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Autore: Samarskite    04/01/2013    7 recensioni
You might be left with my hair
but you’ll have your mother’s eyes
Hold your body in my hands
be as gentle as I can
now you’re a scan of my unmade plan
A small bump
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Small Bump


 
I’ll hold you tightly
I’ll give you nothing but truth
If you’re not inside me
I’ll put my future in you




Cammino avanti e indietro, avanti e indietro, sembro un animale braccato, anzi forse adesso che ci penso nemmeno gli animali braccati hanno questo nervosismo addosso.
Un'infermiera, molto gentilmente devo aggiungere, mi posa una mano sul braccio con delicatezza e mi chiede se voglio una Calmomilla. Secondo me ha più o meno la mia età, ma ad occhio sembra più giovane.
"No, grazie. Le Calmomille non hanno effetto su di me.", le spiego afflitto, il che è vero. L'infermiera, che poi guardando attentamente non è un'infermiera ma una Guaritrice, sorride e va a sedersi sulle seggioline della sala d'aspetto, e mi fa segno di prendere posto accanto a lei.
Obbedisco, perchè devo trovare il modo di sopportare le pene di quest'inferno.
"Posso chiederti come ti chiami?", mi chiede la Guaritrice sorridendo. Noto che è passata dal lei al tu, ma la cosa non mi crea alcun tipo di problemi; in situazioni come questa, non posso permettermi di far caso ai formalismi.
"Sono Ronald Weasley, piacere.", dico tendendo la mano.
La Guaritrice sorride lieta e la stringe. "Oh, quel Ronald Weasley. Piacere, sono Queen A. L. Knowledge."
Osservo con simpatia quegli occhietti neri neri e quei capelli rosso scuro. Ha la pelle pallida e, contravvenendo a quelle che mi paiono le regole del San Mungo, indossa un cappellino di lana nero. Non so perchè, ma mi ricorda Luna Lovegood, anche se fisicamente non hanno nulla in comune: Luna è bionda e ha gli occhi chiari, Queen ha gli occhi scuri ed i capelli rossi; Luna ha gli occhi enormi, a palla, da svitata, mentre Queen li ha piccoli ed acuti, come se ti penetrasse dentro.
"Per cosa sta A. L. ?", le chiedo incuriosito. "Se posso chiedere.", aggiungo poi rendendomi conto che potrei suonare scortese.
Queen sorride: "Sta per Athene Lovegood. Athene è il mio secondo nome, mentre Lovegood è il cognome di mia madre. Perchè hai la bocca aperta?"
Mi affretto a richiuderla. "Sei... Sei la.. Di Luna... La...?", balbetto confuso.
"Sono la cugina di Luna, esatto.", dice, felice di avere qualche conoscenza in comune. "Ma sfortunatamente il pragmatismo che mi contraddistingue non è tipico della famiglia.", aggiunge poi sorridendo. "Ad ogni modo, torniamo a noi. La tua stanza è la numero...?"
"Sessantatrè.", rispondo a colpo sicuro. Queen estrae la bacchetta e chiama a sè la cartella clinica.
"Uhm.", dice facendo la bocca a pesce e storcendola verso sinitra. Mantenendo la posizione mi lancia un'occhiata e poi scoppia a ridere. "È il primo, eh?", chiede.
"Sì, o non sarei così nervoso.", rispondo impermalosito incrociando le braccia.
"Oh, no, non è detto. C'è gente che è al quinto, tipo Bolstein Awdaner, e ancora sviene. Tranquillo.", mi rassicura lei. "Andrà tutto bene. Come si chiama tua moglie?"
"Hermione Granger.", dico stupito che Queen, conoscendo il mio nome ed una mia intima amica, non sappia con chi sono sposato.
"Oh, giusto.", dice invece lei. "Probabile che fossi anche al vostro matrimonio. La Burrobirra era ottima." Sarà pure diversa da sua cugina, ma nei rapporti sociali è svagata quanto lei.
Queen sta per chiedermi ancora qualcosa, quando sento il rumore di una porta che si apre.
Poi le mie orecchie sono perforate da un suono che ho sentito solo una volta nella mia vita quando, anni fa, Ginny è uscita da quella stessa stanza, reggendo un fagotto come quello che ora regge Hermione.
Lo stesso suono, solo più acuto.
Il pianto di un bambino.
Il pianto del mio bambino.
Il pianto di mio figlio.
Mi volto verso Queen. La conosco da pochi minuti ma è la mia àncora.
Non sono pronto. Non sono pronto, non sono pronto. Sarò un pessimo padre, non so nemmeno come si guidano le macchine, non so come si cambi un pannolino, se andrò al parco con mio figlio capace che me lo dimentichi sul Nottetempo, e se lo perdo poi posso fare "accio bambino Weasley" o è troppo pericoloso?, e se non fossi capace di educarlo?, e diventasse tipo Malfoy due la vendetta, se fosse un inetto come me e a scuola si facesse male e vomitasse lumache?, se anzi non fosse affatto magico?, se a scuola non trovasse amici e ci stesse male?, se James Potter non gli insegnasse a giocare a Quidditch perchè troppo impegnato a sbavare dietro una tipa carina?, se anzi cadesse dalla scopa e si rompesse l'osso del collo? Come faremo io ed Hermione?
