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Autore: ___superheroine    04/01/2013    0 recensioni
-‘Guardai fuori dal finestrino di quell’enorme aereo per l’ultima volta;mi lacerava il cuore pensare che per un bel po’ non avrei più rivisto la luce. L’unica cosa che si poteva scorgere da migliaia di metri da terra era l’oceano blu,blu come i miei occhi spenti. Non avrei mai pensato di arrivare a questo punto;io non sono pazza. La gente lo crede,ma io non lo sono. Vero? VERO?’ SONO ISABELLE HELENE ARNAUD,E QUESTA E’ LA MIA STORIA.-è la mia prima ff,abbiate pietà çwç :'3 ci sarà Harold,si. buona lettura!
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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 Chapter one.-As green as emeralds.
Isabelle Hélène Arnaud. Sono una quindicenne francese che all’età di sei anni si è trasferita a Verona. Ho sempre odiato quel posto. Lontano dalla mia famiglia,dalla mia Parigi e soprattutto l’apice delle mie sofferenze. Ma questo non conta più. Per farvi capire ciò che provo sulla mia pelle,vi racconterò la mia vita.                        
E la mia vita incomincia da qui. --->
‘signorina mi scusi,ma stiamo per iniziare l’atterraggio. Dovrebbe allacciarsi le cinture di sicurezza’. L’hostess mi svegliò,toccandomi lievemente la spalla.‘si,scusi. L’allaccio subito’.Era ora,il momento poco atteso era arrivato. Allacciai le cinture,spensi il mio iPod e mi abbandonai sul sedile. Dopo pochi istanti l’aereo cominciò la discesa. Odiavo quella situazione. Il vuoto nel petto che ti provoca l’aereo mentre si avvicina al suolo.Ho già troppo vuoto da quelle parti.Slacciai quel ‘grosso filo’ che mi circondava la vita,presi il bagaglio a mano e mi buttai in mezzo alla folla felice di essere a Londra. Perché loro lo erano,e io no? Cosa avevano in più di me? ‘la sanità’,mi avrebbe risposto mia madre. ‘un equilibrio mentale’,mi avrebbe detto mio padre. È per colpa loro che sono qui. Mi ci hanno spedito da un giorno all’altro;ho dovuto abbandonare la scuola,gli amici,la danza e Rocky,il mio amato Labrador. ‘tesoro,è per te. Devi curarti in questo centro psichiatrico molto carino nel centro di Londra. Starai sei mesi ospitata da una famiglia e ogni giorno andrai in riabilitazione,nulla di che.’In poche parole: ‘ti mandiamo in un manicomio perché sei una squilibrata mentale mentre noi andremo in vacanza alle Bahamas’. Ti sembra nulla,mamma? Stare lontana da casa e dalla mia ‘presunta famiglia’ per sei mesi ti sembra una sciocchezza? Quella donna non mi ha mai amato. ‘ti ho tenuta solo perché la nonna non voleva che abortissi,altrimenti non saresti qui e non ci faresti spendere milioni per la tua cura’. Ah grazie. La nonna. L’unica persona che mi ha amato veramente. Purtroppo è morta qualche anno fa,ed è lì che è cominciato tutto. ‘sei più grassa di un bue’,’ma ti sei mai guardata allo specchio?oppure si è rotto appena ti sei specchiata?’,’sei un cesso con le gambe,non so come tua madre abbia rifiutato l’aborto’,’hai perso la nonnina eh?e adesso che fai,ti butti giù da un ponte?faresti un favore a tutti.’,’arriva la malata mentalee! Il bue su due zampee!’. È così che uno inizia a sentirsi un grattacielo crollarsi addosso,con sopra altre mille tonnellate di mattoni. È così che uno inizia ad auto lesionarsi,a non toccare cibo,ad avere l’ossessione del ‘fisico perfetto’,e a voler essere accettata da tutti.È COSÌ CHE SONO DIVENTATA UN’AUTOLESIONISTA,BULIMICA E ANORESSICA. È PER QUESTO CHE HO TENTATO DI UCCIDERMI INGOIANDO LA CANDEGGINA. Maledetta quella volta che mi hanno trovata sul pavimento quasi morente. Primo:sarei morta,e non avrei più subito quelle lacerazioni al cuore. Secondo:i miei hanno scoperto quello che facevo,e quella pettegola di mia madre lo ha raccontato a tutto il paese;e le voci si sono sparse,ANCHE NELLA MIA VECCHIA SCUOLA. È stato un’inferno.
