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Autore: ladypanda    04/01/2013    2 recensioni
è la mia prima storia e spero vi piaccia.
dalla storia "quegli occhi castani mi colpirono e ,come un martello mandarono in frantumi le mie difese come una lastra di vetro , abbatterono le mie bugie , ma senza farmi male"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Non avevo dormito la notte per colpa sua , a dire il vero mi succedeva molto spesso di non riuscire a riposare per colpa sua .
La sua immagine sorridente e allegra si faceva largo prepotente tra tutti i miei pensieri e mi rubava il sonno per essere l’ unica protagonista a cui dovevo prestare la mia massima attenzione .
Da quando erano riprese le lezioni nella mio nuovo liceo, tutte le autoconvinzioni e i discorsi personali che rivolgevo a me stessa per dimenticarlo, erano letteralmente andati in fumo sin dal primo giorno di scuola , sin da quando mi aveva rivolto quel sorriso che la mia mente si è rifiutata di cancellare .
Ci avevo parlato , eravamo diventati amici .
Tutti avevano intuito il mio interesse per lui ma ,al contrario ,io non ho mai saputo se questa cosa era corrisposta .La mia parte razionale era intenzionata a vedere la parola " amico" come qualcosa di sbagliato e stupido dato che ,davvero ,sembrava che io gli andassi bene solo per le faccende scolastiche . Ma la mia parte romantica e sognatrice era convinta che fosse la cosa più positiva che mi potesse capitare , perché vedeva la speranza vacua che io potessi davvero interessargli.
Ma recentemente avevo avuto altro di molto più serio e molto meno piacevole da affrontare , avevo perso persone a cui tenevo molto e il mio famoso sorriso che
niente e nessuno era mai riuscito a scollarmi dalle labbra , da un po’ era solo una copertura per nascondere l’ uragano di emozioni dolorose che mi portavo dentro .
Solo pochi eletti , avevano il dono , se così si può definire , di conoscere le mie paure , la mia tristezza . Le mie notti insonni erano dovute al quesito che consisteva se dirgli tutto o no . se fidarmi , se credergli , se sfogarmi .
Avevo deciso di no , la parte razionale aveva vinto e io avevo messo sogni e speranze in un angolino  della mia coscienza .
Sopprimere la parte sognatrice di un ‘ anima ha un prezzo da scontare e lo scontai quella mattina : non riuscivo a sorridere e non sembrava nemmeno l’ ombra di me stessa: La mia bocca era rigida , orizzontale , i miei occhi di solito accesi di vita erano spenti ed avevano un colore appannato . Parlavo il minimo indispensabile e da fuori ero un blocco di ghiaccio .
Dentro invece ero una bomba ad orologeria , un vulcano a cui è stato tappato il cratere , un cigno a cui avevano tarpato le ali . tutto era chiuso in me ,ma niente e nessuno sarebbe riuscito a farmi scattare , non volevo , il mio falso orgoglio sarebbe stato intaccato e la mia assurda timidezza sarebbe stata più chiara del sole .
Lui si avvicinò a me ed inizialmente non ne capii il motivo : non avevo niente da dargli ,nessun compito da fargli copiare così ,pensai che si stesse avvicinando per arrivare ad un obbiettivo che di solito non ero io ovvero il banco di uno dei suoi compari  , proprio davanti al mio. Ma non girò quella mattina , non svoltò l’ angolo ma si fermò accanto a me , in piedi come me , di fianco al mio banco appoggiati al muro , come me .
Avevamo parlato la sera scorsa ma non gli avevo detto niente e come un’ attrice avevo recitato la parte della ragazza felice e spensierata che ero sempre stata . Non doveva notare cambiamenti e nessuno gli avrebbe detto nulla senza il mio consenso .
-cosa c’ è che non va ?
Niente x la verità andava per il verso giusto, ma cercai di rivestirmi dl mio ruolo della sera prima , sfoggiai un sorriso ma evidentemente lui non l’ì aveva bevuta .
