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Autore: Mindbreaker    23/07/2007    0 recensioni
[Weiss Kreuz vs. Harry Potter]
Genere: Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Nagi goes to Hogwarts
Autore: moi, LoLL
Serie: Weiss Kreuz/Harry Potter
Rating: R (giusto per pararci le chiappe)
Note: non betizzata Disclaimer: I personaggi di Weiss Kreuz, purtroppo, non mi appartengono. Quelli di Harry Potter, per fortuna, nemmeno. Posseggo solo il mio cervello andato a male.
Warning: lo so, lo so benissimo che con questa fic rischio il linciaggio, ma non posso farci nulla se detesto HP e ho il senso dell'umorismo di Hannibal Lecter. Prendetela così, come un atto di demenza pura di una povera signora che non ne può più di sentire il suo vicino di casa che urla "qualcosa leviousa" a tutte le ore del giorno e della notte. Diciamo che la sconsiglio a chi ha fatto della saga di HP la sua ragion d'essere.

[Per chi non lo sa: Brad Crawford è un preveggente, Nagi un telecinetico e Schuldig un telepata]

***

"Ma perché proprio io?"

Crawford sospirò e si accinse a spiegare per la quinta, o forse sesta, volta. Aveva previsto che sarebbe stato difficile ma nemmeno le sue visioni gli avevano anticipato che sarebbe stato 'così' difficile.

"Perché sei l'unico che lo può fare, Nagi. Perché sono adolescenti, come te. Di certo non posso mandare Farfarello. O Schuldig... Dio, te lo vedi Schuldig in un posto del genere? No, mi serve un professionista e tu sei l'unico di cui mi posso fidare." Sperò che la lisciata avesse un qualche effetto. Inutilmente.

"Non cercare di manipolarmi, Crawford."

Crawford non aveva mai pregato nessuno. Attualmente, non aveva mai nemmeno chiesto nulla a nessuno; lui impartiva ordini e gli altri eseguivano. Era così che funzionava. Questa volta, però, si rendeva conto che avrebbe dovuto agire diversamente.

"Ok, allora senti questa. Il committente paga un milione di dollari."

Silenzio

"Un milione di dollari, Nagi, per un giochetto che puoi fare anche ad occhi chiusi. E il dieci per cento è tutto tuo. Puoi farne quello che vuoi."

"Trenta e la possibilità di scoparmi Bombay tutte le volte che voglio."

"Venti e Schuldig ed io possiamo... 'assistere'!"

" Venticinque e le motivazioni di questa missione."

Crawford sospirò. Detestava dover cedere. Ma c'erano volte in cui era inevitabile. E un milione di dollari era sicuramente una di quelle volte.

"Ok."

Nagi non si mosse. Incrociò le braccia e lo guardò dritto negli occhi, scocciato come non mai.

"E allora?"

"Allora cosa?"

"Le motivazioni. Voglio sapere perché qualcuno è disposto a pagare un milione di dollari per una missione così semplice."

Crawford sospirò di nuovo.

"Un cliente vuole cambiare il finale."

"Quale finale?"

"Ma della storia! Quale finale, se no!"

Nagi sembrava perplesso ora.

"Ma... nessuno sa come finisce la storia."

Crawford lo guardò offeso e finalmente Nagi capì.

"Oh..."

"Già, ho venduto l'informazione ai migliori offerenti e poi ho fatto una specie di asta, offrendo i nostri... servizi a chiunque volesse cambiare questo finale."

La cosa si stava facendo interessante.

"Ok, dimmi che devo fare esattamente."

