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Autore: angel malfoy    19/07/2004    7 recensioni
L'introduzione della storia deve servire ad indicare al lettore cosa sta per leggere ed anche ad invogliarlo ad aprire la storia. Ti chiedo pertanto di voler modificare l'introduzione della tua storia nel rispetto delle linee guida enunciate sopra. Oltre a questo, l'uso del linguaggio sms è da evitare anche nelle intro (che fanno parte integrante della storia), per cui ti chiedo di voler porre rimedio anche a questo.
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Hasta Luego
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sole fuori,batteva come non mai e quella mattina,tutta King’s Cross era affollata, un groviglio di gente intenta a girare a

Un nuovo anno

Il sole fuori,batteva come non mai e quella mattina,tutta King’s Cross era affollata, un groviglio di gente intenta a girare avanti e indietro nella stazione per trovare i rispettivi treni. Un movimento d’occhi che non si riusciva a tener conto dati gli spostamenti vari in quel luogo piatto e chiassoso dove le voci delle persone si ammassavano in un unico e scombussolante vortice di rumori che apriva la tensione. Con la gran movenza della folla, nessuno poteva notare la fila disordinata di ragazzi adolescenti che,con in mano dei carrelli ricolmi di pesanti bauli, strani pacchetti amorfi e civette rinchiuse in gabbia, tentava ineluttabilmente di oltrepassare la barriera che gli avrebbe condotti al binario 9 e ¾ dove gli attendeva maestoso, il grande fumante espresso per Hogwarts. Sì, perché quel giorno era il 1° di settembre e per molti studenti sarebbe stato l’ultimo anno trascorso ad Hogwarts. Lo era anche per Hermione Granger,ragazza responsabile cresciuta nell’intelletto e nella cultura del mondo della magia al quale apparteneva; ed era anche l’unica della famiglia ad esserlo. Ora,la sua stirpe era legata a quel mondo nuovo pieno di gaie speranze per vivere nel bene in compagnia della consapevole arte nel dominare le forze occulte della natura e di sottoporle al proprio potere: la magia. Purtroppo, come tutte le cose che sono venute al mondo,anche la diletta magia possedeva un suo carattere negativo: all’opposto universo della magia bianca, naturale,nella quale si fa uso dei rituali magici a scopi benefici, c’era la magia nera,che da tempo era stata dominata dal signore oscuro:Voldemort,principale rappresentante da cui tutti i mali venivano scaturiti a fine di provocare morte e distruzione. Per Voldemort, la via del male era l’unica cosa che lo avrebbe portato alla dominazione, al potere,inconfutabilmente scelta per distruggere quel piccolo neonato dai capelli nerissimi che a sua volta si dice,lo avrebbe abbattuto con la forza del coraggio e dell’onore. Almeno così raccontava la profezia che Harry Potter aveva scoperto veniva ricercata dal suo nemico giurato. Sì perché due anni prima a Harry Potter gli era stato concesso di venire a sapere dell’Ordine della Fenice alla quale molti suoi cari appartenevano. Sta di fatto che comunque ormai la lotta fra il bene ed il male era terminata ed Harry Potter ne era uscito vincitore. Harry Potter, Harry Potter, Harry Potter…… un nome che aveva segnato la storia e che aveva salvato il mondo della magia. Nessuno si aspettava che un bambino, un neonato di appena un anno con in fronte una bizzarra cicatrice a forma di saetta venisse temuto dal più grande mago del male esistente sulla faccia della Terra. Poi quegli occhi terribilmente verdi e lucenti racchiudevano in sé un calore inspiegabile, che rendevano unico un ragazzo rimasto orfano sin dalla tenera età. Però adesso, se possibile, il piccolo grande Harry viveva la sua adolescenza felice e senza rendersene conto,irripetibile. Hermione quel giorno era davvero carina:indossava una gonna appena sotto il ginocchio di jeans scuro tendente a sfumarsi in tutti i suoi toni e sopra,lievemente aderente e di manica a ¾ , una maglia verde mela con una scritta blu in tinta con la gonna. I suoi capelli erano assestati in una morbida coda che ondeggiava qua e là quando Hermione camminava a passo della sua solita e semplice andatura. Finalmente,dopo aver attraversato il binario poté entrare nel treno alla ricerca di uno scompartimento vuoto dove sedersi. Stranamente quella mattina non aveva incontrato i suoi amici,Harry e Ron,ma sapeva che sarebbero venuti a cercarla per tutto il treno. Passarono circa cinque minuti prima che potesse trovare posto a sedere e proprio quando stava tentando di sistemare il grosso e pesante baule nero sotto il modesto sedile che allestiva lo scomparto,ci fu un qualcuno che bussò al portello e che chiedeva ansiosamente di entrare. Quando Hermione ebbe finito la lotta contro il suo gatto tutto arruffato,Grattastinchi,che non voleva staccarsi dalla sua gonna,si alzò per aprire al disperato che stava picchiando i pugni contro il portello. Un ragazzo alto, moro dai capelli tutti scompigliati e dagli occhi vivamente identici ad un paio di smeraldi, le si parò davanti. In un primo momento ci fu un lungo silenzio per via dell’imbarazzo,poi,quando Hermione guardò la forma saettata della lunga cicatrice che il giovane portava sulla fronte,si ricordò improvvisamente che essa apparteneva al suo migliore amico.

“Harry!!” – esclamò la voce squillante della ragazza.

“Oh, ciao Hermione!” – rispose Harry – “Ehm, non è che c’è posto per me nel tuo scompartimento?” – continuò lui

“Ma, certo, io sono sola!Ma,un momento,dov’è Ron?” – chiese Hermione

“Oh,lui,è alle prese con Ginny,qui,un paio di stanze più avanti”

Entrambi entrarono nell’angusta stanza dello scompartimento e quando Hermione si sedette, Harry adagiò il suo grande baule scuro sotto al sedile accanto a quello nero di Hermione.

Hermione pareva piuttosto imbarazzata da quella sensazione e non voleva darlo a vedere. Si sedette accanto al finestrino e iniziò a guardare il paesaggio. Le fronde degli alberi sfrecciavano via col vento e i prati pettinati iniziavano a diventare terreni soffocanti dall’alta erba scomposta, dalla quale compariva di tanto in tanto qualche selvaggio fiorellino ceruleo. Hermione viaggiava con la mente in una dimensione tutta sua per ricordarsi delle avventure vissute durante gli anni ad Hogwarts: il primo anno quando si era comportata da attillata ragazzina quasi antipatica a tutti, il secondo anno quando aveva passato quel brutto periodo impietrita nel letto dell’infermeria a causa di quel maledetto basilisco, il terzo quando aveva regalato un bel pugno tosto sulla faccia arrogante del biondo malfoy, il quarto quando aveva partecipato al ballo del ceppo insieme a Vicktor Krum, il quinto trascorso a consolare a vita Harry dall’amore non ricambiato nei confronti di Cho e il sesto, il più bello, per via della sconfitta definitiva di Voldemort. Se li ricordava bene quell’istanti impassibili della sua adolescenza ma non poteva certo biasimare il fatto che c’era ancora un ultimo e indicente anno a Hogwarts, una scuola nella quale era cresciuta saputella e ardita proprio come una vera Grifondoro è veramente.

Si aspettava un nuovo anno, divertente e sereno, un anno fondamentale e ricco d’avventure, avventure che nessuno osava immaginare, inconsapevole delle sofferenze che avrebbe dovuto reprimere e sopportare a causa di un amore incontrollabile.

  
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