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Autore: Iteh in heaven    03/01/2013    1 recensioni
Quando un aeroporto e poche ore in un aeroplano con una celebrità possono cambiarti la vita per sempre. Cosa faresti? Accetteresti di passare una notte che potrebbe essere l'ultima?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Airplane

 

 

Passeggiava sorseggiando il suo caffè per le vie di New York, come sempre Jared gli aveva chiesto di accompagnarlo per andare a trovare Terry e come sempre solo lui era rimasto a fare i soliti scatti. Fioccava, il giubbotto di pelle era umido e non aveva completamente voglia di pensare dove mettere i piedi o stare attento a scansare le persone. Era un periodo della sua vita in cui non voleva neanche guardarsi allo specchio per vedere a che punto era arrivata la sua barba o fino a che punto i suoi capelli dovevano allungare. Era stufo di pensare alla sua immagine esteriore, ma era più che pronto ad affrontare i primi cambiamenti del suo carattere, voleva affrontare qualcosa di più importante, sperando anche che fosse significativo per la sua vita.

Prese il cellulare e notò alcune chiamate perse da parte di suo fratello, lesse uno degli ultimi messaggi e si preparò mentalmente per il ritorno a LA, la città pronta a tormentarlo e che gli teneva sempre fresco il ricordo della vita delle star.

 

 

 

 

 

 

 

L'aeroporto non era molto pieno, fuori nevicava sempre più forte e il gelo era aumentato. Jared tornò irritato mentre teneva i biglietti in mano confrontandoli, gliene porse uno e si sedette elegantemente sulla sedia di metallo.

-Abbiamo posti differenti, erano quasi tutti pieni e qua non c'è nessuno!-borbottò incrociando le braccia al petto con fare buffo.

E poi come un piccolo lampo nel cielo, la vide che correva trascinandosi dietro un piccolo trolley grigio, tenendo a penzoloni un libro con la copertina celeste. Ogni suo passo sembrava leggere, aggraziato e pieno di musica, quella ragazza senza saperlo sprigionava un'energia che lo stava percorrendo. I lunghi capelli castani le ricadevano lungo la schiena coperta da un maglione di un grigio chiaro. Un bocca carnosa che tentava i baci e degli occhi di un colore indefinito, un colore che solo pasticciando mille colori si poteva ottenere. Si alzò senza un motivo e prese la macchina fotografica mentre il fratello cercava di raccogliere alla rinfusa le sue borse. La seguì e si imbarcò senza pensare alle sue azioni, ma non sentendo le lamentele del fratello capì che era la direzione giusta da prendere. La vide salire sull'aereo e prima di sedersi si legò i capelli lasciando scoperto il collo perfetto, le sue curve erano arte ai suoi occhi. Controllò svogliatamente il biglietto e ogni volta che scorreva di un posto il suo cuore scalpitava dolcemente. Si sedette e cercò di controllare il respiro, dandosi dello stupido.

-Ti senti bene? Sai non sono un'esperta di queste situazioni, ma devi respirare-disse la ragazza con una voce armoniosa gesticolando non sapendo cosa fare per aiutarlo.

-Tranquilla, tra un po' passa. Sono abituato a queste procedure pre-volo-ci scherzò sopra Shannon sorridendole, incrociò i suoi occhi incantevoli in quel momento di un verde chiaro. Notò il piccolo blocco che aveva scambiato per un libro e fece un cenno -Scrivi?-

-No, faccio recensioni di libri-spiegò la mora senza abbandonare quel sorriso così ottimista che metteva il buon umore -Che sbadata, piacere Kathrin-

-Shannon-ricambiò la stretta di mano, la dolce ragazza con un nome elegante aveva una mano bianca affusolata con un piccolo anellino nell'anulare.

-Indovino...sei un musicista che torna nella sua dolce città caotica-raccontò lei cercando qualcosa dentro la borsa nera con le cinghie dorate.

-Indovino...sai già chi sono-disse Shannon osservando i suoi movimenti, fotografandoli come se fosse l'ultima volta.

-Beh non posso non sapere, senza informarmi, che band evitare-scherzò la mora sorridendogli e Shannon poté notare i suoi occhi brillare diventato più chiari, senza volerlo sorrise anche lui. L'hostess chiese di mettere le cinture ed iniziarono a decollare lentamente, Jared in qualche fila più avanti stava scrivendo qualcosa al computer. Kathrine stava guardando fuori dal finestrino, la testa appoggiata alla mano e una che picchiettava sulla coscia silenziosamente.

