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Autore: Mirin    03/01/2013    1 recensioni
«Giusto per sapere, avete intenzione di smettere di drogarvi entro la fine del mese?» urlò Jonghyun dall’altra stanza, superando il rumore dello sciacquone.
«Nah, non credo» gli rispose Key con aria malefica mentre mangiucchiava i biscotti negoziati con il maknae dal ragazzo assente.

un momento naturale e quotidiano visto in chiave SHINee, il che lo rende straordinariamente nonsense e pregno di demenza... almeno per LadieBlue.
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«KEEEEEEYYYYYYYYY!»
Normalmente, in un appartamento abitato da persone dalle funzioni mentali sane, un urlo del genere doveva mettere in allarme tutti gli inquilini ma Minho e Taemin non si scomposero affatto e continuarono a sorseggiare in modo beato –rispettivamente- caffè e latte al cioccolato.
Onew, che era comodamente sdraiato su due sedie leggendo il giornale, alzò lo sguardo verso il soffitto dove si stava svolgendo la mezza rissa fra Jonghyun e Key prima di sospirare e dare uno scossone alle pagine stampate.
«Credete che dovremmo salire sopra a controllare la cosa?» chiese il maknae con un baffo di latte scuro intorno alle labbra che Minho stava covando avidamente. Onew gli pestò un piede sotto il tavolo, intimandogli di mantenere decoro e decenza, mentre scuoteva la testa con una nonchalance non dissimile dal menefreghismo.
«Smetteranno di scannarsi da soli» aggiunse, andando a versarsi un’abbondante tazza di espresso.
«Sempre se si stiano picchiando» osservò Minho con un ghigno quando sentì il letto cigolare sulla propria testa, e Taemin gli lanciò un’occhiata obliqua.
«Quando sarai più grande, capirai.»
«Mi aspettavo gli chiedessi di andare sopra per spiegarglielo» disse ammirato Onew, appoggiandosi al bancone mentre sorseggiava il caffè. Sarebbe potuta essere una mossa molto cool se nella furia di fare un movimento sensuale non avesse urtato la caraffa, rovesciando tutto il liquido sul ripiano. Sospirando, il rapper gli lanciò uno straccio umido posato sul tavolo.
«LA MIA CUCINA!» strillò Key alla vista della macchia scura che si allargava sulla penisola, portandosi le mani nei capelli tagliati di fresco e arruffandoli, in un evidente momento di particolare instabilità non lontano dalla precarietà psicologica.
Bigiò gli ultimi quattro scalini con un salto, per poi lanciarsi a rotta di collo nella stanza e schivando Taemin per un soffio.
Minho stava iniziando a pensare di essere l’unico bipede con intelligenza umana in quella casa di psicopatici, osservando Jonghyun trascinarsi al piano di sotto con la maglia al rovescio e un po’ di dentifricio secco sul mento.
«Bentornati» li salutò secco Minho, con un invidia infondata … o almeno, non supportata da prove concrete.
«Per inciso, perché urlavi prima?» domando il leader, superando di volume i mugolii disperati dell’altro rapper -«Il legno di ciliegio non si smacchierà così velocemente, dannata Onew Sangtae!»- a Jonghyun, che mercanteggiava una fetta biscottata alla marmellata con Taemin, che ascoltava le offerte.
«Perché Kibum era da due ore chiuso nel bagno» rispose, consegnando la nutella al neo-ventenne per una pila di biscotti e latte caldo «perché i suoi capelli non erano perfettamente lisci e allineati secondo la fila sul lato, i riflessi non traevano tutti lo stesso colore e …»
«SIAMO IDOLS, MA NON SIAMO DONNE, CI TENGO A RICORDARLO» sottolineò Minho, con una nuova luce negli occhi.
«Ma se tu non aspetti altro che farti Tae-» la frase tagliente di Key fu fermata dalla perentoria mano di Onew che ridacchiava acutamente.
«Già, tanto per dire, non abbiamo nemmeno il ciclo» sostenne Taemin con cipiglio saccente.
Tre paia di occhi lo guardarono come se fosse ammattito.
«Insomma … sapete, quando … sì, ecco … le donne perdono …» tentennò Taemin, in difficoltà «STO MANGIANDO!» proruppe Jonghyun, sputando sul tavolo il cibo che aveva in bocca.
