Storie originali > Fantasy
Ricorda la storia  |      
Autore: sakuraenn    03/01/2013    1 recensioni
Questa storia èstata scritta da me e pubblicata sul mio personal forum il 27/06/2011
Parla dell'incontro tra un Angelo Decaduto e Una ragazza umana. La storia si incentra soprattutto sull'incontro dei due e l'inizio del loro "rapporto"
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Una serata afosa come tante di inzio estate.
La gente cammina per le strade ignara del mondo che li circonda, troppo impegnata a soddisfare le proprie ambizioni personali, i propri fabisogni giornalieri e tutta una serie di inutilità quotidiane.
Nessuno di loro sogna neanche lontanamente, la materialità dei piani astrali che venera.
Sebastian lo sa; lui è un angelo caduto, esiliato nel mondo umano.
Da diverso tempo in disparte, osserva gli uomini e i loro sciocchi comportamenti, ogni cosa provoca in lui una risata, tanta ne è l'idiozia che percepisce, eppure questa sera, non ha alcuna voglia di ridere nonostante noti tante di quelle cavolate da far sbellicare.
Colpa di quella donna. Una ruga di irritazione appare sulla sua fronte corrucciata ricordandosi gli eventi della sera prima.
Aveva notato questa tipa con il cane che attraversava la strada e il camion impazzito che stava per travolgerla, d'impulso era accorso a salvarla ma, non riusciva a capire come, la tizia l'aveva visto con ali e tutto il resto.
La cosa era strana perchè lui, ben si curava di mascherarsi se si adoperava per aiutare quegli infimi esseri eppure, la tipa c'era riuscita, l'aveva visto.
In quel momento la sorpresa l'aveva lasciato a bocca aperta, e fra ringraziamenti e parole, alla fine si erano messi a chiacchierare.
Una novità, non parlava spesso con gli uomini, beh alla fine del colloquio la donna aveva osato schiaffeggiarlo, sostenendo, a suo dire; che gli uomini non erano insetti cerebrolesi.
Non la capiva quell'affermazione, tutto dimostrava il contrario.
Inquinamento, presunzione, l'arroganza, l'incapacità di osservarsi attorno, di aiutare il prossimo e inoltre l'apprezzare le bellezze che ci circondano..
Non capiva la filosofia di quell'umana, lui era un angelo caduto, uno dei portatori di morte, quindi; vedeva uomini da secoli eppure quella donna, osava, rinnegare tutte le sue credenze e convinzioni, ribellandosi al giudizio di lui; Un Angelo Decaduto.
Non riusciva a comprenderla e questo l'irritava parecchio.
Sospirò, voleva rivederla quell'umana e litigarci di brutto. Non gli piaceva chi osava, trattarlo a pesci in faccia.
Si scosto una lunga ciocca di capelli corvini dal volto magro e affilato e scese dal traliccio in cui era atterrando davanti ad una pozzanghera.
L'acqua rifletteva il suo viso mettendo in risalto il suo aspetto un po sciallaquato e le labbra carnose, sospirò sconfortato al vedersi; non è che si considerava brutto ma la sua immagine riflessa gli metteva malinconia; non voleva essere un angelo oscuro lui, non l'aveva mai voluto, aveva condiviso un opinione e basta e per questo era strato scacciato.
Sospirò di nuovo distogliendo lo sguardo dalla sua patetica figura e la vide la ragazza che desiderava, ma qualcosa in lei non tornava. Mancava il corpo era presente solo lo spirito.
Imprecò alacremente correndo da lei e tempestandola di domande, ma la giovane lo guardava disorientata come se non lo consocesse o non capisse le sue parole.
Allarmato si rese conto che quella era unicamente una proiezione astrale di lei e che doveva trovare il corpo materiale.
Si impose la calma e toccò la fronte di quello spirito chiudendo gli occhi.
Calò in un intenso stato di concentrazione penetrando nei reconditi di quella mente lontana, dopo un po' a vagare nel mare dei ricordi trovò, le immagini che cercava.