-Tutto bene?-le chiese Shannon slacciandosi la cintura di sicurezza prima del previsto.

-Non te la puoi togliere! Ancora non è andato via il segnale-commentò la ragazza indicando il piccolo sensore sopra le loro teste.

-Le regole sono fatte per essere violate, no?-ribatté il batterista sfoggiando uno splendido sorriso sghembo che fece arrossire la mora.

-Non quando c'è in gioco la salute delle persone, e se per caso al pilota viene un calo di sonno e sbandiamo? Tu verrai disperso nell'aria e chissà cosa ti accadrà-farneticò lei con gli occhi più aperti del solito, Shannon rise facendola imbronciare.

-Non si può sbandare con un areo, si può perdere quota-la schernì divertito scostandole una ciocca dal volto senza pensarci.

-Non prendermi in giro, non sto scherzando sulla tua barba o sui tuoi capelli-disse Kathrine sorridendo puntandogli un dito sul petto muscoloso.

-Sono così brutti?-cercò di fare l'offeso non riuscendoci bene, la mora gli tolse il capello e gli passò la mano fra i capelli, sicura di se e senza timore negli occhi.

-Non sono i capelli a farmi giudicare una persona, se piacciono a te non occorre che piacciono a qualcun altro- rispose la ragazza mettendosi il cappello dell'altro -Mi sta bene?-

-Perfetta-rispose lui accendendo la macchina fotografica, tolse il flash e scattò varie foto alla ragazza che assumeva pose sempre più buffe, poi gliela rubò e la situazione si rigirò. Scattarono anche foto insieme, loro due sorridenti, lei che gli baciava la guancia e pose sempre più assurde.

A metà viaggio presero l'ipod della ragazza, iniziarono ad ascoltare musica, alcune canzoni di Frank Sinatra che furono apprezzate dal batterista, alcune canzoni dei Pink Floid, Led Zeppelin e altre ancora.

-Sono stanca-sbadigliò Kathrine scivolando leggermente lungo il sedile e inclinò la testa per poggiarla sulla spalla del batterista che le passò un braccio dietro accarezzandole i capelli -Sai Shannon, sei la persona con cui abbia passato più tempo-

-Penso che questa sia una piccola bugia-le disse all'orecchio facendola rabbrividire, la ragazza si alzò e lo guardò intensamente con la testa leggermente inclinata di lato.

-Non mi credi? So che posso sembrare una ragazza che andrebbe con tutti, ma non è vero. Non mi avvicino quasi mai ai ragazzi, specialmente a quelli che sono molto più grandi di me-disse Katherine con gli occhi un po' lucidi.

-Credi nei colpi di fulmine, Kathrine?-le chiese il batterista portando la mano sulla guancia di quella che lo guardava immobile scuotendo la testa. Shannon si avvicino di più e vide gli occhi della ragazza socchiudersi pronta per ricevere qualcosa, come previsto poggiò le sue labbra su quelle morbide della ragazza che gli poggiò la mano sul petto, fu un semplice bacio che li fece rabbrividire, un qualcosa che li fece unire per qualche minuto.

Rimasero a guardarsi per qualche secondo in più, lei abbassò lo sguardo portandosi alcune ciocche dietro l'orecchio e si appoggiò al sedile socchiudendo gli occhi. Shannon, dall'altra parte, stava morendo dietro per l'elettricità che gli aveva percorso tutta la schiena spingendolo quasi a trattenerla in quel bacio che sarebbe diventato famelico.

-Dove vivi Shan?-chiese la ragazza guardandolo ancora con quello sguardo così desideroso di informazioni.

-A Los Angeles, New York. Spesso sono queste le città in cui stiamo-spiegò Shannon accarezzandole la mano che aveva lasciato sul bracciolo.

-Vai mai da tua madre?-gli chiese toccandogli con un dito la piccola triad dietro l'orecchio -E' molto affascinante questo-

-Lo so. Per le festività, quando ci troviamo nei paraggi-rispose Shannon sorridendo spensierato, quella ragazza gli faceva smettere di pensare a qualsiasi cosa, lo tranquillizzava -Tu non sei americana-

-Si vede tanto?-rispose tranquillamente la mora alzando gli occhi verso il batterista che annuì divertito -Francese, signor Leto-

-Mi fai sentire tanto vecchio. Quanti anni hai?-domandò ancora annotandosi ogni informazione nella mente.

