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Autore: fisio    22/07/2007    14 recensioni
"Gohan si fece attento nel seguire quello strano suono… il battito caridiaco del padre… quasi una nenia…le sue palpebre si fecero pesanti, si sentiva al sicuro, la stanchezza lo vinse e stringendo i pugnetti vicino il viso si lasciò andare a un dolce sonno."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chichi, Gohan, Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tra tutte le qualità che si potevano attribuire a Goku, l’uomo più forte della Terra, l’invincibile guerriero dai muscoli d’acciaio e dal cuore d’oro, di certo non si poteva dire che fosse il tipo da svegliarsi per il classico ago caduto per terra.
Assolutamente no!
Anzi… intorno a lui poteva imperversare la battaglia più cruenta e chiassosa, il suo letto poteva essere lambito da fiamme scoppiettanti, ma state sicuri che lui avrebbe fatto solo una cosa: dormire… . Così quella notte, nella canicola estiva che costringeva i comuni mortali a strisciare sul proprio balcone o in giardino per cercare un po’ di refrigerio , solo Kami sa come, il pianto disperato del suo primogenito si fece strada nei meandri nebbiosi della testa di Son Goku… . Prima aprì di malavoglia un occhio… poi, capita cos’era la fonte del rumore, si scosse un poco vagando con lo sguardo nella sua camera da letto; registrò due cose: sua moglie non era al suo fianco, come l’aveva lasciata prima di addormentarsi… e… nemmeno Gohan era al suo posto, cioè nella culla! Che Chichi l’avesse portato a fare due passi fuori? Certo, come no! Scosse il capo dandosi un buffetto in testa… era proprio da Chichi portare il loro bambino a fare una passeggiata nel cuore della notte! Bah, meglio alzarsi e scoprire cosa stava succedendo.
Così scalzo, con i soli boxer a coprire le sue nudità, si affrettò a seguire il pianto di Gohan che non era affatto diminuito in quei brevi secondi di riflessione. Scovò madre e figlio in soggiorno: evidentemente Chichi una volta data la consueta poppata notturna al figlio, si era soffermata ai piani bassi per trovare un po’ di tregua alla calura e aveva adagiato Gohan nel passeggino, cullandolo seduta sul divano. Però, la stanchezza delle precedenti notti passate insonni, dietro le lacrime del suo piccolino, doveva aver reclamato la sua vittoria e ora la giovane mammina dormiva sfinita sul divano con la testa appoggiata su un bracciolo e un mano ancora protesa sul manubrio del passeggino. Goku sorrise a quella scena: la sua apprensiva e dolce Chichi capace di staccare la testa a morsi a chi osava turbare la pace del suo bambino, ora era completamente… fuori combattimento per dirla in breve nel suo gergo . Raggiunse il passeggino e con uno dei suoi solari sorrisi cercò di chetare quella piccola furia, mantenendo un tono di voce appena udibile:
<< Su, su piccolino… ti sembra il modo di urlare a squarcia gola? Concedi un po’ di tregua alla mamma… Eh?Ma che diavolo...>> si meravigliò mentre lo sollevava dal passeggino, notando che, non si sa bene come, Gohan a furia di agitarsi, urlare e scalciare a più non posso, era riuscito a intrappolarsi con tutte e due le gambine in una sola gamba della tutina.
<< Si può sapere come hai fatto?>> gli chiese Goku gioviale << Di sole poche settimane e riesci a fare tutto questo macello?>>. Intanto il piccolo Gohan che da quando era nato, si era abituato a percepire un’altra “presenza” sporadica oltre a quella della mamma (un’ altra voce, un altro passo che nel buio della notte si avvicinava di soppiatto alla sua culla, un altro odore, non dolce come quello della mamma, ma forte e penetrante), aveva smesso di piangere e ora ascoltava attento la voce calda e amichevole di quella “presenza”.
<< Bravo, così… cosa c’è da piangere dopo tutto? Hai mangiato, la mamma ti ha fatto le coccole e la tua culla, che io personalmente ho montato, bada bene , è sicuramente la culla più comoda del mondo. Sai>> gli disse con fare confidenziale avvicinandosi al suo orecchio, mentre armeggiava con la sua tutina per rimettere apposto le cose, << L’ ho riempita con tante soffici nuvole! Sicuro! Io vado in giro su di una nuvola e se mi fai un sorriso prometto che porterò anche te un giorno>>. Ovviamente Gohan di tutto il discorso percepì solo suoni… ma quei suoni… gli piacquero.. erano amichevoli, affettuosi, davano sicurezza e per tutta risposta allargò la sua boccuccia in un tenero sorriso. << Oh, vedo che sei ragionevole!>> continuò a scherzare Goku, poggiando la testolina piena di capelli scurissimi sulla propria spalla, mentre con la mano libero cercava di ricomporre Chichi in una posizione più comoda.
Si concesse di fermarsi un attimo ad osservarla, continuando a cullare il piccolo Gohan: i suoi lunghi capelli riversi oltre il bracciolo della poltrona, le sue gambe longinee, abbronzate dal sole pomeridiano, quando si concedeva un breve pausa dai lavori domestici in giardino e quell’espressione sfinita, così rara da scorgere in lei sempre sulla difensiva, una vera combattente. Si lasciò sfuggire un sorriso compiaciuto: << E’ vero piccolo che la tua mamma è bellissima? Si, si. Ed è anche un ottima cuoca sai? Te ne accorgerai presto… >>, disse incamminandosi verso il piano superiore << Vieni, lasciamola riposare, non la svegliamo>>.
Così raggiunta la camera da letto si sdraiò sul lettone, adagiando il piccolino sul suo petto, all’altezza del cuore; Gohan si fece attento nel seguire quello strano suono… il battito caridiaco del padre… quasi una nenia… .
Le sue palpebre si fecero pesanti, si sentiva al sicuro ora; la stanchezza lo vinse e stringendo i pugnetti vicino il viso si lasciò andare a un dolce sonno.