Per le mutande di Merlino, non prenderò più in giro Harry per il nervosismo che aveva quando è nato James.
E come farò ad insegnargli a non dire Per le mutande di Merlino e Miseriaccia se lo dico sempre io?, e come farò se la prima parola che dirà sarà Magia, Mamma, Pane, ma non Papà?, come farò se verrà preso di mira, come gli spiegherò le cose strane che gli diranno i suoi amici, come spiegherò la differenza tra Magico e Babbano senza suscitare in lui razzismo, e come gli spiegherò la storia di Io-So-Ch... di Voldemort?, come farò se ama i ragni? E se fosse strabico? E se fosse...?
"È bellissima.", sussurra Hermione osservando il piccolo bozzolo tra le sue mani con una tenerezza nello sguardo che non ha mai avuto prima.
Un momento. Stop. Rewind. È una femmina?
"Lei è...", balbetto sconnesso.
"È una cucciola. Guarda. Tienila in braccio.", mi sussurra Hermione.
Di riflesso, indietreggio, (non ho mai tenuto in braccio un bambino senza che sotto ci fosse una superficie morbida!) ma sento la mano di Queen sulla schiena che mi ferma.
"Guarda.", mi dice. "Devi tenere su la testa in modo che non cada all'indietro. Per un bambino appena nato è troppo pesante... Ecco, così... Bravo!"
Ce l'ho in braccio. Ho in braccio mia figlia. La guardo negli occhi, che sono definitivamente quelli di Hermione, e che mi osservano curiosi. Ha le mani aperte verso di me, e curiosamente ride. Come Hermione. È tutta lei.
Oh, ha le fossette, noto incantato.
"Ciao.. Ciao...", le sussurro mettendole il mio indice davanti al nasino. Lei lo afferra con tutta la forza di cui è capace e ride di nuovo.
Sento che anche Hermione e Queen ridono, e rido anche io. È bellissima.
"Come la chiamiamo?", chiedo ad Hermione.
"Non so, volevo sentire il tuo parere.", mi dice lei affiancandosi a me per vedere la bambina negli occhi.
"Rose.", dico d'impulso continuando a giocare con la bambina, ricordandomi che nel mio primo vero appuntamento con Hermione le avevo regalato una rosa facendola comparire dal nulla.
"Rose...", ripete Hermione a mezza voce. La guardo negli occhi assorti, segnati da occhiaie, il viso tirato eppure così immensamente felice. "Mi piace. Rose Weasley. Mi piace.", ripete ancora.
Guardo ancora quel piccolo fagotto che nei prossimi mesi ed anni mi toglierà soldi, sonno, pazienza, ma che mi darà anche grandi soddisfazioni. Rose ride per la terza volta. Sarà una bambina felice.
"Ti dirò solo la verità", le sussurro la promessa. "Ti proteggerò da tutto, senza nasconderti nulla. Dormiremo insieme il martedì mattina, quando la mamma dovrà alzarsi per andare al lavoro ed io e te saremo in casa da soli. Ti darò il mio futuro."
Hermione mi osserva con le lacrime agli occhi.
"Sei mia, ok? L'ho saputo dal momento in cui ho visto il pancione della mamma, quattro mesi fa. Sei Rose.", continuo sorridendole.
Rose muove su e giù i piedini e la sua espressione serena diventa all'improvviso confusa.
"Ha fame.", dice Hermione brusca con voce rotta, e mi piace pensare che sia per ciò che ho appena detto.
"Sicura?", le chiedo ansioso. Prima non volevo Rose in braccio, ora non la lascerei mai più, ma gliela do' comunque a malincuore.
"Certo che sono sicura. Ho letto tutto sull'argomento.", replica Hermione senza pensare.
La guardo e scoppio a ridere. "Avevi letto tutto anche sui mostri, e vedi bene chi ti ha salvata dal troll il primo anno..."
Mi aspetto che salti su coi nervi ai fior di pelle, che mi chieda se bambini e mostri siano la stessa cosa. Invece si scioglie in un sorriso. "Giusto. Meglio chiedere conferma ad una Guaritrice.", e lancia un'occhiata a Queen.
Queen annuisce. "Ha fame, ha ragione."
Mentre Hermione si siede per allattare Rose, io guardo la mia piccola con un misto, immagino, di tenerezza e divertimento. "Tu sei il nostro nuovo troll. Ma quando piangi non ti possiamo chiudere nei bagni, suppongo."
Hermione stavolta scoppia a ridere davvero. "Ronald, te l'ho mai detto quanto tu sia stupido?"
"Tutti i giorni, ma amo sentirmelo dire se sei tu a rimarcarlo."














 

 

  
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