-24, sono troppo piccola?-chiese Kathrine passandogli un dito sulla barba che le creava una piacevole sensazione.

-Ci leviamo un bel po' di anni-disse solamente baciandole il dito che stava passando il contorno delle sue labbra.

-Sei vecchio e basso. Che cosa brutta. Come ci si sente?-chiese Kathrine ridendo, Shannon strabuzzò gli occhi ed iniziò a farle il solletico per fargliela pagare.

Passarono le ore così, a scherzare, un po' a dormire, a parlare e a farsi domande sulla vita privata. Poi arrivò il momento più brutto, la discesa, la brutta sensazione della perdita, del cambiamento. Kathrine era rimasta per tutta la discesa a guardare il vuoto con un dito vicino alla bocca e la mano che tamburellava il bracciolo vicino Shannon. Il batterista le fermò la mano intrecciandola con la sua e le sorrise cercando di rassicurarla.

-Paura della discesa?-le chiese sapendo in sé che la sua paura non era quella della discesa.

-Non mi preoccupa la discesa, mi preoccupa cosa verrà dopo l'atterraggio-confessò la mora confermano i pensieri dell'altro che abbassò lo sguardo pensieroso -Finisce qua tutto?-

-Vuoi che finisca qua?-domandò leggermente confuso facendole girare il viso verso di lui.

-Non voglio, voglio continuare qualsiasi cosa sia nata in questo aereo-disse freneticamente portandogli una mano sulla guancia, insinuò una mano fra i suoi capelli e lo baciò di nuovo. Ma questa volta il bacio era più frenetico, più voglioso, pieno di passione e desideri nascosti.

Si staccarono, si slacciarono la cintura e seguirono tutti gli altri passeggeri verso l'uscita, quando entrarono nell'aeroporto si ritrovarono Jared con le braccia conserte e la faccia sospettosa.

-Suppongo che eravate voi a fare tutto quel rumore in aereo, mentre le persone cercavano di dormire-li rimproverò il cantante guardandoli torvo.

-Tu invece sei il cantante che si spoglia durante i concerti-disse Kathrine indicandolo con un sorrisetto divertito e impertinente, Jared aggrottò le sopracciglia -Piacere Katherine-

-Ovviamente sai già come mi chiamo-borbottò il cantante ricambiando la stretta della ragazza. Shannon da dietro gli sorrise e aspettarono l'arrivo dei bagagli.

 

 

 

 

 

Jared aveva deciso di prendere un taxi da solo, aveva salutato educatamente Kathrine e si era avviato verso casa. Shannon e Kathrin erano fermi davanti casa della mora con il taxista irritato dentro la macchina.

-Ti va di venire a casa mia? Una notte soltanto-disse Shannon accarezzandole il braccio, poi si rese conto della sua richiesta-Per dormire pacificamente, abbiamo diverse stanze, oppure vieni soltanto a cenare e poi ti riaccompagno, o se vuoi andare a cen—Zitto Shannon, vengo con te. Dammi solo cinque minuti per cambiarmi-

La ragazza prese il bagaglio e si avviò verso la sua abitazione, passarono cinque minuti precisi e scese con nuovi vestiti, stivaletti neri calze nere che le arrivavano fino al ginocchio, dei pantaloncini di un violetto chiaro e una felpa nera. Shannon rimase incantato a guardarla scendere le scale con grazia, era bellissima, con qualsiasi cosa addosso e in qualunque situazione riusciva sempre a mostrare quella sua delicatezza.

-Perchè?-le chiese Shannon sorridendo vedendo l'espressione confusa sul viso di Kathrine -Perchè sei sempre così bella-

-Ci siamo conosciuti solo poche ore fa, e non mi hai visto di mattina-borbottò la ragazza superandolo e si infilò nel taxi. In meno di venti minuti si ritrovarono davanti ad una villa, chiusa da una recinzione nera, la villa era completamente bianca e a due piani. Superarono il cancello principale e si ritrovarono nel giardino dell'abitazione, Jared era sdraiato su una sdraio vicino alla piscina illuminata. La ragazza si avviò verso l'interno superando Shannon e si guardò intorno con meraviglia.

-E' la casa più bella che abbia mai visto-sbottò togliendosi la giacca e rimase con una maglietta nera con un segno della pace in bianco.

-Bene, cosa vuoi mangiare?-chiese il batterista portandosi una mano alla nuca un po' confuso.