  • Niente sto benissimo perché ?
Falsa.
Si girò verso di me , così , fulmineo . non me ne accorsi e lui fu abbastanza veloce da scorgere sul mio viso quell’ orribile sentimento che è l’ indecisione di parlare
Quei occhi castani mi colpirono e come un martello mandarono in frantumi le mie difese come una lastra di vetro , abbatterono le mie bugie ma senza farmi male . rimasi così interdetta e confusa . come a chiedermi come con uno sguardo lui avesse disintegrato tutto ciò per cui avevo lottato di mettere in piedi per proteggermi. Ma in un certo senso non avevo paura : quegli occhi sembravano dire “fidati”.
Il mio ghiaccio si sciolse così sotto qui due soli che erano i suoi occhi , mi ricordai di quello che provavo per lui e mi resi conto che quello che pensavo di provare era infinitamente più piccolo di quello reale .
Bastava gettare le armi un attimo , smettere di combattere da sola e chiamare rinforzi . bastava smettere di lottare contro i mulini a vento perché a lui , lo capii  allora , non avrei mai potuto nascondere niente.
Il mio cuore fece una capriola , potevo sfogarmi , potevo liberarmi del mio fardello e dividerlo con qualcun’ altro .
Tutto ciò che sentivo non uscì in modo isterico , esuberante , vistoso come io mi ero sempre mostrata ma sfuggì in una lacrima, che silenziosamente rotolò giù per la mia guancia , ma che non fece mai in tempo a cedere a terra . Una mano , la sua , calda, grande , leggermente ruvida l’ aveva fermata e l’ aveva raccolta come fosse un fiore raro dalla mia guancia.
Alzai gli occhi e lo guardai , lì bellissimo cm al solito davanti a me . Il sogno di tutte le notti ora mi si era presentato davanti . Sorrideva ma si vedeva che era preoccupato perché le sue sopracciglia erano leggermente corrugate e gli davano un che di buffo.
Mi sorprese quando mi afferrò la mano con delicatezza e intrecciò le sue dita cn le mie . fissai quel contatto perché era la cosa più incredibile che avessi visto.
Mi sentii osservata e alzai lo sguardo verso di lui , che adesso aveva occhi solo per me .
Non gli importava che tutti ci stessero guardando , non gli importava che sarebbe potuta entrare la professoressa da un momento all’ altro , non gli importava di non avere i compiti fatti perché l’ unica cosa importante ero io .
Fece un passo verso di me e il mio cuore fece fatica a rimanere al suo posto dalla gioia . sentivo il suo respiro caldo sulla spalla , la stretta più decisa ma delicata sulla mia mano e l’ altro suo braccio che era finito dietro la mia schiena attirandomi a sé.
“perché non mi hai detto quello che era successo ?”
E … perché ? perché non ero sicura se fidarmi o no ? perché ero convinta che mi stessi prendendo in giro ?
Le risposte erano tante ma non gliene diedi neanche una perché mi disse, ad un soffio dalle mie labbra :”non c’ è niente che non mi puoi dire ma soprattutto non ci potrà più essere da adesso più che mai qualcuno di abbastanza importante da farti piangere “
Non disse altro non ce n’ era bisogno , mi avvicinai come anche lui fece verso di me .
Appena posò la sua bocca sulla mia un brivido caldo mi percorse la schiena , elettrizzante e piacevole come lui .
Mano a mano il bacio diventò più profondo e sincero, è stato talmente bello che non mi sn accorta di cosa è successo intorno a noi .
Non lo ricordo ma so di per certo che, quando è entrata la professoressa ,prima di lasciarmi x la lezione, mi ha rivolto un altro dei suoi sorrisi , ma non uno qualsiasi ,uno molto più bello e sincero tutt’ ora stabile re dei miei sogni più belli.
 
  

  
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