sospiro -e fino a quel momento Jane si era persino scordata della sua
presenza. E sì che doveva ben aver domandato di lei a Thor quando lo aveva
visto arrivare in sua compagnia.
Scosse il capo e corrugò la fronte, ma il fiato sgretolò
le parole invece di modellarle. Rimase dunque raggomitolata sotto le coperte,
mentre Thor si faceva da parte e lasciava il posto a Sif, splendida nel suo
busto di cuoio tirato con inserti di ferro, i gambali e gli schinieri di
metallo smaltato.
La guerriera posò un ginocchio a terra e scostò le
lenzuola, facendo scorrere le braccia attorno al corpo di Jane. Questa avvertì
le dita dell'altra che stringevano le spalle ed il retro delle ginocchia; ebbe
un brivido quando Sif la sollevò, il volto suo e quello di Thor si mescolarono
alle tonalità grigiastre della camera, avvolta da quella che le sembrava quasi
una sorta di nebbia terribilmente pastosa. Un sapore acido le serpeggiò in
bocca, i muscoli parvero allentarsi con uno schiocco muto e crepitante, le
orecchie rombarono nel silenzio ovattato che pesava sulle palpebre.
-Non temere, figlia di Midgar, giacchè Brunilde mi ha
concesso l'onore di accompagnarti fino alla sua mensa- le parole di Sif
sfumarono in lontananza, si torsero nell'incedere dell'ombra, scesero nelle
vene come fuoco.
-Non temere, mia Jane, e riposa-
Non vide la mano di Thor, ma ne avvertì il calore sulla
fronte. A quel tocco, ogni stanchezza si sciolse nella consapevolezza inconscia
che non avrebbe mai più conosciuto stanchezza alcuna.
Si sentì d'improvviso leggera e chiuse gli occhi.
Quando li riaprì le stelle danzavano al suo passaggio e
il cosmo si genufletteva al suo cospetto.
In lontananza risuonava
forte il canto di un banchetto.
Note Finali
Eh! Arrivo ad appestare
anche questo fandom! –Non date la colpa a me, date la colpa a Sky che mi
ripassa Thor a tradimento!
Comunque! Poche note,
ma essenziali. Ovviamente, ho seguito la struttura del film e non quella
originaria della Marvel a proposito di Jane Foster e di Sif (Qui per ulteriori
spiegazioni in merito) se non per un piccolo e modificato legame con Brunilde,
signora delle Valchirie.