-Ordiniamo pizza?-chiese la ragazza appoggiandosi al bancone della cucina.

-Ottima idea-disse Shannon annuendo più che convinto, prese il cellulare e chiamò. Kathrine si fece un giro in cucina e prese un cappello di lana se lo mise e sorrise, iniziò a girare per il salone andando in cerca di qualcosa per prenderlo in giro. Arrivò in una stanza al cui centro troneggiava una tavolo bianco da biliardo, attraversò la sala e in un salone arredato rigorosamente di bianco c'era una pianoforte lucido che attirava le persone a poggiare le mani sui suoi tasti. Passò oltre e andò in cucina a vedere che fine aveva fatto Shannon, lo trovò seduto sul divano a smanettare con il cellulare, si sedette vicino al batterista e vide che stava controllando le mail.

-Problemi?-chiese la ragazza cercando di capire cosa ci fosse scritto in quella pagina.

-Solo...niente. Niente di preoccupante-concluse Shannon bloccando il cellulare e avvolgendola con un braccio muscoloso.

-Ci sarà qualcosa, ed è evidente che non vuoi parlarne con me. E' lecito-disse la ragazza intrecciandosi la mano con quella dell'altro.

-Fatto il giro della casa?-chiese dopo averle baciato la tempia.

-Solo questo piano, mi manca quello di sopra-disse la ragazza aggiustandosi il cappello di lana.

-Allora l'accompagno io, se me lo permette signorina-disse Shannon alzandosi, le tese una mano che lei strinse con un sorriso e partirono per le scale. In quel piano c'erano sette stanze, tre per ogni parete e una porta alla fine del corridoio, le prime due stanze erano quelle degli ospiti, le altre due erano i bagni e le ultime erano le stanze di Shannon e di Jared. L'ultima stanza era insonorizzata, vari strumenti musicali erano messi in ordine e alcune chitarre attaccate alla parete. Poi c'era la batteria, la fantastica Christine come l'aveva chiamata lui, che troneggiava al centro della stanza, lucida e perfettamente intatta.

-Quindi è qua che passi il resto della tua giornata-commentò la ragazza passando un dito sulle corde di una chitarra.

-Pensi che non esca durante il giorno o la sera? Sono molto impegnato rispetto ad altre persone che stanno tutto il tempo a leggere libri-ribattè il batterista facendo voltare la ragazza.

-Sicuramente avrai ragione, Mr Sono il più figo dell'universo, amatemi!-lo prese in giro la ragazza indietreggiando fino a trovarsi davanti alla porta aperta, così girandosi di colpo alzò i tacchi e corse verso la stanza di Shannon, mentre la sua risata riecheggiava per tutto il corridoio. L'altro andò a bussare alla porta della sua stanza e cercò di capire cosa stessa facendo Katherine.

-Non puoi entrare è chiuso-urlò da dentro e si poté sentire il rumore dei libri nello scaffale -300 modi per una scopata! E' davvero questo che leggi Shannon?-chiese aprendo la porta tenendo il libro davanti, un'espressione sconvolta.

-Non è assolutamente vero, e poi funzionano!-balbettò prendendo il libro ed entrando nella stanza.

-O ti prego, mettilo in atto. Sono curiosa di vedere il fallimento-lo sfidò la ragazza sedendosi comodamente sul letto.

-Fai finta di essere in un pub, musica ad alto volume e duemila persone che ballano-iniziò Shannon guardandola bene.

-Duemila persone? Un po' improbabile-borbottò la ragazza mordendosi il labbro per non ridere.

-Tu immagina e fa silenzio. Bene, sto iniziando-annunciò Shannon ammiccando, si avviò verso la ragazza e ci si sedette accanto -Ti ho visto da lì, ho notato che sei l'unica a non ballare. Manca qualcosa in pista-

-Scusa? Non ti sento mi dispiace, la musica è troppo alta!-fece la ragazza scoppiando a ridere davanti l'espressione disgustata di Shannon che la buttò sul letto bloccandola con il suo corpo, le portò le mani in alto e la osservò bene, poi la baciò e la forza della ragazza se ne andò lentamente, le sue braccia finirono per avvolgere il suo collo e attorcigliare i suoi capelli.

-Rimani stanotte, per dormire-propose il batterista scostandole i capelli dal volto, lei fece un piccolo sorriso e gli accarezzò la guancia.

-Non voglio arrivare a domani e sapere che sono stata solo una nottata-disse tristemente la ragazza.

