Stai correndo, Ranmaru. Stai correndo a perdifiato. Perché stai correndo, Ranmaru? La tua testa continua a urlarti dietro "È colpa tua. È colpa tua" perché è, effettivamente, colpa tua. Sei vuoto, non riesci a pensare, stai semplicemente correndo. Stai semplicemente correndo da lui per salvarlo. Stai semplicemente correndo da lui per proteggerlo. Stai semplicemente correndo da lui perché ha bisogno di te. 
Più volte si era dimostrato infastidito dal comportamento di Kariya, più volte ti sei arrabbiato per la sua gelosia perché più voltegli avevi ripetuto che Masaki è solo un amico.
Il problema è che non hai saputo leggere i suoi sentimenti, Ranmaru. Il problema è che siete caduti nella disperazione, entrambi. 
 

You’re doing all these things out of desperation
 

Masaki, per la quarta volta consecutiva, trascinò Kirino a casa con la scusa di dover recuperare delle materie. 
"Il senpai ha ottimi voti" se n'era uscito. Kirino cercò, invano, gli occhi di Shindou che, però, si era già voltato nella direzione degli spogliatoi.
Si caricò sciattamente la tracolla sulla spalla ed era andato via in silenzio, senza neanche girarsi a guardare.
Non era questo che volevi?
Masaki è solo un amico. Masaki è solo un amico. Masaki è solo un amico.
L'ha ripetuto fino alla noia. Aveva cercato di convincere in tutti i modi Shindou, ma la verità è che voleva solo convincere sé stesso.
Provò a non pensarci, voleva solo andarsene via il più in fretta possibile, voleva correre da lui, voleva correre da Takuto.

You’re going through six degrees of separation

Si sedette di fronte a lui con i libri aperti, inchiodando gli occhi alle pagine colme di incognite, formule e radicali. Si doveva concentrare sullo studio. Non doveva pensare ad altro, non doveva.
"Kirino-senpai, non ho capito il procedimento" sussurrò Kariya indicando un esercizio sul suo libro.
Si avvicinò per scrutare meglio l'esercizio ma la vista vacillò quando il ragazzino lo fece ritrovare con il petto sul tavolo. Sentì le sue mani circondargli la vita, facendolo rabbrividire ogni qualvolta il suo respiro andava a solleticargli il collo.
"Kariya, smettila."
"Vuoi davvero che smetta?"
Andò a baciargli l'orecchio, scendendo sempre di più con la mano.
Sentì un qualcosa dentro al tuo petto e, senza pensarci, scalciò tanto da colpirlo allo stinco, facendolo cadere dolorante.
 "Sei davvero perfido nonché disonesto, senpai." 
Prese la cartella e corse via a più non posso.
I suoi baci erano diversi.

 

First, you think the worst is a broken heart

 

Shindou si era rintanato negli spogliatoi, su una panca, da solo. Rimase lì a sospirare e a pensare.
A risvegliarlo dai suoi pensieri fu la voce di Tsurugi, circondata da altre voci che non riusciva a distinguere.
"Cosa fai qui da solo, capitano?"
Takuto, già esausto di suo, lo ignorò e fece per alzarsi, ancora interrotto dalla voce di Kyousuke.
"Andiamo a bere qualcosa, capitano? Sembri stanco. Kirino ti ha scaricato?"
Soffocò una risata mentre l'altro combatteva contemporaneamente con la rabbia, la frustrazione e la delusione. Tsurugi fu poi spiazzato dal secco 'sì' dell'altro. Sorrise. Uscirono insieme e si diressero in un bar il cui proprietario era un vecchio amico di Kyousuke.

 

What’s gonna kill you is the second part

 

"Capitano, qualcuno ti ha mai invitato a bere?"
Shindou rispose con un singhiozzo, poggiando la testa sul tavolo, contemplando il barattolo di birra appoggiato a sua volta sul tavolo.
Aveva le guance arrossate e gli occhi vitrei mentre le labbra, leggermente dischiuse, continuavano ad emettere singhiozzi.
"Cosa stai... insinuando?"
Tsurugi sospirò, poi gli diede un colpetto sul capo per farlo, in parte, tornare lucido.
"Basta bere. Ti accompagno a casa, altrimenti Kirino finrà per ingelosirsi."
"Non nominarmelo! Non voglio... sentire quel nome."
Affondò il volto nel braccio, nascondendo gli occhi nella stoffa nella quale una piccola macchia si faceva spazio.
"...Vado a cercare Kirino."
"Non puoi andare in queste condizioni."
"Sta' zitto!"

