‘Quel pozzo nero, buio fatto di parole spregevoli.. E’ capace di travolgerti.. E non puoi fare nulla, non puoi più risalire. Ti assillano, non ti lasciano più pace. E poi ci sono i ricordi, oh.. I ricordi, cominciano a trafiggerti il petto tutte le notti, ti tolgono la libertà, il respiro.. Non puoi più vivere.. Non vuoi più vivere’.
Quelle critiche accanto a lei
scivolavano
via proprio come scivolavano via le sue lacrime adesso,
nell’udire quelle
parole strazianti.
Lesbica. Malata. Anormale. Vergogna.
C’era lei a farle forza, a dirle che
erano solo parole insignificanti mentre il loro era Amore. Quello che
superava
tutto e tutti.
Amore, quello che
sarebbe durato per sempre..
Ci aveva provato in
tutti i modi. Aveva cercato ovunque un aiuto, un appiglio.
Una mano pronta a
tirarla fuori dall’oscurità.
Ma nessuno la capiva,
nessuno la ascoltava mai seriamente.
Aveva
aspettato, e piano piano il suo
cuore, la sua esistenza, avevano cominciato a oscurarsi
nell’attesa che
qualcuno prendesse la vernice e li ricolorasse. L’aveva
capito, nella vita o ti
salvi da sola o nessuno lo farà al tuo posto. Ma era troppo
tardi. E forse non
ce l’avrebbe fatta neanche da sola. Aveva bisogno di
qualcuno. Aveva bisogno di
lei.
Ogni sera, puntualmente,
i ricordi bussavano alla sua porta, lacerando il suo
cuore, la sua mente.. Il contorcersi fra le lenzuola, strizzare gli
occhi
rossi, lucidi, ormai stanchi..
Il respiro si faceva
pesante. Insopportabile.
Sentiva le sue mani
carezzarla
ovunque. La sua bocca poggiarsi
delicatamente nella propria. Le sembrava di sentire ancora i suoi dolci
sussurri alle orecchie. Ammirare ancora il suo sorriso, perdersi ancora
nei
suoi occhi color cielo. Queste cose lei non le aveva mai riferite alla
ragazza
in questione. Troppo orgogliosa – o timida- pensava che in
certe occasioni le
parole non servissero. E invece si, avrebbe dovuto ripetergliele
all’infinito.
Avrebbe dovuto dirle quanto la amasse.
E la notte andava via.
Andava via fra pianti e
singhiozzi; melodie inseparabili, ormai colonne sonore
di ogni notte.
‘ Mi hai
promesso un per sempre, mi hai promesso l’infinito.. E invece
mi hai
lasciata sola, in questo mondo nella quale io sono di troppo
probabilmente –
urlava, la schiena poggiata alla ringhiera, la gente che la fissava a
gruppo
spalancando la bocca, senza far nulla, come se stessero guardando un
film, spettatori
– Mi hai detto di continuare a vivere serenamente anche senza
te, un giorno ci
saremmo riviste. Ma io non posso più restare, ti prego
perdonami. E se tutto
questo, se tutto questo amore è un errore, uno sbaglio..
Allora ti prego, andremo
all’inferno insieme. Ma non posso più vivere una
vita senza te. Non un respiro
di troppo, nulla qui mi appartiene. Ti amo ’.
Sussurrò tra
pianti e singhiozzi, gli ultimi – finalmente – di
tutta la sua
vita.
Aprì le
braccia come a liberarsi di un enorme peso. Chiuse gli occhi, non
andando a guardare a ciò che andava incontro. Sorrise,
finalmente sarebbe stata
felice.
Lo slancio.
Il ghigno di un destino
troppo crudele.
Finalmente sarebbe stata
con la sua Josephy.
Per
sempre
.
Ringrazio come sempre Sayu Chan che mi sostiene sempre e legge le mie schifezzuole <3