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Autore: elrohir    22/07/2007    3 recensioni
In una città divorata dal vento e dal sole, Lizard deve scoprire la direzione giusta. Amistad gli starà vicino, Amistad gli darà una mano, sicuro. Ma tutte le strade di Santa Soledad hanno la stessa storia, e lo stesso finale. Perché ogni lotta, ogni guerra – ogni amore – ha il finale già scritto. E l'inchiostro per cambiarlo, più non si trova.
Genere: Drammatico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Soft as the massacre of the Suns

DISAMISTADE

 

Soft as the massacre of the Suns

By Evening's Sabres slain.

Emily Dickinson

 

0.0

 

Santa Soledad veste in bianco e pudore.

Nei suoi occhi bassi non gioca alcuna luce. Sono neri – lunghi – profondi come il mare. Occhi di vergine che non conosce dolore. Occhi di donna che l'amore ha spezzato.

Inginocchiata a terra, guarda la Croce e spende voce per pregare.

Una preghiera cui nessun Dio presterà attenzione.

 

La preghiera di Santa Soledad odora di caldo e silenzio.

Dei pomeriggi spesi ad uccidere il Sole – a combattervi contro, sprecandovi sangue.

Odora del ventre di una Chiesa. Incenso e umidità e ombra scura. Fresco e pietra mischiati insieme. Legati, da un filo di vento.

 

Santa Soledad prega a mani giunte. Ginocchia in terra ascolta il freddo penetrar le ossa, quando fuori è caldo, è morte e vita.

Dentro la Chiesa solo il silenzio sa parlare.

Santa Soledad non conosce Dio in cui credere. Santa Soledad non ha mattino in cui sperare.

Continua a vivere ascoltando la sua voce. Ignorando i presagi di una notte già scesa.

 

Di notte l'aria si fa fredda. A Santa Soledad piovono incubi e sogni confusi.

Nelle sue case – si consuma l'amore. Si consuma la rabbia, e la morte e la vita.

Si accendono e spengono stelle. Troppe per foderare il cielo – non abbastanza per segnare il cammino.

 

E camminare si deve, sempre, anche a Santa Soledad. Ogni strada è da percorrere e mappare. Ogni strada è da ascoltare, carezza lieve e costretta – e fronte sparsa di gocce. Acqua benedetta che il Sole evaporerà.

 

Chiudere gli occhi per dormire. Il Sole non ci pensa mai.

A Santa Soledad batte tutto il giorno, ostinato, duro. Scioglie i pensieri in un nodo di desiderio malsano.

 

Desiderio di labbra e di gambe. Di carne e saliva e sudore. Desiderio di corpo – di vita – desiderio di rabbia succhiata all'amore. Desiderio di morte. Di sogno e fatica. Desiderio di frutto da leccare col sale.

 

A Santa Soledad il Sole non sa niente. A Santa Soledad il Sole neanche parla.

Guarda in basso disattento – batte raggi sul selciato.

 

La pietra brilla sotto l'ombra. Nella luce, si fa scura.

 

Ombra e morte nella vita. Luce e amore nella morte.

Santa Soledad respira l'abisso. Santa Soledad sa la violenza.

Ricorda lo stupro di un padre lontano – ricorda le grida di una madre straniera.

Ricorda la selva e l'odore e le bestie e la guerra. Ricorda l'oblio imparato a fatica.

Ricorda idiomi. Tradizioni smarrite. Ricorda fanciulli dalle pelli abbronzate.

 

Ricorda occhi neri. Lunghi. Profondità di mare.

Su volto di uomo di donna o bambino.

Su labbra ragazze. Sotto zigomi stanchi.

Ricorda sangue che ricama ferite.

 

E la Solitudine ha sapore di Sole. La Solitudine è Santa, e Straziata.

Ed è Vento.

 

Santa Soledad non conosce il futuro. Santa Soledad ha perduto il passato.

Rimane solo una vecchia preghiera.

Ma il Dio che l'ascolta, si è fatto ormai muto.

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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