***

Il viaggio era stato impossibile. Un treno carico di ragazzini rumorosi che agitavano bacchette pronunciando parole assurde. E avevano il coraggio di chiamare questa stronzata "magia."
Appena salito, Nagi avevo dovuto subito occuparsi di uno di questi odiosi mocciosi: un frocetto stizzoso e sicuramente represso, con i capelli ossigenati di un improbabile colore giallo paglia. L'arancio di Schuldig, a confronto, era decisamente elegante. Almeno era naturale.
Lo avevano circondato in tre, il frocetto ossigenato e due amici che gli facevano da spalla, e gli avevano intimato di lasciare subito quello scomparto, che era loro e che lui non sapeva con chi aveva a che fare. Nagi aveva sorriso e un secondo dopo, i tre fluttuavano lungo il corridoio del treno fino a finire dentro il cesso. E non in senso figurato. Non li aveva più visti per tutto il viaggio ma, in compenso, poco dopo si era trovato nuovamente infastidito da un altro terzetto. Questa volta si trattava di un ragazzo occhialuto con l'ara molto stupida, di un altro ragazzo con i capelli rossi e l'aria ancora più stupida e una ragazzina che fece scattare subito la sua misoginia a livelli mai raggiunti.
Pensò di fare volare anche loro ma poi ricordò le parole di Crawford: dare il meno possibile nell'occhio. Lui, lì, era uno studente come tutti gli altri. Almeno fino a che non avesse ricevuto il segnale.

Gli fecero un sacco di domande noiose, sopratutto la ragazzina. Chi era, da dove veniva, che razza di scuola era Rosenkreuz, quali erano i suoi poteri, se aveva un animale, com'era la sua bacchetta.
Quando rispose che lui non aveva una bacchetta, l'occhialuto lo guardò con lo sguardo stolido di un papero, il rosso scoppiò a ridere e la ragazzina odiosa disse con tono petulante che tutti avevano una bacchetta, altrimenti non poteva fare incantesimi.
Fu così che Nagi dimostrò che a lui non serviva nessuna bacchetta. La ragazzina usci strillando dal vagone cercando di disfarsi i dreadlocks in cui improvvisamente si erano annodati i suoi capelli. Gli altri due la seguirono, terrorizzati; non prima di essere andati casualmente a sbattere tutti e due contro la porta scorrevole.
Nessuno lo disturbò più per il resto del viaggio.

E nessuno lo disturbò nemmeno la settimana successiva. Gli strani incidenti che accadevano a chi provava a rivolgergli la parola erano un ottimo deterrente. Perfino i professori erano intimoriti da lui, ma non avevano scuse per punirlo perché imparava subito, faceva i compiti e non parlava mai durante le lezioni.
Solo uno, tale professor Snape, uno cui piaceva fare il duro con gli studenti, aveva provato a metterlo in difficoltà davanti a tutta la classe. Naturalmente, a Nagi che era stato addestrato a Rosenkreuz e lavorava in una squadra di killer professionisti, certi atteggiamenti facevano solo ridere. Così non ci pensò due volte a sollevare Snape e farlo volteggiare sopra la classe come se fosse un pallone pieno d'elio, in mezzo a un coro di "OHHH" e "AHHH". Quando finalmente Snape ritornò a terra, rosso come un pomodoro, minacciò di richiuderlo in una stanza buia e segreta per un mese a pane ed acqua. Nagi alzò un sopracciglio e obbiettò che a Rosenkreuz quello, in genere, era un premio, non una punizione. Se volevano punirlo, gli davano scosse elettriche ai testicoli.
Snape uscì a grandi passi dalla classe in un nero svolazzare di mantello e capelli.
In fatto di colori, però, dovette ammettere Nagi, Snape aveva un gran bel gusto.

Naturalmente non ci fu nessuna punizione e tutto continuò nella solita noia mortale. Tranne per una cosa: Nagi aveva scoperto che, di notte, nei dormitori dei ragazzi, era un via vai continuo di incontri segreti, sospiri spezzati, fumetti porno e litri d'olio consumati.
Quella era la scuola più gay che si potesse immaginare! E ora si spiegava perché le ragazze lì erano tanto acide. Questa sarebbe stata una notizia che avrebbe fatto schiantare Schuldig, ne era sicuro.
E, parlando di Schuldig, erano passate quasi due settimane ma Nagi non aveva ancora ricevuto il segnale di portare a termine la sua missione. Si chiese se non fosse insorto qualche problema. Scartò l'ipotesi. Era il 19 luglio. Avrebbe aspettato ancora un paio di giorni e poi avrebbe contattato Schu telepaticamente.