-No, no! Assolutamente no. Farò tutto per dimostrartelo, solo resta questa notte per far sì che tutto questo sia davvero reale. Che tu non sia solo un magnifico sonno, una mia immaginazione-disse Shannon baciandola di nuovo, prendendo quella bocca con tanto desiderio, che così poco avevo conosciuto.

-Bene, allora spegni la luce e chiudi le tende non riesco a dormire se entra un filo di luce-borbottò la ragazza togliendosi le scarpe, si infilò dentro le lenzuola e aspettò che Shannon l'avvolgesse con un braccio -Sia chiaro Leto, prova ad oltrepassare i miei indumenti e ti ritroverai castrato-

-Certamente-sussurrò baciandole la nuca, insieme dormirono fino alla mattina seguente, la seguente e la seguente.

 

 

 

 

 

 

 

 

4 anni dopo

 

 

 

 

 

 

 

Questo era il terzo colpo che riceveva alla testa, poi aprì gli occhi e si ritrovò un libro sollevato sulla testa, senza che se lo aspettasse il libro gli cadde sulla faccia provocando un leggero bruciare.

-Oddio Shan, mi hai fatto spaventare!-disse la ragazza che era a cavalcioni su di lui, spostò il libro e gli prese il viso tra le mani.

-Dovresti scusarti per avermi buttato il libro in faccia, ragazzina!-mormorò lui avvicinandola con una mano e baciandola. Dopo anni la sua passione, il desiderio e l'amore nei suoi confronti non si erano smarriti, si erano soltanto ingigantiti e vivevano più che bene nella solita casa condivisa con il fratello ancora single.

-Ho fame, ho preparato la colazione. Giù fra cinque minuti!-ordinò come sempre faceva, schioccò un dolce bacio a fior di labbra e scappò al piano inferiore. Il batterista si alzò, si vestì e seguì la ragazza, scese le scale e si ritrovò la cucina piena di cibo, Jared che mangiava mentre parlava con Katherine.

-Senti JJ non ti fare condizionare dalle persone! Come disse Skyward Sword...-iniziò lei.

-”Chiunque abbia qualcosa di speciale e raro verrà sempre invidiato da qualcuno. Purtroppo è la natura delle cose”-concluse Shannon baciandole la nuca da dietro mentre lei annuiva soddisfatta.

-Lo stare vicini vi sta facendo impazzire-borbottò Jared continuando a mangiare dal suo piatto pieno di pietanze.

-E' lui che ruba le citazioni- ribatté la ragazza mangiando un pancake con lo sciroppo d'acero. Jared se ne andò via dalla cucina rispondendo al cellulare mentre Shannon era seduto con una mano a reggere il mento e lo sguardo perso nel vuoto.

-A cosa stai pensando?-gli chiese Kathrine avvicinandosi e sedendosi nello sgabello vicino a quello del batterista.

-Al nostro primo incontro, sei così bella Kat- disse sospirando -Non capisco ancora come possa tu stare con me-

-Beh, ti fai le mie stesse domande, amico-scherzò lei accarezzandogli la guancia ispida -Sto con te perchè ti amo Shannon, perchè sei una persona fantastica e stando con me sei meraviglioso-

-Tu sei meravigliosa-disse lui attirandola verso di sé, la baciò ancora sentendosi completo come ogni volta che la sfiorava -Allora non ti dispiacerà se ti chiedo di sposarmi vero?-

-Cosa?-chiese lei ritornando per un attimo seria, poi lui uscì una scatolina nera di velluto e la aprì scoprendo un anello luccicante con un diamante al centro, la ragazza portò le mani alla bocca e si scostò dall'abbraccio -Oddio! Dimmi che non me lo stai chiedendo davvero-

-Sfortunatamente sì piccola-cercò di sdrammatizzare Shannon, anche se era preoccupato per la reazione della ragazza.

-Certo che sì! E non pensare che sia per l'anello-esclamò lei puntandogli un dito contro e poi gli saltò addosso abbracciandolo e baciandolo.

-Insieme all'infinito?-le sussurrò all'orecchio sorridendo per la felicità e per questo peso che si era tolto.

-Infinito moltiplicato per infinito-

-E' molto tempo-

-Perché è quello che voglio passare a guardarti e ad amarti Shannon-

-Speriamo anche a scopare allora-

-Porco! Sei un maniaco-

 

 

 

 

 

 

 

The end
 


Spero solo che vi sia piaciuta :) 




 

  
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