Alle prime luci dell’alba Chichi si destò di soprassalto con una spiacevole sensazione: cielo! Si era addormenta! Si protese frenetica verso il passeggino per scoprire che era… vuoto? La spiacevole sensazione si impadronì completamente di lei. Non se l’era scordato da qualche parte vero? Oh kami, non è che era sonnambula e se l’era portato chissà dove? Ok, calma Chichi, respira: ieri notte… si… era nel passeggino prima che tu chiudessi gli occhi… e allora? Si guardò intorno perplessa: beh, di certo non poteva essere sceso da solo dal passeggino, e quindi… un’idea si fece strada nella sua testa passato il panico iniziale; che sciocca! C’era un semplice spiegazione, si disse con un mezzo sorriso a incresparle le labbra. Salì velocemente le scale che portavano alla sua camera. Si fermò sulla porta, cercando di imprimere bene nella sua memoria quel quadretto inusuale: Gohan che dormiva beatamente acciambellato sul petto del padre, mentre quest’ultimo lo teneva stretto per i fianchi per paura che potesse ruzzolare via. Era così raro ottenere che Goku
si occupasse di quel piccolo esserino, a causa dei suoi eterni allenamenti, che Chichi non si sentì il cuore di separarli da quella posizione e avanzando in punta di piedi si coricò anche lei. Facendo ben attenzione a non svegliare Gohan si appoggiò con la guancia sulla spalla del suo uomo e gli posò un delicato bacio sulle labbra.
<< Non pensi che meriti qualcosa di più?>> la raggiunse una voce canzonatoria, mentre stava per mettersi comoda nella sua parte di letto.
<< Prego?>> disse lei di rimando a bassa voce, con aria interrogativa.
<< Beh, >> continuò lui allargando ancora di più il suo sorriso << E’ grazie a me che Gohan non si è impiccato con la sua tutina, mentre tu, pigrona che non sei altro, stavi beatamente dormendo… Vergogna!>>. Goku fu fortunato che Chihi non sapesse evocare una super kamehameha con i soli occhi:
<< Cosa cosa?>> disse sprizzando indignazione da tutti i pori,
<< Certo>> continuò lui imperterrito << Se non ci fossi io in questa casa. Ma…>> la interruppe ancora prima che potesse replicare << puoi stare tranquilla, con me il tuo segreto è al sicuro: non dirò a nessuno che dormi anche se tuo figlio piange disperatamente!>>.
Cercando di contenere il suo disappunto e soprattutto il suo tono di voce, Chichi gli diede le spalle sibilando:
<< Sei fortunato che ci sia tuo figlio a farti da scudo! Pfui! Dormi! Che tra un paio di ore è già ora di alzarsi!>>.
Però contrariamente a quello che aveva “consigliato”, sentì dietro di lei una serie di movimenti e prima che potesse sincerarsi di quello che stava succedendo, si sentì voltare delicatamente da due mani forti: con sua grande sorpresa vide che Goku aveva appoggiato il bambino al centro del letto e ora, stando ben attento a non schiacciarlo, la costringeva a guardarlo negli occhi: << E ora che non ho più il mio “scudo”?>> le disse dolcemente, mentre con una mano le scostava un ciocca di capelli neri dal viso,