 

And the third, Is when your world splits down the middle

 

"Kirino... dove sei, Kirino?"
Takuto si guardò intorno. Le strade erano buie, le auto che circolavano erano poche. Soffiava un vento freddo che penetrò fin dentro i vestiti, facendolo tremare. Gli alberi ondeggiavano e non c'era anima viva sui marciapiedi.
Era solo. Era solo e Kirino non c'era.
Singhiozzò, un po' per l'ebbrezza un po' perché... era triste, solo, abbandonato, fragile.
Camminò senza meta. Dove stava andando? Non lo sapeva. Voleva raggiungere il suo compagno.
"Kirino... sto venendo da te."
Una luce gli inondò il volto. Sì portò una mano agli occhi ancora offuscati. Era tutto bianco.
Poi, tutto nero.
Le lacrime andarono a bagnargli le labbra increspate.
Finisce così?

 

And fourth, you’re gonna think that you fixed yourself

 

Prese il cellulare fra le mani ma niente. Nessuna chiamata. Nessun messaggio. Nessuna risposta. Battè il piede più volte a terra.
Chiamò Kurama, chiamò Tenma, chiamò Hamano ma nessuno sapeva dove fosse.
Ebbe l'impulso di correre a cercarlo. Di correre senza meta. Di correre e basta.
Dov'era? Con chi era? Perché non rispondeva? non sapeva cosa fare, voleva parlargli, voleva vederlo, voleva abbracciarlo.
"Kirino, buonasera."
Tsurugi era dietro di lui, con le man nelle tasche della felpa, con il suo solito sorriso beffardo. Ma Kirino non aveva voglia né di battibeccare, né di parlare con lui.
"Hai visto Shindou?"
Il sorriso sul volto di Kyousuke scomparve, lasciando spazio ad un'espressione cupa.
"Era con me fino a poco fa. Ha detto che sarebbe venuto a cercarti."
Ba... tum.
Il cuore saltò e fu accompagnato dallo squillo del cellulare.
"Sangoku?"
"Ranmaru, Shindou ha avuto un incidente, è in ospedale."

 

Fifth, you see them out with someone else

 

"Kirino, sta' calmo! Non possiamo entrare e poi hanno detto che non è grave."
Continui a camminare avanti e indietro, avanti e indietro. Non è grave. O, almeno, non è fisicamente grave. Sei distrutto. Non hai saputo proteggere la persona che più ami. Vuoi scoppiare in lacrime, vero, Ranmaru? 
Un dottore, baffuto, pelato e probabilente sulla cinquantina, esce dalla camera dove il tuo ragazzo riposa e il tuo cuore si ferma, così come i tuoi passi.
"Non è grave, il ragazzo dovrebbe svegliarsi a momenti. Potete entrare ma non svegliatelo. Lasciate che lo faccia da solo."
I ragazzi si precitano nella camera e tu, rimasto dietro, senti le gambe crollarti. Lui, disteso sul letto e con la fronte circondata da una lunga fascia bianca. Ha il volto... sereno.
"Kirino, rimani tu." Dice Sangoku. 
Ti ritrovi vicino al suo letto e, con delicatezza, quasi se potesse rompersi, gli accarezzi la mano, distesa lungo il fianco. Spalanchi gli occhi quando ti accorgi di star piangendo. Sì, stai piangendo come un bambino e non vuoi che nessuno, nessuno ti veda.
"Non piangere."
Nessuno tranne lui. Le parole ti muoiono in gola, non sai cosa dire, non sai cosa fare. Le labbra tremano, così come la tua lucidità vacilla.
"Giuro... che ti proteggerò sempre, Shindou-san."
"E io mi affido a te." 
Ha il sorriso più dolce del mondo e l'unica cosa che vuoi, ora... 
"Kirino, voglio un bacio." 
...è assaporare quelle labbra.
"Sì, capitano."

 

And the sixth, is when you admit that you may have fucked up a little