Film > Le 5 Leggende
Ricorda la storia  |      
Autore: Erhien    03/01/2013    1 recensioni
[JackXCalmoniglio]
Sandman non parla mai, ma non è detto che veda meno degli altri. Ha visto qualcosa tra Calmoniglio e Jack che loro forse tentano di nascondere anche a se stessi. A tal proposito la polvere dorata del guardiano non può che fare del bene.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Bunnymund, Jack Frost, Sandman, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L’unica cosa che voglio dire prima di lasciarvi alla mia prima ff in questo fandom è che nessuno pubblicherebbe o  leggerebbe questo se non fosse per Makiri, la mia beta e migliore amica, che mi ha spinta a sciverla. <3 E ora buona lettura!

 

Present

 

Unicorni per quella bimba, un pallone da calcio per la sorella, dello zucchero filato grande come un grattacielo per quel bambino là, mille sfumature di colori pastello per quell’altro…

Oh! Ma perché non mi lasciano fare il mio lavoro?

Da quando il ragazzo d’argento è diventato uno di noi mi sembra che ci sia sempre più chiasso in giro.

Non che mi dispiaccia, nonostante la mia tempra possa dare l’idea del contrario.

Naturalmente è snervante, sì, essere interrotti  mentre si offre ai bambini il più bel dono che ci sia, ma adoro assistere ai discorsi degli altri; in particolar modo adoro osservare Jack e Calmoniglio, sono buffi con il loro modo di stare insieme così curioso.

Litigano, quasi si azzuffano,  ma una cosa il mio occhio vigile ha osservato: non possono fare a meno di non ignorarsi.

È una forza più grande di loro, talmente grande da far pensare che sia opera dell’Uomo della Luna, che è sempre così enigmatico con le sue scelte.

Per questo voglio aiutarli a capire cosa si scatena tra loro.

In questo momento siamo nella tana di Calmoniglio, il quale sta tentando di salvare qualche ovetto terrorizzato dai percorsi ghiacciati creati per l’occasione da Jack.

Le uova zampettano indifese, scivolando e ruzzolando in giro, dando luogo al miglior spettacolo di sempre per il Signorino dell’Inverno.

Il Pooka ha l’animo profondamente turbato, e se la prende col fautore dello scherzo, che nel frattempo schiva con estremo piacere il boomerang lanciatogli contro per punizione .

Quando il “giovane” spirito mi si avvicina un po’ di più, libero un po’ della mia magia, e lui cade faccia a terra come un sacco di patate.

Calmoniglio mi ringrazia, ormai stanco di dover dar retta al ragazzo degli scherzi; gli sorrido amichevolmente, ma presto attenzione alle immagini evanescenti che stanno prendendo forma sopra il capo di Jack.

Prima si vede del ghiaccio, delle palle di neve che volano per colpire la polvere dorata che ha preso le sembianze di un coniglio; poi tutto svanisce, ma si ricompone in un piccolo uomo e due occhi fissi su di lui che lo guardano con amore.

Rivolgo il mio sguardo a Calmoniglio, che assistendo alla materializzazione dei sogni del più giovane ha riconosciuto i propri occhi: è senza parole.

Dentolina parla per lui senza nemmeno chiedere e domanda cosa possa significare.

Nord da’ voce ai miei pensieri: il piccolo guardiano non brama altro che l’attenzione dello spirito della Pasqua.

È una situazione singolare, e sento di aver sbloccato qualcosa.

Calmoniglio non resiste un attimo di più e con una scusa inventata sul momento si congeda da noi in fretta e furia.

Non resta altro da fare che tornare alle nostre occupazioni, perciò Nord scuote Jack sgraziatamente per destarlo. L’imbarazzo tra i presenti è palpabile, ma il Guardiano della Meraviglia osserva il ragazzo con un sorriso pieno di dolcezza che lo disorienta.

Chiede spiegazione per prima cosa dell’assenza del Guardiano delle Speranza, e non ci stupiamo certo di ciò. È chiaro il caos che abbraccia i suoi pensieri, ma Dentolina è presa da un moto di compassione, e, mettendo da parte la gelosia e l’invidia delle attenzioni che Jack ha per il coniglio, gli racconta l’episodio.

È passato un mese da quel singolare episodio nella tana di Calmoniglio, e da allora non l’ho più visto, più  precisamente non in presenza di Frost.

Penso che ignorarsi così palesemente sia tipico dei bambini, e che non si addica ai Custodi dell’Infanzia. È per questo che sto cercando il Guardiano del Divertimento.