<< Mi vuoi picchiare?>> chiese fingendo preoccupazione mentre faceva due occhi da cucciolo.
<< Oh insomma, Goku >> borbottò Chichi esasperata << Cosa hai ‘sta mane? Non basta più Gohan che mi rende impossibile il sonno? Sentiamo: qual è la richiesta assurda di oggi? E no, non pensarci nemmeno a portare quel cucciolo di orso in casa!>>
<< A parte che quello sarebbe stato un regalo per Gohan>> sindacò sicuro il guerriero << Ho visto che TUTTI i bambini ne hanno uno nella proprio culla!>>
<< Ma Goku, che vai blaterando? Quelli sono peluche! PUPAZZI…>>scandì lei,
<< E comunque no. La mia richiesta di oggi è molto più semplice e veloce>>. Chichi si lasciò andare con la schiena sul materasso mettendosi una mano sugli occhi << Giuro che mi stai sfiancando! Perché non mi dici cosa c’è e cerchiamo di dormire quel poco che ci resta?>> disse con fare conciliante, guardandolo sottecchi.
<< Avvicinati… Non vorrei che il piccolo mi sentisse!>>
<< Prego?>> si stupì la ragazza inarcando un sopracciglio mentre si avvicinava, sperando di non dover ascoltare un’ennesima idea strampalata! Ma non ci fu tempo di capire cosa o come. Goku l’aveva sospinta fulmineo verso di lui e ora la stava baciando. Un bacio dolce, quasi timido, come a chiedere il permesso di quel gesto improvviso. Lo stupore di Chichi si tramutò ben presto in qualcos'altro, un misto di tenerezza e soddisfazione: e così anche quel ragazzo a volte molto bambinone era capace di simili gesti “da adulti”. Approfondì il bacio accarezzando la sua lingua con la propria: sapeva di ciliegia (forse il risultato di una precedente incursione notturna nel frigo? Mah…).
Quando si separarono gli rivolse un’occhiata maliziosa << Tesoro solo una cosa…>> gli disse tentando di celare senza successo un sorriso << La prossima volta, ti prego: sii più diretto! O corri il rischio di beccarti un manrovescio al posto di un bacio!>>. Goku arrossendo, si portò una mano dietro la testa, in una delle sue tipiche espressioni di imbarazzo e insieme a lei, si concesse una risata silenziosa . Si addormentarono così, quando orami il sole era già alto nel cielo, con Gohan a separarli in mezzo al letto, e intrecciando le mani al di sotto dei suoi piedini.

Peccato per loro però… che il neonato di casa Son dopo neanche dieci minuti di silenzio assoluto, decise che era arrivata l’ora di svegliarsi.



FINE



Al mio fratellino Michele, per tutte le volte che mi ha buttato giù dal letto in preda alle sue crisi di fame notturna!


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