Ma Nagi non dovette aspettare molto. Alle dodici precise del giorno dopo ricevette quella speciale onda telepatica che era il segnale inconfondibile di Schu e che voleva dire: procedi.
In quel momento, Hermione Granger, la ragazzina a cui aveva annodato tutti i capelli sul treno, stava istericamente agitando la mano per rispondere ad una domanda di Snape, che, come al solito la ignorava, preferendo invece dare corda, o leccare il culo, avrebbe detto Farfie, al frocetto ossigenato, che, a quanto pareva, era figlio di un pezzo grosso.
Nagi sorrise e finalmente comprese che mai, nessun'altra missione gli avrebbe dato così tanta soddisfazione. Li odiava tutti. Dal primo all'ultimo: perdenti e sfigati, saccenti e presuntuosi, boriosi, inetti, inutili surrogati di maghi che chiamavano il loro stupido agitar di bacchette e farfugliar di parole "incantesimi".
Ora avrebbero avuto una dimostrazione di cosa fosse il vero Potere.
Senza nemmeno un battito di ciglia, cominciò a muovere oggetti, a combinare elementi, a manipolare la materia. E in un istante si scatenò l'inferno.
Si alzò dal suo posto con calma, in mezzo a grida di terrore e di dolore, protetto dal suo scudo psichico, mentre fiamme e acidi divoravano tutto ciò che incontravano. Camminò piano verso l'uscita; con un gesto della mano ridusse in una poltiglia sanguinolenta uno strano essere senza bocca che gli si era scagliato contro ululando parole incomprensibili.
Cinque minuti dopo era fuori. Dieci minuti dopo, di Hogwarts restava solo un cumulo di cenere. Uno schioccare di dita e, da nulla, si formò una piccola tromba d'aria che le disperse. Per sempre.

In quel momento, arrivò una Jaguar rosso fiammante. Vi scese Schuldig, con tanto di cappello da chauffeur, anche se Nagi sospettava che centrasse più con i giochetti che Schu faceva con Brad più che con una vera e propria divisa da autista.
Schuldig si inchinò davanti a lui e gli aprì la portiera. Nagi sorrise, scosse la testa e si accomodò sul lussuoso sedile in pelle. Farfarello, di fianco a lui, gli scompigliò i capelli e Crawford, dal suo posto di fianco al guidatore, si voltò e gli concesse uno dei suoi rari sorrisi.

"Sei l'eroe del giorno, Naggins," disse Schuldig, senza cercare di nascondere l'orgoglio.

"Un giochetto da ragazzi. E molto appagante, se posso aggiungere. Ma ora, se non vi dispiace, gradirei tornare nel mondo reale e possibilmente trovare Bombay legato al letto e pronto per me."

Crawford annuì. "È già tutto pronto, Nagi. Posso affermare che te lo sei guadagnato."

"Insieme ai duecentocinquantamila dollari."

Crawford pensò che, a volte, Nagi era un po' troppo simile a lui. In quel momento squillò il cellulare.

"Crawford." Rimase ad ascoltare per pochi secondi prima di rispondere. "Missione terminata con il massimo successo. Molto bene, la ringrazio." Ancora una pausa, un po' più lunga. " Mh. Certo, se proprio vogliamo essere sicuri. Dipende dal prezzo naturalmente. Ottimo. Affare fatto. È un piacere fare affari con lei, Mrs LoLL. Le porteremo la testa della vittima a riprova della buona riuscita della missione. Ah. Va bene certo, come preferisce. Addio."

"Chi diavolo è Mrs LoLL?"

Dallo specchietto retrovisore, Nagi poteva vedere il ghigno soddisfatto di Crawford.

"La nostra committente. È molto soddisfatta di come è stata condotta la missione e ce ne ha commissionato subito un'altra. Mi spiace, Nagi, ma dovrai aspettare un paio di giorni prima di vedere il tuo gattino."

Nagi sospirò, ma, del resto, quello era il loro lavoro.

"Ok, Schu, cambio di direzione."

"Agli ordini capo, dove andiamo?"

"Scozia. C'è una certa Signora Rowling da sistemare."

*Fine*
  
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