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Autore: aethereally    20/07/2007    8 recensioni
Mi si stringe il cuore a vederti così…
Nell’ aria c’è profumo di fiori e di pioggia d’estate...
Il mio corpo pesa e le mie gambe non possono fare a meno di cedere, cadendo con le ginocchia su quell’ asfalto così duro e nero.
Questo vento freddo ti scompiglia leggermente i capelli bagnati, lasciandoli liberi di muoversi come onde al vento.
Sei perfetto anche nell’ imperfezione.
[...]
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Aoi, Uruha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E' la prima volta che trovo il coraggio di pubblicare una fanfiction sui "GazettE", siate clementi vi prego!
Amo scrivere, ma non mi piace come scrivo (scusate la ripetizione) e puntualmente finisco col non terminare le mie storie. Non so perchè oggi sia riuscita a farlo. u.u
Ovviamente (e dico purtroppo...) i personaggi di questa storia non mi appartengono. E tutto ciò che trovate scritto qui dentro è frutto della mia fantasia.

Ultime due precisazioni e poi vi lascio leggere!
Ho usato i nomi originali dei personaggi, quindi Yuu è Aoi, Takanori - Ruki, Akira - Reita e Yutaka - Kai. Indovinate chi è che parla? :D
Seconda e ultima nota, ho scritto la fiction ascoltando If you only knew di Olivia. +non prendetemi a sassate...T___T+
E come una stupida, piangevo mentre scrivevo. -.-
Ah, Aishiteiru significa "ti amo".

Buona lettura!



Couldn’t fill the fragile emptiness, floating on those tears…


Mi si stringe il cuore a vederti così…
Nell’ aria c’è profumo di fiori e di pioggia d’ estate.
Il mio corpo pesa e le mie gambe non possono fare a meno di cedere, cadendo con le ginocchia su quell’ asfalto così duro e nero.
Questo vento freddo ti scompiglia leggermente i capelli bagnati, lasciandoli liberi di muoversi come onde al vento.
Sei perfetto anche nell’ imperfezione.
Sei bellissimo.
Ricordi quando mi stringevi la mano dopo aver fatto l’ amore? Quando ti accostavi al mio orecchio, deponendo un leggero bacio sulla mia spalla e mi sussurravi timidamente quella parola: Aishiteru?
Sorridevo.
Ero felice.

Perché ora non la stringi più, la mia mano?
Perché sei così freddo?
Perché non mi parli?
Perché non fai una delle tue solite facce da stupido mentre mi sorridi chiedendomi di fare l’ amore ancora una volta?
Non riesco più a distinguere la pioggia dalle mie lacrime che, imperterrite fuoriescono dai miei occhi, correndo lungo il mio viso e infrangendosi sul tuo.

Fermalo.
Fermalo, ti prego.

Ferma quel liquido scarlatto che fugge via dal tuo corpo, ferma quel liquido prezioso che mi tinge le mani di rosso.
Ferma le mie lacrime.
Apri gli occhi.
Parlami.
PARLAMI.

Parlami, Aoi, ti prego…

Parlami Yuu.

Forse ti sto facendo male mentre ti stringo a me convulsamente.
Non posso farne a meno.
Non posso fermarmi dallo scuoterti. Svegliati…amore.
Ho bisogno di te.

Delle braccia forti mi afferrano cercando di allontanarmi dal tuo corpo.
Fatica sprecata. Non riusciranno a staccarmi da te, non ti porteranno via, perché tu ora aprirai i tuoi meravigliosi occhi neri e ci rialzeremo insieme sorridendo, vero?

Giuramelo.

Giuramelo che ci rialzeremo insieme.
Tu mi guarderai e mi dirai che si, stavi scherzando, era tutto uno scherzo per il mio compleanno.

Lasciatemi, vi prego.

Lontanamente avverto la voce di Akira che mi sussurra qualcosa, imponendomi di lasciarti andare.
Anche la sua voce è rotta dai singhiozzi.
Alzati, e dimmi che è solo un brutto incubo.
Riesco a distogliere lo sguardo da te.
Solo ora mi accorgo di tutte le persone che si sono affollate intorno a noi.
Takanori è in ginocchio, il capo chino e le mani davanti al viso, Yutaka e dietro di lui che lo abbraccia teneramente, cullandolo in un timido abbraccio versando lacrime colme di tristezza infinita.
Luci e colori si sovrappongono, rumori indistinti si rincorrono.
La pioggia fine ci colpisce.
Alzando lo sguardo al cielo, percepisco l’ intensità di quella pioggia d’ estate infrangersi sul mio volto: tante piccole lame affilate che mi straziano il viso e il cuore.
Non riesco ad emettere suono, anche se dentro di me avverto qualcosa che urla.
Inutile pezzo di carne straziato dal dolore.

Mi trascinano via da te.
Ed il tempo si blocca, riprendendo la sua folle corsa ad un ritmo dannatamente lento.
Perché il tuo corpo si sta allontanando dalle mie braccia?
Perché il tuo capo sbatte timidamente su quel dannatissimo asfalto, privo di vita?

C’è sangue ovunque.
Voglio rimanerti accanto. Lasciatemi, vi prego.
Chi sono quelle persone che si avvicinano a te?
Allontanatevi!
Due perfetti sconosciuti…non trovi che siano buffi nelle loro tute arancioni? Ora li guarderai in faccia e riderai prendendoti gioco di loro.
Vero?

Ti sfiorano il collo, alzano il capo, si guardano tra loro, un cenno negativo ed un sussurro che giunge alle mie orecchie perfettamente udibile:

non c’è nulla da fare, chiamate la polizia…”.

C-R-A-C.

Ho un male al petto atroce, riesco perfettamente a distinguere qualcuno che sta giocando a calci col mio cuore come se fosse uno stupido pallone.
Qualcosa si è rotto.

…è morto.”

   
 
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