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‘Finalmente è arrivata la mia valigia’pensai. Era da almeno venti minuti che aspettavo di poterla prendere e uscire da quel posto chiuso. Raccolsi tutta la mia roba e mi diressi fuori,dove avrei trovato la mia ‘nuova famiglia’. Cercai il mio nome sui cartelli che la gente teneva in mano. Vedevo solo ragazzi sorridenti che andavano incontro alle loro nuove famiglie o che abbracciavano i loro genitori. Mi si formò un nodo alla gola;gli occhi mi bruciavano,ma non potevo piangere davanti a tutta quella gente,no. D’un tratto vidi un foglio color lilla con su scritto ‘Belle Arnaud’. Era una donna a tenerlo in mano. Aveva i capelli neri e lunghi,era più alta di me. Aveva un volto così dolce e tenero. Appena mi vide mi venne in contro,e sentii due braccia avvolgermi dietro la schiena.                                                                                       
‘Ciao Belle,sono Anne. Sarà un vero piacere per me e i miei figli ospitarti a casa nostra.’Finsi un sorriso,ormai mi era semplice.
‘Grazie mille,Anne’ risposi semplicemente. Mi aiutò con le valigie e salimmo nella sua range rover nera. Durante il viaggio mi fece alcune domande a cui risposi con monosillabi.
‘no’ ‘si’ ‘non lo so’. Non avevo per niente voglia di parlare della mia vita.
Arrivammo davanti a una casa di modeste dimensioni(grandi per il mio standard),ed entrammo. Era tutto così accogliente,e c’era un lieve profumo di mela nell’aria.
Sapeva di casa. Non avevo mai chiamato così il luogo in cui abitavo. Di solito la casa è un luogo in cui stai con le persone che ti amano,dove puoi rilassarti e non pensare per un attimo ai tuoi problemi. Un luogo dove puoi dire ‘sto bene,sono in pace con me stesso’. Ma non l’ho mai vista così. Sono semplicemente quattro mura e un tetto che mi coprono dal vento e dalla pioggia,dove amore per me non c’è mai stato. ‘Benvenuta,Belle.’ Sorrisi lievemente all’udire la voce dolce di quella donna. ‘Vado a chiamare mio figlio,gemma tornerà tra qualche giorno dalle Bahamas’ continuò. Ah bene,le Bahamas. Magari ha anche incontrato i miei genitori.Dopo qualche minuto vidi tornare Anne,e dietro di lei spuntò un ragazzo riccio,che mi faceva sentire un puffo da quanto era alto. ‘Harry’,mi porse la mano. ‘Isabelle’ la presi e gliela strinsi con quella poca forza che avevo in corpo. La sua mano era morbida; dopo qualche istante incontrai i suoi occhi:verdi come smeraldi,la tonalità di verde più bella che avessi mai visto. Erano profondi. Pieni di sentimenti e di vita.Oh,quanto glieli invidiai in quel momento.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                    -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
 file:///C:/Users/Admin/Pictures/historia/301483_475018452530554_1713318215_n.jpg questa è Belle c:

Hooola bellezze c':
lo so,questo capitolo fa schifo,ma è la mia prima ff capitemi çwç
vi prometto che non vi pentirete di aver letto questa storia :)
DUE RECENSIONI? chiedo troppo?
vi aaamo belle c:
p.s. seguitemi su twitter,ricambio tutti :3  
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