Agli occhi del suo io interno, apparverò una città al buio, un fiume, un vicolo; un gruppo di uomini che sogghignava e la indicava, poi un'alltra immagine, un vecchio capannone, l'idea di soffocare e l'estraneazione in cerca di soccorso.
Scisse la connessione mentale mostrando uno sguardo truce e si librò in volo.
Sapeva dove trovare quel luogo e ci si diresse a gran velocità.
Lui e solo lui poteva litigare con quella tipa, lui e unicamente lui, doveva maltrattarla e umiliarla per essere risarcito dell'affronto subito.
Dopo qualche minuto di volo frenetico individuò lo stabile e scese in picchiata, sfondando i vetri e mostrandosi in tutta la sua imponenza e aura malefica.
Le ali aperte apparivano in tutta la loro magnificenza contornando il fisico muscoloso e asciutto di Sebastian.
Il loro colore nero, lasciava che la luce generasse piccole sfumature argentee sulla superficie delle piume; lo sguardo carico d'odio saettava da un individuo all'altro, attento ad ogni movimento.
La banda di teppisti lo fissò inizialmente sorpresa poi avvertendo la pressione che la sua energia emanava, iniziò a tremare di paura.
Lui li fissò, poi fissò il corpo della donna svenuta a cui parte della camicia era stata strappata.La sua ira si accese ulteriormente.
Digrignò i denti sfoderando un palese intento omicida.
Avanzò di qualche passo ben deciso a carpire le vite di quei miserabili, loro però se la diedero a gambe levate, urlando terrorizzati e gridando al demonio.
Demonio... A quella parola si fermò e quasi scoppiò a ridere; un angelo decaduto non era un demone ma la sua pre-evoluzione.
Quanto erano ridicoli, facevano di tutta l'erba un fascio.
 Si calmò, avvicinandosi alla donna e schiaffeggiandola con forza.
<<  Sveglia umana >>
Lentamente lei aprì gli occhi e lo guardò, a fatica si alzò senza proferire parola, massaggiandosi le guancie.
<<  Potevi andarci piano, nessuno ti ha chiamato .>>
<< Bel modo di ringraziare il tuo salvatore .>>
<< Salvatore? Perchè l'hai fatto? Il salvarmi dico, mica eri obbligato .>>
Lui la guardò per un attimo soffermandosi a pensare;
<<  Perchè voglio litigare con te. Sei bizzarra, Mi hai sfidato e la cosa mi irrita un sacco. >>
<< Ti stai comportando come un fidanzato >>
<< Fidanzato? Sei impazzita dopo questa aggressione? Non capisco che intendi dire, sei ben strana a fare certe affermazioni. >>
<<  Lascia perdere..Come ti chiami signor Angelo della morte? >>
<<  Sebastian. Tu? Qual'è il tuo nome? >>
<<  Katrhina >>
<< katrhina...Nome curioso >>
La fissò alcuni attimi sogghignando poi riprese;
<< Sai che ti perseguiterò vero? Ti renderò l'umiliazione che mi hai inflitto >>
Lei accennò un sorriso
<<  Nessun problema ho già visto la morte in faccia. >>
Lui la fissò sorpreso non capendo e lei sorrise nuovamente,
Quell'angelo era interessante, finalmente qualcuno allentava la monotonia delle sue giornate e con lui inoltre non avrebbe dovuto fingere di non vedere quello che ogni giorno vedeva, non doveva fingere di non avere premonizioni.
<< Andiamo via mister Angelo Sebastian >>
Lui annuì, quella donna era incomprensibile a priori, cosa voleva dire con:" Ho visto la morte in faccia." Non capiva, ma sentiva che si sarebbe divertito in sua compagnia.
Uscirono insieme dallo stabile, come due avversari pronti a scontrarsi nella tenue luce della notte, giocandosi il tutto per tutto.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: sakuraenn