1
- Scegli un personaggio, una coppia o un
fandom: Liam/Niall;
2
- Apri la tua cartella di musica, seleziona la
modalità di riproduzione casuale e fai partire;
3
- Scrivi una drabble/flashfic che sia
collegata alla canzone che sta andando. Hai tempo fino al termine della
canzone
per terminare la drabble: dall’inizio fino alla fine, niente
esitazioni! Non
importa quanto scombussolata è la drabble;
4
- Scrivine 10, poi pubblicale.
Ringrazio
blue drop per l'idea!
Little smirk – The Dead Man Theory
(151)
Diciamo che la
cosa non mi è piaciuta affatto. Talmente poco
che le chiavi sono finite dalle mie mani al vetro. E poi al cortile di
sotto. Vetri. Dovunque. Pavimento,
mobili, te e
lui. Sul divano. Io, Liam Payne, non ho mai detto di essere un santo.
Paziente,
paterno, saggio. Ma sfottimi quel tanto di troppo, e tu - chiunque tu
sia - sei
morto. Quindi prendo il tuo numero
–
Danielle – e ti cancello dalla mia vita. Meglio - rifletto
lanciando il
telefono dal finestrino - ti elimino. Tu e Josh. Immagino che la sua fama non ti stesse sul cazzo, ecco.
Recupero le chiavi di casa di Louis, le uniche salvate dalla mattanza.
Finirò
la notte abbracciato al suo divano e a una vodka, ma Cristo,
ne vale decisamente la pena. Perché dopotutto, io e te
eravamo gli adulti. E tu, tu hai mandato tutto all’aria. Come
i veri adulti.
The
tear heals –
L’intreccio della Torre, colonna sonora (101)
Diciamo che
entrare da Louis e ritrovarmelo in piena maratona
Disney non era quello che mi ci voleva. Lui ed Eleanor mi guardano
stupiti,
accorgendosi poi con orrore del sangue che gocciola sulla moquette. Ed
ecco che
scappo in bagno, negando tutto, mettendo su la maschera giusta di
pacata allegria,
inventando balle, con Eleanor che mi guarda a labbra strette e con
l’espressione di chi sa tutto. Poi, mentre Rapunzel va avanti
in salotto -
ignorata da tutti - ecco il secondo giro di chiavi nella toppa. E sei
tu, in
emergenza cibo, e con un sorriso da un orecchio all’altro.
Don’t let it break your heart
– Coldplay (147)
«Ok,
non me lo…». «Taglia,
Niall. Non ne voglio parlare». Le mie parole, stranamente
taglienti nei suoi
confronti, non sembrano scalfirlo. Continua ad osservarmi mentre
mastica un
panino alla nutella, un angolo della bocca sporco e le guance rosse. Mi
si
avvicina, osservandomi mentre mi fascio la mano, masticando di gusto, e
continuando a sparare consigli a raffica. Il suo odore – un
misto di dopobarba
e zucchero filato – mi riempie il naso, facendomi toccare il
fondo. È per
questo che le mie grida coprono i suoi mormorii consolatori,
bloccandolo. Mi osserva
per un secondo, addirittura smettendo di masticare. Per poi vederlo
deglutire,
poggiare il panino, guardare per terra, pulirsi le mani, e poi tornare
a
guardarmi. Esaminandomi. «Tu, mio caro, hai bisogno di
più sesso. E nutella.
Entrambi, magari». «E magari me li forniresti
tu», gli chiedo a bruciapelo,
senza pensare. Rendendomi conto di avere fame,
improvvisamente.
Just a little bit – Kids of 88 (127)
«Veramente
no», mormora lui,
avvicinandosi e guardandomi dritto negli occhi. Mi tocca la fronte,
quasi per
la febbre. Io, il grande e maturo Liam, il padre dei One Direction,
accudito da
Niall. Parlami di ruoli invertiti.
«Ma
se insisti, potrei concederti la nutella. Per inciso, stai di merda.
Febbre,
credo». E prima che mi possa rendere conto di quello che
succede, sono fresco
di doccia, buttato sul letto degli ospiti di Louis, con Niall a
cavalcioni su
di me che mi fa un massaggio. Dopo avermi fatto finire il suo panino.
«Niall,
quasi non ti riconosco» mormoro, completamente perso dietro i
brividi delle sue
mani che mi sciolgono i nodi di tensione sulle spalle.
«Neppure io, ultimamente»
mormora dopo qualche secondo di silenzio, quasi per se stesso.
