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Autore: _GiulyGiu    04/01/2013    2 recensioni
“Ti ho trovata, sbaglio o sei tu la tipa delle scale?!” A quel punto mi voltai di scatto, cazzo. Non poteva essere lui, proprio ora che stavo cercando di dimenticarlo. I suoi occhi erano più belli del solito, portava dei jeans a vita bassa una camicia sportiva e un cappellino con la visiera, troppo sexy. Okay la mia testa era completamente da un’altra parte e stavo impazzendo, calma e sangue freddo Katy, mi ripetevo nella mente.
“Esatto, molto divertente..” replicai seria, con le guance leggermente rosse.
“Dai scherzavo, io sono Daniel..” concluse portando avanti la sua mano verso di me, improvvisamente mi venne un flash-back: quando lui m’ ignorava, faceva lo stronzo fregandosene dei miei numerosi tentativi inutili, e rifiutandomi sempre. Ora basta, non potevo dimenticare tutto come se non fosse accaduto niente; avevo deciso di imitare il suo comportamento, trattandolo come lui aveva trattato me. Sapevo che sarebbe stato difficile perché era molto affascinante, ma dovevo farcela.
Dopo questa riflessione risposi subito convinta:
“Non me ne frega un cazzo di chi sei, adesso faccio io la stronza;"
Il gioco era iniziato: non vedevo l'ora di vincere.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Un po’ Dolce Un po’ Bastarda
 
CAPITOLO 1. UNA DELLE MIE SOLITE FIGURE
Suonò la campanella di fine intervallo, ero come sempre in ritardo sparato e tra un passo e l’altro pensai a quale prof mi aspettava in classe. Matematica oddio, non potevo sopportare un’altra ramanzina da quel pazzo isterico. Mi misi a correre leggermente e tutta presa a digitare l’ultimo sms scesi velocemente le scale, saltai per la fretta il primo gradino e di conseguenza tutti gli altri. Caddi col sedere per terra, sentendo una fitta di dolore percorrermi tutta la gamba destra e il mio gomito scontrarsi con un braccio da me sconosciuto.
“Ci sei? Vuoi una mano?” Mi chiese con voce preoccupata mentre cercavo di rialzarmi grazie al suo aiuto. Sentivo continuamente ridere ed ero molto imbarazzata, merda di una fretta. Sono sempre la solita sbadata! Pensai dispiaciuta mentre avevo ancora la vista appannata, che diventò subito limpida quando vidi davanti a me due grandi occhi blu che mi fissavano. Decisi di rispondere senza fare la figura da ebete:
“Si riesco ad appoggiare il piede, niente di grave è solo una botta. Grazie comunque del tuo aiuto;”                                                                                                                                                                                                              
“Tranquilla..” Stava continuando la frase quando una -nanetta da giardino- che già odiavo lo interruppe:
“Su andiamo, la lezione ci aspetta e non ho intenzione di continuare ha perdere tempo così.” Concluse sculettandogli davanti. Il mio odio era aumentato.
“Ora vado, ci si vede” replicò lui facendo un segno con il capo terribilmente sexy, per poi seguirla sparendo nel nulla dopo una misera conversazione durata pochi minuti, eppure mi aveva già colpito. Le mie care amiche mi raggiunsero subito preoccupate, cominciò Emily, una ragazza sempre sorridente e cordiale. Aveva origini italiane anche se nata qui a Londra. Dopo esserci conosciute per caso, nessuno riuscì più a separarci perché avevamo un carattere simile e andavamo molto d’accordo.
“Katy! Riesci ha camminare?”
“Aspetta dai che ti aiutiamo!” Continuò Jessica chiamata da tutti Jess la pazza! Amava stare sempre al centro dell’attenzione, però si sapeva far voler bene da tutti. Era simpatica e piacevole riusciva a farti sorridere anche nei momenti più difficili, non l’avrei cambiata per niente al mondo. Loro due per me erano le migliori in ogni senso, le mettevo sempre al primo posto per poi passare agli altrie con cui avevo comunque un ottimo rapporto.  
Mi aiutarono ha tornare in classe, col ghiaccio sul piede spiegai al prof (se si poteva chiamare così) ciò che era accaduto e lui dopo aver sbuffato fece il suo solito ghigno insopportabile, il bastardo di sempre. Durante la lezione ripensai alla figura di merda che avevo appena commesso, ridendo con i miei compagni di banco; Non me ne fregava niente se quel pazzo mi continuava a richiamare, in matematica ero un disastro, e lo sarei stata per sempre. Dopo essermi calmata dalle risate guardai fuori dalla finestra, mi riapparvero nella mente quei grandi occhi blu, e.. Senza alcun dubbio, avrei voluto anzi VOLEVO conoscere meglio quel GRAN bel figo che mi aveva aiutato. Non riuscivo ha togliermelo dalla testa.
                                                                                                                                                                                   
                                            
 
Ciao belle! Io sono Giuly e questa è una delle mie prime storie pubblicate su EFP. Spero con tutto il cuore vi piaccia!! Se è così recensite più che potete, accetterò qualsiasi consiglio o critica e sarò sempre disponibile per qualunque cosa. Per quanto riguarda la storia..Ho in mente anche gli altri capitoli, dove scopriremo questo personaggio misterioso; se ne vedranno delle belle!! Li pubblicherò tra poco, questo è un po’ corto perché prima volevo vedere se vi piace.. Lo spero tanto! Gli altri saranno molto più lunghi, non è da me scrivere poco. Eccetto questo. Un bacio
-Giuly

 
 
 
  
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