Lo trovo al primo colpo, una tarda mattina d’autunno, quando ormai il mio lavoro è quasi del tutto finito in quella parte di mondo. Siamo nella sua cittadina natale, e lui sta armeggiando con un po’ di neve, ma la sua schiena mi copre la visuale. Gli giro intorno e riesco a riconoscere un pupazzo di neve che ha le sembianze di un piccolo coniglio, ma appena il giovane si accorge di me lo disfa immediatamente, come fosse un bambino colto dal genitore mentre sta rubando dei biscotti dalla scatola.

Il mio volto è pieno di comprensione, lui lo nota e non tenta neanche di scappare, nonostante si noti che ci abbia pensato. Si siede con poca delicatezza su un tappeto di neve appena formatosi e sbuffa.

Mi guarda tristemente, e mi domanda cosa mai possa fare. Creo un punto interrogativo, benché io sappia a cosa si riferisca.

Jack è in difficoltà, ma alla fine dice a mezza voce il nome di Calmoniglio.

È inevitabile un mio sorriso divertito, e così creo una nuova immagine: lui  che cammina verso il Coniglio di Pasqua.

Il giovane mi ride in faccia, nega vigorosamente e fa per andarsene, ma io gli volo davanti, lo blocco e con aria severa gli ripropongo l’immagine.

Mi parla come se fossi impazzito, e mi chiede cosa mai dovrebbe fare una volta che si fosse trovato di fronte all’altro Spirito.

Sconsolato decido che mi rimane una sola carta da giocare: afferro Jack per un braccio e volo via con lui, con tutta la determinazione possibile, anche se devo ammettere che trascinarlo via contro la sua volontà non è così semplice.

Alla fine però riesco nel mio intento, e scarico il mio amico nella lontana tana di Calmoniglio. Quest’ultimo è intento a dipingere un uovo, ma ben presto si accorge di noi. Fa pure lui per scappare via per una di quelle sue gallerie, ma mi piazzo davanti a lui e gli indico senza tante storie Jack. Devo ammettere che mi stupisce che non sia volato via, ma a quanto pare anche lui vorrebbe risolvere questa situazione rimasta in sospeso.

Mi faccio da parte, ma non me ne vado via, sono troppo curioso di vedere come se la caveranno ora.

Non posso crederci che non si dicano nemmeno una parola! Sono lì, uno davanti all’altro e non si parlano mentre sviano imbarazzati lo sguardo.

Mi viene spontaneo coprirmi con una mano la faccia e scuotere la testa. Riesco a richiamare la loro attenzione e mimo l’azione del parlare.

È Jack a prendere l’iniziativa e così gli domanda cosa avesse fatto per tutto il tempo che non si sono visti; l’altro gli risponde indicandogli le uova.

Alzo gli occhi al cielo e sprizzo rabbia sotto forma di bombe di polvere dorata per l’esasperazione che mi provocano. I due Spiriti si stupiscono nel vedermi così emotivo, ed  è forse proprio questo che li sblocca.

Il ragazzo si rivolge allora all’altro guardiano e gli chiede di non evitarlo più, perché a lui piace giocare e stare insieme a lui perché… Calmoniglio ha in mano un uovo e lo sta porgendo a Jack.

Gli prende una mano con la sua zampa e gli dà quello che sembra essere un regalo. Lo Spirito dell’Inverno è chiaramente confuso, ma l’altro lo anticipa e gli spiega che per un mese ha fatto solo quell’uovo, ed è per lui. È particolare, diverso da tutti gli altri, di un celeste delicato che a tratti sfuma nel bianco con arabeschi in argento scintillante, che richiamano la forma del fiocco di neve. È brillante, e illumina lo sguardo di Frost.

Calmoniglio lo guarda aspettando una sua reazione, e io con lui.  

È sorprendente che il coniglio abbia perso un mese intero per un solo uovo.

Jack allora se lo mette in tasca e con un po’ della sua magia ne crea una copia sotto forma di ghiaccio e la dona al Pooka. È inevitabile che questi gli faccia notare che prima o poi il suo regalo si sarebbe sciolto, ma il giovane gli promette che ci sarebbe sempre stato per non permetterlo mai.

Quello che è successo dopo non lo so, perché ho lasciato così i miei due compagni, con in mano i loro reciproci pegni d’affetto.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Le 5 Leggende / Vai alla pagina dell'autore: Erhien