The
wolf – Fever Ray (181)
«Tu non
capisci, mi ha fatto
mangiare il suo panino» confido a Hazza con tono tombale da
sopra l’orlo della
pinta. «E ti ha fatto un massaggio. A cavalcioni. Su di
te» inarca il
sopracciglio sotto il berretto in lana, una fossetta che fa una breve
apparizione. La sua Guinness è ancora a metà, la
mia McFarland alla fine. E non
mi basta. «Stiles, cosa cazzo succede? Danielle,
io… non riesco neppure a
guardarla in faccia. Dopo anni di relazione». Mentre
Niall… Niall lo mangerei
in un boccone, tutto pelle bianca e sorrisi sinceri e occhi distratti
color
cielo. Mi sento il grande lupo cattivo. Nonna,
che occhi grandi che hai. Per guardarti meglio, bambino.
«Liam, che
pensieri perversi che hai» ridacchia, come se mi sentisse.
Solo dopo mi rendo
conto di aver monologato a voce alta per tutto il tempo. Cazzo.
«E tu non ne hai neppure idea di quanto io pensi sia
sbagliato tutto questo», mormoro. «Nah»
scuote la testa lui «quando inizia una cosa del genere, non
esistono più giusti
e sbagliati. Non se lui ti ricambia». Cosa?
Dellum
down – Cécile Corbel (119)
Dio, quando suona la
chitarra è edibile. Zayn
mi da’ una gomitata nel fianco, distraendomi dallo
spettacolo. Salvo poi inarcare il sopracciglio in
un’espressione che conosco
fin troppo bene. «Liam, te lo stai mangiando con gli occhi. E
tutti ti possono
sentire masticare». Lo ringrazio con un cenno del capo,
tornando ad osservare
le pareti dello studio, limitandomi ad assorbire ogni nota che sta
strimpellando dalla chitarra. È una ninnananna in celtico,
credo, e canticchia
le lettere sottovoce, senza che nulla sia comprensibile. Eppure, mi
sorprendo a
poggiare la testa tra le braccia, chiudendo gli occhi. Poi, la mano di
Zayn sul
collo, in un gesto di comprensione, assoluzione.
«Va tutto bene, Liam. Davvero». Mente, ma lo fa bene.
American
idiot – Green Day (120)
«Tu sei
fuori come due campane»
grido, quando lo vedo sporgersi dal trampolino. Piscina olimpionica
dello Sheraton Plaza, e siamo a
dodici metri
d’altezza. Alle tre del mattino. In un albergo deserto.
«E poi hai appena
mangiato». «Non sai più fare il padre
come una volta, Liam» ridacchia,
allontanandosi finalmente dal bordo a passi insicuri e avvicinandosi
alla
piattaforma. A me. Il costume è fottutamente basso sui suoi
fianchi, e cazzo se ha fatto pesi
quest’inverno. L’irlandese
non è Danielle. Ma credo di non averla mai guardata con lo
stesso sguardo,
ecco, con cui gli sto facendo lo scanner. Mi sento un idiota, ma non ne
posso
fare a meno. «Vieni qua» dico con un ringhio
possessivo, aprendo le braccia.
I found you – The Wanted (132)
Quando ricambia
il mio abbraccio,
posso giurare di sentire il mio cuore esplodere, oltre che sentire un
incendio
che parte dal basso ventre e mi rende un fascio di nervi. Cerco di
staccarmi,
improvvisamente cosciente di un incidente di percorso che mi gonfia le
parti
basse, ecco. Se non fosse che lui
non
mi lascia andare, no. Le sue mani si poggiano sui miei fianchi,
rimaniamo uniti
per la vita in una eccitante V e mi guarda, mi scruta come se non mi
avesse mai
visto prima. Non del tutto. Poi mi
sorride, grondando malizia da tutti i pori. «Non volevi che
mi buttassi, eh»,
mormora, poggiando il mento sul mio petto. Poi, con lieve movimento, mi
bacia
la clavicola. E, finalmente staccandosi, prende la rincorsa e si butta.
Da dodici
metri.
You make me feel – Cobra Starship
feat. Sabi (138)
«Coglione…
idiota… d’un
irlandese». «Basta con i complimenti o potrei
arrossire». «Mi hai fatto perdere
dieci anni di vita». «O riacquistarne altri dieci.
Quand’è l’ultima volta che
avevi fatto una cosa così avventata?».