«Ecco, il colore è esattamente quello della marmellata alla ciliegia!» continuò allegro mentre il lead vocalist correva in bagno disgustato a svuotare la tazza riempita appositamente di fette biscottate con confettura ai frutti di bosco.
«Ma chi te l’ha insegnate queste cose, Taemin?» sospirò Key, accomodandosi sulla sedia temporaneamente vuota di Jong e lasciando lo scaffale lustro e brillante sotto gli occhi ammirati del leader.
«Umma» rispose quello con aria angelica, un biscotto intero in bocca e gli occhi da cucciolo.
«Non Key, vero?» chiese allarmato Minho, scambiandosi un’occhiata con Onew, ignorando il castano che lo incendiava con lo sguardo.
«No, la mia umma, la mia vera umma» confermò l’altro, ingoiando e rischiando il soffocamento.
«Ah…»
«Giusto per sapere, avete intenzione di smettere di drogarvi entro la fine del mese?» urlò Jonghyun dall’altra stanza, superando il rumore dello sciacquone.
«Nah, non credo» gli rispose Key con aria malefica mentre mangiucchiava i biscotti negoziati con il maknae dal ragazzo assente.
«Onew, prendi solo il caffè?» s’interessò Minho.
«Ieri abbiamo mangiato tutto il pollo.»
Un denso silenzio riempì la stanza, anche nel momento in cui Jonghyun fu tornato dal bagno.
«Perché l’hai chiesto?!» lo accusò Key, diventando verdastro a causa della nausea.
«PERCHÉ AVEVO DIMENTICATO CHI ERA L’INTERLOCUTORE!» sbraitò Minho, sbattendo le mani sul tavolo e spaventando Taemin.
«Minho-nim!» protestò quest’ultimo con severità insolita «dovresti mostrare maggior rispetto per il leader!»
«Grazie Taemin, sei il mio angelo» esclamò Onew riconoscente e sadicamente divertito dal rossore inconsueto che tingeva le guance del rapper.
«Chi di noi lo fa?» bisbigliò Jonghyun a Key che annuiva discretamente per non farsi notare dagli altri.
«Evidentemente ultimamente gli ha passato qualche tavoletta di cioccolato sottobanco» rifletté Key.
«Dieci, per la precisione» specificò felice Taemin «e mi ha pagato l’acconciatura dal parrucchiere!»
Dannatamente furbo, altro che ingenuo!
«Lo hai comprato per farti difendere da noi?» chiese Jonghyun sconcertato, dimenticandosi addirittura di urlare contro Key per aver mangiato i suoi dolci.
«Patetico» commentò sprezzante Kibum, le labbra a cuore arricciate in una smorfia di disgusto per la tristezza di Onew.
«Ma no, è Taemin ad essere stupido!» ribatté Jonghyun ancora più scioccato «solo dolci e parrucchiere? Io avrei preteso due settimane come mio schiavo e un giorno da passare a cavalluccio sulle sue spalle!»
«Perché avrei dovuto portarti a cavalluccio sulle spalle? Hai ventitré anni!» proruppe Onew, sbattendo con veemenza la tazza vuota sul tavolo. A volte Jonghyun e Onew, se si applicavano, passavano davvero per imbecilli.
La perdita di pazienza del leader scatenò una piccola zuffa fra i due sul se fosse giusto oppure no portare un adulto sulle spalle per un giorno. A volte Jonghyun e Onew sembravano idioti, ma accoppiati assieme diventavano effettivamente due dementi.
Taemin, per nulla toccato, continuò a sorseggiare beato la bevanda e Key, mentre si specchiava nel retro del cucchiaino, cacciò un urlo isterico: come poteva non aver notato che il colore degli strass della felpa non si abbinava a quello dei lacci delle scarpe?
Minho, a testa bassa, ebbe la conferma di essere l’unico bipede con intelligenza umana in quella casa di psicopatici.

Blue's noTH:
Buongiorno, Shawol! Come avrete notato, la shot è molto delirante e trasuda stupidità da tutti i pori ma, detto con il cuore, a me piace molto perché ci sono gli SHINee e tanto basta. E' molto leggera e senza pretese, non sarà un capolavoro ma non è importante per me, voglio solo divertire con questa fic e spero di esserci riuscita!
Buon anno a tutte e ricordate: forever making love, forever making you smile. (L)
Amore imperituro ai lettori e venerazione per i recensori!
Kiss,
Ladie.


   
 
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