Un fascio di luce entrava di traverso dalla porta della mia camera, ricordandomi che era ora di alzarmi.
Guardai la sveglia, le 10:00...di solito sarei schizzata fuori dal letto per entrare a scuola dopo l' intervallo, ma visto che ero in
vacanza ed era meta luglio mi alzai con calma e scesi in cucina a fare colazione.
Sul tavolo della cucina trovai una tazza con il latte ancora caldo e un biglietto "sono al mercato, un bacio mamma".Finito di sparecchiare andai in bagno a lavarmi. Nello specchio l'immagine di una ragazza di 16 anni con i capelli biondi cenere arruffati sul viso mi guardava con i suoi occhioni verde-grigi
ancora assonati, mi lavai con l'acqua per svegliarmi del tutto poi mi lasciai cadere sul divano nel soggiorno.
La mamma entro in casa sotto braccio della sua amica Cinzia, o come la chiamo io "la Vipera".
La Vipera e una donna dalla bellezza malvagia,con i capelli castani quasi sempre legati in una coda di cavallo tiratissima
come se fosse una frusta, gli occhi da gatta sempre truccati
pesantemente ti studiano per capire se vale la pena distruggerti, con la voce tagliente e vestita in modo autoritario proprio come il suo caratteraccio;
tutto l' opposto della mamma che ha una cascata d' oro al posto dei capelli, gli occhi a cerbiatto
ma grigi con una spuzzata d’ azzurro ed
ha un carattere solare che si rispecchia nel suo modo di vestire...
non so proprio come faccia a essere amica di Cinzia.
Le salutai con un sorriso e loro si sedettero di fianco a me, la mamma prese una mia mano e la strinse
forte guardando Cinzia ansiosamente.
-Hanno venduto la casa dietro, l' agente immobiliare mi ha detto che l' ha comprata un ricco inglese....-disse con  voce civettuola.
Dopo che finirono di fantasticare sul nuovo vicino la mamma mi lascio la mano -Che ne pensi Ari?- mi chiese la mamma
-Che e fantastico...ma almeno sapete chi e?-
-No l' agente mi ha detto che non poteva dirmelo perché il suo cliente vuole rimanere nell' anonimato- disse la Vipera con aria infastidita -Ma stai tranquilla che lo scoprirò!- lo disse come se fosse una minaccia, il che mi fece venire i brividi.