«Quando ho spaccato una vetrata con un
mazzo di chiavi e ho buttato un’Iphone dal finestrino, Horan», gli soffio in risposta,
tagliente. Ha la sua testa nascosta
nell’incavo del mio collo. E respiriamo pesantemente
entrambi, appoggiati a
bordo piscina, i suoi capelli fradici e il suo corpo caldo una specie
di shock che non dovrebbe essere
legale. Mi
mordicchia leggermente una spalla, senza accennare al grido con cui
l’ho
cercato quando sono riemerso, e lui era là, a prendermi la
mano e a baciarmi.
Non parliamo, perché non sappiamo neppure noi cosa cazzo
stiamo facendo. In una
piscina. Alle tre di notte. Nello Sheraton Plaza.
Drumming
sound – Florence & The Machines (155)
Non ho mai avuto
paura dei
fotografi. Con Danielle era una lotta per ottenere privacy, ma era ok, è ok, per una star essere
fidanzato con
una donna. Con Niall? Non lo so, cosa siamo. Ora come ora, lui indossa
pantaloni e una mia felpa, è raggomitolato sul mio divano
– un monolocale nuovo
di pacca a Belgravia – e dorme con la sua testa nel mio
grembo. Io lo accarezzo
distratto, toccando con le dita ogni suo neo, ogni sua linea, baciando
quelle a
cui non so resistere. Lo sento muovere sotto di me, il suo cuore un
tamburo
costante, rassicurante, la sua presenza una cosa quotidiana come i suoi
baci
alla Nutella e la sua voglia di stare sopra a letto.
«Non ti avevo mai visto
così…», mi mormora, forse dai sogni.
«Non mi ero mai sentito così,
prima».
Mi hai dato fuoco, con quei tuoi occhi d’acqua. E ora c’è da pagarne le
conseguenze.
Please don’t say you love me
– Gabrielle Aplin
(136)
«Tu non
capisci, è perfetto, ma
io mi sento come se…». «Come se fosse
tutto sbagliato», annuisce comprensivo Louis.
Lui e Harry si guardano, complici, spalla a spalla, per poi tornare a
squadrare
me. «Non è mai stato così felice come
lo è ora, Liam» mormora Hazza con quella
sua voce da basso. «Lo vedi Liam? Eh, lo vedi?»,
aggiunge Louis con un tono
speranzoso. Scuoto la testa, mentre un sorriso mi tradisce e mi
distende il
viso. Oh, se lo vedo. Illumina di
luce propria le stanze, quel ragazzo. Illumina me.
«Ma non mi sento in diritto, è piccolo,
è…». «Che cazzo hai,
Payne? Non sono da te tutte queste pare».
Sospiro. «Mi ha detto che mi ama, capite? E io… io
non ho risposto». «Oh,
cazzo». Concludono con tono funereo
i due, in coro.
In this shirt – The Irreprensibles
(170)
Lo osservo mentre
conclude il
suo assolo, chitarra in mano e labbra sul microfono. E mi mancano
così tanto da
farmi male, cazzo. Anche se questa notte mi raggiungerà in
camera di nascosto,
perché mi perdona sempre.
Anche se Zayn
farà finta di coprirlo. Anche se tutti guarderanno da
un’altra parte. Senza
rendermi conto di quello che faccio, mi avvicino a lui per - manco a
dirlo - il
nostro ritornello in coppia. Si blocca per un secondo, sorpreso, per
poi
tornare a sorridere alla folla, agli altri, agli sguardi preoccupati di
chi sa. E quando gli avvicino il
mio, di
microfono, si sporge verso di me con un espressione divertita.
Cantiamo, e io
sento il calore, il suo profumo misto a sudore
da-concerto-sotto-i-fari-di-due-ore,
e lo guardo dritto negli occhi. Tutto sparisce, risucchiato da un buco
nero,
fino a che non mi rendo conto che siamo troppo vicini. E che lo sto
baciando. E
Dio, i suoi baci sono sempre
così… puri.
Come il primo. Come quest’ultimo.
In mondovisione, stavolta.
Gone
– Nelly feat. Kelly Rowland (192)
«Tu sei
fottuto. Io sono
fottuto. Noi siamo fottuti. Tutti»,
scala sempre più verso l’alto la voce di Simon.
L’osservo - alienato dal suo
incazzo -, mentre gli altri, alle mie spalle, sono zitti. Post concerto, post urlo delle fan, post casino
mediatico. Due ore
come due anni, visto che di lui non c’è traccia.
All’ennesimo insulto mi alzo
senza troppe cerimonie, e solo quando mi chiudo la porta alle spalle
– piano,
educatamente - mi rendo conto che gli insulti erano diretti a me, nel
tentativo
di fermarmi. Non c’è nessuno per i corridoi
– meglio, perché so dove trovarlo e
non voglio cazzoni tra i piedi. Apro la porta della mia suite ed
eccolo, accoccolato
sul letto, che mi guarda dal sotto in sopra, labbra socchiuse,
espressione
incerta e cappuccio della felpa sui capelli biondi. Mi siedo vicino a
lui,
cercando d’imprimermi ogni suo tratto. Marcandolo a fuoco
nella memoria. Non so
cosa ne vorrà fare di noi, dopo la mia cazzata. E lui,
è l’unica cosa che
conta, ora. Quindi mormorando piano, mi confesso.
«Lo
rifarei mille altre volte,
mi dispiace solo di averti messo nei casini». E aspetto il
verdetto.
Turn
around – Conor Maynard feat. Ne-yo (157)
E
lui mi sorride, stringe gli occhi sprizzando
scintille di gioia, le labbra si stendono, e sono sulle mie, le sue
mani al
collo. Quando apre la bocca gemo, come se fosse la prima volta, come se
non
conoscessi il suo sapore, il suo morsicare e giocare e accarezzare e
farci del
sesso, con la mia lingua. «Ti prego, non dirmi che
è solo un modo romantico e sadico per lasciarmi» mormoro
a voce roca, un tono più disperato
di quanto non voglia. Volano via felpe e camicie, tra sbuffi impazienti
e
fruscii. Sento la sua pelle sotto le dita, le sue spalle sotto le mie
mani, le
sue labbra sul collo, prima che mi sussurri un deciso: «Siamo
insieme in
questo, ora. Se cadremo, lo faremo insieme». Continua giocare
con me, con le
mie mani, come ieri notte. Come sempre. «E poi, siamo sempre
usciti bene in
foto, noi due», mormora divertito contro il mio ombelico.
Tell me a lie – One Direction (180)
«Quindi
è stata tutto un’illusione
delle telecamere? Uno scherzo giocato a milioni di fan?»,
chiede
l’intervistatrice. «Certo» annuisce Niall
con un sorriso imbarazzato. «Liam non
mi stava... Non quello». Annuisco anch’io,
quasi per confermare il
tutto. Vedo il nostro addetto alle Public
Relations tirare un sorriso di sollievo, mentre i ragazzi ci
guardano con
un’espressione allibita. «Oh, quindi…
non è stato nulla?»,
torna a insistere, quasi delusa. «Beh, è quello
che le ha
appena detto», interviene Louis acido - non più
splendidamente divertente come
al solito - e guardandomi di merda, come se fossi un traditore.
«No, non è esattamente
quello che ho appena detto. Non
è stato un semplice stato un bacio. È stata la
dichiarazione di amore di Liam a
me. E finalmente, perché era mesi che
l’aspettavo», spezza il silenzio dello studio
la voce chiara e limpida di Niall. E se dopo il concerto era scoppiato
l’inferno, non oso immaginare ora, con me e
l’irlandese che ci baciamo tra i
versi d’incoraggiamento e le pacche sulle spalle degli altri,
e i gemiti
d’orrore del nostro staff.
;
Insomma, mi sono
lasciata contagiare da blue
drop
(con addirittura
lo stesso pairing – decisamente adorabbbile)
e mi sono buttata. Per
inciso, questa è la prima ff in assoluto che scrivo sui One
Direction, e la
prima che pubblico da un anno a questa parte. E sì, sono un
po’ arrugginita.
Quindi spero che
la storia sia comprensibile, che Niall/Liam
vi sembri tanto hot quanto a me, e
che
non vi diano fastidio parolacce e riferimenti vari. Ma
visto il rating arancione, non credo siate capitate qua per caso.
Spero, almeno. ;)
Addirittura le
canzoni sono 14 (ben più delle 10 richieste) e
poco ortodossamente pubblico tutto insieme, e vediamo se la
va’ o la spacca.
Curioso che di tutte le canzoni solo una sia degli 1D, vero?
Anch’io ho
doverosamente insultato il computer, ma se il destino vuole
così…
A voi il
verdetto. :)
(P.S:
il titolo della
raccolta è quello di una canzone dei The
Black Keys, che fa tanto pendant con l’umore di
Liam nella parte “Please
don’t say you love me”)